SOLEFALD – Il Dinamico Duo

Pubblicato il 12/03/2011 da

I Solefald non avrebbero bisogno di tante presentazioni, a dir la verità. Ma siamo certi che molti di voi ne avranno sentito parlare solo distrattamente. Non suonando dal vivo da più di dieci anni e comparendo solo lo stretto necessario, giusto per promuovere i nuovi dischi, è anche normale che si resti un po’ nell’anonimato. Ma sarebbe un’ulteriore occasione persa non aver avuto modo di ascoltare il recente “Norron Livskunst”, eccezionale settimo masterpiece di un duo che fa dell’Arte musicale il proprio credo, plasmando e rimodellando ogni volta in maniera diversa le proprie capacità compositive. E’ Lazare – voce pulita, batteria e tastiere della formazione norvegese – a parlare ai nostri microfoni dell’ultima creazione dei Solefald, per chi scrive il lavoro migliore del 2010 ormai lontano…

LAZARE, FINALMENTE I SOLEFALD SONO TORNATI SULLE SCENE ED ECCOVI DI NUOVO PROTAGONISTI SU METALITALIA.COM! COMINCIAMO SUBITO A PARLARE DEL NUOVO E STUPENDO “NORRON LIVSKUNST”: COME VI SIETE APPROCCIATI ALLA SUA COMPOSIZIONE E DA QUALI IDEE DI BASE SIETE PARTITI?
“Devo dire che, sebbene siano passati tanti anni, abbiamo ancora un approccio decisamente eccentrico al modo in cui componiamo musica per il progetto Solefald. Buonissima parte delle nostre sonorità deriva da lunghe sessioni di scrittura in cui utilizziamo una tastiera ed una chitarra. Creiamo gli scheletri delle canzoni in questo modo, per poi continuare a sviluppare strati su strati ognuno per conto proprio, riuscendo così a plasmare quello che è diventato il Solefald sound. Credo sia un metodo compositivo non molto convenzionale, ma certamente conduce alla nostra migliore espressione, che si fonda propriamente sulla non-convenzionalità”.

NEL BOOKLET DEL CD E NEI FOGLI PROMOZIONALI IL CONCEPT DEL DISCO VIENE DESCRITTO COME UN VOSTRO SGUARDO AL PRIMO NOVECENTO NORVEGESE, QUANDO LA NAZIONE STAVA RISCOPRENDO LE PROPRIE ORIGINI. CE NE VUOI PARLARE MEGLIO?
“Sì, a livello di tematiche ‘Norron Livskunst’ ha a che fare con la storia e l’eredità culturale, nonché il fervore esplorativo, della nostra patria. Il nostro obiettivo è quello di delineare l’Arte del Vivere Norvegese, che a nostro umile parere corrisponde all’idea di essere fiero delle nostre radici combinata all’entusiasmo di scoprire dove il futuro ci porterà. E’ un po’ il concetto che ti dicevo sopra, esplorazione ed espansione, soprattutto mentale”.

I TESTI, PER LA MAGGIOR PARTE, SONO SCRITTI IN HOGNORSK. COSA MI PUOI DIRE DI QUESTA ANTICA FORMA DI NORVEGESE?
“L’hognorsk era la lingua che si parlava in Norvegia nei primi anni del Novecento. Si sviluppò in reazione ai lunghi anni di occupazione e repressione subiti dagli stati confinanti. A quel tempo la lingua parlata dal nostro popolo era parecchio influenzata dal danese e l’hognorsk cercò di sopperire alla mancanza di un idioma nostro puro miscelando i tanti dialetti norvegesi presenti all’epoca. E’ una lingua bellissima e molto poetica, che purtroppo oggi è tristemente parlata solo da pochissima gente”.

LE SPERIMENTAZIONI VOCALI SONO SEMPRE STATE UNO DEI VOSTRI MIGLIORI MARCHI DI FABBRICA. NEL NUOVO DISCO, SIA TU CHE CORNELIUS PRESENTATE NUOVI TIMBRI; ADDIRITTURA TU, IN ALCUNE PARTI, SEMBRI ESPRIMERTI IN UNA VOCE FEMMINILE INCREDIBILMENTE ESPRESSIVA. COME DECIDETE QUALI SONO I MIGLIORI TONI PER LE VARIE PARTI DELLA VOSTRA MUSICA?
“E’ un bel mistero! Si tratta praticamente di comporre una sorta di puzzle… Solitamente registriamo una quantità impressionante di voci, molte più di quante poi ne usiamo. Discutiamo del migliore utilizzo delle vocals lungo tutto il processo di registrazione e missaggio del disco. Sono scelte difficili da fare, ma diciamo che, nel momento di decidere quale forma avrà il risultato finale, ci fidiamo soprattutto della sensazione di pancia, ancor prima che di cuore e cervello”.

L’ALBUM E’ SEMPLICEMENTE STRAORDINARIO. LA SUA MAGNILOQUENZA E L’EPICITA’ IMPERANTE RICORDANO MOLTO “IN HARMONIA UNIVERSALI”, MA OGNI VOSTRO LAVORO VIENE RICHIAMATO QUA E LA’ ED IN PIU’ PRESENTA ANCHE NUOVI ELEMENTI. VI POTETE DIRE SODDISFATTI DEL LAVORO SVOLTO?
“Ebbene sì! Per una volta posso con onestà dire che siamo soddisfatti. Sono davvero compiaciuto del risultato finale ottenuto con ‘Norron Livskunst’, anche perché mai avevamo lavorato così duramente per la creazione di un album. E vedere che così tanta gente lo sta apprezzando in ogni dove non può che rendermi felice ed orgoglioso. Credo che la produzione scelta lo renda un disco un po’ più accessibile rispetto agli altri nostri lavori, sebbene al suo interno ci siano passaggi fra i più complessi che mai abbiamo composto”.

PUOI PRESENTARCI LE DUE BRAVISSIME VOCALIST FEMMINILI CHE COMPAIONO SULL’ALBUM, BENEDICTE MAURSETH E AGNETE KJOLSRUD?
“Benedicte è un’incantevole cantante e musicista folk ed ha interpretato le sue parti davvero in maniera encomiabile. Agnete è invece una delle mie cantanti preferite – adoro quello che faceva con gli Animal Alpha – ha aggiunto alla ricetta il perfetto mix di follia e talento puro. Un pezzo come ‘Tittentattenteksti’ non sarebbe stato un ottovolante così divertente senza la sua presenza”.

BENE, ORA AVREI DA FARTI DELLE DOMANDE PIU’ SPECIFICHE SU ALCUNE TRACCE. LA PRIMA CANZONE, ‘SONG TIL STORMEN’, E’ UNA DELLE MIE PREFERITE: SEBBENE IL MOOD SIA DELICATO E SOGNANTE, SUPPONGO CHE IL TITOLO SIGNIFICHI QUALCOSA DI SIMILE A ‘LA CANZONE DELLA TEMPESTA’, VERO?
“’Song Til Stormen’ tradotta letteralmente sarebbe identificabile più come ‘Una Canzone Per La Tempesta’. E’ la nostra interpretazione in musica di un poema del poeta norvegese Olav H. Hauge”.

IL GIA’ NOMINATO “TITTENTATTENTEKSTI” E’ CERTAMENTE IL BRANO PIU’ STRAMPALATO DEL DISCO. IO L’HO PERSONALMENTE INTERPRETATO COME UNA PRESA IN GIRO DEI TEDESCHI VAN CANTO, MA SE NON E’ COSI’, DA DOVE VI E’ VENUTA L’IDEA DI SCRIVERE UN TESTO IN INGLESE-DA-PRONUNCIA?
“Be’, il testo è stato scritto apposta per la performance di Agnete. Una persona così creativa, folle e talentuosa come lei si meritava giustamente delle lyrics progettate apposta! Inoltre, i Solefald approvano in pieno l’uso dello scat singing e dell’improvvisazione vocale come nessun’altra band metal!”.

UN ALTRO GRANDE BRANO E’ “BLACKABILLY/STRIDSLJOD”. DOMANDA SEMPLICE: QUAL E’ IL SIGNIFICATO DI UNA CANZONE COME QUESTA?
“Va bene, l’hai voluto tu. Reggiti alla sedia, mi raccomando: si tratta di un pezzo che parla di un gabbiano scavatore che si chiama King e che adora il blackabilly; è anche però un uccello-poliziotto che risolve casi intricati, come ad esempio una serie di delitti a sfondo satanico. Sì, non sto scherzando! King è anche il protagonista della storia noir ‘Voguesville’, scritta da Cornelius (ricordiamo che Cornelius è anche un rinomato scrittore e poeta, ndR)”.

DEVO DIRE CHE PERO’ IL VOSTRO BRANO MIGLIORE DI “NORRON LIVSKUNST” E’ CERTAMENTE “EUKALYPTUSTREET”. GLI ARRANGIAMENTI SONO INCREDIBILI, LA COMMISTIONE TRA SAX E PIANOFORTE E’ SORPRENDENTE E TU CANTI IN MODO SUBLIME. COSA MI PUOI DIRE A PROPOSITO DI UN SIMILE CAPOLAVORO?
“’Eukalyptustreet’ è stato il pezzo più difficile da registrare e anche uno dei più ostici da mixare, ma credo che il risultato finale sia grandioso. E’ una song costruita sui contrasti e i chiaro-scuri ed in effetti richiede il suo tempo per essere assimilata bene. Ed è stata dura anche per noi trovare la perfetta unione tra delicatezza e aggressione”.

CONCLUDIAMO IL TOUR DI “NORRON LIVSKUNST” CON DUE PAROLE SU “WAVES OVER VALHALLA”. IL SUO INCIPIT E’ UNO DEI MOMENTI PIU’ EPICI DELL’ALBUM E SINCERAMENTE MI ASPETTAVO DI RITROVARLO PIU’ VOLTE NEL PEZZO, INVECE NON VE N’E’ TRACCIA. COME MAI QUESTA SCELTA?
“Vedi, quando scriviamo lo facciamo in maniera istintiva. Se non ci sembra che convenga ripetere una parte, semplicemente non la ripetiamo…e così è successo per lo stacco iniziale di ‘Waves Over Valhalla’. Mi piace tantissimo quella introduzione, ma non abbiamo trovato naturale riproporla nel proseguo del pezzo; e così ora sta lì, a splendere solitaria e a far partire magnificamente quel brano”.

SO CHE ANNI FA ERAVATE COSTANTEMENTE IN GIRO PER L’EUROPA, NON SOLO CON I SOLEFALD, E SOPRATTUTTO CORNELIUS HA VISSUTO IN DIVERSE CITTA’ EUROPEE, COMPRESA ROMA. VUOI DARCI LA VOSTRA ‘VISIONE DA VIAGGIATORI’ SUL NOSTRO VECCHIO CONTINENTE?
“E’ stato tanto tempo fa e allora il nostro approccio al viaggio era di meraviglia e voglia di scoprire e fame d’esplorazione. Una fame d’esperienze nuove, posti nuovi, gente nuova e soprattutto nuove idee. E tuttora ci piace ancora viaggiare, sebbene i Solefald non suonino più dal vivo da tanto”.

E APPUNTO. I SOLEFALD NON SONO PIU’ UNA BAND LIVE DA TANTO TEMPO. PROGETTI FUTURI NE AVRETE SICURAMENTE, PERO’…
“Certo! I Solefald sono vivi e vegeti e quando sarà tempo torneremo con un altro album in studio. Facciamo del nostro meglio, come sempre”.

PERFETTO, LAZARE! TI RINGRAZIO MOLTO E TI LASCIO CONCLUDERE A TUO PIACIMENTO…
“Grazie a te per l’intervista e grazie mille a tutti i lettori e i fan italiani per il supporto!”.

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