“Audio Secrecy” ha spiazzato parecchi fan per le sue soluzioni più levigate e le melodie che permeano la quasi totalità delle tracce, in una maniera naturale e mai forzata è il caso di dire, ma che sembra voler sottolineare ad ogni costo la sopraggiunta maturità artistica. Questo “sfoggio” di maturità è testimoniato anche nell’artwork di copertina, nelle foto promozionali e nel video di “Say You’ll Haunt Me”, ed è rimarcato con decisione nelle parole del drummer Roy Mayorga, intervistato telefonicamente prima dell’uscita del disco. Ecco cos’ha immortalato la nostra registrazione…
INIZIAMO CON UNA DOMANDA QUASI OVVIA: PERCHE’ L’ALBUM E’ INTITOLATO ‘AUDIO SECRECY’?
“Come dice il nome, è un segreto, non posso svelarlo! (Ride, ndR). Ci sono molti significati attribuibili a questa scelta, io sto ancora cercando di trovare il mio significato personale. Corey è colui che ha proposto questo concept, che in generale ha a che fare con i segreti che ognuno porta dentro di sè”.
C’E’ UN MOTIVO PARTICOLARE PER CUI AVETE SCELTO ‘SAY YOU’LL HAUNT ME’ COME PRIMO SINGOLO?
“Chiedi all’etichetta, loro ascoltano l’album, vogliono che qualche pezzo passi per le radio e hanno scelto quella canzone come primo estratto”.
VUOI SPENDERE DUE PAROLE SU “AUDIO SECRECY” PER TUTTI COLORO CHE NON HANNO ANCORA ASCOLTATO IL DISCO?
“Penso sia una naturale evoluzione del percorso artistico che gli Stone Sour hanno intrapreso. La cosa differente è che il nuovo disco ha cinque scrittori, è stato plagiato da cinque teste e cinque sensibilità differenti. Di sicuro è anche un disco più melodico, e mi sento di dire che proviene direttamente dal cuore della band. In sintesi vengono mantenute le coordinate principali del suono degli Stone Sour, ma è un album sostanzialmente diverso dal precedente”.
PENSI CI SIA QUALCOSA CHE POSSA SORPRENDERE I VECCHI FAN ALL’ASCOLTO?
“Ci saranno persone a cui non piacerà, è sicuro, come ci saranno persone che apprezzeranno. Per tutti coloro che non capiranno la svolta dico: le persone invecchiano, maturano, progrediscono, evolvono. E’ giusto che la gente sappia che sentiamo di essere proprio così, questo è quello che ci piace ascoltare e suonare oggi”.
SEI SODDISFATTO DELL’ARTWORK MINIMALE E ASTRATTO?
“Lo odio cazzo! Scherzo, ovvio che l’apprezzo. E’ vero è molto astratto, diverso, ma fa parte del suo fascino, penso catturi l’attenzione, si distingua in mezzo a una serie di copertine più o meno simili”.
SEI SORPRESO DAL SUCCESSO DEGLI STONE SOUR?
“Nessuno si aspettava una risposta del genere, onestamente oltre ogni più rosea previsione. Siamo sinceramente commossi dalla reazione del pubblico, sono sicuro che potremo continuare a essere una band vera e propria”.
PENSI CHE COREY ABBIA TROPPI RIFLETTORI PUNTATI ADDOSSO?
“E’ una cosa che non mi infastidisce affatto. Tutti sanno che gli Stone Sour sono una band, e non il progetto solista di Corey Taylor, è naturale che lui abbia un’esposizione maggiore, è il frontman, il cantante del gruppo. Gli Stone Sour sono un’entità composta da cinque persone, ovviamente non posso forzare la gente a vederlo e a comprenderlo”.
…QUINDI NON DA FASTIDIO A NESSUNO DIVIDERE COREY E JIM CON GLI SLIPKNOT
“Ovvio, è sempre stato così”.
VI PIACE ‘TESTARE’ LE CANZONI NUOVE DAL VIVO?
“Finirà tutto su internet non appena il disco verrà stampato quindi non ci importa più di tanto, ci piace suonare i nuovi pezzi dal vivo e vedere la reazione negli occhi della gente, vogliamo che il nostro pubblico le ascolti il prima possibile. Cerca ‘Stone Sour 2010’ su YouTube, potrai goderti ogni nota delle nuove canzoni che ad oggi abbiamo proposto al nostro pubblico”.
HAI SUONATO CON MOLTE METAL BAND NEGLI ANNI ’90, TI PIACE ANCORA LA MUSICA HEAVY?
“Oggi amo ancora il metal, ma ho allargato la mia visione musicale all’hard rock e al punk, oltre che alla musica classica e al country. Ora nel mio iPod girano Led Zeppelin, Pink Floyd, Rush, Foo Fighters, Chopin, Johnny Mitchell e Johnny Cash”.
A BREVE VI UNIRETE AGLI AVENGED SEVENFOLD PER UN TOUR NEL REGNO UNITO: PERCHE’ VI SEPARERETE PER IL RESTO DEL TOUR EUROPEO?
“E’ stata una scelta del management. Mi piacciono gli Avenged Sevenfold, sono un gruppo con dei chitarristi fenomenali, e ovviamente adoro Mike Portnoy, un mio ottimo amico che sono contento ha trovato il tempo di aiutarli, facendo un gran lavoro. Un pensiero al loro batterista The Rev, è stato un talento innegabile, la sua scomparsa improvvisa mi ha toccato profondamente, un pensiero alla famiglia e agli amici. Spero possano continuare a lungo perchè penso sia una formazione che ha ancora tanto da dire”.
QUEST’ESTATE SIETE STATI TRA I PROTAGONISTI DEL SONISPHERE FESTIVAL IN SVIZZERA. ERAVATE DINANZI A UNA GIGANTESCA POZZA DI FANGO, DOVE IL PUBBLICO HA SGUAZZATO PER TUTTO IL GIORNO: AVETE REALIZZATO QUELLO CHE STAVA SUCCEDENDO?
“Mi sento quasi in imbarazzo nel dirti che la mia vista non arriva oltre a Corey. Ricordo le condizioni climatiche terribili e un sacco di fango si, decisamente un festival sfortunato! Mi spiace per il pubblico, ce l’abbiamo messa tutta per offire comunque uno show piacevole”.