STRANGER VISION – Musica e poesia

Pubblicato il 19/05/2021 da

Gli Stranger Vision hanno debuttato con il loro primo album, “Poetica”, un disco con il quale la band si è subito messa in evidenza per la propria voglia di proporre uno stile tra classico power metal e metal melodico, con un gusto tipicamente italiano e con la passione per riferimenti letterari, filosofici e cinematografici che si possono cogliere nei testi. Abbiamo così raggiunto il cantante Ivan Adami e il chitarrista Riccardo Toni per conoscere meglio la band e sentire dalla loro voce come è nato questo progetto e quali sono le loro prospettive per il futuro.

QUALI SONO LE ORIGINI DEGLI STRANGER VISION? COME SI FORMA LA BAND?
Riccardo: – Gli Stranger Vision nascono meno di due anni fa. Per una vita ho suonato in cover o tribute band, poi ho cominciato a lavorare su diversi brani inediti e ad aspirare a qualcosa di più. Ho cercato Ivan, con cui è nata subito una bella sinergia creativa e insieme abbiamo cominciato a scrivere e a definire quello che poi sarebbe diventato lo stile Stranger Vision. Pian piano si è formato il resto della band: Luca, che suonava da anni con me, alla batteria e infine si sono uniti a noi Daniele al basso e Gabriele alle tastiere.

QUALI SONO STATI I PUNTI D’INCONTRO, LE IDEE O LE INFLUENZE CHE VI HANNO PORTATO A RITROVARVI, A DECIDERE DI FORMARE LA BAND?
Ivan: – Io e Riccardo abbiamo lo stesso background musicale e gli stessi gusti, siamo cresciuti ascoltando il thrash e il prog americano, il power tedesco e il death melodico scandinavo, inoltre amiamo entrambi le materie umanistiche e letterarie. Grazie a questi riferimenti e ai gusti simili è stato piuttosto semplice tracciare la nostra idea di musica e di suono che volevamo ottenere.

COME MAI AVETE SCELTO QUESTO MONIKER? QUAL E’ IL SUO SIGNIFICATO?
Riccardo: – La nostra band è nata per essere una novità nella scena musicale metal. Un incontro tra la melodia delle chitarre, la potenza delle ritmiche, la vocalità studiata e la profondità dei testi che prendono ispirazione da poesie, letteratura e filosofia. Questa novità nella nostra mente era una ‘strana visione’ diversa dalla scena musicale attuale. Il nome della nostra band è la definizione di ciò che significa per noi la nostra idea di musica: Stranger Vision.

IL VOSTRO ALBUM DI DEBUTTO, “POETICA”, E’ STATO ANTICIPATO DA ALCUNI VIDEO CHE AVETE PUBBLICATO DURANTE QUESTI MESI DI LOCKDOWN, CON UNA SERIE DI COVER DEDICATE A CLASSICI COME “SPACE ODDITY” DI DAVID BOWIE, “MOONSHIELD” DEGLI IN FLAMES E QUELLO MOLTO BELLO E TOCCANTE DI “MAD WORLD” DEI TEARS FOR FEARS: PENSI CHE QUESTI VIDEO VI ABBIANO COMUNQUE GIOVATO IN TERMINI DI VISIBILITA’, ANCHE PER COMINCIARE A FAR GIRARE IL VOSTRO NOME O POTREBBERO RISULTARE UN PO’ FUORVIANTI RISPETTO A QUELLA CHE POI E’ LA VOSTRA REALE PROPOSTA MUSICALE?
Ivan: – “Poetica” è stato composto prima della pandemia, tra Settembre 2019 e Gennaio 2020. Saremmo dovuti entrare in studio per registrare le batterie proprio il primo weekend di lockdown. Abbiamo sfruttato il tempo di stop forzato per registrare le tre cover ed iniziare a far conoscere il nostro nome e il nostro sound. La scelta dei brani non è stata casuale, abbiamo scelto le tre cover partendo dall’idea di Gurdjieff: musica e cosmo sono strettamente collegati tra loro. Per questo, per presentare la nostra musica, abbiamo scelto tre singoli che riguardano il Mondo (“Mad World”), la Luna (“Moonshield”) e il Cosmo (“Space Oddity”).

QUALI SONO EFFETTIVAMENTE LE BAND CHE RAPPRESENTANO LA VOSTRA PRINCIPALE FONTE D’ISPIRAZIONE?
Riccardo: – Abbiamo diversi ambiti di influenza e in “Poetica” abbiamo cercato di trovare un equilibrio che li riassumesse tutti. Il nostro genere di influenza principale è il power metal, in tutte le sue forme. Sia quello tedesco di Helloween e Blind Guardian, sia quello degli Angra e degli Stratovarius, sia quello americano dei Savatage. Ma non siamo cresciuti solo con il power. Io personalmente amo molto gli Iron Maiden e condivido con Ivan la passione per tutta la scena thrash americana: Pantera, Megadeth, Metallica, Testament e anche quella prog: Dream Theater e Symphony X, soprattutto. Nello stile degli Stranger Vision abbiamo cercato di creare un connubio fra tutti questi elementi.

PER LA REGISTRAZIONE DELL’ALBUM AVETE POTUTO COLLABORARE CON DIVERSI GUEST: COME E’ RICADUTA LA SCELTA SU DI LORO E COME SIETE RIUSCITI A COINVOLGERLI, IN PARTICOLARE NEL CASO DI ZACHARY STEVENS?
Ivan: – Alessandro Conti, Guido Benedetti e Fabio Dessi sono amici di vecchia data di cui stimiamo da sempre il lavoro fatto in questi anni nelle varie band in cui hanno militato. Ci tenevamo ad avere un loro contributo nel nostro album. Alessia Scolletti era reduce dal successo di “Of Jupiter and Moons” con i Temperance. Noi cercavamo un’interprete femminile per la nostra ballad e Alessia ha fatto un lavoro eccezionale. Zachary Stevens è il nostro mito da sempre. Siamo cresciuti ascoltando “Edge Of Thorns”, “Handful Of Rain” e tutti i dischi dei Savatage. Siamo riusciti a contattarlo tramite email ed è stato molto collaborativo anche nel definire con noi le parti vocali del brano. La sua partecipazione è stata la realizzazione di un sogno.

QUALI SONO LE TEMATICHE TRATTATE NEI VOSTRI TESTI? IL TITOLO DELL’ALBUM LASCIA INTENDERE DEGLI INTERESSI LETTERARI, E’ COSI’ ?
Riccardo: – Sì, è proprio così. “Poetica” non è un concept album in senso stretto, in quanto non parla di un solo tema. Ma c’è un filo conduttore che lega tutte le canzoni ed è appunto la fonte di ispirazione di tutti i testi, soprattutto con tematiche esistenziali ed introspettive. Il primo pezzo che abbiamo scritto si chiama “Gates Of Tomorrow”. Per scrivere il testo ho proposto a Ivan l’idea di partire da un discorso di David Foster Wallace: “This is water”. Il risultato ci è sembrato molto interessante così abbiamo proseguito su quest’idea, attingendo da poesie, discorsi e libri per poi strutturare sempre di più il disco. Avendo gusti letterari simili è stato facile trovare un’intesa sui temi.

IN UN BRANO COME “RAGE” RITROVIAMO CORI E ORCHESTRAZIONI: COME E’ AVVENUTA LA REALIZZAZIONE DI QUESTA CANZONE? PENSI CHE IN FUTURO POSSA ESSERE MAGGIORMENTE SVILUPPATO QUEST’ASPETTO DEL VOSTRO STILE?
Ivan: – In tutti i brani utilizziamo cori e orchestrazioni, decidiamo l’utilizzo in fase di songwriting a seconda di quello che vogliamo raccontare. “Rage”, in particolare, volevamo fosse un brano epico perché basato sulla poesia scritta da Dylan Thomas, citata anche nel film “Interstellar”. Il poeta descrive come ciò che rende grande ogni uomo è la sua capacità di essere consapevole del suo destino di morte e di ribellarsi, in qualsiasi condizione esistenziale si trovi. Anche la scelta dei guest non è stata casuale, Alessandro con la sua voce brillante e acuta rappresenta la Luce, la mia voce l’oscurità e il coro formato solo da bassi e baritoni volevamo diventasse un’ode alla ribellione alla morte.

QUALI SONO A TUO PARERE LE QUALITA’ PIU’ IMPORTANTI DI QUESTA BAND E QUELLI CHE CONSIDERATE DEI VOSTRI AUTENTICI PUNTI DI FORZA?
Riccardo: – In Italia abbiamo tantissime band di altissima qualità tecnica e compositiva. Penso quindi che quello che ci può differenziare all’interno della scena non siano tanto questi aspetti, ma piuttosto il fatto di cercare un approccio diverso al power metal, meno veloce di quello tedesco, ma più potente e melodico. Inoltre, possono essere considerati un punto di forza anche gli interessi non musicali che mettiamo nella nostra musica: il mio interesse letterario che ha ispirato diversi testi e gli studi teatrali di Ivan, che hanno contribuito a dare spessore ai nostri video.

CONSIDERATI GLI ORMAI BEN NOTI PROBLEMI LEGATI AL COVID-19, COME PENSATE DI PROMUOVERE L’ALBUM?
Ivan: – Avremmo voluto festeggiare il rilascio del disco con un release party degno di nota e magari a seguire un bel tour europeo di spalla a qualche nome di spicco, ma non sappiamo ancora come evolverà la situazione quest’estate. Speriamo di poter suonare tutto il disco live il prima possibile. Per ora ci stiamo concentrando sulla parte social e ci auguriamo fortemente che l’aver vinto l’Imagination Song Contest dei Blind Guardian possa portarci un’ulteriore visibilità a livello internazionale.

A PROPOSITO DI COVID-19, VOI COME STATE VIVENDO LA SITUAZIONE? SIETE OTTIMISTI CIRCA IL PROSSIMO FUTURO?
Riccardo: – La situazione è sicuramente pesante. Per una band, non poter suonare dal vivo è frustrante. Ma usiamo questo tempo in cui siamo bloccati in casa in modo produttivo: stiamo lavorando al secondo album, che abbiamo composto già in buona parte. Nonostante la situazione quindi, siamo sicuramente ottimisti e non si è spenta in noi la passione per la musica.

PARLANDO DI FUTURO, QUALI SONO COME MUSICISTI I VOSTRI SOGNI, I VOSTRI PROGETTI, LE VOSTRE ASPIRAZIONI E QUALI SARANNO LE PROSSIME MOSSE DELLA BAND?
Ivan: – Ci auguriamo di poter fare breccia nel cuore di un pubblico sempre più numeroso grazie anche a tanti bei live in giro per l’Europa fino ad arrivare al Wacken. A breve termine possiamo anticiparvi che entro l’estate uscirà un nuovo video pubblicizzato sui canali ufficiali dei Blind Guardian. Inoltre abbiamo già prenotato gli studi per la registrazione del secondo album, che probabilmente verrà pubblicato fra un anno circa.

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