I Solefald sono tornati e ritornati. Tornati, per l’ennesima volta, sulle scene con un nuovo lavoro sulla lunga distanza, il primo a seguire il loro agognato back on tour dopo tantissimi anni; e anche ritornati sui propri passi, rispolverando le sonorità neonistiche da loro stessi inventate. I richiami proprio a “Neonism” presenti in “World Metal. Kosmopolis Sud” sono tanti, musicali e lirici, ma allo stesso tempo l’album fresco di stampa risulta assolutamente moderno, al passo coi tempi e di per sè innovativo, con un abbondante uso di sintetizzatori, beat, loop ed effettistica elettronica. Una band che, come solo i veri sperimentatori sanno fare, rimescola nel proprio passato per costruirsi un futuro sempre all’avanguardia. Un futuro da pionieri. E’ Cornelius, l’imprevedibile filosofo-poeta frontman dei Solefald, a risponderci questa volta…
CIAO CORNELIUS! PER COMINCIARE QUESTA NUOVA INTERVISTA DEI SOLEFALD SU METALITALIA.COM, VORREI TORNARE INDIETRO DI QUALCHE ANNO, QUANDO VI INTERVISTAMMO IN OCCASIONE DI “NORRØN LIVSKUNST”. ALL’EPOCA, NULLA LASCIAVA ANCORA PRESAGIRE IL VOSTRO INASPETTATO RITORNO SUI PALCHI: QUAL E’ STATA LA MOLLA CHE VI HA FATTO CAMBIARE IDEA DOPO COSI’ TANTI ANNI DI ASSENZA LIVE?
“Ciao! Suonare dal vivo, per me, è sempre stato nei piani anche nel lungo periodo di assenza; per cui, quando abbiamo ricevuto dagli ottimi In Vain la proposta/candidatura di poter suonare i nostri pezzi con loro come backing band, finalmente sono riuscito a convincere Lars (Are Nedland, in arte Lazare, l’altro componente dei Solefald, ndR) a tornare on stage con i Solefald. Abbiamo avuto dei momenti grandiosi durante il tour e in special modo gradirei ricordare il Brutal Assault Festival del 2013!”.
RESTANDO IN ARGOMENTO TOUR, IO ERO IN MEZZO A QUEI POVERETTI RIMASTI FUORI DAL VECCHIO COLONY CLUB DI TRAVAGLIATO (BS), QUANDO LA POLIZIA SIGILLO’ IL LOCALE E ANNULLO’ IL VOSTRO SHOW. COSA TI RICORDI DI QUELLA SERA E QUALE COMMENTO RIESCI A FARE, ORA, A MENTE PIU’ CHE FREDDA?
“Ricordo bene, quello è stato un giorno davvero triste per tutti noi. Mi sono sentito realmente dispiaciuto per tutti i fan presenti che avevano viaggiato parecchio per venire a vederci. Alcuni di loro erano addirittura sull’orlo delle lacrime. E chiaramente mi è dispiaciuto anche non aver potuto suonare. I musicisti non dovrebbero avere niente a che fare con le beghe politiche locali e la corruzione quando arrivano in un posto; i musicisti dovrebbero solo suonare e magari incontrare i loro fan! Se quella spiacevole situazione mi ha insegnato qualcosa, è che in futuro faremo accurati e completi controlli sulle venue in cui andremo a suonare. E, ma non c’è bisogno di specificarlo, non sfioreremo più nulla che riguardi il Colony Club, sicuro!”.
(Cornelius è con buona probabilità all’oscuro del fatto che oggi il Colony Club ha sede a Brescia, non più a Travagliato, e offre regolarmente concerti di buon livello da più di un anno; quindi il suo risentimento può essere giustificato dall’ignoranza, ndR)
E GIUNGIAMO FINALMENTE AL NUOVO NATO, “WORLD METAL. KOSMOPOLIS SUD”: E’ STATO ANTICIPATO DA UN EP ‘AMBIENTATO’ A NORD, DIFATTI INTITOLATO “NORRØNASONGEN. KOSMOPOLIS NORD”. QUESTO EP PUO’ ESSERE VISTO COME UNA SORTA DI COLLEGAMENTO TRA L’ANCORA PRECEDENTE “NORRØN LIVSKUNST” E L’ULTIMISSIMA FATICA? MAGARI DA VEDERE COME UN PONTE COSTRUITO PER PORTARE I VOSTRI FAN DALL’ESPLORAZIONE DELLA NORVEGIA FINO ALL’ABBRACCIARE IL RESTO DEL MONDO?
“Certamente il tuo modo di vederlo può essere valido. Abbiamo pubblicato l’LP ‘Norrønasongen. Kosmopolis Nord’ perché avevamo promesso ai nostri fan una release entro il 2014 e volevamo mantenere la parola data. E’ venuto fuori un lavoro molto progressivo e sperimentale…e lo dico con la consapevolezza che molti fan si sarebbero aspettati un classico album Solefald invece di un EP. E così, quando poi è uscito ‘World Metal. Kosmopolis Sud’, l’attesa è stata ripagata e abbiamo fatto un bel botto! La cosa ci sarebbe potuta venire contro – sai, due uscite a distanza ravvicinata – ma devo dire invece di essere estremamente contento di com’è andata!”.
NELLE PAROLE CHE AVETE USATO NEL FOGLIO PROMOZIONALE PER LA STAMPA, IN ALCUNI TESTI E SOPRATTUTTO NELLA MUSICA, SEMBRA EFFETTIVAMENTE CHE “NEONISM”, IL VOSTRO DISCO PIU’ SPERIMENTALE IN ASSOLUTO, SIA RISORTO: LE SENSAZIONI SONO LE STESSE, IL LIVELLO DI AZZARDO PURE; SONO CAMBIATI I SUONI E LA VOSTRA ABILITA’ NEL SONGWRITING. QUANDO E PERCHE’ AVETE SCELTO DI GUARDARVI INDIETRO E RISPOLVERARE LA VOSTRA PIU’ ESTREMA ATTITUDINE SPERIMENTALE? E, DIMMI, MAGARI AVETE USATO ANCHE SPEZZONI DI MATERIALE RISALENTE AL 1998-1999?
“Lars e io abbiamo discusso moltissimo, ormai da diversi anni a questa parte, riguardo l’incrementare l’utilizzo di partiture elettroniche e di sintetizzatori nel suono dei Solefald. Piano piano, così, siamo rientrati nello stesso mood che ci accompagnò all’epoca della scrittura di ‘Neonism’. Fu un album davvero folle, fra l’altro l’ultimo che abbiamo composto quando entrambi vivevamo a Oslo e ci incontravamo regolarmente. I riff presenti su ‘World Metal. Kosmopolis Sud’ sono stati composti quasi tutti tra il 2008 e il 2014, abbastanza recentemente quindi, ma ad esempio per il pezzo ‘Norrønaprogen’, presente sull’EP d’antipasto, ci sono delle parti di chitarra risalenti ai miei giorni di scuola, attorno al 1994! Ci puoi sentire qualche eco degli Amorphis qua e là, difatti…divertente rendersene conto vent’anni dopo, in retrospettiva!”.
SIETE VOLATI FINO A DAR-ES-SALAAM, IN TANZANIA, PER REGISTRARE ALCUNE PARTI DEL NUOVO ALBUM. COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON QUESTO LONTANO PAESE E CON IL MUSICISTA ANANIA NGOLIGA? E, SECONDA PARTE DELLA DOMANDA: LA TRACCIA “BUBUBU BAD BEUYS” PRESENTA UN’INCREDIBILE ATMOSFERA ‘Á LA BACKPACKA BABA’ (NOTA TRACCIA PRESENTE IN “NEONISM”) E IL TUO CHICKEN SINGING E’ UNA DELLE COSE PIU’ STRANE CHE ABBIA MAI AVUTO MODO DI ASCOLTARE. RACCONTACI QUALCOSA DEL VOSTRO VIAGGIO AFRICANO!
“Il viaggio in Africa è stata una vera e propria avventura. Non eravamo insieme, io e Lars, ma con me c’era suo papà, il signor Sigbjørn Nedland. Dirige diverse opere in Tanzania e Malawi, progetti di archiviazione di materiale culturale e digitalizzazione dello stesso. Ho sempre desiderato andare in Africa, ma avevo bisogno di una guida ben informata su come muoversi. Così, quando Sigbjørn mi ha detto che era in procinto di recarsi ancora una volta in Tanzania e a Zanzibar…be’, mi sono aggregato! E’ stato indimenticabile. E’ stato proprio il padre di Lars ad organizzare tutto il lavoro in studio di registrazione e a mettermi in contatto con Anania Ngoliga. La situazione con il pollo in studio e i miei versi è stata davvero una cosa nata per caso, un mezzo scherzo fatto per divertirci: ancor più sorprendente, per cui, il fatto che poi sull’album ce l’abbiamo messa sul serio!”.
TORNANDO ALL’USO DELL’ELETTRONICA A CUI ACCENNAVI SOPRA, IN EFFETTI NEL NUOVO LAVORO LE PARTI DEDICATE SONO DAVVERO POTENTI E QUASI ‘ESAGERATE’, COME MAI PRIMA D’ORA PROBABILMENTE! AVETE USATO BEAT TECHNO, SCRATCH DUBSTEP E MOLTISSIMI ALTRI ARRANGIAMENTI DI STAMPO ELECTRO MISCHIATI ALLA CANONICA STRUMENTAZIONE ROCK/METAL. MA, PIU’ IN GENERALE, COME AVETE SCRITTO L’ALBUM? CHI HA COMPOSTO LA MAGGIOR PARTE DEL MATERIALE?
“La composizione dei riff è avvenuta per la maggior parte in comune, poi Lars ne ha arrangiato qualcuno da solo per adattarlo meglio al brano. Per quanto riguarda le parti elettroniche, Lars ha una speciale predisposizione per il programming, i beat e i sintetizzatori, quindi il caos generato in ‘World Metal. Kosmopolis Sud’ è principalmente opera sua. Il mio tocco si può sentire soprattutto sulle cose più tradizionali, come ad esempio ‘String The Bow Of Sorrow’. La composizione nei Solefald avviene veramente in simbiosi, ma è interessante notare come la situazione cambi drasticamente quando scriviamo ognuno per conto proprio: io e Lars dovremmo davvero provare una volta a scrivere, arrangiare e produrre le stesse canzoni e poi mettere le sue versioni in un ipotetico lato A e le mie in un lato B. Sarebbe molto divertente farlo e il risultato finale sorprenderebbe di sicuro!”.
UN COSPICUO GRUPPO DI PERSONE HA CONTRIBUITO IN STUDIO A PLASMARE “WORLD METAL. KOSMOPOLIS SUD”. IN QUALE MODO SONO INTERVENUTI NEL VOSTRO LAVORO? HANNO SOLO SUONATO LE LORO PARTI O HANNO ANCHE SUGGERITO E ARRANGIATO QUALCOSA? E COME VI SIETE TROVATI AD AVERE PER LA PRIMA VOLTA UNA VERA BAND A DISPOSIZIONE DURANTE LE RECORDING SESSIONS?
“Be’, come dici tu, il cospicuo gruppo di persone si è limitato ‘solo’ a dieci (ride, ndR)! Oggi come oggi, la consideriamo ormai una sorta di tradizione, quella di invitare altri musicisti a suonare sui nostri album. Mi piace molto questa prassi, sia dal punto di vista sociale che da quello artistico: tutto quanto porta la propria visione al mix d’insieme. Ascoltiamo sempre le idee dei nostri ospiti, ma io e Lars restiamo a tutti gli effetti i produttori del disco. Avere una band al completo alle spalle è stata una bella novità, questa volta, e devo dire che Baard Kolstad, Alexander Bøe e Petter Hallaråker hanno aggiunto un bel po’ di potenza al suono Solefald!”.
L’ULTIMO BRANO DEL DISCO, “OSLO MELANCHOLY”, MI E’ SEMBRATO UNA SORTA DI RIVISITAZIONE DEL CARO VECCHIO MOTTO ‘CASA DOLCE CASA’: DOPO TUTTO IL VIAGGIARE PER IL MONDO, LA CALMA PACIFICA E L’APPARENTE SICUREZZA DELLA VOSTRA CITTA’ E’ LA MIGLIOR RICOMPENSA POSSIBILE. COSA PENSI DI QUESTA INTERPRETAZIONE? E QUALE LUOGO CONSIDERATE MAGGIORMENTE, ESCLUSA LA NORVEGIA, COME IDEALE SECONDA CASA?
“E’ una brillante osservazione: tornare a casa a Oslo dopo aver viaggiato nel profondo sud dell’Africa. Di fatto un’osservazione che combacia anche con la mia vita, visto che da quattro anni possiedo una seconda casa proprio a Oslo. La mia famiglia è originaria della capitale e ho chiaramente sviluppato un profondo affetto nei confronti di questa sporca, dolce puttana. Suppongo tu possa aggiungerci un cuoricino dopo questa frase (ride, ndR). Comunque Berlino è ormai la mia vera casa da nove anni e di recente mi sono trasferito a Kreuzberg (uno dei più noti quartieri di Berlino, ndR). Più seriamente, invece: ‘Oslo Melancholy’ ha dei rimandi e dei ricordi agli attacchi terroristici avvenuti il 22 luglio 2011 a Oslo e sull’isola di Utoya (i tristemente famosi e orribili attacchi perpetrati dal fondamentalista cristiano Anders Breivik, ndR). Immagini di calme acque estive, ma con un’oscura sottocorrente. Puoi interpretare il brano come un messaggio che trasmette amore patriottico, solidarietà e lutto”.
HO CERCATO DI IMMAGINARMI COME POTREBBE ESSERE LA CITTA’ DI KOSMOPOLIS; E SONO GIUNTO A FARE UN PARAGONE TRA KOSMOPOLIS E OMNIPOLIS, LA CITTA’ DEL FUTURO IN CUI E’ AMBIENTATA L’OMONIMA TRACCIA PRESENTE IN “NEONISM”. HO ALCUNE IMMAGINI IN TESTA, MA MI PIACEREBBE FOSSI TU A RENDERLE REALI PER I NOSTRI LETTORI…
“Cavolo, questa è una domanda che merita una canzone tutta sua! Mi piace davvero tanto fantasticare sulle città ideali – e il grande scrittore (scritto in italiano, ndR) Italo Calvino ha dato il meglio di questa arte nel suo libro ‘Le Città Invisibili’! Leggete il libro e, per sapere la risposta, partite da lì. Io di sicuro me lo andrò a ripassare!”.
IL CONCETTO DI ‘CULTURA MONDIALE’ E’ SPESSO MOLTO DIFFICILE DA SPIEGARE E FAR PASSARE ALLA GENTE COMUNE. PROPRIO ORA A MILANO, AD ESEMPIO, E’ IN CORSO L’EVENTO GLOBALE EXPO 2015; MA NONOSTANTE SI SIA ORMAI NEL TERZO MILLENNIO DOPO CRISTO, NON E’ AFFATTO FACILE PER CHIUNQUE ABBRACCIARE DIFFERENZE RENDENDOLE PROPRIE, OPPURE CERCARE DI ESSERE RICETTIVI A PENSIERI E GUSTI ALTRUI. VORRESTI PROVARE A SPIEGARE COS’E’ LA ‘CULTURA MONDIALE’ PER I SOLEFALD, VISTO CHE NEI VOSTRI TESTI, IN QUASI VENT’ANNI, E’ PASSATO PRATICAMENTE DI TUTTO E IN VARIE LINGUE?
“Il mondo è attualmente dominato e contaminato da un senso di disastro, una delle ragioni per cui abbiamo optato per la prospettiva più rassicurante e salutare del ‘World Metal’. In passato abbiamo trascorso molto tempo focalizzandoci sulla cultura e sulla mitologia norrene, ora ci siamo rivolti verso quella che è la nostra curiosità più naturale. Mi piace scambiare pareri e impressioni ed esplorare culture straniere quando tutto ciò si fonda sulla curiosità reciproca. La Terra è un pianeta fantastico, bisogna solo scegliere chi e cosa ci va a genio…e questo sì che è davvero difficile! La musica però, ad esempio, è un linguaggio internazionale”.
RECENTEMENTE, NEL MONDO MODERNO, SONO ACCADUTE PARECCHIE PESSIME COSE (UN PO’ COME IN TUTTA LA STORIA UMANA, DEL RESTO). I SOLEFALD, PUR AVENDO TRATTATO SPESSO DI TEMI ANTICHI E MITOLOGIE NORDICHE, HANNO ANCHE SEMPRE AVUTO UN OCCHIO CRITICO DI RIGUARDO SULL’ATTUALITA’. OLTRETUTTO, TU SEI UNO SCRITTORE, UN FILOSOFO MODERNO E HAI VISSUTO ANCHE DIVERSO TEMPO A PARIGI, DOVE QUALCHE MESE FA SI E’ VERIFICATO IL TREMENDO ATTENTATO AL GIORNALE SATIRICO CHARLIE HEBDO, CON TUTTA LA RUTILANTE SEQUELA DI DIBATTITI SULLA LIBERTA’ D’ESPRESSIONE, LA SATIRA E FIN DOVE SI PUO’ SPINGERE IL FANATISMO RELIGIOSO. POTRESTI DIRCI QUALCOSA DI INTELLIGENTE A PROPOSITO, CORNELIUS?
“Pensate alle cose per bene e a lungo. Dite ciò che pensate. Siate coraggiosi e responsabili. Mostrate rispetto dov’è dovuto”.
“WORLD METAL. KOSMOPOLIS SUD” E’ IL VOSTRO OTTAVO ALBUM IN STUDIO, IL SECONDO PUBBLICATO TRAMITE INDIE RECORDINGS. E’ CURIOSO COME I SOLEFALD ABBIANO SEMPRE RILASCIATO DUE DISCHI PER ETICHETTA, NON DI PIU’: L’ITALIANA AVANTGARDE MUSIC, LA TEDESCA CENTURY MEDIA, LA FRANCESE SEASON OF MIST E ORA LA NORVEGESE INDIE. VUOI DIRCI QUALCOSA IN MERITO? SCELTE STUDIATE O COS’ALTRO?
“I bravi, cari, vecchi Solefald sono sempre stati molto indipendenti e testardi, come uno di quei familiari treni a vapore che sferragliano in campagna lungo il loro stolido paesaggio sempre uguale (cita il loro primo disco, ‘The Linear Scaffold’, ndR). Abbiamo avuto la fortuna di venire rappresentati da diverse etichette importanti, così come ora siamo del tutto soddisfatti di far parte del roster Indie Recordings. E a dire il vero, la Indie ha pubblicato tre LP, non due, in quanto abbiamo da poco messo a disposizione un box limitato a 100 copie, intitolato ‘Norrønasongen’”.
LUNGO LA VOSTRA CARRIERA AVETE SPERIMENTATO UN’INFINITA’ DI SUONI E STILI, LASCIANDO PERO’ IL BLACK METAL SEMPRE COME BACKGROUND E BASE CONCRETA. MA ESISTE UNA PARTE DELLA VOSTRA STORIA CHE NON VI PIACE PIU’ COME PRIMA? QUALCHE IDEA O CANZONE CHE ORA RIFIUTATE DECISAMENTE?
“Ehi, fai domande interessanti, sai? Ti posso dire che non apprezzo proprio più la cover originale di ‘Neonism’, e oltretutto ci sono diversi errori grammaticali nei testi. In passato, inoltre, ho anche fatto delle dichiarazioni alla stampa che ora non rifarei di certo, in quanto devono essere apparse molto arroganti. Il mio più grosso rimpianto, però, è per ciò che non siamo riusciti a fare! Ma c’è ancora tempo, sono solo passati vent’anni da quando abbiamo iniziato! Che però è già un tempo più lungo di alcuni matrimoni…”.
CORNELIUS, TERMINO L’INTERVISTA CON UNA SEMPLICE MA INEVITABILE DOMANDA: TORNERETE IN TOUR PER PROMUOVERE LA NUOVA USCITA DISCOGRAFICA? AVETE GIA’ CONFERMATO QUALCOSA?
“Sì, certamente andremo di nuovo in tour! E per ora abbiamo confermato il posto da headliner al Midgardsblot Festival, previsto per il 20 agosto prossimo in Norvegia”.
BENISSIMO, E’ DAVVERO TUTTO. TI RINGRAZIO PER LA DISPONIBILITA’, A TE LE ULTIME PAROLE!
“Grazie a voi per il supporto e a te per le domande interessanti! Live well and love Solefald!”.