“Delirio N°1” è la prima produzione targata Subhuman, un concentrato di thrash metal estremo e ferale che non ha mancato di suscitare già ampie lodi in tutta la critica specializzata. Sempre attenti all’underground, anche noi di Metalitalia non abbiamo voluto essere da meno ed abbiamo raggiunto telefonicamente il chitarrista nonchè leader della band Matteo Buti, che col suo simpatico accento da pisano di campagna (come lui stesso ama definirsi) in un’amichevole chiaccherata ci ha raccontato la storia della sua band, il suo punto di vista sull’attuale scena metal italiana e i progetti futuri che vedranno coinvolta la sua macchina da guerra, il tutto in quest’intervista da non perdere!
ALLORA MATTEO, PER PRIMA COSA DIMMI COME E’ NATA LA BAND, COME SI E’ EVOLUTA E COSA HA FATTO SI’ CHE SI TRASFORMASSE DA GRUPPO COVER IN GRUPPO STUDIO…
“Dunque, per prima cosa cominciamo con le presentazioni di rito… noi siamo i Subhuman, veniamo dalla provincia di Pisa, ed abbiamo cominciato a suonare nel 2001, quando ci siamo incontrati io, Jacopo (chitarra), Federico (basso) e Marco (batteria) e ci siamo proposti l’intento di fare una band per suonare delle cover thrash metal. Poco dopo si è aggregato a noi il mitico Gotto, che tu conosci molto bene (certo… ricordo ancora le sue roboanti e blasfeme esibizioni live! ndR), che ha ricoperto il ruolo che ancora rimaneva vacante dietro al microfono. Abbiamo dunque cominciato di lì a poco a preparare cover di band come Metallica, Testament, Sepultura, Sodom, Annihilator et similia ed a suonare un po’ in giro con band locali. Dopo un paio d’anni abbiamo deciso che era il momento di operare una svolta, perché sentivamo che avevamo le possibilità di essere qualcosa di più di una semplice cover band. Questo cambiamento nei pezzi da proporre è stato accompagnato anche da un altro cambiamento, quello del cantante, con Gotto che è stato sostituito da Zula, ed inoltre abbiamo anche cambiato parzialmente genere, passando dal puro thrash delle cover a qualcosa che incorpora elementi più violenti e death-oriented (vedi la voce dello stesso Zula, un vero growler di razza, ndR). Sulla fine dello scorso anno abbiamo registrato poi questo ‘Delirio N°1’ ed ora siamo in fase di promozione”.
VOI AVETE DEI TESTI CANTATI COMPLETAMENTE IN ITALIANO… VOLEVO SAPERE A CHE COSA E’ DOVUTA QUESTA SCELTA, DI CHE COSA TRATTANO QUESTI TESTI E CHI LI SCRIVE.
“Partiamo dall’ultima domanda… i testi li scrive tutti Zula, mentre della musica mi occupo io, coadiuvato a volte dall’aiuto di Federico. Perché cantiamo in italiano? Be’, innanzitutto mi preme subito chiarire che questa non è stata una decisione presa a tavolino… diciamo che ci è sembrato semplicemente naturale apporre dei testi in italiano sopra la nostra musica, perché ci sembrava calzassero a pennello… poi in fondo siamo italiani, parliamo correntemente italiano, dunque non vedo perché non valorizzare il nostro bel linguaggio! Io sono sempre stato un grande estimatore della nostra lingua, e non vedo perché l’inglese nel metal debba essere la lingua predefinita per scrivere i testi…”.
MI PARLI DELLE VOSTRE INFLUENZE MUSICALI? ASCOLTATE SOLO COSE IN COMUNE NEL GRUPPO O TRA VOI VI SONO DELLE DIVERGENZE?
“Ognuno di noi ha delle proprie preferenze musicali, però diciamo che all’incirca siamo tutti accomunati dal desiderio di suonare musica più aggressiva e veloce possibile, e quindi le influenze che ci accomunano derivano più che altro dal thrash metal, specie di matrice americana, e dal death. Per il death ascoltiamo molto band come Suffocation, Malevolent Creation, Cannibal Corpse e Deicide, mentre per quando riguarda la corrente thrash siamo influenzati in particolare da Testament e Slayer. C’è anche da dire che una forte influenza sui Subhuman l’hanno avuta anche i Meshuggah, che sono sempre stati uno dei nostri gruppi preferiti… non per nulla, molte delle nostre ritmiche li possono ricordare”.
E DELLA COVER DEI FAITH NO MORE INVECE CHE MI DICI?
“Be’… è sicuramente un gruppo che ci piace, anche se non li catalogherei come un’influenze. Ciononostante abbiamo deciso di inserire nel disco la cover di ‘Surprise You’re Dead’ per due motivi: innanzitutto la proponevamo già dal vivo, e poi abbiamo deciso di inserire proprio quella perché, mentre le altre cover provenivano tutte dalla scena thrash, questa ci differenziava un pochino dalla massa delle cover band che ci sono in giro, rendendoci forse un pochino più originali”.
A COSA E’ DOVUTA SECONDO TE LA SCELTA CHE ULTIMAMENTE FANNO SEMPRE PIU’ GRUPPI, COME AVETE FATTO VOI, DI REGISTRARE IL DISCO IN CASA SENZA RICORRERE O QUASI ALL’AIUTO DI UNO STUDIO?
“Io penso che in questo siano da tenere in conto più di tutto il fattore economico e quello tecnologico. Le moderne tecnologie infatti hanno sicuramente facilitato di molto, sia a livello di impegno, sia a livello economico, un lavoro come può essere quello che porta alla produzione di un disco da zero; chiaramente, registrando in casa si evita infatti lo sperpero di una quantità spropositata di denaro (sono davvero dolori, in effetti, decisioni come quella di registrare un disco curato nei minimi dettagli in uno studio professionale, ndR). Non solo: registrando in casa un musicista si può prendere tutto il tempo che vuole, e dunque curare al meglio l’esecuzione e gli arrangiamenti finché non è completamente soddisfatto della sua opera”.
COSA NE PENSI DELLA SCENA THRASH METAL IN ITALIA? IO NEGLI ULTIMI ANNI HO VISTO DEI SEGNALI POSITIVI ATTRAVERSO EMO DI VARIE BAND…
“Io su questo versante non sono così ottimista… dei demo che ho sentito non ce n’è uno che mi abbia colpito in particolare… forse i Deforge, ma loro sono maggiormente orientati sul versante death… poi ci sarebbero gli Enemyinside, che hanno fatto un bel disco. Di altri nomi al momento non me ne vengono proprio in mente. Io comunque vedo molto più valida ultimamente la scena death… ci sono gruppi come i Distymia, i Coram Lethe, i Natron, gli Psychofagist”.
SECONDO TE COSA MANCA AL THRASH ED AL DEATH PER FARE IL BOOM CHE HA AVUTO IL POWER IN ITALIA QUALCHE ANNO FA?
“A parte il fatto che io credo che ormai il power in Italia sia praticamente finito… diciamoci la verità, oggigiorno a parte Rhapsody, Labyrinth e Vision Divine una scena vera e propria come successe qualche anno fa non c’è più. Diciamo, per rispondere alla tua domanda, che sicuramente il thrash ed il death non hanno lo stesso potenziale commerciale che ha il power… per farti un esempio, i Cannibal Corpse non venderanno mai come gli Helloween. Poi c’è sempre il discorso che ti ho fatto prima… se per il death è possibile combinare qualcosa di buono, perché i gruppi ci sono, nel thrash oggigiorno non vedo praticamente nessuno in grado di rivaleggiare coi grandi del passato: non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Gli unici che mi hanno impressionato negli ultimi anni sono stati i The Haunted col loro disco d’esordio, ma per il resto sono usciti solo dei dischetti uguali a mille altri”.
MI PARLI DEI VOSTRI PROGETTI FUTURI? DISCHI, DATE LIVE, CONTRATTI?
“Dunque per quanto riguarda i contratti non ci sono arrivate ancora offerte, nonostante abbiamo spedito il demo in varie parti del mondo, dunque per ora aspettiamo. Per quanto riguarda i progetti futuri, per ora stiamo componendo delle nuove canzoni… rispetto a quelle vecchie sono ancora più potenti e veloci, sarà un massacro, credi a me! Per quanto riguarda la promozione, avremmo intenzione nell’immediato futuro di muoverci soprattutto in ambito live. In fondo siamo degli animali da palco, e se non ci capitano sfortune come in quest’ultimo mese (ben quattro date annullate, ndR), faremo un discreto lavoro”.
MATTEO, TI RINGRAZIO PER IL TUO TEMPO, TI LASCIO FINIRE L’INTERVISTA COME CREDI!
“Ti ringrazio per l’intervista e ringrazio anche i lettori di Metalitalia per averla letta e li invito a visitare il nostro sito www.subhumanmetal.it, a scaricare gli mp3 e a mettere una firmetta sul nostro guestbook… SUPPORTATE ‘UNDERGROUND, RAGAZZI!”.
SUBHUMAN – Massacro tricolore!
Pubblicato il 07/06/2005 da Lorenzo Mirani
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