STAIND – WE’RE AN HAPPY FAMILY

Pubblicato il 30/10/2008 da
 
Al pari di molti più o meno illustri compari (dai Sevendust ai 3 Doors Down la lista è pressoché infinita), gli Staind rappresentano alla perfezione lo stereotipo della band capace di vendere sfracelli di dischi al di là dell’Oceano ma altrettanto incapace (eccezion fatta forse per “Break the Cycle”) di replicare cotanto successo commerciale nel Vecchio Continente, in virtù di un sound pensato apposta per compiacere il pubblico americano. A livello di sonorità difficilmente il nuovo “The Illusion of Progress” cambierà qualcosa, anche se il chitarrista Mike, raggiunto dai nostri microfoni, sembra pensarla diversamente…

 
 
CIAO MIKE, BENVENUTO SU METALITALIA.COM! INIZIAMO DAL VOSTRO ULTIMO ALBUM “THE ILLUSION OF PROGRESS”… COME SONO ANDATE LE REGISTRAZIONI, SIETE SODDISFATTI?
“Stavolta ci siamo trovati a scrivere e registrare il nuovo album in uno studio ‘casalingo’ ed è stata un’esperienza che reputo davvero positiva: ci siamo infatti trovati tutti insieme durante l’intero processo di registrazione dell’album, liberi dai condizionamenti che uno studio normalmente può imporre e comunque vicini alle nostre famiglie, che per noi ora come ora è un aspetto molto importante. Ci siamo trovati anche molto bene con il nostro nuovo produttore Johnny K, un ragazzo davvero in gamba: in passato, infatti, ci è capitato di lavorare con diverse figure addette ciascuna ad un ruolo (guitar tech, drum tech, Pro Tools engineer), mentre stavolta è stato Johnny ad occuparsi da solo di tutti questi aspetti”.

SO CHE IN QUEST’OCCASIONE AVETE CAMBIATO LABEL ALMENO PER L’EUROPA, DOVE SIETE PASSATI SOTTO ROADRUNNER RECORDS… TI VA DI PARLARCENE?
“Sì, per quanto riguarda gli USA non è cambiato nulla, mentre in Europa abbiamo voluto cercare di riguadagnare il terreno che negli ultimi anni avevamo perso: per questo abbiamo cambiato management, label e booking agency, dato che ci piacerebbe poter tornare a suonare in Europa più spesso di quanto non abbiamo fatto nel recente passato; e speriamo che con ‘The Illusion of Progress’ questo possa finalmente accadere”.

COSA CI PUOI DIRE INVECE DELLE LYRICS? SIETE ANCORA CONSIDERATI DA MOLTI UNA BAND NON PROPRIAMENTE ALLEGRA, MA NON SI DIREBBE DAI TESTI DEL NUOVO ALBUM…
“Credo che anche stavolta Aaron abbia fatto davvero un ottimo lavoro, scrivendo i migliori testi di sempre, frutto del buon clima creatosi durante le registrazioni. Per quanto riguarda il contenuto dei testi, essi riflettono ovviamente le nostre esperienze: ora come ora ci sentiamo tutti profondamente appagati dalla nostra meravigliosa vita familiare e da quanto abbiamo raccolto finora, mentre qualche anno fa avevamo molta più rabbia in corpo”.

CHE PROGRAMMI AVETE SUL VERSANTE LIVE? SO CHE AVETE IN PROGRAMMA UN TOUR CON I 3 DOORS DOWN ED I NICKELBACK… TI VA DI PARLARCENE?
“Sì, abbiamo passato l’estate in tour con i nostri amici 3 Doors Down, ed a settembre saremo in Europa per qualche data con i Nickelback, prima di tornare negli States dove saremo impegnati tutto l’autunno insieme ai Seether e ai Papa Roach. L’idea poi è quella di tornare da voi ad inizio del 2009, quindi speriamo in quest’occasione di riuscire a passare anche dall’Italia!”.

COME VI SIETE TROVATI A SUONARE CON I 3 DOORS DOWN? DI TUTTI I GRUPPI SOPRA CITATI SONO QUELLI IN ASSOLUTO PIU’ LONTANI DALLA SCENA METAL…
“Siamo molto amici con i 3 Doors Down e ci siamo trovati benissimo ad andare in tour con loro: credo che le nostre proposte insieme abbiano formato un ottimo pacchetto, ed inoltre in questo modo probabilmente abbiamo contribuito ad accrescere gli uni la fan base degli altri, il che non guasta mai”.

DIMENTICHIAMOCI PER UN ATTIMO DI “THE ILLUSION OF PROGRESS”: GUARDANDO AL PASSATO, QUAL E’ IL VOSTRO DISCO A CUI TI SENTI PIU’ LEGATO IN ASSOLUTO?
“Se escludiamo l’ultimo nato, direi allora che la scelta cade su ‘Chapter V’. Il motivo è molto semplice ed è legato al processo di crescita della band, che per forza di cose aumenta con l’esperienza ed è a sua volta influenzato dalla pressione, quella stessa pressione che ci spinge sempre a migliorarci di album in album. Sono ovviamente legato a tutta la nostra discografia, ma se ascolti i dischi uno dopo l’altro penso sia evidente il miglioramento che ognuno porta con sé, per questo credo sarò sempre più fiero del nostro ultimo lavoro”.

ALTRO TUFFO NEL PASSATO: COME E QUANDO HAI INIZIATO A SUONARE LA CHITARRA?
“Il mio esordio con la chitarra è immortalato in una foto di quando avevo tre anni, mentre provo a suonare lo strumento: mio zio infatti è anche lui chitarrista, ed è seguendo le sue orme che all’età di sei anni ho iniziato a suonare per davvero ed ho deciso che da grande avrei voluto fare proprio questo mestiere. Posso dire quindi di aver impegnato gran parte della mia vita assecondando quella che era ed è la mia più grande passione; e mi reputo davvero fortunato ad averne fatto il mio lavoro”.

BENE MIKE, SIAMO ALLE BATTUTE FINALI… A TE IL MICROFONO PER I SALUTI!
“Grazie a tutti i nostri fan che non smettono mai di dimostrarci il loro affetto: come detto, stavolta contiamo davvero di riuscire a passare più spesso dall’Europa, quindi vi aspettiamo numerosi sotto il nostro palco!”.
 
 
 
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