Etichettati troppo presto come band nu metal, gli Static-X hanno saputo negli anni mantenere quella continuità compositiva che gli ha permesso in passato di sopravvivere al crollo di una scena, e consente loro oggi di contare su un seguito fedele. La band nata a Los Angeles nel lontano 1994 racchiude all’interno di una solida base di metal estremo svariate influenze, che si manifestano nelle numerose incursioni industrial ed electro. L’ultimo grido di battaglia del quartetto statunitense si chiama “Cult Of Static” che, a partire da un titolo ricco di intenti, riassume con efficacia le caratteristiche sin qui apprezzate della formazione, palesando coerenza ma allo stesso tempo qualità. Del nuovo lavoro e di altro abbiamo discusso nel backstage del Gods Of Metal con il chitarrista Tony Campos, soddisfatto per la performance appena conclusa, ma altresì disponibile, stanco e già provato dalle numerose birre sul groppone...
CIAO TONY, INNANIZITUTTO VOGLIO FARE I COMPLIMENTI A TE E A TUTTA LA BAND PER LA PERFORMANCE CHE SI E’ DA POCO CONCLUSA QUI AL GODS OF METAL, E POI, PER ENTRARE SUBITO NEL VIVO DELL’INTERVISTA, VOLEVO CHIEDERTI DI PIU’ SUL SIGNIFICATO DEL TITOLO DEL VOSTRO NUOVO ALBUM “CULT OF STATIC”: E’ PER CASO RIFERITO AI VOSTRI FAN PIU’ AFFEZIONATI?
“Oh, grazie per i complimenti, è stato uno spettacolo molto intenso e nonostante l’orario e il caldo ho visto parecchia gente sotto il palco, quindi siamo decisamente soddisfatti. Sì, in effetti ‘Cult Of Static’ è un riferimento ai nostri fan, è in qualche modo dedicato a tutti coloro che in tutti questi anni ci hanno sempre sostenuto”.
HO NOTATO CHE IL VOSTRO ULTIMO DISCO E’ BASATO PRINCIPALMENTE SUI MID-TEMPO, POTRESTI DIRCI DI PIU’ SU QUESTA SCELTA?
“Sinceramente non saprei cosa risponderti, le canzoni sono uscite in maniera piuttosto naturale, non ci siamo prefissati uno stile da seguire con precisione prima di entrare in studio, per cui posso semplicemente dire di essere soddisfatto del risultato finale e nulla più; se poi le canzoni presentano principalmente ritmiche cadenzate, non credo sia un problema”.
COME E’ AVVENUTA LA COLLABORAZIONE CON DAVE MUSTAINE?
“Be’, è stata un’esperienza straordinaria: tutto è iniziato jammando insieme durante il tour, ma a dir la verità la nostra conoscenza risale al 2001, quando aprivamo i concerti dei Megadeth per il tour di ‘Risk’; tuttavia questa collaborazione si è concretizzata solo ora. C’erano le giuste premesse per avere Dave sul nostro disco e ciò è avvenuto, siamo molto contenti di aver avuto la sua firma su ‘Cult Of Static’”.
SONO PASSATI PIU’ DI DIECI ANNI DALL’ULTIMO CONCERTO IN ITALIA: COME MAI QUESTO RITARDO, C’E’ QUALCHE RAGIONE PRECISA?
“Ovviamente nessuna ragione precisa, solo non ci sono stati i presupposti o in qualche occasione è saltato tutto per problemi organizzativi all’ultimo momento. Per esempio, se non ricordo male, avevamo qualcosa in programma dalle vostre parti nel 2007, poi abbiamo avuto delle difficoltà in Inghilterra e non siamo riusciti a venire. Questa volta però, come hai potuto vedere tu stesso, niente scherzi ed eccoci qua!”.
SIETE COSTANTEMENTE DEFINITI NU METAL E QUALCUNO MALIGNAMENTE SOSTIENE CHE DOVRESTE ESSERE RISPEDITI NEGLI ANNI ’90; COSA RISPONDI AI VOSTRI DETRATTORI?
“Penso che siamo stati etichettati nu metal per via del periodo nel quale siamo emersi, tuttavia credo che la maggior parte delle band per così dire nu metal siano in qualche modo influenzate dall’hip-hop e dal rap. Noi non abbiamo assolutamente questo tipo di influenze nel nostro background, gli Static-X risentono del sound di Ministry, Skinny Puppy, Prodigy ed electro in generale. E’ solo una questione di anni, se fossimo usciti in un periodo diverso ci definirebbero in un altro modo, pertanto dico semplicemente che non siamo nu metal”.
QUAL E’ IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA “OTSEGO”? PERCHE’ SIETE OSSESSIONATI DA QUESTO VOCABOLO? LE VOSTRE CANZONI LO CITANO SPESSO E VOLENTIERI…
“In realtà la parola ‘Otsego’ è il nome di un paese nello stato del Michigan; non siamo ossessionati, però ci piace molto utilizzarla perché è una parola divertente ed in qualche modo diversa dai soliti vocaboli che si inseriscono nelle canzoni”.
TU SEI LA PARTE EXTREME METAL DEL GRUPPO, QUALI SONO LE TUE PREFERENZE PARLANDO DI BAND EUROPEE?
“Be’, non posso che confermare ciò che hai appena detto! Ci sono tantissime band della scena europea che apprezzo, le mie preferite sono Kreator, Carcass e Napalm Death; e poi ce ne sono moltissime altre che ora non mi vengono in mente, comunque un sacco delle mie band preferite sono europee”.
C’E’ SPERANZA DI VEDERE IL TUO PROGETTO BRUTAL ASESINO IN EUROPA PRIMA O POI?
“Lo spero! Anzi, sono sicuro che prima o poi passeremo in Europa, bisogna avere un po’ di pazienza perché dobbiamo prima di tutto rispettare i nostri impegni principali, io con gli Static e Dino con i Divine Heresy; tuttavia credo se ne riparlerà presto, perché dovremmo ritrovarci in studio per il nuovo disco degli Asesino prima della fine dell’anno”.
QUAL E’ LA TUA OPINIONE SULLA RI-FONDAZIONE DEI FEAR FACTORY AD OPERA DI DINO CAZARES E SULLA ATTUALE BATTAGLIA LEGALE CHE COINVOLGE LA BAND?
“Sulla battaglia legale preferisco non parlare perché non sono la persona più indicata per farlo; sullla riformazione dei Fear Factory credo sia una grande cosa, Dino è molto legato alla band perché l’ha portata ad un livello importante e il suo ritorno non può che essere visto in maniera positiva”.
COSA INCIDERESTI SULLA TUA LAPIDE?
“Scriverei: ‘Qui giace Tony Campos, alla salute!’”.
OK, GRAZIE DELLA DISPONIBILITA’, TONY!
“Grazie a te e a tutti i lettori di Metalitalia.com che ci seguono".