SONIC SYNDICATE – L’ Amore ai tempi dei Pro Tools

Pubblicato il 28/09/2008 da
 
Incuranti delle critiche piovute loro addosso da parte di chi non esita, a torto o a ragione, ad etichettarli come l’ennesima boy-band della nuova progenie metallica, gli svedesi Sonic Syndicate sono già di ritorno con un nuovo lavoro che, con ogni probabilità, permetterà loro di conquistare nuovi consensi presso il grande pubblico: a parlarcene è la graziosa bassista Karin, tanto simpatica e disponibile nel rispondere alle nostre domande quanto poco loquace nelle risposte…
 
 

CIAO KARIN, BENVENUTA SU METALITALIA.COM! DUNQUE, “ONLY INHUMAN” E’ USCITO NEL 2007 ED ORA, DOPO UN ANNO PASSATO PER LA MAGGIOR PARTE IN TOUR, SIETE GIA’ DI RITORNO CON IL NUOVO DISCO: CI VUOI RACCONTARE COME AVETE FATTO?
“Sì, in realtà è molto semplice: abbiamo cominciato a scrivere i nuovi pezzi durante il tour di ‘Only Inhuman’ e poi abbiamo approfittato a gennaio di una pausa dal tour per trovarci in studio a raccogliere le idee e registrare…così è nato ‘Love and Other Disasters’!”.

QUALI SONO A TUO AVVISO LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA IL NUOVO ALBUM ED IL SUO PREDECESSORE?
“Una prima differenza è sicuramente ravvisabile nell’approccio compositivo, dato che per la prima volta abbiamo scritto tutti insieme, cosa che non era mai avvenuta in passato. Inoltre in quest’occasione abbiamo cercato di allargare ancora più la nostra proposta musicale: pur avendo sempre come riferimento la componente metal, stavolta infatti abbiamo registrato anche delle vere e proprie ‘love songs’, in cui la componente melodica come prevedibile ha il sopravvento”.

NEL CORSO DELL’ULTIMO ANNO AVETE SUONATO CON MOLTI ACT DELLA SCENA METALCORE (CALIBAN, HEAVEN SHALL BURN, HIMSA…) MA NON SOLO, AVENDO DIVISO IL PALCO ANCHE CON BAND MENO VICINE A VOI QUALI NIGHTWISH O AMON AMARTH: QUALE REPUTI DUNQUE FINO A QUESTO PUNTO ESSERE STATA L’ESPERIENZA MIGLIORE?
“Sicuramente finora dal punto di vista live l’esperienza migliore è stata quella con i Nightwish: ci siamo trovati benissimo con i ragazzi della band ed anche il loro pubblico si è dimostrato molto open-minded ed ricettivo nei confronti della nostra proposta musicale, per quanto non particolarmente vicina a quella dell’ensemble finlandese”.

A PROPOSITO DI REAZIONI DEL PUBBLICO, QUANDO VI SIETE TROVATI A SUONARE A MOSCA PER CASO AVETE PROPOSTO ANCHE LA VOSTRA COVER DI “IT’S ALL ABOUT US” DELLE MOSCOVITE T.A.T.U?
“No, sebbene ci piaccia ancora parecchio quella cover non la suoniamo praticamente mai dal vivo dato che preferiamo puntare più sul nostro materiale originale. Inoltre il pubblico russo era per la maggior parte composto da metallari, per cui non so quanto l’avrebbero apprezzata (risate, ndR)”.
 
SEI L’UNICA DONNA IN UNA BAND COMPOSTA DA CINQUE UOMINI DI CUI TRE FRATELLI: IMMAGINO TU TI DEBBA SENTIRE COME LA SORELLA DI UNA GRANDE FAMIGLIA COMPOSTA DA CINQUE FRATELLI, E’ COSI’?
“Sì, ormai sono ufficialmente diventata la ‘sorella’ degli altri ragazzi della band, ma ne sono più che felice: prima ancora che una band siamo infatti una grande famiglia, il che rende tutto più facile”.

PARLIAMO DEI TUOI ESORDI COME MUSICISTA: NONOSTANTE UNA MADRE BASSISTA HAI INIZIATO A SUONARE LA CHITARRA, COME MAI QUINDI AD UN CERTO PUNTO HAI DECISO DI CAMBIARE STRUMENTO?
“In realtà all’inizio avrei voluto saper suonare entrambi, ma poi dovendo scegliere uno strumento da studiare al Conservatorio mi sono dedicata alla  chitarra, dato che la trovavo più stimolante dovendo suonare da sola: quando poi però i ragazzi mi hanno chiesto se volevo entrare nella band in veste di bassista non ci ho pensato un attimo a dire di sì, anche se prima di allora non avevo mai suonato il basso”.

BE’, IMMMAGINO TUA MADRE TI ABBIA AIUTATO DA QUESTO PUNTO DI VISTA…
“Sì, pensa che ho addiritura iniziato a suonare con il suo strumento (risate, ndR)…”.

A PROPOSITO DEL TUO INGRESSO DELLA BAND, SO CHE C’E’ UNA STORIA DIVERTENTE A RIGUARDO… TI VA DI RACCONTARCELA?
“Sì, devi sapere che all’epoca lavoravo per un giornale locale e mi trovai ad intervistare i ragazzi della band; li reincontrai poi qualche giorno dopo in un pub e in quell’occasione mi chiesero se avessi voluto entrare in formazione come bassista… credo fossimo tutti talmente ubriachi che sul momento non li presi troppo sul serio, ma quando poi qualche settimana dopo si fecero di nuovo vivi accettai di buon grado, anche se come detto fino ad allora non avevo mai suonato una sola nota di basso!”.

OLTRE AL VOSTRO NUOVO ALBUM, COSA GIRA DI BELLO IN QUESTI GIORNI NEL TUO IPOD?
“Mi piace la musica elettronica, ma a dire il vero ascolto un po’ di tutto: ultimamente ad esempio mi ha colpito molto il nuovo dei Dimmu Borgir, anche se apprezzo tutta la loro discografia”.

BENE KARIN, E’ TUTTO PER ORA: A TE LA PAROLA PER I SALUTI FINALI…
“Spero vi piaccia il nuovo album e vi aspettiamo questo autunno in tour con gli In Flames!”.

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