STEEL PROPHET – Intervista a Rick Mythiasin

Pubblicato il 01/04/2001 da

Gli Steel Prophet sono una band che pur non essendo mai riuscita a raggiungere un successo alla pari di altri colleghi meno meritevoli, ha sempre avuto il grande pregio di voler tenere alta la bandiera metal americana! Discordi sono i pareri ogni volta che un loro lavoro viene alla luce, ma non si può negare, vista la lunga carriera alle spalle, la loro genuina fede e convinzione verso un certo tipo di sonorità che molti altri hanno sfruttato come trend del momento. In occasione dell’uscita del loro nuovo “Book Of The Dead”, il cantante Rick Mythiasin ci ha contattato per rivelarci tutti i retroscena della loro ultima fatica e anche qualcosa in più…
ALLORA RICK, PARLIAMO DELLE REGISTRAZIONI DI “BOOK OF THE DEAD”
“Dal punto di vista delle registrazioni non ci sono grandi novità: infatti ci siamo avvalsi dello stesso studio usato per i nostri due ultimi lavori (i silver clouds, burbank. Nda). Anche gli ingegneri del suono sono rimasti Joe Floyd e Steve Hachinsky, poiché hanno sempre svolto un ottimo lavoro.”
QUAL E’ LA TRAMA DELLA VOSTRA ULTIMA FATICA?
“Innanzitutto voglio precisare che ‘Book Of The Dead’ non è un concept album in senso stretto, quindi non narra una storia legata canzone dopo canzone. L’unica cosa che accomuna i brani è che tutti trattano la parte oscura dei sentimenti e delle emozioni umane, come la paura, l’ansia, la violenza.”
IL TITOLO DEL VOSTRO DISCO E’ ISPIRATO DAL FAMOSO GRIMORIO MAGICO?
“ No, assolutamente! Vuole solo sottolineare quelle che saranno le tematiche dell’album. L’artwork invece è ispirato alla cultura egizia che, come sai, è molto incentrata sul culto della morte.”
PARLIAMO ORA DELLE CANZONI, COSI’ DIVERSE FRA DI LORO…
“Fondamentalmente noi siamo una band che punta ad evolversi e a non mantenere degli schemi fissi in eterno. Ovvio che le caratteristiche tipiche del nostro sound saranno sempre indiduabili nei nostri lavori, ma per “Book Of The Dead” abbiamo voluto fare qualcosa di più innovativo, più ricercato, più oscuro. Era nostra intenzione fare un album fuori dagli schemi, che si allontanasse un po’ dallo stile speed di ‘Messiah’, tanto per farti un esempio, anche se devo ammettere che io e Steve (Kachinsky, il chitarrista. Nda) abbiamo avuto alcuni contrasti durante il processo di song writing. Dal punto di vista dei testi ‘Messiah’ era una album spensierato e lucente, ‘Book Of The Dead’ è oscuro e maligno.”
PERSONALMENTE SONO RIMASTO COLPITO DALLA CANZONE “PHOBIA”, CHE SE NON E’ THRASH CI MANCA POCO!
“Già, sai, il nostro nuovo batterista ha scritto le parole di questa canzone. Parla dell’istinto naturale dell’uomo, inserito nella società: guarda la televisione, va a vedere le partite di football e ha tutto pronto. La domanda che si pone la canzone è : e se finisse l’evoluzione dello spirito e della mente umana cosa potrebbe succedere?”
E CHE MI DICI DI “ANGER SEETHING”?
“Eh Eh ti dico che l’ho scritta io! Anzi, io mi sono occupato dei testi e Steve della musica: parla di come a volte sento la rabbia invadere il mio corpo a causa del comportamento delle persone che mi stanno attorno. Sai, spesso si ha a che fare con gente che pensa solo a sé stessa, magari per arricchirsi ti volta le spalle e chi si è visto si è visto! E’ una cosa che mi fa molto arrabbiare, così come le persone che parlano alle spalle! Se tu hai un problema con me, è con me che ne devi parlare, non con altri!”
COME NASCE UNA CANZONE DEGLI STEEL PROPHET?
“In genere è Steve che porta tutte le idee e si occupa della musica. Certo, anche noi portiamo idee e contributi, ma Steve è l’anima della band, è lui che decide la direzione musicale che andiamo a intraprendere di volta in volta.”
CI PUOI PRESENTARE I NUOVI MEMBRI DELLA BAND?
“Certamente! Come secondo chitarrista abbiamo un grandissimo musicista, Jim Williams, e devo dire che ha fatto veramente un grande lavoro sull’album. Io e Jim abbiamo composto insieme la canzone ‘Locked Out’, mentre con Steve ha scritto ‘Church Of Mind’. E’ molto influenzato dal flamenco, riesce a dare un tocco di originalità in qualsiasi cosa metta le mani! Arriviamo a Karl Roqvist alla batteria! E’ molto coinvolto nell’heavy metal, suona molto veloce e potente, non potevamo scegliere persona migliore di lui.
PERCHE’ I VECCHI MEMBRI HANNO LASCIATO LA BAND?
“Generalmente chi è entrato negli Steel Prophet ha sempre voluto imporre le sue idee fin da subito. Ora c’è da dire che il nucleo della band è composto da Steve, me e Vince, e ti assicuro che diamo a tutti la possibilità di collaborare e portare idee . Però spesso capita che queste persone vogliano più potere all’interno della band. Tieni conto che Steve ha fondato il gruppo da molti anni, quindi vuole avere una visione globale di come vanno le cose. Potrà sembrarti giusto o sbagliato, ma è così. In molti grossi nomi, come Iron Maiden o Black Sabbath, è successo che la line up venisse stravolta, e che rimanessero solo i membri fondatori.”
FARETE DEI VIDEO DI SUPPORTO?
“Ad essere sinceri noi non vogliamo investire soldi in un video, non credo che per una band come noi sia la soluzione migliore per farsi conoscere. Preferiamo invece puntare sull’aspetto live: niente è ancora programmato, ma stiamo lavorando per un tour e la Nuclear Blast sta facendo grossi sforzi per noi! Ora stiamo valutando la possibilità di esibirci a maggio negli USA insieme ai Symphony X e Destiny’s End. Poi si vedrà di parlare di un tour europeo, ma non chiedermi niente perché non saprei cosa risponderti!”
SEI QUINDI SODDISFATTO DEL LAVORO CHE NUCLEAR BLAST STA FACENDO PER VOI?
“Molto! E’ una label coinvolta al 100% nell’heavy metal (e anche nei soldi facili…nda) che ha sempre lavorato al meglio per noi, mostrando impegno e disponibilità a venire incontro alle nostre esigenze.”
GLI STEEL PROPHET FESTEGGIANO NEL 2001 I VENT’ANNI DI ATTIVITA’: COSA PROVI?
“Beh io sono entrato a far parte della band nel 1989, quindi per me diciamo che sono 10 anni eh eh! Sono comunque molto felice, anche se dovresti parlare con Steve per sapere qualcosa di più preciso su questa domanda.”
C’E’ QUALCOSA CHE CAMBIERESTI NEI TUOI VECCHI DISCHI?
“Non saprei…probabilmente la produzione, che a volte proprio non era all’altezza delle canzoni.”
MOLTI VI PARAGONANO AGLI IRON MAIDEN, TU COSA RISPONDI?
“Sicuramente gli Iron Maiden sono il gruppo che più ha influenzato gli Steel Prophet. Non abbiamo però mai avuto intenzione di clonarli, cercando sempre di trovare un nostro sound caratteristico, che ci permettesse di essere individuati in mezzo a tante band!”
QUALE ALBUM DEGLI STEEL PROPHET HA VENDUTO DI PIU’?
“Sinceramente non so cosa risponderti, non ho nessun dato sottomano, quindi non voglio dirti cose che magari sono false. Posso invece dirti che abbiamo tutti dei lavori part-time che ci concedono il tempo di dedicarci alla nostra musica, purtroppo non riusciamo a vivere solo grazie alla band.”
CHE MI DICI DELLA SCENA METAL IN AMERICA?
“Mah, dipende cosa tu intendi per metal! Se intendi la scena più famosa come quella rap o quella alternativa, e non voglio fare nomi, io ti rispondo che non considero heavy metal niente di tutto ciò (grande!! Nda). Non conta il make-up per rendere valida una band (si riferisce forse agli Slipknot? Nda), e nemmeno fare confusione per due ore tutte le sere! L’Heavy Metal è un’altra cosa!”
VOI SIETE CONOSCIUTI NEL VOSTRO PAESE?
“Sì abbastanza, abbiamo anche registrato delle cover per un’etichetta americana. Abbiamo fatto alcune date locali, ad esempio in California e abbiamo un nostro pubblico di nicchia che ci segue sempre, però è ovvio che in Europa è tutto un altro discorso.”
COSA NE PENSI DELL’USO DI COMPUTERS NELLE CANZONI?
“Io sono una persona open-minded, e devo dire che alcune cose non mi dispiacciono.”
QUALI SONO I TUOI CANTANTI PREFERITI?
“Allora, Rob Halford, Ronnie James Dio, Bruce Dickinson, Freddie Mercury, Geddy Lee e Geoff Tate.”
CONSIDERI “BOOK OF THE DEAD” IL VOSTRO MIGLIOR ALBUM?
“Mah, lascio che siano i fans a stabilirlo.”
CAMBIO LA DOMANDA: “BOOK OF THE DEAD” E’ IL TUO DISCO PREFERITO DEGLI STEEL PROPHET?
“No, il mio disco preferito rimane Messiah!”
PERCHE’?
“Non so il perché, probabilmente perché le canzoni sono più dirette, veloci e tipicamente metal!”
OK SIAMO GIUNTI ALLA FINE: VUOI DIRE QUALCOSA?
“Ovviamente ti ringrazio per l’intervista, spero di vedervi presto in Italia ai nostri concerti!”

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