Formatisi nel 2001 come cover band di At the Gates ed In Flames, i pugliesi Subliminal Fear sono finalmente giunti al traguardo del primo full-length con il recente “Uncoloured World Dying”, un vero e proprio concentrato di potenza e melodia di tradizione svedese come da tempo non si sentiva in Italia. A ridosso della pubblicazione del disco abbiamo dunque raggiunto il frontman Carmine, con cui abbiamo scambiato quattro chiacchere su passato, presente e futuro della band.
INIZIAMO PARLANDO DEL NUOVO DISCO: ORA CHE “UNCOLOURED WORLD DYING” E’ FINALMENTE NEI NEGOZI COSA CI POTETE DIRE A RIGUARDO? SIETE COMPLETAMENTE SODDISFATTI O POTENDO TORNARE INDIETRO C’E’ QUALCOSA CHE VORRESTE CAMBIARE? E QUALI SONO STATI I RESPONSI OTTENUTI FINO AD ORA A LIVELLO DI CRITICA E PUBBLICO?
“Come inizio non c’è male! Il disco era già pronto da settimane, aspettavamo solo che i ragazzi della label facessero il loro lavoro con le distribuzioni ed è fantastico pensare che il nostro disco possa raggiungere così tanta gente adesso ed essere venduto tramite i mailorder e nei negozi. E’ davvero qualcosa che inizi a sognare sin da subito, quando prendi in mano uno strumento per la prima volta e, con la band, nella tua piccola sala prove, inizi a fantasticare e ad invidiare le grandi band. Costruisci un sogno e ti ripeti giorno dopo giorno: ‘possiamo farcela!’. Siamo stati molto soddisfatti quando abbiamo ascoltato l’album dopo le incisioni e lo siamo adesso leggendo i responsi della critica, abbiamo fatto del nostro meglio in questo album e tutti i pregi e difetti di questa esperienza ci hanno fatto maturare come band. Quando poi ricevi complimenti sei stimolato ancor di più ad andare avanti e realizzare sempre qualcosa che sia migliore”.
“Sono contento tu abbia individuato questo aspetto del nostro sound. Questo è esattamente ciò che volevamo proporre, siamo cresciuti ascoltando gli album storici come ‘The Jester Race’, ‘Slaughter of the Soul’ e ‘The Gallery’ e ovviamente ciò che valutiamo al momento della stesura dei nostri brani è che essi debbano essere molto attuali, ma è anche vero che il risultato ottenuto è il frutto del lavoro di diverse influenze dei singoli membri che vanno oltre il Gothenburg sound. Abbiamo tutte le intenzioni di concentrare i nostri sforzi sul creare un sound moderno e competitivo, ma anche per certi versi personale. Magari un giorno si potrebbe passare in Italia (a Bari, eh eh) dopo aver visitato Gothenburg come seconda città del death melodico…chi lo sa!”.
UN ALTRO ELEMENTO CHE VI CONTRADDISTINGUE E’ LA LUNGHEZZA DELLE VOSTRE COMPOSIZIONI, BEN SUPERIORE AI CANONICI 3-4 MINUTI TIPICI DEL GENERE: ALLA LUCE DI QUANTO FATTO INTRAVEDERE ANCHE DALLA LUNGA SUITE FINALE CHE DA’ IL TITOLO AL DISCO DOBBIAMO ASPETTARCI UN’EVOLUZIONE DEL VOSTRO SOUND IN TAL SENSO O SI TRATTA SOLO DI UN ESPERIMENTO ISOLATO?
“La title-track è un brano differente dagli altri. Di comune accordo, abbiamo deciso che in questo brano dovevamo spingerci oltre la solita canzone che eravamo abituati a comporre e abbiamo cercato di focalizzarci maggiormente sul testo e sulle atmosfere che potevano scaturire da quelle parole. Quindi l’obiettivo era uscire fuori dagli schemi: nei tempi di batteria, nella durata del brano e anche nell’utilizzo maggiore delle clean vocals. Direi che ‘Uncoloured Word Dying’ è stato un pezzo sperimentale per noi quando lo abbiamo composto, così facendo il nostro modo di comporre si è arricchito ulteriormente di nuove sfaccettature. Quindi credo che in futuro i nostri brani saranno sicuramente debitori di questa esperienza. Anzi, visto il risultato ottenuto, direi che abbiamo in cantiere altre sperimentazioni del genere!”.
DAVVERO DEGNO DI NOTA E’ ANCHE IL COVER ARTWORK DI DAVIDE NADALIN: SIETE ARRIVATI A LUI GRAZIE ALLA VOSTRA ETICHETTA O E’ STATA UNA VOSTRA ESPLICITA RICHIESTA? E COSA NE PENSATE DELLE ALTRE BAND “GRIFFATE” NERVE DESIGN (SADIST, BLINDED COLONY E DUSKFALL TRA GLI ALTRI, ndR)?
“Davide è stato straordinario, è riuscito perfettamente a trasportare i contenuti dell’album nella cover. La scelta di affidarci al suo estro è stata nostra, in primis volevamo che l’autore della copertina di questo lavoro fosse ‘Made in Italy’, e poi avevo già gustato e ammirato i suoi precedenti lavori. Sono stato contento quando mi ha risposto dicendo che voleva occuparsi della realizzazione dell’artwork, il risultato lo potete vedere da voi. Conosco tutti i suoi lavori e sono un suo accanito ammiratore, penso che lo contatterò ancora per i prossimi lavori, è ormai parte della nostra famiglia!”.
DAL PUNTO DI VISTA LIRICO I VOSTRI TESTI NON POSSONO CERTO DIRSI INTRISI DI OTTIMISMO, COSI’ COME IL VOSTRO MONICKER E IL TITOLO STESSO DEL DISCO LASCIANO PRESAGIRE UNA VISIONE PRETTAMENTE NEGATIVA DELLA VITA ODIERNA: MA QUALI SONO DAVVERO LE “PAURE SUBLIMINALI” CHE ATTANAGLIANO IL VOSTRO INCONSCIO?
“E’ assolutamente vero! Le nostre tematiche non sono proprio così radiose (ride, ndR)! La scelta del nostro monicker e successivamente del titolo dell’album è stata abbastanza spontanea poiché avvertivamo l’esigenza di dover denunciare questo aspetto della vita: l’essere costretto ad aver paura anche se non lo vuoi. Il nostro mondo ci impone questo, l’aver paura anche delle cose più impensabili, non si può immaginare tanto più odio di quanto già esiste. E le paure subliminali sono quelle più terribili, perché si insinuano inconsciamente nei nostri pensieri. I testi di ‘UWD’ sono incentrati su questo, sulle paure subliminali che viviamo quotidianamente, al lavoro e per strada, in TV e nei nostri incubi notturni, le subiamo inconsciamente, senza poter far nulla”.
SEBBENE LA VOSTRA PROPOSTA SIA INEQUIVOCABILMEMTE CLASSIFICABILE ALL’INTERNO DEL PANORAMA SWEDISH DEATH, SIETE STATI ANCHE ACCOSTATI ALLA SCENA METALCORE: COSA NE PENSATE DI QUESTA CLASSIFICAZIONE E, IN GENERALE, DELLA COMMISTIONE TRA METAL E HC? DISCUTIBILE TREND DEL MOMENTO DESTINATO A SPARIRE O LEGITTIMA EVOLUZIONE IN CHIAVE AMERICANA DELLE SONORITA’ SVEDESI?
“Abbiamo accettato sempre con serenità le classificazioni che ci ha attribuito la stampa, consapevoli che non siamo molto interessati noi come musicisti a essere catalogati o a seguire i trend del momento. Condivido però, che per un’esigenza commerciale, debba essere attribuita un’etichetta chiara e semplice alla nostra musica. Credo che il nostro sound sia maturato naturalmente e inequivocabilmente, come tu stesso sostieni, dallo swedish death, ma abbiamo anche inglobato influenze variegate, che fan parte del nostro background, dal thrash metal, al progressive e perché no, anche il metalcore. Penso che adesso sia il genere del momento, quello che attira i più giovani, e non ho pregiudizi al riguardo, credo che ogni proposta musicale sia degna di nota se confezionata a dovere. Ho ascoltato alcuni album dove la commistione tra swedish death e hardcore ha funzionato perfettamente!”.
FACCIAMO UN SALTO NEL PASSATO, AI TEMPI DEL VOSTRO DEAL CON LA BURNING STAR GIUNTO DOPO LA REALIZZAZIONE DI UN SOLO DEMO: COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON LORO? E SIETE FIN QUI SODDISFATTI DEL LORO OPERATO?
“Siamo stati contattati dalla Burning Star Records dopo un duro lavoro di promozione del nostro Demo, e il fatto che loro ci abbiano offerto un deal all’istante, fidandosi del nostro operato, è una bella soddisfazione. Non so in quale circostanza loro abbiano avuto un primo approccio alla nostra musica, se sul web tramite qualche recensione oppure ascoltando i pezzi su Myspace, ma loro sono stati subito entusiasti e questo ci ha spronato molto a realizzare questo lavoro. Poi l’album ha confermato le loro aspettative e sono stati soddisfatti quanto noi. Adesso abbiamo un album che è in giro con tante distribuzioni e ci aspettiamo che loro finiscano il lavoro iniziato, anche se, devo confessarlo, i problemi e i limiti di un’etichetta indipendente sono molto penalizzanti nei nostri riguardi”.
NONOSTANTE IL DISCO SIA USCITO SOLO ORA E’ STATO COMPOSTO NEL 2006 E REGISTRATO NELLA PRIMA META’ DEL 2007: ESSENDO PASSATO ORMAI UN ANNO SIETE GIA’ AL LAVORO SU DEL NUOVO MATERIALE? ED E’ PLAUSIBILE PENSARE CHE, DOPO GLI INEVITABILI CAMBI DI LINE-UP E GRAZIE ALLA MAGGIORE ESPERIENZA ACQUISITA, IMPIEGHERETE MENO TEMPO A DARE UN SEGUITO AL VOSTRO DEBUT?
“Il disco è stato composto interamente nel 2006 e poi inciso nel 2007 tra aprile e maggio ai 16th Cellar Studios a Roma. Sì, abbiamo già iniziato a buttar giù le prime idee per le nuove canzoni, e grazie a una maggiore stabilità di line-up e alla maggiore esperienza maturata in studio, adesso siamo in grado di gestire maggiormente i tempi perché siamo più consapevoli dei nostri mezzi e delle metodologie di lavoro da scegliere. Sicuramente avrete modo di sentire novità riguardo a un nuovo lavoro molto presto”.
IN CONSIDERAZIONE DEI VOSTRI TRASCORSI COME COVER BAND DI AT THE GATES ED IN FLAMES E’ DOVEROSO CHIEDERVI COSA NE PENSATE RISPETTIVAMENTE DELLA TEMPORANEA REUNION DEI PRIMI E DELLA SVOLTA MODERNISTA DEI SECONDI…
“Abbiamo iniziato il nostro percorso proprio divertendoci a ‘coverizzare’ queste due band straordinarie. Non sai quanto sono felice di poter finalmente vedere gli At The Gates dal vivo, sarò in prima fila al Gods Of Metal solo per loro! Gli In Flames sono una band straordinaria, che riesce a rinnovarsi di album in album, e ho da esprimere solo complimenti per quello che sono riusciti ad ottenere fin’ora con la loro musica”.
PASSIAMO AL VERSANTE LIVE, SUL QUALE VANTATE GIA’ ALCUNE PARTECIPAZIONI DI PRESTIGIO COME QUELLA AL TOTAL METAL FESTIVAL DEL 2006: COSA DOBBIAMO ASPETTARCI INVECE PER QUEST’ESTATE? C’E’ LA SPERANZA DI VEDERVI SUONARE ANCHE NEL NORD ITALIA, MAGARI A QUALCHE FESTIVAL?
“Quella del TMF nel 2006 è stata una buona esperienza per noi e contiamo di ritornarci presto, essendo un festival che si svolge nella nostra terra e con il supporto dei metaller pugliesi. Sicuramente faremo qualche data al nord e saremmo anche entusiasti di partecipare a qualche altro festival se dovesse esserci l’occasione”.
SEMPRE PER QUANTO RIGUARDA LE ESIBIZIONI DAL VIVO, SE VI FOSSE DATA LA POSSIBILITA’ DI ACCOMPAGNARE IN TOUR UNA BAND A VOSTRA SCELTA, CON QUALE PIU’ DI OGNI ALTRA VI PIACEREBBE CONDIVIDERE IL PALCO?
“Ovviamente son tante… a me personalmente piacerebbe molto fare un tour con i Testament oppure gli Opeth, se proprio dobbiamo sognare!”.
A QUANTO RIPORTATO DAL VOSTRO WEBSITE IL BATTERISTA MARCO NASCONDE INSOSPETTABILI DOTI RECITATIVE CHE SEMBREREBBERO ACCOMUNARLO AD EVAN SEINFELD (CANTANTE DEI DEFUNTI BIOHAZARD E PORNOATTORE, n.d.R.) OLTRE CHE AL PIU’ FAMOSO ROCCO NAZIONALE…CI VOLETE SVELARE QUALCOSA DI PIU’ O SI TRATTA SOLO DI UNO “SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE” (GIUSTO PER NON MENZIONARE UN’ALTRA SPECIE DI VOLATILE…)?
“Ah, sì! Sinceramente sarebbe una buona pubblicità per noi, e il nostro pubblico femminile aumenterebbe considerevolmente (ride, ndR), credo che Marco l’abbia scritto in maniera molto scherzosa, oppure mi nasconde davvero qualcosa”.
BENE RAGAZZI, SIAMO GIUNTI ALLA FINE: RINGRAZIANDOVI PER IL TEMPO CHE CI AVETE DEDICATO, A VOI IL MICROFONO PER I SALUTI FINALI AI LETTORI DI METALITALIA.COM…
“E’ stato un piacere chiacchierare con te e ringrazio te e tutto lo staff di Metalitalia.com, una webzine che quotidianamente leggo con piacere. Un invito a tutti i lettori e i metaller in ascolto: ascoltate il nostro album ‘Uncoloured World Dying’ se amate il genere, di sicuro non ne rimarrete delusi! Vi invito a visitare le nostre pagine web www.subliminalfear.it e www.myspace.com/subliminalsite per tutti gli aggiornamenti sulla band, e prendete nota dei prossimi appuntamenti live. A presto!”.