SOILWORK – Intervista a Ola Frenning

Pubblicato il 05/04/2002 da

“Natural Born Chaos”, il ritorno dei Soilwork, ma soprattutto la conferma della voglia di sperimentazione che la band ha mostrato da ormai diverso tempo. Sono ormai lontane le sfuriate di pietre miliari quali “Steel Bath Suicide”, oggi la band svedese punta su un sound molto più calmo e volto alla sperimentazione. Coincidenza o meno, il fato vuole da quando i Soilwork viaggiano affiancati dal monicker Nuclear Blast, la loro cattiveria e la loro aggressività è andata in pensione, addirittura oggi i nuovi brani trovano una buona dose di cleaning vocals che mai in un passato nemmeno troppo lontano ci saremmo aspettati. Assolutamente non intimorita da tutto questo la band va comunque avanti per la propria strada e ci tiene a precisare che l’attuale svolta stilistica intrapresa sarà seguita anche in futuro, continuando e continuando a sperimentare e maturare. Vedo già molti fans di vecchia data storcere il naso, sarà forse questo un metodo per accaparrarsi le grazie dei metallari più open minded che stravedono per certe sonorità attuali? Vediamo che dice il chitarrista Ola Frenning!
COMINCIAMO SUBITO COL PARLARE DEL NUOVO “NATURAL BORN CHAOS”.
“L’approccio che abbiamo usato nel momento di tornare in studio questa volta è stato diverso: non abbiamo infatti voluto a tutti i costi comporre un album ‘complicato’. Inoltre, visto che adoriamo le clean vocals come soluzione sonora, siamo partiti con il presupposto di inserire questo tipo di cantato nelle nuove canzoni. Come sai, la produzione è stata affidata a Devin Townsend, il motivo di questa scelta sta nel fatto che volevamo a tutti i costi un produttore capace di creare un sound da un lato di chiara matrice Soilwork, dall’altro che rappresentasse una ventata di novità mai vista prima sui nostri dischi.”

SARO’ ONESTO, LA PRODUZIONE E’ SICURAMENTE VALIDA, PERO’ NON HO RISCONTRATO QUALCOSA DI VERAMENTE INNOVATIVO RISPETTO A QUELLA DI “A PREDATOR’S PORTRAIT”.
“Vedi, come dicevamo prima, non volevamo una produzione che risultasse distaccata dallo stile degli ultimi lavori Soilwork. Le novità si possono vedere nei particolari, ad esempio con un attento ascolto si possono notare una serie di elementi innovativi negli arrangiamenti delle tastiere. Sempre parlando di arrangiamenti l’aiuto di Devin è stato molto importante per la struttura delle parti vocali. Principalmente sono proprio tastiere e voci gli elementi su cui Devin ha dato la sua impronta.”

NON DIMENTICHIAMOCI CHE DEVIN TOWNSEND E’ ANCHE UN MUSICISTA MOLTO ISPIRATO, VI HA AIUTATO ANCHE IN FASE DI SONG WRITING?
“No, abbiamo interamente composto da soli tutte le canzoni di “Natural Born Chaos” e le abbiamo registrate. Successivamente abbiamo mandato il nastro a Devin con le nostre idee su come il pezzo avrebbe dovuto suonare. Lui poi ha saputo trovare il meglio dalle nostre canzoni, ma soprattutto è riuscito a creare dei suoni che hanno dato ai brani un’ulteriore caratterizzazione.”

DI COSA TRATTA “NATURAL BORN CHAOS”?
“In realtà è Bjorn che si occupa dei testi, quindi lui ti potrebbe fare un’analisi più in profondità. Comunque la maggior parte dei testi parla di come le persone nascano in un contesto totalmente caotico, ed alcune di queste cercano di creare attorno a sé qualcosa di diverso. E’ difficile da spiegare, dovresti parlare con Bjorn per scendere nei particolari.”

NON SO QUANTI TI ABBIANO GIA’ FATTO QUESTA DOMANDA, MA IL TITOLO DEL VOSTRO NUOVO ALBUM, RICORDA MOLTO QUELLO DI UN FILM…
“’Natural Born Killer’ vero? Ahahah, quando Bjorn mi propose il titolo del disco io gli dissi che sicuramente molte persone avrebbero cominciato a fare collegamenti strani col film ‘Natural Born Killer’! Lui disse: ‘Hey, hai ragione, però il nostro disco non ha nulla a che vedere con quel film’. Se vuoi chiamala coincidenza, ma ti assicuro che il nostro album tratta tutt’altro.”

PARLANDO INVECE DI SOUND, DIVERSE VOSTRE SOLUZIONI MI HANNO FATTO RICORDATO BANDS COME I DARK TRANQUILLITY AD ESEMPIO. CHE NE PENSI?
“Non saprei che dirti…tieni conto che ci siamo avvalsi dei Fredman Studios, e lì ci registrano anche i Dark Tranquillity, quindi probabilmente si possono trovare alcune somiglianza a livello di sonorità, mentre se parli di stile vero e proprio, che dire, non ci abbiamo fatto minimamente caso perché la nostra musica rappresenta semplicemente ciò che ci piace suonare.”

DA QUANDO SIETE PASSATI ALLA NUCLEAR BLAST, MOLTI VI ACCUSANO DI AVER COMPIUTO UNA STERZATA DI SOUND VERSO LIDI PIU’ MELODICI E COMMERCIALI…
“Anche in questo caso non c’è stato nulla di pianificato in ciò! Se torniamo al passato e pensiamo a ‘The Chainheart Machine’, ebbene adoro ancora quell’album, così come mi piace tuttora ‘A Predator’s Portrait’. Semplicemente si arriva ad un punto in cui una band si evolve in maniera naturale, ed è quindi logico proporre suoni più maturi, a volte meno diretti, ma comunque nella stessa direzione che i Soilwork hanno intrapreso dagli esordi.”

CREDI CHE I VOSTRI FANS DI PRIMA DATA ABBIANO ACCETTATO VOLENTIERI QUESTO CAMBIAMENTO?
“A questa domanda non so mai cosa rispondere eheh! Ne ho parlato spesso con gli altri ragazzi della band, sicuramente una parte dei fans che adorava ‘Steel Bath Suicide’ e ‘The Chainheart Machine’ oggi sarà rimasta delusa dai ‘nuovi’ Soilwork. Noi però non possiamo fare musica solo per i nostri fans, noi scriviamo la musica che viene dal profondo dei nostri cuori, facciamo quello che ci sentiamo si suonare! Non si può scrivere musica accendendo un interruttore e credo sarebbe stupido fare canzoni-fotocopia solo per far felici i fans.”

COME MAI VI SIETE SEPARATI DAL CARLOS, IL VOSTRO VECCHIO TASTIERISTA?
“E’ una lunga storia, lui ha lasciato la band durante il tour perché aveva capito di non essere adatto per una vita continuamente on the road. Purtroppo quella situazione ci ha causato non pochi problemi a livello personale perché non stando bene lui, a noi veniva trasmesso di conseguenza questo tipo di malessere che, specie durante un tour, non ci ha affatto giovato. Ci dispiaceva per lui, però non potevamo andare avanti così! Carlos ha così scelto di andarsene e noi abbiamo continuato il tour senza di lui.”

SIETE ANCORA IN CONTATTO CON LUI?
“Certo, siamo ancora molto amici! Il fatto che non se la senta di andare in tour e che oggi non suoniamo più insieme non significa il tagliere qualsiasi tipo di rapporto.”

CI PRESENTI IL NUOVO TASTIERISTA DEI SOILWORK?
“Sì, Sven è un bravissimo tastierista che ha suonato con gli Evergrey. Lo abbiamo conosciuto l’anno scorso in Giappone, lui adorava la musica dei Soilwork e sembrava essere l’uomo giusto per diventare il nostro nuovo tastierista. E così è stato!”

GIRAVANO VOCI DI UN VOSTRO FANTOMATICO TOUR INSIEME AGLI IN FLAMES…
“Sarebbe davvero bello poter suonare insieme agli In Flames, ma ti assicuro che non so nulla di tutto ciò. Stiamo ancora definendo i particolari del tour, finora so che andremo a fare una data singola negli States agli inizi di Aprile, ma nulla più.”

QUINDI NON SAI NEMMENO SE PASSERETE DALLE NOSTRE PARTI.
“Beh, ci dovrebbe essere sicuramente un tour europeo, non so esattamente quando, però sono fiducioso eheheh! E’ quindi probabile che dopo l’estate magari passeremo anche in Italia.”

ESSENDO PRESENTE AL VOSTRO SHOW AL WACKEN OPEN AIR, ED AVENDOVI VISTO DURANTE IL TOUR ASSIEME AI NEVERMORE, NON HO FATTO A MENO DI NOTARE CHE NON AVETE SUONATO NEMMENO UN BRANO DAL VOSTRO PRIMO ALBUM. NON VI RISPECCHIATE PIU’ IN QUEI BRANI?
“Oh my God, questa è una domanda davvero difficile! Non c’è una ragione ben precisa, semplicemente abbiamo dato ascolto alle nostre sensazioni nel scegliere i pezzi da suonare in sede live. Semplicemente non ci sentivamo di suonare i pezzi di ‘Steel Bath Suicide’, anche perché io su quel disco non vi suonai la chitarra e Henry non suonò la batteria… probabilmente sentivamo meno nostri quei pezzi e abbiamo preferito presentare materiale suonato dall’attuale line up.”

COME PENSI SI EVOLVERA’ IN FUTURO IL SOUND DEI SOILWORK? CONTINUERETE A FARE ESPERIMENTI CON LE CLEAN VOCALS?
“Sì, credo che continueremo a muoverci nella direzione dei nostri ultimi lavori. Personalmente ci siamo trovati benissimo nell’inserire voci pulite nei nostri brani e, almeno per quanto ci riguarda, il risultato è più che soddisfacente. Non vedo quindi motivi per non andare avanti per la nostra strada.”

A PARTE GLI HAMMERFALL, IN SVEZIA LA SCENA PREDOMINANTE E’ QUELLA ESTREMA. AVETE FORSE UN GENE SPECIFICO PER SUONARE QUESTA MUSICA?
“Ehehe, anche questa è una domanda spiazzante (ride di gusto, ndJR). Non c’è una vera motivazione, così come in Germania il metal classico va alla stragrande, qui siamo più portati per un sound più aggressivo…aiuto non so cosa rispondere ehehe!”

RIUSCITE GIA’ A MANTENERVI GRAZIE ALLA VOSTRA MUSICA?
“Purtroppo no, ognuno di noi ha un lavoro part time che ci permette di arrotondare le entrate! A volte riusciamo a mantenerci per brevi periodi, specie durante i tour, ma è davvero difficile riuscire a campare solo grazie agli introiti dei Soilwork.”

SAI QUALCOSA SULL’IMMINENTE DISCO DEI TERROR 2000?
“Sì, il disco è già pronto ed è un disco veramente aggressivo! Credo sia un bel disco davvero valido…però i Soilwork sono meglio eheheh!”

HAI QUALCOSA DA AGGIUNGERE IN CHIUSURA?
“Mi auguro che ‘Natural Born Chaos’ piaccia ai nostri fans e spero di poter venire a suonare in Italia! A presto.”

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