Max Cavalera viene battezzato in vaticano da Papa Paolo VI all’età di 8 anni. A 16 pubblica l’EP “Bestial Devastation” coi Sepultura e da lì parte per un viaggio sonoro destinato a segnare la storia del metal e le vite di migliaia di ascoltatori, con una continuità artistica e una prolificità con pochi eguali. Basta guardare la lista di album pubblicati per rendersi conto dell’eccezionale carriera di Max e per immaginarsi una vita passata sul tour bus, da vero ‘road warrior’, seguito dall’amorevole moglie-manager Gloria e da una cucciolata sempre in crescita. In una percezione temporale distorta da moltissime pubblicazioni, dalla carriera importante, da infinite collaborazioni, da una famiglia numerosa e da un decadimento fisico evidente, si fa davvero fatica a rendersi conto che oggi Max abbia solo 43 anni (!!!), la stessa età di Gerard Butler, Jack Black, Dave Grohl e Marilyn Manson. Ma Max continua. Guidato da un fuoco che non stenta a spegnersi, ci presenta oggi l’ultima incarnazione dei Soulfly con lo stesso entusiasmo di un ragazzino, fiero di essere tornato al suo primo amore: il death metal.
COME PENSI VERRA’ ACCOLTO “ENSLAVED” DAI FAN DEI SOULFLY CHE AMANO IL LATO SPERIMENTALE DEL GRUPPO?
“I Soulfly non si sono mai ancorati a una formula specifica, in passato abbiamo fatto sempre cose diverse, dischi diversi come ‘Primitive’ e ‘Prophecy’. Questo è solo un nuovo capitolo nella storia dei Soulfly, più estremo, che a mio parere si potrà anche inserire perfettamente nella nostra discografia. Per quanto riguarda gli ascoltatori: penso la maggior parte di loro apprezzi questa direzione più heavy ed estrema, è quello che mi hanno chiesto in più riprese. Molta gente sarà felice di sentirmi più vicino al death metal, il ‘mio’ death metal. E’ una mossa che sarà positiva sia per la band sia per la mia carriera. E’ un ritorno alle mie radici, che sono nel death metal. Ed è bello suonare così, mi fa sentire bene. Oggi ho una band che può farlo, ho un batterista come Dave Kinkade e ho scritto l’album attorno a questi grandi musicisti. Quando sento ‘World Scum’ mi sento davvero fiero, penso sia uno dei migliori singoli che io abbia mai pubblicato nella mia carriera, il più pesante con tutta probabilità. E’ eccitante sapere che questo accade nel mio nuovo disco, suona potente, aggressivo. Sono fierissimo del singolo e dell’intero album”.
HAI SCRITTO I NUOVI PEZZI CON DAVID KINKADE IN TESTA, DUNQUE?
“Ho suonato un paio di giorni con David prima di mettermi a scrivere. In due giorni ho scritto ben tre canzoni, nei miei studi casalinghi: ‘Treachery’, ‘World Scum’ e gran parte di ‘Gladiator’. Amo come suona la doppia cassa, è death metal, potente, preciso, si adatta in maniera completa ai miei riff. La nostra collaborazione è stata da subito molto proficua. Penso che quella attuale sia la miglior formazione dei Soulfly: tutti i componenti sono musicisti dotati e possono suonare questo genere musicale al meglio. Sentivo la necessità di avere qualcuno che potesse adattarsi alle partiture di Mark Rizzo, un musicista che sa essere molto tecnico. Ho scritto le parti più brutali, più death metal e loro ci hanno aggiunto tutte quelle finezze tecniche nel mezzo, estreme o melodiche”.
COM’E’ ARRIVATO NEL GRUPPO TONY CAMPOS?
“Un mio amico mi rivelò che voleva il posto di bassista nei Soulfly. Ovviamente l’informazione è arrivata nel momento giusto, proprio quando il nostro bassista aveva lasciato. Conoscevo Tony per aver suonato in band eccellenti, come Ministry, Prong e Asesino, così mi è parsa un’ottima scelta. Quando gli chiesi di unirsi alla band ovviamente si rivelò felicissimo e mostrò tutto il suo amore e il suo rispetto per i Soulfly sin dalle prime prove. E’ un musicista dotato, molto professionale, con un impatto devastante e aggressivo dal vivo. Una iniezione di potenza per il gruppo. Non ha un contratto esclusivo coi Soulfly, quindi potrà collaborare con altre band in futuro, ma saremo la sua priorità, e starà in tour con per un anno dopo l’uscita del disco. Ha registrato i dischi di Prong e Ministry, ma sarà in tour coi Soulfly”.
DEZ FAFARA DEI DEVILDRIVER E’ OSPITE DEL DISCO. QUAL E’ LA TUA OPINIONE SULL’UOMO E SULL’ARTISTA?
“Dez è davvero un uomo eccezionale. E’ bello fare musica con le persone giuste, individui che trasmettono vibrazioni positive, lo stato mentale adatto. Dez è una di queste persone. Lo conosco da molti anni, tanto che si conoscono anche le nostre famiglie, si scambiano le cartoline natalizie ogni anno. Sono molto orgoglioso di ciò che ha costruito coi Devildriver, sento che è il momento perfetto per chiedergli di unirsi alla mia band e registrare un pezzo con noi. Il risultato su ‘Redemption…’ si sente dal primo ascolto, la canzone è eccellente. Travis dei Cattle Decapitation ha fatto anch’esso un ottimo lavoro. Ho registrato il brano e ho lasciato alcune parti vuote per far cantare qualcuno. Volevo delle vocals molto brutali e il suo contributo si è rivelato perfetto. In questo modo ho continuato in maniera eccellente la tradizione di ospiti che abbiamo in ogni disco. Ospiti e amici”.
LA LISTA DEGLI ARTISTI CON CUI HAI COLLABORATO NELLA TUA CARRIERA E’ SEMPLICEMENTE IMPRESSIONANTE: VIVI LA MUSICA COME UN’ESPERIENZA DA CONDIVIDERE?
“Mi piace condividere la mia più grande passione. E’ una questione di completamento. Non mi interessa essere nel gruppo più grande al mondo o essere il cantante più famoso del mondo. Trovo molta più soddisfazione nel suonare coi musicisti che mi piacciono, far musica coi musicisti con cui sono cresciuto, come Tom Araya degli Slayer o David Vincent dei Morbid Angel, Corey degli Slipknot, Chino dei Deftones. Amici, artisti che suonano nei gruppi che amo. E’ una esperienza di condivisione! Va fatta con artisti che si amano e si rispettano”.
QUESTO ALBUM SEGNA QUINDICI ANNI DI ATTIVITA’ COI SOULFLY, E’ PIU’ DEL TEMPO CHE HAI PASSATO COI SEPULTURA! COME VIVI QUESTO TRAGUARDO?
“E’ fantastico. Ho sempre sostenuto che i Soulfly sarebbero stati un gruppo vero, destinato a durare nel tempo. Sono sempre stato serio nei confronti dei Soulfly, è sempre stata una vera band, che io ho sempre amato e di cui sono immensamente fiero. Sotto questo nome ho creato dei grandi dischi. Com’è ovvio non tutti gli album usciti sono capolavori, ci sono dischi che mi piacciono più e dischi che mi piacciono di meno, ma è certo che mettendo insieme la discografia del gruppo il risultato è potente ed esaltante. Da ogni disco ci sono almeno 2 o 3 canzoni che emergono. ‘Enslaved’ è il disco più potente di questi otto, mostra il gruppo in grande forma e in un eccellente stato mentale”.
C’E’ ANCORA QUALCHE RISULTATO CHE SENTI DI DOVER OTTENERE COME MUSICISTA?
“La cosa che sento più importante in questo momento è riuscire a continuare. Più importante dei dischi d’oro, dei riconoscimenti istituzionali, del sentire le mie canzoni alla radio. Non mi interessa nulla di tutto ciò. Quello che conta per me è l’integrità artistica, sapere che ci sono amici che mi coprono le spalle, che viaggiano con me in questo percorso di musica metal. Sono fiero di essere un metallaro, amo le mie magliette, i pantaloni militari, non cambierei questo modo di essere per nulla al mondo. Sono quello che sono, così come mi vedete. Continuare quindi, è questo il mio obiettivo. Guardo gente come Ozzy e Lemmy come ispirazione per andare avanti, per persistere, ed essere un giorno come loro”.
…QUESTO E’ QUELLO CHE TI RENDE UNA LEGGENDA DEL METAL.
“Esatto. Devi lavorare duro, devi andare controcorrente, devi credere in te stesso. Un grande dito medio alle stronzate commerciali, you don’t need that shit! Continuate a vivere il metal come lo amate, a cantarlo, a urlarlo… è fantastico!”.
IMMAGINIAMO CHE TUTTE LE CASE DISCOGRAFICHE CHIUDESSERO DOMANI. COSA FARESTI?
“Cercherei di trovare una strada. E’ quello che dovremo fare tutti tra poco. In qualche modo bisogna continuare, a far musica, a suonare dal vivo. Oggi come oggi la musica dal vivo è ancora molto viva, la gente va ancora ai concerti e desidera vedere gli artisti sul palco. Questa cosa è bella e importantissima, spero che questo fuoco non si spenga nelle persone. Supportare i propri gruppi preferiti dal vivo, andando ai concerti, uscendo e staccandosi dai propri computer. E’ quello che già facciamo: viviamo, suoniamo, andiamo in tour, da quello che inizierà tra due giorni in Brasile (l’intervista è datata 20 febbraio 2012, ndR) fino a quelli che seguiranno, per un anno intero. Andremo avanti anche se le case discografiche fallissero”.
AVETE GIA’ PROGRAMMI PER UNA DATA ITALIANA?
“Verremo in estate, non so esattamente quando o dove, se in un festival o in un club, ma di sicuro verremo”.
HAI MAI ACQUISTATO UN MP3?
“No, compro CD. Vado ancora ai negozi di dischi. E’ cosa rara ormai, ma mi piace cercare negli scaffali nuova musica, assieme ai gruppi che amo”.
DA PADRE DI FAMIGLIA E ARTISTA: I TUOI FIGLI HANNO IL PERMESSO DI SCARICARE MP3 ILLEGALMENTE, DALLA RETE?
“I miei figli hanno libero accesso al computer. Ho spiegato loro, però, che se vogliono sostenere davvero i gruppi che amano devono acquistare la loro musica. Per ora anche loro amano acquistare le copie fisiche dei CD, ma contemporaneamente sanno muoversi bene in rete per scovare nuova musica”.
STAI LAVORANDO ALLA TUA PRIMA BIOGRAFIA CON L’AUTORE JOEL MCIVER. COME PROCEDE?
“Procede bene direi. Parliamo moltissimo, mi fa un sacco di interviste e abbiamo coinvolto molte persone. Il libro dovrebbe uscire intorno a Natale. C’è tutta la mia vita dentro, si intitolerà ‘A Boy From Brazil’ e racconterà della mia infanzia, della creazione dei Sepultura, dei Soulfly, racconterà di tutte le persone con cui ho suonato, delle jem session, di aneddoti divertenti… Cose belle e cose meno belle, cose felici e tristi, tutte racchiuse in un libro. L’introduzione è stata scritta da Dave Grohl, un fan di Sepultura e Soulfly: oltre ad essere una superstar del rock odierno è anche una personalità influente che aggiungerà dello spessore e porterà più persone a leggere quelle pagine. Stiamo ancora lavorando, lentamente. Ci sono ancora interviste da fare. Ho trovato delle belle foto dei vecchi tempi che verranno inserite, penso sarà un’ottima occasione per tutti coloro che vogliono sapere di più sulla mia vita, sul mio viaggio dall’infanzia brasiliana ai giorni nostri”.
E’ STATO DOLOROSO RIVIVERE ALCUNI MOMENTI DEL TUO PASSATO?
“Non posso negarlo, ci sono stati brutti momenti ed è stato spiacevole riviverli. Ma ci sono più momenti positivi nel libro, la musica mi ha regalato moltissimo e, anche se vivi dall’altra parte del mondo, il mio obiettivo è che questo libro riesca ad ispirare, a spingere i lettori a fare qualcosa della propria vita, o forse a diventare loro stessi musicisti”.
PARLANDO DI ANEDDOTI DIVERTENTI: E’ VERO CHE HAI AIUTATO THE ROCK A DOPPIARE LA MUMMIA NELLA FAMOSA PELLICOLA “IL RE SCORPIONE”?
“E’ tutto vero! Il responsabile delle musiche del film era un fan di Sepultura e Soulfly, conosceva quindi bene la mia voce. E’ emerso che The Rock non sapeva urlare con una voce adatta, profonda, come era necessario nella pellicola, quindi mi chiese di dargli una mano. In un paio d’ore ero a Los Angeles a urlare delle frasi incomprensibili in egiziano, assieme a grida di vario genere. E’ davvero finito tutto sul film, ed è stato davvero molto divertente. Anche la trilogia è piacevole, l’ho vista con piacere assieme a tutta la mia famiglia. Solo il terzo capitolo non è a livello dei precedenti”.
ULTIMA DOMANDA: HAI ANNUNCIATO UN PROGETTO CON GREG PUCIATO DEI THE DILLINGER ESCAPE PLAN E L’HAI DEFINITO COME SIMILE AI NAILBOMB. IN CHE MODO CI SOMIGLIA?
“Nel modo in cui è creato. Siamo io e Greg a cantare su tutte le canzoni, come in passato io e Alex per i Nailbomb, 50 e 50. Useremo delle drum machine e altri suoni industrial. Avremo anche altri ospiti: a suonare la batteria sarà Dave dei Mars Volta, al basso Nate dei Converge e cercheremo qualcun altro prima di entrare in studio. Il progetto è ancora senza nome e non uscirà prima del prossimo anno, quindi non aspettatevi niente a breve”.