SONATA ARCTICA – Don’t say a word!

Pubblicato il 29/10/2004 da
 
L’intervista avviene in un soleggiato pomeriggio di fine estate, in un grazioso hotel milanese con il disponibile axeman Jani Liimatainen che ci illustra il nuovo lavoro dei Sonata Arctica, band proveniente dalla fredda Finlandia, tanto amata e seguita dal caloroso pubblico italiano che sicuramente non rimarrà deluso dalle sonorità proposte in “Reckoning Night”.
 
 

ALLORA JANI, CHE NE DICI DI INIZIARE A DESCRIVERCI IL VOSTRO NUOVO ALBUM?
“Well, con piacere. Si tratta del nostro lavoro più maturo, pesante, progressivo ed oscuro che abbiamo mai realizzato. Siamo molto soddisfatti anche della produzione che ha dato risalto al lavoro svolto dalle chitarre, che risultano molto compatte ed aggressive”.

“RECKONING NIGHT” E’ UN CONCEPT ALBUM O OGNI CANZONE HA UN SIGNIFICATO DIFFERENTE?
“Ogni canzone ha un significato a sé, non ci siamo ancora cimentati in un concept album”.

QUALI SONO LE MOTIVAZIONI CHE VI HANNO SPINTO A PASSARE DALLA SPINEFARM RECORDS ALLA NUCLEAR BLAST RECORDS?
“Eravamo legati alla Spinefarm sin dal 1999 ed abbiamo registrato tre album. Dopo ‘Winterheart’s Guild’ abbiamo sentito la necessità di cambiare label e così dopo varie proposte quella della Nuclear Blast ci è sembrata la più convincente. Non a caso è una delle label più quotate in ambito heavy metal”.

QUALI SONO I VOSTRI PIANI LAVORATIVI NEI PROSSIMI MESI?
“Saremo impegnati nella promozione di ‘Reckoning Night’ in tutta Europa e successivamente intraprenderemo un tour europeo di supporto ai Nightwish. Verso Natale ci prenderemo un break e a febbraio 2005 partiremo per un tour in Giappone come headliner”.

IL VOSTRO SINGOLO “DON’T SAY A WORD” E’ BALZATO DIRETTAMENTE AL PRIMO POSTO NELLE CHART FINLANDESI. PENSO CHE SIATE SODDSIFATTI DEL RISULTATO OTTENUTO.
“Certamente, per noi è una grossa soddisfazione. Abbiamo lavorato duro nella nostra carriera per sfondare a livello professionale e penso che attualmente i risultati ci premiano”.

QUALE E’LA TUA CANZONE PREFERITA DI “RECKONING NIGHT” E CI DESCRIVI DI COSA PARLA IL TESTO?
“La mia preferita è indubbiamente ‘Don’t Say A Word’ ed è incentrata su un amore non corrisposto da una ragazza nei confronti di un ragazzo perdutamente innamorato di lei e non capacitandosi del suo rifiuto la uccide. Sostanzialmente si tratta di una tragica storia d’amore”.

QUALE E’IL PROCEDIMENTO PIU’ DIFFICOLTOSO NELLA COMPOSIZIONE DI UNA CANZONE DEI SONATA ARCTICA? IL RIFF, IL SOLO O LA MELODIA VOCALE?
“Le nostre composizioni avvengono in modo naturale e si differenziano l’una dall’altra. A volte un pezzo viene composto in un’ora, altre volte in un giorno o addirittura in un mese”.

QUALI SONO LE BAND CHE AL MOMENTO APPREZZI?
“Sinceramente, facendo il musicista ho davvero poco tempo libero da dedicare alla musica, ma comunque sia adoro gli Strapping Young Lad e in un contesto al di fuori del metal mi piacciono molto Norah Jones e Tom Waits. Lo stile di quest’ultimo è unico ed inimitabile e le sue canzoni sono davvero grandiose (lo penso anch’io, ndR)”.

SEI SODDISFATTO DELLE PRECEDENTI RELEASE DEI SONATA ARCTICA O TROVI QUALCHE DISCO INCOMPLETO O INSODDISFACENTE?
“Sono soddisfatto dei nostri lavori precedenti, ci hanno aiutato a crescere come musicisti ed ogni canzone contenuta in essi rappresenta un particolare momento della nostra vita. Non cambierei nulla di quanto fatto in passato”.

QUALI SONO LE DIFFERENZE CHE NOTI TRA IL PUBBLICO FINLANDESE ED IL PUBBLICO ITALIANO AD UN VOSTRO SHOW?
“Il pubblico italiano è incredibile, ti incita prima di salire sul palco, canta le canzoni assieme a noi, partecipa in modo attivo ad ogni momento del concerto. Suonare da voi è davvero bellissimo ci carica e ci spinge a dare il meglio. In Finlandia attualmente le cose stanno migliorando, dato che sino a qualche anno fa i ragazzi assistevano in modo passivo ai nostri concerti e solo quando iniziavano a bere e a diventare brilli si scatenavano”.

A PROPOSITO DI CONCERTI, QUALE E’STATO IL CONCERTO SINO AD ORA PER TE INDIMENTICABILE E CHE IN SEDE LIVE HA RAPPRESENTATO UNO DEI PICCHI DELLA TUA CARRIERA?
“Ho ottimi ricordi del tour sudamericano del 2002, precisamente a Santiago del Cile. C’erano un sacco di fan impazziti che cantavano a squarciagola le nostre canzoni sino a coprire la voce di Toni. Sul palco eravamo increduli ma al tempo stesso entusiasti, è stato un concerto fantastico”.

AL TEMPO STESSO RICORDI UN MOMENTO CURIOSO O SIMPATICO ON STAGE, MAGARI QUALCHE RAGAZZA IMPAZZITA CHE HA RIEMPITO DI ATTENZIONI UNO DI VOI…
“Mmmh purtroppo non ancora (ride, ndR), ricordo nel backstage di un concerto ad Helsinki dove Kai Hansen mi ha rovesciato in testa un pacchetto di cereali. Ho pensato: da quando piovono cereali? (altre risate, ndR)”.

DOMANDA LAMPO: DIMMI I CINQUE ALBUM AI QUALI SEI PIU’LEGATO.
“‘Awake’ dei Dream Theater, ‘Master Of Puppets’ dei Metallica, “City’ degli Strapping Young Lad, ‘Operation Mindcrime’ dei Queensryche e ‘Painkiller’ dei Judas Priest”.

QUAL E’LA TUA OPINIONE RIGUARDO IL FILESHARING?
“A mio avviso sono un’arma a doppio taglio. Da un lato permettono di far conoscere un gran numero di band in tutto il mondo, attirando l’interesse di chi ama la musica ed è sempre alla ricerca di nuove proposte, ma non sopporto le persone che scaricano gratuitamente intere discografie di un numero indeterminato di gruppi. Comportandosi in questo modo uccidono la scena, riducendo bruscamente gli introiti. Totale: meno concerti e meno budget per la produzione di dischi”.

QUALI SONO GLI ASPETTI POSITIVI DELLA TUA PROFESSIONE?
“Sicuramente girare il mondo e conoscere un sacco di persone con le quali avviene un naturale e reciproco scambio culturale, così come suonare ogni sera in posti diversi. Tutto ciò mi soddisfa pienamente”.

PERFETTO. CONCLUDI L’INTERVISTA COME MEGLIO CREDI…
“Grazie a te Gennaro per la simpatica chiacchierata e per lo spazio concessomi su Metalitalia.com. Invito i nostri fan ad accorrere numerosi ai nostri show e ad ascoltare il nostro nuovo album. Spero che vi piaccia!”.

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