Diversi cambi in line-up hanno caratterizzato la storia anche recente degli Stamina, ma ciò non è andato affatto a discapito della qualità, anzi la band campana ha saputo aggiungere un ulteriore tassello di qualità alla propria discografia con il suo nuovo album “System Of Power”, un platter raffinato ma al contempo più aggressivo che mai, all’insegna del power/prog neoclassico. Abbiamo fatto una chiacchierata dunque con il duo storico del gruppo, ovvero il chitarrista Luca Sellitto e il tastierista Andrea Barone e con il nuovo cantante Alessandro Granato: in particolare, con i ragazzi abbiamo parlato proprio di tutte le novità in formazione e abbiamo approfondito diversi aspetti relativi al nuovo disco, sottolineando la filosofia e le idee che stanno alla base del disco ed evidenziando altresì alcune differenze rispetto al recente passato. Inoltre, i nostri interlocutori ci hanno confidato quali sono i loro attuali interessi musicali, lanciando infine alcune interessanti proposte su progetti che piacerebbe loro realizzare.
DOPO L’USCITA DI “PERSEVERANCE” CI SONO STATI UN PO’ DI CAMBI IN FORMAZIONE? COME MAI? COME SONO ANDATE LE COSE?
Luca Sellitto: “Jacopo DiDomenico, Enrico Canu e Lorenzo Zarone, rispettivamente cantante, batterista e bassista, hanno dovuto abbandonare la band per motivi di studio o lavoro. Siamo rimasti in buoni rapporti con tutti loro e Jacopo ha comunque registrato tutti i cori per questo nuovo album presso il mio home studio”.
Andrea Barone: “Dopo i quattro cantanti presenti sul terzo disco avevamo bisogno di un nuovo membro fisso alla voce che ci desse un’identità precisa e una nuova carica e abbiamo trovato in Alessandro Granato l’elemento ideale. Mentre l’ex bassista Lorenzo Zarone ha purtroppo dovuto lasciare la band, essendosi trasferito al Nord Italia. Gli anni trascorsi con lui sono stati molto belli e produttivi”.
COME AVETE CONOSCIUTO I NUOVI INGRESSI, OVVERO ALESSANDRO GRANATO E MARIO URCIUOLI? QUAL ERA IL LORO BACKGROUND?
Luca Sellitto: “Conobbi Alessandro nel giugno del 2008 al Rock in Flames Festival a Salerno. In quell’occasione c’era Fabio Lione come headliner ed io e Alessandro prendemmo parte al festival con le nostre rispettive band, Stamina e Savior From Anger”.
Alessandro Granato: “Sì, per quanto mi riguarda, conoscevo benissimo gli Stamina già ai tempi dei Savior From Anger (band partenopea con la quale ho inciso l’EP ed il primo album), quando ci trovammo anche a dividere il palco durante il festival e già apprezzavo molto i loro lavori discografici ed il percorso che stavano seguendo”.
Luca Sellitto: “Da lì in avanti, in realtà, non siamo rimasti tanto in contatto, ma nel 2012 ci ritrovammo senza cantante a pochi mesi dal nostro primo tour europeo e, ricordandomi di Alessandro, pensai di contattarlo. Purtroppo, però, in quel periodo aveva altri impegni e dovette declinare l’invito. In seguito, quando all’inizio del 2015 ci ritrovammo di nuovo senza cantante, lo invitai a prendere parte alle audizioni e questa volta Alessandro si mostrò subito molto interessato ad unirsi alla band. La sua voce ci sembrò essere la migliore tra tutti i partecipanti all’audizione ed eccolo qui tra noi! Per quanto riguarda invece il nuovo bassista Mario ‘Uryo’ Urciuoli, non l’avevo mai incontrato di persona prima dell’audizione dello scorso anno, ma già nel 2011 l’avevo contattato tramite Facebook per invitarlo a partecipare alle audizioni per unirsi alla band. In quell’occasione però, Mario decise di non prendere parte alle audizioni a causa di altri progetti a cui si stava dedicando. Mario è un bassista di estrazione principalmente funk e R&B, che però si è sempre dedicato allo studio di tanti generi musicali differenti, metal incluso… per nostra fortuna!”.
IL VOSTRO NUOVO DISCO PORTA IL TITOLO DI UNA CANZONE, “SYSTEM OF POWER”: DI COSA PARLA QUESTA CANZONE E COME MAI L’AVETE SCELTA COME TITOLO DELL’ALBUM?
Luca Sellitto: “Il testo della title-track tratta di come sin dalla nascita ci vengano imposte regole, modi di pensare, percorsi di vita ‘sicuri’ e quant’altro, tutto ciò apparentemente al fine di rendere la società in cui viviamo un ingranaggio perfetto in cui tutti vivono bene, ma in realtà molto spesso sono solo i più potenti a beneficiare realmente del lavoro di migliaia di persone. Questo ‘sistema del potere’ che tenta costantemente di dominarci può essere rappresentato a volte anche da persone a noi molto vicine, familiari, amici, fidanzate etc. che a volte, pur essendo in buona fede, tentano di pilotare a proprio piacimento la nostra esistenza. Siamo dunque immersi in un sistema in cui le reali aspirazioni ed inclinazioni di ciascun singolo individuo vengono spesso completamente ignorate e per nulla incentivate. Abbiamo scelto ‘System Of Power’ come title-track semplicemente perché ci sembrava il titolo che suonasse meglio per l’album, anche tenendo conto dell’approccio leggermente più aggressivo e potente rispetto ai precedenti tre album”.
Andrea Barone: “L’abbiamo scelto come titolo dell’album anche perché in linea con la filosofia degli Stamina, che in inglese vuol dire resistenza, in continuità col messaggio dell’album precedente che invitava a non demordere mai, ‘perseverare’ – ma non quando è diabolico! – (risate, ndR), una scossa contro le difficoltà della vita e un invito a credere in se stessi con forza”.
RIGUARDO IL NUOVO DISCO, COME SI È SVOLTO IL PROCESSO COMPOSITIVO? CI SONO STATE DIFFERENZE RISPETTO AL PASSATO?
Luca Sellitto: “Il processo compositivo non è cambiato molto, a dire il vero. Ho composto tutti i brani e scritto tutti i testi tra il 2013 ed il 2015, realizzando come al solito delle demo per gli altri membri, in modo da metterli in condizione di studiare le proprie parti e suggerire qualche arrangiamento”.
Andrea Barone: “C’è però stato maggiore lavoro di pre-produzione per quanto riguardo gli arrangiamenti e la scelta dei suoni, cori, con qualche apporto in più di suoni elettronici e orchestrali”.
PER QUANTO RIGUARDA INVECE L’ASPETTO REALIZZATIVO, CHI SI È OCCUPATO DELLE REGISTRAZIONI, DELLA PRODUZIONE, ECC.?
Luca Sellitto: “Questa volta per mixing e mastering ci siamo affidati ai SonicTemple Studios di Fabio Calluori, chitarrista e leader degli Heimdall. Ci teniamo a ringraziarlo molto per il lavoro svolto, è stato davvero molto paziente e meticoloso. Grazie a lui ‘System Of Power’ è sicuramente il nostro album meglio prodotto fino ad ora”.
Alessandro Granato: “Io, da parte mia, mi sono avvalso per la prima volta del mio studio personale dove insegno canto e realizzo praticamente tutti i lavori discografici a cui prendo parte e sono stato felice di aver ricevuto i complimenti per la pulizia e la qualità della ripresa da Fabio Calluori che si è occupato di mixing e mastering”.
LA MIA IMPRESSIONE È CHE ABBIATE OPTATO PER UN SUONO UN PO’ PIÙ AGGRESSIVO ED IN PARTICOLARE LE CHITARRE SEMBRANO MOSTRARE UN SUONO PIÙ DURO RISPETTO AL PASSATO, CON RIFF MOLTO SECCHI E DECISI, AL DI LÀ OVVIAMENTE DI QUELLI CHE POSSONO ESSERE I PASSAGGI PIÙ MELODICI: CHE MI DICI A RIGUARDO?
Luca Sellitto: “Si, in effetti ho composto dei riff di chitarra piuttosto aggressivi per alcuni brani del nuovo lavoro, pur mantenendo intatta la vena molto melodica che da sempre contraddistingue il nostro sound. È stata un’evoluzione spontanea, incentivata anche dal parere degli altri membri della band. Volevamo realizzare un album più potente e d’impatto, perfetto per gli amanti del power metal melodico, progressivo e neoclassico. Un po’ sulla scia dei Symphony X, se vogliamo… Inoltre, il fatto di aver potuto incidere per la prima volta tutte le parti di chitarra nel mio home studio mi ha dato modo di curare meglio tutti i dettagli, anche a livello di suono”.
Alessandro Granato: “Quando ho ascoltato i provini di quelle che sarebbero diventate le nuove canzoni di ‘System Of Power’ ero un po’ preoccupato dal fatto che i ragazzi avessero voluto delle voci acute e leggere, ma poi sono stato felice di sapere che della mia voce loro apprezzassero principalmente l’aggressività, oltre che l’estensione, quindi ho potuto esprimermi liberamente”.
ANCHE STAVOLTA FATE RICORSO NEL DISCO A MUSICISTI ADDIZIONALI, MA STAVOLTA, A DIFFERENZA DEI DISCHI PASSATI, NON CI SONO OSPITI ILLUSTRI: COME MAI PER “SYSTEM OF POWER” ALLA FINE NON AVETE COINVOLTO GUEST IMPORTANTI?
Andrea Barone: “Era giunto il momento di cambiare rispetto al passato e di produrre un album compatto nel sound così come nella line-up”.
Luca Sellitto: “Sul precedente album ‘Perseverance’, la partecipazione di vari ospiti più o meno noti, Göran Edman e Nils Molin su tutti, ha contribuito a dare un taglio internazionale al nostro nome, ma parte della critica ha iniziato ad etichettarci come un progetto da studio e non come una band a tutti gli effetti. Pertanto, all’inizio del 2015, ci siamo messi alla ricerca di un valido frontman che si unisse alla band in pianta stabile e con il nuovo ‘System Of power’ abbiamo voluto dimostrare di essere una band vera e propria”.
HO VISTO UN LYRIC VIDEO PER “ONE IN A MILLION” E SO CHE DOVRESTE AVER GIRATO UN CLIP PER “HOLDING ON”: COME È STATA QUEST’ESPERIENZA? PENSI CHE POTRESTE FAR USCIRE ANCHE ALTRI VIDEO TRATTI DALL’ALBUM?
Luca Sellitto: “Il lyric video di ‘One In A Million’, pubblicato su Youtube lo scorso dicembre, è stato realizzato dalla nostra label tedesca, la Pride And Joy Music. Realizzeremo il video di ‘Holding On’ nelle prossime settimane (l’intervista è della seconda metà di Febbraio, ndR), probabilmente. Non credo che ci saranno successivamente altri video, in quanto è la label a prendere decisioni a livello promozionale e non ha mai menzionato la possibilità di pubblicare su Youtube altri lyric video o videoclip”.
SPESSO VENITE ACCOSTATI AI ROYAL HUNT: COME VEDI QUESTO ACCOSTAMENTO? CI SONO DIFFERENZE RISPETTO ALLA BAND DANESE NEL VOSTRO STILE CHE TI PREME EVIDENZIARE?
Luca Sellitto: “I Royal Hunt sono tra le mie band preferite in assoluto e sicuramente il songwriting del loro leader Andrè Andersen continua ad esercitare una certa influenza su di me. Mi fa piacere ovviamente che gli Stamina vengano accostati a loro, ma credo che nel nostro sound ci siano anche diversi elementi che ci differenziano, come ad esempio dei riff di chitarra più aggressivi e delle soluzioni ritmiche ed armoniche mai utilizzate da Andersen e soci. Ad ogni modo, suonare come gruppo di supporto in occasione del loro tour europeo del 2012 è stata un’esperienza bellissima e tutt’ora siamo in ottimi rapporti con i Royal Hunt ed il loro manager”.
COSA ASCOLTATE IN QUESTO PERIODO CHE POTREBBE AVER INFLUENZATO IL PROCESSO COMPOSITIVO E, IN GENERALE, INVECE, C’È QUALCOSA CHE VI PIACE MUSICALMENTE MA CHE È TUTTO SOMMATO PIÙ DISTANTE DALLO STILE DEGLI STAMINA?
Alessandro Granato: “Il mio background è prima heavy metal classico, hard rock e poi power e progressive metal, quindi ho cercato e cercherò sempre di far venir fuori queste mie influenze”.
Andrea Barone: “A me piacciono molto le colonne sonore, cerco di apportare qualche elemento di questo genere nelle parti orchestrate, e sono molto legato al rock anni ’70”.
Luca Sellitto: “Per quanto riguarda il rock ed il metal, i miei ascolti sono rimasti invariati nel corso degli ultimi anni. I principali riferimenti restano: Yngwie Malmsteen, Royal Hunt, Symphony X, Dream Theater, Europe, Black Sabbath, Kansas, Genesis, ELP e tanti altri. Forse c’è un vecchio disco dei Conception intitolato ‘In Your Multitude’, da me scoperto solo tre anni fa, che potrebbe aver influenzato un po’ qualche mio riff sul nuovo album. Per quanto riguarda invece cose musicalmente più distanti da ciò che compongo abitualmente per gli Stamina, la lista è infinita, dal momento che ascolto tantissimi generi di musica differenti e – udite udite – compro ancora tanti CD originali! Negli ultimi due anni ho ascoltato tanta musica classica, dal momento che ho frequentato un biennio di laurea specialistica in ‘Discipline storiche, critiche ed analitiche della musica’. Di recente ho anche iniziato a rispolverare alcuni dischi jazz che avevo da tempo, in particolare cose di John Coltrane, Joe Pass e Wes Montgomery”.
C’È QUALCHE PROGETTO, QUALCHE IDEA, CHE TI PIACEREBBE SVILUPPARE MA CHE NON HAI AFFRONTATO PER RAGIONI TECNICHE O FINANZIARIE?
Luca Sellitto: “Beh, avendo grossi budget a disposizione si potrebbero realizzare tantissime belle cose! Mi piacerebbe ad esempio incidere un disco con Joey Tempest alla voce! Ma, restando più con i piedi per terra, non escludo in futuro collaborazioni degli Stamina con altri ospiti internazionali magari più accessibili. Nella mia ‘wishlist’ sicuramente ci sono: John West, Mark Boals, Mats Leven, Jens Johansson, Andrè Andersen e Svante Henryson. Ad ogni modo, siamo soddisfatti delle nostre attuali condizioni contrattuali con la Pride And Joy Records e siamo certamente nelle condizioni di poter continuare a lavorare con professionalità anche in futuro”.
Alessandro Granato: “Sarebbe bellissimo raccogliere tutte le fantastiche realtà che ci offre l’underground metal non solo campano, ma nazionale ed organizzare un festival itinerante per portarle alla luce in territori difficili da raggiungere con le nostre sole forze”.
AVETE GIÀ PIANIFICATO DELLE DATE DAL VIVO?
Luca Sellitto: “L’11 marzo apriremo per Russell Allen a Napoli (come specificato, l’intervista è di poco antecedente, risalendo alla seconda metà di Febbraio, ndR), in occasione del suo tour a scopi benefici ‘Metal for autism’. Siamo molto lieti di poter dare il nostro contributo per una nobile causa e davvero onorati di salire sullo stesso palco di uno dei nostri cantanti preferiti in assoluto!”.