SOLEFALD – Epopea in rosso-nero

Pubblicato il 21/12/2006 da
 
Dietro grandi gruppi, solitamente si nascondono grandi personaggi; e questi personaggi, senza per forza essere appariscenti e dotati di carisma micidiale, sono a volte grandi nella loro semplicità e nella loro passione, così come magari nel loro essere alla mano. E ‘grande personaggio’, almeno sotto questo punto di vista, si è rivelato essere Cornelius Jakhelln, corpo, anima e mente principale dei norvegesi Solefald, una delle black metal band avanguardistiche più apprezzate del globo. Assieme al compare Lars Are Nedland – in arte Lazare – il buon Cornelius ha composto dischi che ormai fanno parte della Storia del black metal tutto, dal seminale “The Linear Scaffold” al ridondante “In Harmonia Universali”, fino a giungere al ‘back to the roots’ degli ultimi “Red For Fire” e “Black For Death”, i capitoli di “An Icelandic Odyssey”. Poeta, scrittore, giramondo, viaggiatore: dietro l’aspetto un po’ inquietante che lo ha sempre contraddistinto, l’artista scandinavo è invece un esempio di gentilezza e simpatia. Bando alle sperticate lodi, comunque, e teletrasportiamoci tosto in quel di Reykjavik…

 
CIAO, CORNELIUS! E’ DAVVERO UN PIACERE AVERTI SU METALITALIA.COM! DUNQUE, LA SECONDA PARTE DI “AN ICELANDIC ODYSSEY” E’ STATA FINALMENTE PUBBLICATA, MA TORNIAMO UN ATTIMO ALLE ORIGINI DELLA SAGA: DOPO IL MAGNIFICO “IN HARMONIA UNIVERSALI”, I SOLEFALD HANNO DECISO DI TORNARE AI PROPRI INIZI, SIA MUSICALMENTE CHE STORICAMENTE. PERCHE’? COSA VI HA SPINTO E MOTIVATO A SCRIVERE QUESTA STORIA?
“Dunque, nel settembre del 2002 mi recai a Reykjavik (capitale dell’Islanda, ndR) per lavorare sul mio libro di racconti, dietro finanziamento dell’Associazione Scrittori Norvegesi. I grandiosi, enormi, aperti paesaggi del posto, in qualche strano modo, mi rammentarono la musica dei Solefald e cominciai a pensare che l’Islanda avrebbe potuto essere un posto perfetto per comporre qualcosa. Ed il risultato di questi pensieri abbozzati è ciò che puoi sentire nella nostra ‘An Icelandic Odyssey’! Andare lì è stato una sorta di ritorno alle nostre radici, storiche e musicali: come esempio, ti posso dire che la canzone ‘Queen In The Bay Of Smoke’ è la prima metà del pezzo ‘Sivilisasjonens Slør’, presente sul nostro demo ‘Jernlov’, riscritta e con nuove orchestrazioni”.

COSA MI PUOI DIRE DEL PERIODO DI REGISTRAZIONE LASSU’? E QUALI SONO STATI I SENTIMENTI E LE EMOZIONI PROVATI NEL COMPORRE MUSICA IN QUEL PAESE AFFASCINANTE?
“In Islanda abbiamo soltanto composto, non abbiamo registrato niente. Le registrazioni sono avvenute in Norvegia (ehm…piccola distrazione del redattore, ndR). Trovo che la magia dell’Islanda, nella maggior parte delle situazioni, risieda nel contrasto tra il paesaggio urbano e quello desolato della sua natura. Anche la gente del posto, come un po’ tutto in realtà, è una via di mezzo tra l’essere molto trendy, alla moda, e l’essere tradizionale e quasi primitiva, almeno in un certo senso. L’Islanda è uno dei pochi posti in cui torno sempre volentieri, giusto per passeggiare per Reykjavik di notte, da solo…esplorare le piccole librerie, gironzolare per il porto e così via… Mi fermo qui, altrimenti la nostalgia di quei posti si fa troppo dolorosa!!”.

“MUSICA ROSSA DAI CONFINI NERI”. E ORA ABBIAMO “RED FOR FIRE” E “BLACK FOR DEATH”. PUOI RICORDARCI DA DOVE NASCE QUELLA DEFINIZIONE? ED IN CHE MODO I DUE DISCHI SI ABBINANO AI COMBO ROSSO/FUOCO E NERO/MORTE?
“’Red music with black edges’ è la prima definizione che demmo alla nostra musica. L’abbiamo in qualche modo riesumata per ‘An Icelandic Odyssey’, utilizzando il simbolismo colorato nei titoli. Il rosso sta per il fuoco, la passione, il pericolo, la seduzione, il sangue; mentre il nero simbolizza la notte, lo sconosciuto, il dolore, la morte. Se leggi la storia di Bragi (lo scaldo protagonista della saga, ndR), ti renderai conto di come tutti questi elementi siano ben presenti all’interno di essa”.

PERSONALMENTE HO TROVATO “BLACK FOR DEATH” PIU’ VARIO ED ISPIRATO DI “RED FOR FIRE”, UNA PICCOLA DELUSIONE INVECE. MI SEMBRANO DISCHI MOLTO DIFFERENTI, QUASI FOSSERO STATI COMPOSTI A DISTANZA DI TEMPO. MA SONO STATI COMPOSTI IN SIMULTANEA, VERO?
“E’ davvero molto interessante notare come alcuni preferiscano ‘Red For Fire’ e altri ‘Black For Death’! Qualcosa del materiale della saga risale, come già detto, ai giorni del nostro demo, quindi si parla del 1995! Ma la maggior parte di essa è stata scritta a Reykjavik nel 2003. ‘Queen In The Bay Of Smoke’ è praticamente presa da ‘Jernlov’, mentre ‘Red For Fire + Black For Death’ è stata composta nel 1999”.

“LOKI TRICKSTER GOD” E’ UNA VERSIONE ALTERNATIVA DI “WHITE FROST QUEEN” E L’AVETE FATTA CANTARE A GARM (NOTO ANCHE CON LO PSEUDONIMO DI TRICKSTER G.). COME E’ NATA QUESTA IDEA? A ME SEMBRA ANCHE UN FILO IRONICA…
“Be’, non ti so dire quanto ironica sia, ma è vero anche che molto del lavoro di Trickster è imbevuto del suo distorto senso dell’ironia, aspetto che lo rende perfetto per interpretare i versi e la parte di Loki (il ‘cospiratore’ della saga, ndR). Parlai con lui di questa guest performance nel 2004, credo…ed era solo moderatamente interessato. Quando ho composto le liriche ispirandomi alla sua personalità, certo non si è potuto tirare indietro!”.

“NECRODYSSEY” E’ FORSE LA CANZONE PIU’ CATCHY ED IMMEDIATA CHE ABBIATE MAI SCRITTO. COSA MI PUOI DIRE A RIGUARDO? RICORDA MOLTO GLI SKYCLAD NELLA PRIMA PARTE E I MANOWAR NELLA SECONDA, CON QUEL RITORNELLO SUPER-EPICO!
“Sono contento che ti sia piaciuta ‘Necrodyssey’! Ho buttato giù i riff per questo brano in un solo pomeriggio di studio. Diciamo che il pezzo si auto-esula dal resto, essendo molto più semplice e meno strutturato degli altri. Nonostante ciò, anche a me piace molto, specialmente proprio il ritornello alla Manowar! Come fai notare, i Manowar sono proprio una precisa referenza per quel chorus, in termini sia musicali che lirici. ‘Necrodyssey’ è una canzone polemica, scritta per la gente che in passato ci criticò per la nostra direzione musicale; il testo si può riassumere con un ‘deponete la corona!’”.

GIUSTAPPUNTO! PUOI COMMENTARE I SEGUENTI VERSI: “NOW THE SCENE’S CHANGED, WE’RE STILL AROUND; THE VAMPIRES LIE SIX FEET DEEP INTO THE GROUND”? SUPPONGO I CRADLE OF FILTH SARANNO FELICI DI LEGGERE QUESTE PAROLE… (traduzione: “ora la scena è cambiata, ma noi siamo ancora qui; i vampiri son finiti tre metri sotto terra”)
“Mah, i Cradle Of Filth in realtà sono ancora in giro, anche se forse solo come zombi o golem…ma il testo che citi può essere interpretato tranquillamente con una lettura non allusiva. Con ‘vampiri’, volevo riferirmi agli integralisti black metal che decretarono la fine dei Solefald più o meno nel 1998 o giù di lì. Mi sembra che i Solefald stiano ancora suonando. Loro dove sono finiti?”.

ANCHE IN COMPOSIZIONI APPARENTEMENTE SEMPLICI, COME “SILVER DWARF” O “SPOKEN TO THE END OF ALL”, RIUSCITE AD ESSERE INCREDIBILMENTE INTENSI E VISIONARI. QUAL E’ IL SEGRETO DEL VOSTRO GENIO?
“Ti ringrazio per il complimento. La mia migliore spiegazione è che la magia dei Solefald nasce dall’alchimia musicale che prende vita tra me e Lazare quando lavoriamo insieme. Tutto qua”.

IN QUESTO ULTIMO LAVORO, LE VOSTRE INFLUENZE JAZZ SONO MOLTO EVIDENTI, SOPRATTUTTO NELLE DUE STRUMENTALI E NELL’USO DELLE VOCI E DEGLI STRUMENTI NON TRADIZIONALI. STA DIVENTANDO UNA SORTA DI VOSTRO TRADE-MARK?
“Potresti avere ragione, sì. Comunque, vorrei precisare che il jazz è entrato nella nostra musica dalla porta di servizio… Sia io che Lazare apprezziamo alcuni tipi di jazz, fino ad un certo punto. Certamente non sono un appassionato di jazz e lo ascolto davvero raramente. E’ vero però che questo genere si sposa benissimo con il nostro modo eclettico di fare musica, oltre a darci un sound distintivo”.

PUOI DIRMI QUALCOSA RIGUARDO I BRANI CHIAMATI “LOKASENNA”? E CHI E’ JÖRMUNDUR INGI, IL NARRATORE?
“Il ‘Lokasenna’ è un antico poema norreno, fa parte dell’Edda Poetica e riguarda la disputa degli Dei nelle sale del gigante Ægir. A differenza di molti altri poemi dell’Edda, il ‘Lokasenna’ è molto umoristico, contiene dialoghi in cui gli Dei si insultano a vicenda, anche con espliciti riferimenti sessuali! Jörmundur Ingi è il Godi (prete) a capo della comunità pagana islandese Àsatrù”.

BENE, AVREI QUALCHE CURIOSITA’ DA TOGLIERMI RIGUARDANTE IL PASSATO: IL TESTO DI “COUNTRYSIDE BOHEMIANS” E’ UNO DEI MIEI PREFERITI IN ASSOLUTO. DA DOVE NASCE QUELLA SORTA DI VIAGGIO RITUALE?
“Bella domanda. Descrive un’escursione che facemmo io e Lazare nel 1996. Ci recammo ad un cottage che la mia famiglia possiede: è posto nella campagna della parte ovest della Norvegia, un posto davvero rurale, deserto e inquietante. Il cottage è proprio in cima ad una montagna e per arrivarci scalammo il monte al buio, evitando per miracolo di farci un volo di 300 metri nell’acqua! Come è citato nel testo, bevemmo realmente vino rosso rumeno, quando giungemmo alla meta”.

“NEONISM” VERRA’ RICORDATO A LUNGO COME UNO DEI PIU’ STRAMBI DISCHI DI AVANT-BLACK DI SEMPRE, COSI’ COME LE CANZONI “BACKPACKA BABA” E “OMNIPOLIS”… MA COS’AVEVATE IN TESTA IN QUEL PERIODO?
“Sono felice che a distanza di tempo quel disco venga ancora ricordato e apprezzato, considerato che all’epoca ricevette pareri completamente discordanti. Per ‘Neonism’, scrissi la maggior parte dei riff e delle lyrics nel ’97, mentre ero in viaggio tra Francia, Italia, Grecia, Londonistan (suppongo storpiatura voluta di Londra, per porre l’accento sulla sua accentuata identità medio-orientale, ndR), Turchia e India. Ricordo che leggevo Machiavelli, le teorie post-moderniste, i saggi di Susan Sontag ed un manipolo di altri libri bizzarri. Questo potrebbe dare un senso ad alcuni testi…”.

TI SEI ISPIRATO A QUALCUNO IN PARTICOLARE PER CREARE I PERSONAGGI DI PORNOGRAPHER CAIN E PHILOSOPHER FUCK, PROTAGONISTI DI “PILLS AGAINST THE AGELESS ILLS”?
“Per quanto mi riguarda, Pornographer Cain rappresenta il Materialista, mentre Philosopher Fuck simboleggia lo Spiritualista. Queste due tipologie di personaggi stanno a significare molto per me, essendo la loro differenza ancor più ingrandita all’interno della società capitalista”.

AVETE GIRATO UN VIDEO PER “MONT BLANC PROVIDENCE CROW”, TRATTO DA “IN HARMONIA UNIVERSALI”: CREDI CHE POTRETE RIPETERE L’ESPERIENZA CON QUALCHE BRANO NUOVO?
“Mmm…non penso ci saranno video tratti dall’Odissea…ma chi lo sa? Ehi, visto che ci siamo, chiunque sia in grado di realizzare un video è pregato di lasciare un messaggio sul nostro profilo Myspace!”.

CORNELIUS, SO CHE SEI ANCHE UN APPREZZATO POETA E SCRITTORE: CI PARLI UN PO’ DI QUESTA PASSIONE?
“Ho iniziato a scrivere poesie nel 1992, nel momento in cui mi stavo appassionando al death e al black metal. Specialmente il black metal norvegese dei primordi, con il suo immaginario medievale e le sue credenze, mi ispirò moltissimo, così come il movimento Romantico del Diciannovesimo secolo. Seppur senza essere un novello Leopardi, ero decisamente un ragazzo sensibile…e mentre gli altri andavano da McDonald’s, io scrivevo poesie! Attualmente, sto scrivendo un’altra raccolta poetica, la quarta del ciclo intitolato ‘Quadra Natura’, ed un libro per bambini. Inoltre, nel 2007, pubblicherò un libro sui Solefald, una biografia soggettiva intitolata ‘Red Music With Black Edges’ (ma no?!?, ndR). Conterrà i testi delle canzoni e qualche foto mai pubblicata della band, ovviamente oltre a delucidazioni sulla filosofia che risiede dietro la nostra musica”.

E CHE CI RACCONTI DELLA TUA AMICIZIA DI LUNGA DATA CON LAZARE? COME VI SIETE CONOSCIUTI? LITIGATE MAI?
“Lazare e io diventammo veri amici durante un viaggio a Parigi, nei primi mesi del 1995. Alcuni nostri amici comuni si aspettavano che io e Lazare ci saremmo odiati, in quanto abbiamo entrambi delle personalità forti e decise. Invece ci trovammo benissimo subito, mangiando gamberetti in un ristorante di pesce a Montmartre. Ci divertimmo davvero un sacco durante quel viaggio: mentre tornavamo in Norvegia in autobus, mettemmo i Brutal Truth a palla su un piccolo stereo con casse che avevamo dietro… l’autista uscì dai gangheri! E ovviamente sì: abbiamo avuto le nostre lotte e le nostre discussioni. Una volta ci siamo pure menati…ed è finita pari!”.

E’ DA PARECCHIO CHE NON ANDATE IN TOUR…CI SONO SPERANZE DI VEDERVI CALCARE LE ASSI DEL PALCO?
“Ti dico quello che ripeto ogni volta: nessun tour è pianificato. Mi spiace che sia così, in quanto mi piacerebbe molto suonare. Purtroppo, per ragioni pratiche, questo ci è molto difficile”.

AVETE GIA’ IN MENTE QUALCOSA PER IL FUTURO? IN CHE MODO CI STUPIRETE DI NUOVO?
“Allora, finalmente i nostri primi due album torneranno sul mercato ad inizio 2007! Sono stati rimasterizzati ed è un piacere sentirli suonare come nuovi! ‘Neonism’ conterrà una bonus-track che registrammo al tempo, si intitola ‘Cosmophony’ ed è molto carina! Inoltre, sempre nel 2007, arriverà un disco antologico dal titolo ‘The Circular Drain’”.

OTTIMO, BELLISSIME NOTIZIE! GRAZIE MILLE CORNELIUS, SEI STATO GENTILISSIMO! CONCLUDI PURE COME VUOI…
“(ultima risposta scritta direttamente in perfetto italiano!, ndR) Grazie per la tua attenzione. Sono appena tornato da Roma, dove ho visitato i miei amici per una settimana. Sono andato a Lido di Ostia per leggere Neruda e per scrivere poesie, e ho visto il concerto dei Muse. Grande! Il sole italiano mi manca tanto, e anche la lingua! Che piacere parlare italiano! Saluto tutti i nostri fans in Italia – arrivederci!”.

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