Fino allo scorso anno parlare di un nuovo album dei Suffocation, una delle death metal band più influenti della storia, sembrava una cosa alquanto utopistica visto che il gruppo si era sciolto dopo la pubblicazione dell’EP “Despise The Sun” e che dei suoi membri si erano praticamente perse le tracce. Poi, nel giro di pochi mesi, l’annuncio della reunion, la firma di un contratto con la Relapse e, infine, a maggio 2004, ecco arrivare nei negozi “Souls To Deny”, il quinto full length album del quintetto statunitense che, neanche a dirlo, lo consacra come imperatori dell’intera scena death metal. Dopo un tentativo andato a vuoto siamo stati finalmente contattati telefonicamente dallo storico frontman Frank Mullen, il quale ha risposto così alle domande di una delle interviste più prestigiose mai pubblicate da Metalitalia.com…
CIAO FRANK, DIREI DI INIZIARE CON LA DOMANDA PIU’ SCONTATA: PERCHE’ VI SIETE SCIOLTI DOPO LA PUBBLICAZIONE DI “DESPISE THE SUN”?
“E’ la domanda che mi fanno tutti (ride, nda)! Vedi, all’epoca erano sorti in seno alla band dei contrasti quasi insanabili: prima di tutto problemi economici, poi c’era chi voleva prendere una certa direzione musicale, altri no… passammo gli ultimi mesi di attività a litigare costantemente e alla fine giungemmo alla conclusione che era meglio per tutti sciogliere la band e dedicarci alle nostre vite private. ‘Despise The Sun’ è un lavoro che non rispecchia al 100% i Suffocation: è nato nel corso di continue tensioni tra me e Doug Cerrito… io non apprezzo particolarmente quel mini cd, è troppo incentrato sulla velocità per i miei gusti, Doug spingeva molto per andare in quella direzione e alla fine mi sono ritrovato con un prodotto che per me non presenta affatto tutte le soluzioni tipiche del sound dei Suffocation. E’ qualcosa che davvero non ricordo con piacere”.
BE’, MOLTI DEI VOSTRI FAN, ME COMPRESO, LA PENSANO DIVERSAMENTE! COMUNQUE VUOI DIRE CHE NON SUONERETE MAI PIU’ QUALCOSA PROVENIENTE DA QUEL LAVORO?
“Per il momento no… magari in futuro, ma non posso assicurartelo!”.
E’ QUINDI A CAUSA DEL TUO ASTIO NEI CONFRONTI DEL SOUND DI “DESPISE THE SUN” CHE IL NUOVO “SOULS TO DENY” E’ MUSICALMENTE PIU’ VICINO AI VECCHI “PIERCED FROM WITHIN” E “BREEDING THE SPAWN”…
“Diciamo di sì, ma l’idea di scrivere un album su quello stile non è stata solo mia: anche gli altri ragazzi della band volevano fermamente scrivere un album vario, articolato, ricco di cambi di tempo… un po’ come i lavori che hai citato tu. Volevamo realizzare un album nel vecchio ed unico stile dei Suffocation, quello che ci ha resi noti, quello che è stato creato da tante menti diverse, non da una sola”.
PARLIAMO UN PO’ DI COME VI SIETE RIFORMATI DOPO QUESTO LUNGO BREAK…
“L’idea di tornare in pista con il nome Suffocation mi era venuta già nel 2002… o forse era il 2001, non mi ricordo (ride, nda)! Comunque a quell’epoca riallacciai i rapporti con Terrance (Hobbs, chitarrista, nda) e nel medesimo periodo mi sentii anche con Mike Smith, il nostro vecchio batterista. Tutti ci sentimmo nuovamente pronti a riprendere l’avventura e così contattai Doug Cerrito per chiedergli se era interessato a suonare ancora con noi. Purtroppo rifiutò, ma per fortuna mi venne in mente di chiamare Guy Marchais, il quale aveva già suonato con noi nei primissimi giorni della nostra carriera. Lui ci presentò anche Derek Boyer, un bravo bassista suo amico, e così iniziammo a provare con questa line up. Inizialmente tenemmo tutto segreto perché non eravamo sicuri di come sarebbero andate le cose, avremmo potuto anche scioglierci nuovamente dopo una settimana! Per fortuna abbiamo trovato quasi subito un buon affiatamento e da lì tutto ha iniziato a girare come un tempo!”.
COME VI SENTIVATE DURANTE LA FASE DI SONGWRITING? VI SENTIVATE SOTTO PRESSIONE?
“Devo ammettere che abbiamo ascoltato centinaia di volte le prime canzoni che abbiamo composto dopo la reunion. Sai, essere considerati una delle band più importanti nel genere non ti aiuta ad essere rilassato quando componi, ci sono migliaia di ragazzi che si aspettano continuamente un capolavoro! La Relapse però ci è stata di grande aiuto, ci ha sempre incoraggiato a comporre nuovi pezzi e a fidarci delle nostre capacità. Dopo un po’ infatti abbiamo assunto un altro tipo di atteggiamento, i pezzi ci sembravano buoni… sempre più buoni! Alla fine eravamo sicuri della bontà del nuovo materiale, non vedevamo l’ora di pubblicarlo! Ora posso affermare tranquillamente che sono fiero di “Souls To Deny”, è un album che fotografa perfettamente i Suffocation nel 2004. Tutta la band la pensa allo stesso modo, siamo tutti molto soddisfatti”.
QUALI SONO I NUOVI BRANI CHE PIU’ TI SODDISFANO?
“Mi piace molto ‘Deceit’, che è il brano che abbiamo scelto per aprire l’album. Poi c’è ‘To Weep Once More’, che è praticamente il seguito della vecchia ‘Jesus Wept’. Infine adoro ‘Demise Of The Clone’ e ‘Tomes Of Acrimony’, pezzi violenti, tecnici, con molti cambi di tempo e un pizzico di melodia”.
VENIAMO ORA AI TESTI, LI HAI SCRITTI TU COME AL SOLITO?
“Sì, li ho praticamente scritti tutti io! Non si tratta di un concept album però la maggior parte dei testi di ‘Souls To Deny’ parla, a volte tramite metafore, dei sentimenti umani: in particolar modo di cosa provano le persone quando pensano qualcosa di malvagio, qualcosa di disonesto o non politically correct! C’è chi prova smarrimento, chi si compiace… in pratica ho voluto analizzare il modo in cui la gente si comporta quando si trova a che fare con un certo tipo di sentimenti! Spiegarlo ora è un po’ difficile ma invito i lettori a leggere i testi per capire bene cosa voglio dire”.
COSA PENSI DI QUEI GRUPPI, COME AD ESEMPIO MISERY INDEX E DYING FETUS, CHE SONO SOLITI PARLARE DI POLITICA NEI LORO TESTI?
“Apprezzo molto il concept che sta alla base di questi due gruppi, mi trovo infatti spesso d’accordo con quanto dicono! Io non sarei capace di scrivere quel tipo di testi ma credo che quei ragazzi siano veramente da rispettare… uno potrà anche non essere d’accordo con le loro idee ma è innegabile che si siano sforzati di parlare di qualcosa di più sensato e originale delle solite liriche gore. Intendiamoci, il gore non mi dispiace affatto, ma dopo un po’ è noioso vedere tutti questi gruppi usare sempre le stesse tematiche”.
HO LETTO CHE RECENTEMENTE AVETE GIRATO UN VIDEOCLIP PER IL BRANO “SURGERY OF IMPALEMENT”, CE NE VUOI PARLARE?
“Certamente! Il video è stato girato nell’Eastern State Penitentiary, in Pennsylvania. E’ una vecchia prigione di massima sicurezza che è stata chiusa nel 1971, ora è un museo all’aperto! E’ un posto molto particolare e sinistro… i prigionieri che vi venivano rinchiusi vivevano in celle buie e separate, non potevano parlare con i loro compagni e raramente veviva concessa loro la possibilità di stare all’aria aperta. Oggi c’è addirittura chi dice che sia popolata da fantasmi! Abbiamo girato il video in diversi luoghi della prigione: nel cortile, nelle celle, sulle mura… è venuto fuori qualcosa di veramente professionale, spero che in Italia possiate vederlo presto!”.
SPERIAMO! ORA VORREI CAMBIARE ARGOMENTO: COME TROVI OGGI LA SCENA DEATH METAL RISPETTO A QUANDO L’AVETE LASCIATA, NEL 1998?
“Trovo che la scena death metal sia più che mai in forma, ci sono tante ottime band, concerti più spesso, festival organizzatissimi… non c’è proprio nulla che non va!”.
MUSICALMENTE TROVI CHE SIA COMPETITIVA COME AI VECCHI TEMPI?
“Sì, anche se ad esser sinceri non capisco certe nuove band, come gli Hate Eternal ad esempio, che puntano tutto sulla velocità, non preoccupandosi di variare un po’ la proposta. Come avrai capito trovo noioso ascoltare sempre lo stesso tipo di drumming, le stesse costruzioni, etc. Comunque non ho niente contro gli Hate Eternal o quelle band che si esprimono in quel modo, si vede che lo fanno perché ne sono davvero convinti, si tratta di persone oneste, che mettono l’anima in ciò che fanno. Tornando alla tua domanda, nuovi gruppi che trovo molto validi sono i Dying Fetus, Spawn Of Possession, Deeds Of Flesh, Aborted, The Dillinger Escape Plan e Burnt By The Sun, tutte formazioni con uno stile personale e con tanta voglia di fare! Poi comunque non dobbiamo dimenticarci di vecchie glorie come Morbid Angel, Immolation o Atrocity, che recentemente hanno prodotto ottima musica”.
RECENTEMENTE LA ROADRUNNER RECORDS HA RISTAMPATO IN UN’UNICA CONFEZIONE I VOSTRI DUE CAPOLAVORI “EFFIGY OF THE FORGOTTEN” E “PIERCED FROM WITHIN”. AVETE COLLABORATO CON LORO PER LA REALIZZAZIONE DI QUESTA RISTAMPA?
“Assolutamente no! Con la Roadrunner Records non abbiamo alcun rapporto da diversi anni ormai. In passato ci trattarono malissimo… e anche questa operazione conferma la loro inettitudine! A parte il fatto che è chiaro che lo hanno fatto solo perché è uscito un nostro nuovo album, quindi giusto per raggranellare qualche soldo in più, ma poi la confezione fa davvero schifo… ristampare i cd separatemente gli sarebbe costato troppo!”.
VEDO CHE SEI PROPRIO INVIPERITO NEI LORO CONFRONTI!
“Non potrebbe essere altrimenti… gli album che abbiamo pubblicato per loro venivano promossi solo quando avevano voglia! E che dire di ‘Breeding The Spawn’? Una raccolta di brani fantastici registrata in modo indecente! Questo perché quei signori ci avvisarono solo una settimana prima di entrare in studio che non avevamo il budget per andare ai Morrisound! In pratica ci costrinsero ad entrare nel primo studio che trovammo libero, con il risultato che puoi sentire… che rabbia!”.
CAPISCO… MA ORA TOGLIMI UNA CURIOSITA’: COSA FANNO I SUFFOCATION NELLA VITA? AVETE UN LAVORO?
“No, non più, oggi vogliamo concentrarci al 100% sulla band… andare in tour, scrivere nuova musica, etc. Le reazioni al nuovo disco sono state incoraggianti, vogliamo promuoverlo nel migliore dei modi”.
A PROPOSITO DI TOUR, PER QUALE MOTIVO IL VOSTRO RECENTE TOUR EUROPEO NON HA TOCCATO L’ITALIA?
“Mi è spiaciuto moltissimo ma quel tour è stato organizzato in tutta fretta. La label e la booking agency volevano ad ogni costo averci in Europa in estate e non sono stati molto ad aspettare le proposte dei promoter delle varie nazioni… hanno assemblato una lunga serie di date nel miglior modo possibile e ci hanno fatto venire. Anche noi non eravamo molto preparati…”.
MA CI SARA’ LA POSSIBILITA’ DI VEDERVI NUOVAMENTE DA QUESTE PARTI?
“Sì, assolutamente! Stiamo programmando un tour europeo per ottobre e novembre… puoi star certo che verremo in Italia almeno per una data!”.
OTTIMO! E DI UN BEL DVD NE STATE PARLANDO?
“Sì, anche quello è in programma, è un’operazione alla quale ultimamente proprio non si sfugge! Conterrà moltissimi filmati, concerti ed interviste ed è probabile che venga pubblicato già a gennaio 2005… vedremo cosa deciderà la Relapse”.
OK, GRAZIE FRANK, SEI STATO GENTILISSIMO!
“Grazie a te e a Metalitalia.com per lo spazio che concederete ai Suffocation. Speriamo di vederci presto lì da voi… ciao a tutti i nostri fan!”.