SODOM – Intervista allo ‘zio’ Tom Angelripper

Pubblicato il 23/11/2001 da

I tempi cambiano, le mode passano e poche cose rimangono salde con il passare degli anni. I Sodom sono proprio uno di questi capisaldi e da vent’anni, incuranti dei trends musicali, continuano a sfornare dischi thrash di grande qualità, quel thrash che Tom Angelripper ha contribuito a creare e a portare avanti, quel thrash che fino a poco tempo fa sembrava morto, quel thrash snobbato e dimenticato da tutti. I Sodom non ci stanno, “M-16” è un disco sì più melodico, ma nel suo interno è contenuto tutto il dna del thrash che negli ultimi anni è stato difficile reperire. Abbiamo parlato di tante cose con il leader Tom Angelripper, dalla guerra, alla musica, all’imminente tour in compagnia di Destruction e Kreator. Il cantante bassista si è dimostrato una persona alla mano e nonostante sia conscio del suo ruolo primario all’interno della scena metal, non perde occasione di ricordare quanto sia importante il contatto con i fans, senza dei quali oggi non sarebbe giunto a questi livelli. A lui la parola…
TOM, E’ PASSATO UN PO’ DI TEMPO DA “CODE RED”…
“Sì è vero! ‘Code Red’ è andato molto bene, però abbiamo speso molto tempo a causa del cambio di label. Come avrai notato, siamo infatti tornati a far parte della SPV, sai, volevamo una promozione ancora migliore così abbiamo iniziato a guardarci attorno. Già in passato abbiamo lavorato con i ragazzi della SPV e, conoscendo già il loro modo di lavorare, abbiamo deciso di tornare nella loro scuderia. Credo di aver fatto la scelta giusta per la band, sono molto soddisfatto di questo deal.”

“M-16” PARLA DELLA GUERRA DEL VIETNAM, GIUSTO?
“Esattamente! Prima di comporre il disco abbiamo voluto visitare il Vietnam, per poi raccontare la storia di questo paese. Musicalmente parlando, ‘M-16’ è stato importantissimo perché ha dato una ventata di novità allo stile dei Sodom: abbiamo infatti composto e arrangiato materiale più melodico rispetto ai nostri canoni, però basta ascoltare una o due volte il disco per memorizzare i pezzi. Riuscire a trasmettere le canzoni al pubblico senza ovviamente scadere nel commerciale è importantissimo per una band. Anche per quanto riguarda la produzione siamo soddisfatti, ormai il feeling tra noi e il nostro ingegnere del suono è totale, entrambi sapevamo cosa si voleva, l’uno dall’altro. Sotto tutti i punti di vista ‘M-16’ è e rimarrà un classico album Sodom.”

CHE ESPERIENZE HAI PORTATO CON TE DALLA TUA VISITA IN VIETNAM?
“La nostra permanenza in Vietnam è stata un qualcosa di speciale! Abbiamo visitato il paese, ospedali, musei di guerra, parlato con la gente e con dei veterani della guerra. La cosa stupefacente è che le persone con cui ho parlato non sembrava mostrare odio o risentimento nei confronti degli americani o dei tedeschi, ma pensavano solo al futuro. Per loro il passato era il passato, hanno solo pensato a ricostruire tutto e a guardare avanti! Successivamente abbiamo cercato di capire quanto e come fosse sviluppata la scena metal vietnamita: purtroppo abbiamo scoperto che da quelle parti suonare in una band metal o ascoltare semplicemente musica metal è severamente proibito. La scena metal è concentrata in una piccola realtà underground, là non si trova niente dei Sodom. Provammo anche ad organizzare un concerto da quelle parti, ma la polizia locale non ce lo permise. Ora ne stiamo provando ad organizzare un altro per Febbraio 2002, cercheremo in tutti i modi di non bruciare anche questa seconda chance. L’anno prossimo vogliamo suonare in Indonesia, in Malasya e in più paesi asiatici possibili.

CHE MESSAGGIO VUOI TRASMETTERE CON LE CANZONI DI “M-16”?
“Il problema è che bisogna saper leggere tra le righe delle canzoni! Immagino già che molti etichetteranno ‘M-16’ come un album inneggiante alla guerra o stronzate simili, ma non è assolutamente vero. Purtroppo i tragici eventi che hanno colpito l’America irrigidiranno ulteriormente i pregiudizi delle persone verso di noi, ma ripeto, non bisogna travisare il significato della nostra musica. Le canzoni, la musica e la cover di ‘M-16’ erano finite diverso tempo prima dell’attentato alle torri gemelle, non c’è nessun collegamento con quegli atti terroristici che noi stessi condanniamo pesantemente. ‘M-16’ è un disco contro la guerra, il messaggio che trasmette è di smettere di combattere inutilmente, basta con il terrorismo. Purtroppo l’umanità è sempre stata coinvolta in guerre e ogni volta che ci accingevamo a comporre un disco da qualche parte c’era un conflitto. Un solo esempio: ai tempi di ‘Better Off Dead’ c’era la Guerra del Golfo. Sarebbe stupendo per me se le guerre finissero, probabilmente inizierei a scrivere testi sulla vita o sulla pace, ma quello che mi preme di più è far capire alla gente che i Sodom sono una band contro la guerra!”

CHE APPROCCIO HAI VOLUTO USARE NEL PARLARE DELLA GUERRA: STORICO, IRONICO, NEGATIVO…?
“Ho voluto principalmente parlare della guerra dal punto di vista storico. Ho letto diversi libri e ho voluto andare in Vietnam, così sono riuscito a documentarmi esaurientemente sui fatti. Ho parlato di scene, posti e fatti autentici in modo ‘fantasioso’, concedimi il termine, perché un musicista non deve scrivere canzoni-enciclopedie, se uno vuole documentarsi sulla guerra si legge un libro, mentre un musicista alla fine compone musica, sì impegnata, ma volta ad intrattenere l’ascoltatore. Certo, i testi hanno una base storica, però ricordiamoci che ‘M-16’ è un disco.

DA MOLTO TEMPO I SODOM TRATTANO TEMI SOCIALI NELLA LORO MUSICA: CREDI CHE UNA BAND POSSA INFLUENZARE LE OPINIONI DELLA GENTE?
“E’ una domanda difficile questa…personalmente credo che la maggior parte dei ragazzi non si curi di leggere i testi, accontentandosi unicamente della musica. La prima cosa che si guarda in una band è la qualità della musica, solo dopo arriva l’importanza delle liriche. Le persone che vengono ai concerti dei Sodom vogliono solamente staccare la spina dalla realtà quotidiana, cercano almeno per una sera di dimenticare quello che accade nel mondo e di sfogarsi, tutto qui.”

STATE PER PRENDERE PARTE AD UN TOUR CHE OSEREI DEFINIRE STORICO: SODOM, DESTRUCTION E KREATOR. COME E’ NATA QUESTA COLLABORAZIONE?
“Parlai un po’ di tempo fa con Mille (Petrozza, leader dei Kreator, ndJR), ma all’inizio non voleva fare questo tour, doveva invece suonare insieme a Krisium e Cannibal Corpse. Io però ho insistito, era l’ultima possibilità che avevamo per fare un tour del genere, potendo anche sfruttare la recente reunion dei Destruction. Poter suonare insieme, riuscire a fare biglietti a prezzi bassi e dare la possibilità ai metal kids di vedere in un’unica sera tre grandi bands sarebbe stato stupendo. Sarebbe la prima volta in quindici anni che avviene un tour di questa portata: volevamo farlo anche tanti anni fa, ma allora c’erano un sacco di conflitti tra noi, i Kreator e i Destruction. Ora però sono passati tanti anni, siamo diventati persone mature e abbiamo dimenticato gli screzi passati. Mille si convinse e Schmier, una volta contattato, si dimostrò subito entusiasta di poter fare questo thrash revival on stage. Proprio perché tutti ci sentiamo sullo stesso piano, abbiamo deciso di ruotare le posizioni in scaletta, non ci sarà un headliner, ma ogni sera cambieremo posizione. Sono molto entusiasta e ansioso di intraprendere questo tour.”

TOM, SECONDO TE LA VECCHIA SCENA THRASH STA TORNANDO AI PROPRI FASTI?
“Lo spero con tutto il cuore! Molte persone qui in Germania parlano di un thrash metal revival, ma non sono completamente d’accordo. Certo, i Kreator sono tornati a fare un disco thrash old style, i Destruction si sono riuniti, ma i Sodom sono l’unica band che ha sempre e costantemente continuato a sfornare dischi thrash. Non abbiamo mai provato a fare dischi commerciali, non abbiamo mai cambiato o stravolto il nostro stile (queste sono frecciatine velenose Tom…ndJR). Credo che i Sodom siano la più importante underground band del mondo, noi andremo in tour per ricordare a tutti i metal kids che la scena thrash è viva e vegeta.”

CHE DIFFERENZA C’è TRA IL TOM ANGELRIPPER DEI SODOM, IL TOM ANGELRIPPER DEGLI ONKEL TOM E QUELLO DEI DESPERADOS?
“Concettualmente nessuna, Sodom e Onkel Tom sono bands molto vicine come sound. Negli Onkel Tom parlo di party e di bere birra, ma la musica è sempre thrash-punk. E’ sostanzialmente un hobby, mi piace suonare con loro e fare casini nei pubs eheheh! Nei Desperados è un po’ diverso, lì sono solo il cantante, non il mastermind. Purtroppo attualmente i Desperados non hanno un deal, è veramente una cosa triste perché considero i Desperados una delle migliori new entry in circolazione. Abbiamo da poco terminato le registrazioni del secondo album ,ma nessuno sembra interessato, per questo ho lasciato la band. Io vivo di musica e per far questo ho bisogno di un po’ di riscontri, cosa che i Desperados almeno adesso non possono dare. La maggior parte delle nuove bands in circolazione suonano la stessa identica musica e hanno subito un deal, i Desperados hanno portato una ventata di novità, ma nessuno li vuole…è davvero triste.”

QUANTO CREDI SIA IMPORTANTE IL CONTRIBUTO CHE TOM ANGELRIPPER HA DATO ALLA SCENA METAL?
“Non saprei risponderti, credo che le poche bands che cominciarono insieme ai Sodom vent’anni fa abbiano fondato la scena metal dalle nostre parti. Moltissime death e black metal bands citano i Sodom tra le loro principali influenze e io ne sono molto orgoglioso. Non mi sento però una rock star, non mi piace quest’immagine, sono solo una persona che fa musica principalmente per sé stesso! Senza falsa modestia posso però affermare che Tom Angelripper è una seria istituzione nella scena metal, tutti conoscono me e i Sodom e ciò mi allieta. In fondo sono oltre vent’anni che faccio questa musica, è inevitabile che il mio nome sia sentito in lungo e in largo.”

LO CHIEDO SEMPRE A TUTTI E ORA TOCCA A TE: CHE NE PENSI DEL LIBERO SCAMBIO DI MUSICA SU INTERNET?
“Che dire, non do molta importanza alla cosa, in fondo molte labels e bands mettono sui loro siti internet degli mp3 da scaricare. Credo che Napster et similia siano un buon canale di promozione. Forse gruppi arrivati ai livelli dei Metallica potrebbero avere delle perdite consistenti in termini di danaro, ma credo che i veri fans dei Sodom e di una qualsiasi band vogliano il cd originale, con testi, copertina e libretto. Non ritengo Napster pericoloso per i Sodom, è un po’ come il tape trading degli anni ottanta.”

COSA FAI NEL TEMPO LIBERO?
“Non ne ho molto, la musica impegna la maggior parte della mia giornata. Quando posso, mi piace andare a caccia, è una cosa che mi rilassa! Mi piace stare in mezzo alla natura, io adoro la natura, e andare a caccia mi permette di stare sempre a contatto con lei e di non pensare alla vita quotidiana.”

DA 1 A 10, QUANTO TI PIACE LA BIRRA?
“Almeno 12 ahah! Però bevo solo nel week end, mentre gli altri giorni, quando lavoro, sono sempre sobrio. Quando la musica diventa un lavoro è necessario essere lucidi, non ci si può ubriacare tutti i giorni! Posso comunque vantarmi di essere un bevitore da competizione, se ci incontreremo in Italia ti sfiderò a chi beve più birra eheh!”

E’ GIUNTO IL MOMENTO DI SALUTARCI, HAI QUALCOSA DA AGGIUNGERE?
“Spero che il disco nuovo sia di vostro gradimento e che i fans continuino a supportare i Sodom come hanno sempre fatto negli ultimi vent’anni. Speriamo che il nostro tour vi faccia passare una bella serata!”

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