SPAWN OF POSSESSION – Riemersi dalle nubi

Pubblicato il 30/12/2012 da

Il 2012 ha visto il ritorno sulle scene degli Spawn Of Possession, techno-death metal band che si era fatta letteralmente adorare nell’underground a inizio anni 2000, quando “Cabinet” e il successivo “Noctambulant” erano piombati sul mercato come fulmini a ciel sereno. Gruppo tutto sommato “avanti” per i tempi e anche un po’ sfortunato, i Nostri hanno sempre fatto fatica ad imporsi al di fuori dei circoli dei più stretti appassionati, pagando sempre più del dovuto l’instabilità della lineup e, soprattutto, una frequenza nelle uscite tutt’altro che intensa. Giunti quasi sull’orlo dello scioglimento, gli Spawn Of Possession hanno però trovato le energie per rimettersi in piedi e, una volta reclutati ex ed attuali membri di Obscura, Deeds Of Flesh e Unmoored per completare la formazione, hanno dato alle stampe “Incurso”, l’ennesimo gran disco della loro carriera. In questi giorni si respira aria di trionfo in casa della band, che, oltre a incassare lodi sperticate per il nuovo album, ha di recente portato a termine un proficuo tour europeo. Si guarda al nuovo anno con grande fiducia e con una rinnovata consapevolezza dei propri mezzi, ormai sicuri che il peggio sia passato, e il frontman Dennis Röndum non evita di confermarcelo…

SONO TRASCORSI ADDIRITTURA SEI ANNI DALLA PUBBLICAZIONE DI “NOCTAMBULANT”. UN PERIODO DAVVERO LUNGO PER UNA DEATH METAL BAND. ONESTAMENTE, PENSAVAMO VI FOSTE SCIOLTI…
“Direi che ci siamo andati vicini! Purtroppo il ciclo di ‘Noctambulant’ non è stato molto fortunato: le registrazioni furono piene di ritardi e di problemi, mentre il tour di supporto ad esso, di spalla agli Hate Eternal, fu poco fortunato in termini di presenze ai concerti e vendite di merchandise. Quando rientrammo a casa eravamo tutti stanchi degli Spawn Of Possession e ognuno di noi prese strade diverse. Solo qualche tempo dopo Jonas Bryssling, il nostro chitarrista, ha iniziato a pensare a nuova musica per la band, ma ci sono voluti anni affinchè il progetto tornasse a concretizzarsi. Abbiamo reclutato nuovi membri, discusso un contratto discografico… senza contare che nel frattempo alcuni di noi hanno pure messo su famiglia! Sei anni sono tanti per ritornare, ma credo proprio che non si potesse fare altrimenti”.

VENIAMO APPUNTO ALLA VOSTRA NUOVA LINEUP: AVETE ACCOLTO TRE NUOVI MUSICISTI E TU SEI PASSATO DALLA BATTERIA ALLA VOCE. INIZIAMO DA TE…
“Ho deciso di accantonare la batteria per gli Spawn Of Possession perchè ho gradualmente perso interesse nel drumming extreme metal. Per suonare la batteria ai nostri livelli sono necessarie una grande preparazione tecnica e costante dedizione: due cose che non posso più garantire. Amo lo strumento, ma oggi sono orientato su stili diversi, che mal si adatterebbero alla nostra band. Cantare, invece, mi è sempre venuto spontaneo: in passato sono stato frontman sia dei Visceral Bleeding che degli Strangulation, quindi cambiare ruolo è stata la scelta più giusta. Studiare le linee vocali per i brani di ‘Incurso’ è stato un processo molto divertente e non tornerei indietro”.

ALLA BATTERIA ORA AVETE HENRIK SCHONSTROM…
“Esatto. Henrik ha suonato in parecchia death e thrash-death metal band svedesi. È un ragazzo piuttosto giovane e molto versatile. Credo che abbia dato al nostro drumming un taglio più aggressivo. Ho scritto alcune delle parti di batteria dei pezzi, ma Henrik ci ha sicuramente messo del suo. È stato un piacere lavorare con lui, anche sotto il profilo umano”.

AL BASSO E ALLA SECONDA CHITARRA AVETE INVECE DEI NOMI PIÙ PRESTIGIOSI…
“Sì, al basso c’è Erlend Caspersen e alla seconda chitarra Christian Münzner. Entrambi sono fan della band praticamente da sempre: si sono fatti avanti loro quando è trapelata la notizia che c’era un nuovo album in lavorazione. Erlend è un bassista di fama mondiale e il suo interessamento ci ha davvero colpiti. Per quanto riguarda Christian, devo dire che non conoscevamo granchè il suo operato con gli Obscura, ma siamo stati felici di accoglierlo: le sue parti si sono sposate alla perfezione con quelle di Jonas”.

OGGI MOLTI PARLANO DI “ALL STAR BAND”…
“È una cosa che posso comprendere, anche se tutti noi suoniamo questa musica da parecchio tempo; sicuramente da molto prima che essa raggiungesse la popolarità di oggi. Siamo tutti dei death metaller vecchia scuola e questo interesse ci lusinga tantissimo. Soprattutto io e Jonas ci sentiamo quasi dei pesci fuor d’acqua: siamo stati lontani dalle scene per sei anni e oggi pare che tutti conoscano e amino gli Spawn Of Possession. Le cose non erano certo così quando abbiamo pubblicato ‘Noctambulant’!”.

IL DEATH METAL E GENERI AFFINI SONO EFFETTIVAMENTE “ESPLOSI” NEGLI ULTIMI ANNI. È FACILE PENSARE CHE QUESTO NUOVO AMBIENTE SIA L’IDEALE PER LA RIAFFERMAZIONE DI UNA BAND COME LA VOSTRA…
“Certamente. Oggi vi è molto più interesse nei riguardi di gruppi death metal o comunque di musica molto aggressiva e cerebrale. Un tempo non era certo così: sei anni fa solo un paio di case discografiche come la Unique Leader o la Neurotic promuovevano band come la nostra, mentre oggi puoi trovare realtà di questo tipo quasi su ogni etichetta. Per noi è molto gratificante e stimolante: c’è fame per questo genere di musica e percepiamo grande interesse e curiosità per la nostra band. Forse eravamo un po’ troppo avanti per il periodo quando siamo usciti allo scoperto anni fa… chissà?! In ogni caso, fa sicuramente piacere misurarsi con una scena così vasta e in forma, che viene seguita da ragazzi anche molto giovani. pare proprio che il death metal sia entrato nelle case e forse dobbiamo ringraziare il metal-core e il death-core per questa inedita popolarità: growling vocals e ritmiche serrate non sono più visti con disgusto, tante band si affidano a sonorità aggressive e i fan sono portati a scavare sempre di più nell’underground o a scoprire le radici di questa musica”.

COME AVETE INTENZIONE DI SFRUTTARE QUESTO MOMENTO FAVOREVOLE?
“Certamente cercheremo di non far passare altri sei anni prima di pubblicare un nuovo album. Sul fronte live invece non possiamo fare troppe promesse: famiglie, lavori ‘veri’ e altri impegni musicali e non ci impediscono di poter andare andare in tour per mesi. Ad esempio, siamo stati invitati a prendere parte al Summer Slaughter Tour negli USA, ma abbiamo dovuto rinunciare. Non credo che avremo mai modo di lasciare tutto alle spalle e di suonare live per diversi mesi consecutivi. Onestamente, non è nemmeno una cosa che io e Jonas aspiriamo a fare: abbiamo cose più importanti da fare nella vita e ci piace considerare gli Spawn Of Possession ‘solo’ un bellissimo hobby. Ci vedere in tour ogni tanto, ma senza esagerare”.

HAI NOTATO DIFFERENZE NEL MERCATO O NEL VOSTRO SEGUITO RISPETTO AL 2006? MI RIFERISCO A VENDITE, APPROCCIO…
“Le label si lamentano per le scarse vendite causate dal download illegale, ma noi, a dire il vero, stiamo vendendo molto più di prima. In molti vengono al banco del merchandise a dirci che hanno scaricato il disco, ma poi ne comprano una copia e questo effettivamente mi ha sorpreso. Personalmente mi basta che la mia musica venga ascoltata e apprezzata da più persone possibile, anche se capisco benissimo che la cosa non vada giù a chi gestisce una casa discografica. Non ho un’opinione precisa sul download illegale e su come si possa porre rimedio alla situazione… io penso solo a comporre il miglior album possibile”.

PER LA PUBBLICAZIONE DI “INCURSO” VI SIETE AFFIDATI ALLA RELAPSE: TRE ALBUM E TRE CASE DISCOGRAFICHE DIVERSE… PER QUALE MOTIVO?
“Dopo ‘Cabinet’ passammo alla Neurotic perchè all’epoca era una casa discografica molto attiva, soprattutto in Europa. Avendo noi base in Svezia, ci era sembrata la scelta più logica. Dopo la pubblicazione di ‘Noctambulant’ però ha praticamente cessato di esistere. Non so che cosa sia passato per la mente del proprietario, ma non lo sentiamo da anni. La Relapse era interessata a noi già da diverso tempo e abbiamo impiegato poco per accordarci: è una label che tutti conoscono e per ora ha mantenuto tutte le promesse”.

NON ABBIAMO ANCORA PARLATO DEI VERI CONTENUTI DI “INCURSO”, UN ALBUM CHE SINORA È STATO MOLTO BEN ACCOLTO DA CRITICA E PUBBLICO…
“Sono davvero soddisfatto del nuovo disco. Non volevamo pubblicare un nuovo ‘Noctambulant’, ma, al tempo stesso, ci tenevamo a mantenere alcuni punti di contatto con il passato. Credo che ‘Incurso’ rappresenti un buon compromesso tra il nostro attaccamento al death metal e la mentalità più aperta che abbiamo oggi. È sicuramente un disco melodico per i nostri standard, tuttavia è ricco di idee folli e di passaggi aggressivi che richiamano tutti i vecchi trademark degli Spawn Of Possession. Avevamo in mente di realizzare un album del genere già ai tempi della promozione di ‘Noctambulant’ e sei anni di pausa ci hanno senz’altro aiutato nel mettere ulteriormente a fuoco le nostre idee: ce la siamo presa comoda, abbiamo valutato ogni soluzione molto attentamente e credo che il risultato finale lo dimostri”.

DA CHI È STATO COMPOSTO L’ALBUM? QUANTO HA PESATO L’INGRESSO IN LINEUP DEI NUOVI MUSICISTI?
“In molti ci stanno dicendo che l’approccio più melodico è dovuto all’arrivo di Christian, ma, in realtà, lui per il disco ha composto solo un paio di assoli. Come ti dicevo, noi non conoscevamo gli Obscura prima che lui si mettesse in contatto con noi. Tutte le canzoni sono state scritte da Jonas con il contributo di Erlend in qualche episodio. In generale, è stato vitale poter contare sull’entusiasmo e sulla preparazione tecnica dei nuovi ragazzi, ma la direzione artistica dell’opera è quasi interamente frutto di Jonas”.

COME VI SIETE ORGANIZZATI PER LE REGISTRAZIONI, VISTO CHE QUASI OGNI MEMBRO DELLA BAND VIVE IN UN LUOGO DIVERSO?
“Ognuno di noi ha composto e registrato le sue parti separatamente. Visti gli impegni di tutti noi e le distanze, è stato impossibile fare diversamente, anche perchè non abbiamo potuto godere di chissà quale budget per le registrazioni. A dire il vero, pure per ‘Noctambulant’ avevamo agito così, nonostante la lineup fosse allora del tutto svedese. A livello di registrazioni, gli Spawn Of Possession non sono mai stati una vera band: io sono sempre entrato in studio in totale solitudine e così gli altri ragazzi; su ‘Incurso’ abbiamo semplicemente ripetuto il processo con persone differenti”.

COME VEDI IL FUTURO DEGLI SPAWN OF POSSESSION? AVETE GIÀ IN CANTIERE QUALCOSA?
“Il tour con gli Obscura è andato benissimo e abbiamo per la prima volta guadagnato qualcosa da queste date live; non ci era mai successo, ogni tour precedente era finito in perdita. Ciò nonostante, come ti dicevo, terremo l’attività live entro certi limiti, perchè la band è per noi un hobby e ci sentiamo un po’ troppo vecchi per trascorrere un mese in un furgone. Inoltre, le famiglie vengono prima di tutto oggigiorno. Riceviamo continuamente offerte per suonare negli USA e in Asia e, man mano, cercheremo di accontentare tutti. Sul fronte discografico, abbiamo tutta l’intenzione di dare a ‘Incurso’ un successore: i responsi ottenuti ci hanno caricato parecchio e sentiamo di avere ancora qualcosa da dire. Mi sento di assicurarti che gli Spawn Of Possession pubblicheranno senza dubbio un altro album nella loro carriera. Magari la prossima volta cercheremo di renderlo un po’ più compatto e immediato, visto che con ‘Incurso’, senza quasi accorgercene, abbiamo sfornato quasi un’ora di techno-death metal…”.

SEI PER QUALCOSA DI PIÙ DIRETTO?
“La band ha sempre suonato un death metal piuttosto cerebrale e vedo il prossimo materiale muoversi in una direzione ancora più epica e ad ampio respiro, tuttavia non mi dispiacerebbe mantenere la durata complessiva entro limiti maggiormente digeribili. Qui viene senz’altro fuori il death metaller vecchia scuola che è in me!”.

HO SEMPRE TROVATO CURIOSO IL VOSTRO STILE, SOPRATTUTTO AGLI INIZI: UN GRUPPO SVEDESE CHE SI CIMENTA IN UN DEATH METAL DALLA FORTE IMPRONTA AMERICANA…
“Sì, ce lo hanno sempre fatto notare in tanti. Siamo cresciuti con il death metal della nostra nazione e agli inizi abbiamo anche militato in gruppi vicini a quelle sonorità. Poi però abbiamo realizzato che il sound che più amavamo e con il quale ci trovavamo più a nostro agio era quello caro a band come Monstrosity e Suffocation: da lì ci è stato naturale evolversi, abbracciare quegli stili e rivistarli tramite la nostra personale sensibilità. In ogni caso, una delle mie band preferite sono e saranno sempre i miei connazionali Eucharist: mai sottovalutare il contributo al death metal della mia nazione!”.

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