QUAL E’ IL TUO STATO D’ANIMO ORA CHE IL NUOVO ALBUM E’ SUL MERCATO?
“Sono molto eccitato all’idea di avere un nuovo lavoro da poter offrire ai nostri fan. Sono anche estremamente soddisfatto, in quanto sono convinto che questo album sia il migliore che potevamo mettere insieme in questo momento. Ci fa estremamente piacere tornare a fare interviste e promozioni varie e siamo fermamente convinti che ‘Suffocation’ piacerà a tutti i nostri fan”.
COME SI E’ SVOLTO IL PROCESSO DI COMPOSIZIONE?
“E’ un lavoro al quale prestiamo molta attenzione: ognuno scrive le proprie parti e propone le proprie idee: non viene scartato niente a priori. Quando ci troviamo, cerchiamo di cucire insieme il tutto nel miglior modo possibile, ovviamente aggiungendo, togliendo o modificando le partiture a seconda di quello che calza meglio sulla canzone. Magari qualcuno si aspettava che ci sedessimo insieme in una stanza e facessimo una sorta di brain storming, ma fondamentalmente non è così. Questo è il nostro metodo di scrittura, che consideriamo il migliore per le nostre caratteristiche”.
SIETE SODDISFATTI DELLA PRODUZIONE?
“Sì, estremamente soddisfatti. Ci siamo focalizzati seriamente anche su questo aspetto, dato che spesso i nostri precedenti lavori avevano un suono piuttosto lacunoso. Credo che questa sia la miglior produzione che abbiamo mai avuto. Siamo rimasti in studio parecchio tempo ed abbiamo lavorato sodo per tirare fuori il meglio di noi stessi. I tecnici e gli ingegneri del Full Force Studio di New York hanno fatto il resto, donando all’album una potenza ed una pulizia davvero invidiabili. Non credo che avremmo potuto pretendere un suono migliore di quello che abbiamo avuto (ride, ndR)”.
IL NUOVO ALBUM MI SEMBRA PIU’ INTENSO E BRUTALE DI “SOULS TO DENY”: E’ CORRETTA QUESTA IMPRESSIONE? CHE DIFFERENZE CI SONO TRA “SUFFOCATION” ED IL SUO PREDECESSORE?
“Non credo ci siano differenze sostanziali: ogni volta che componiamo un nuovo album dei Suffocation cerchiamo di essere i più intensi possibile. Probabilemte in questa occasione ti siamo sembrati più ispirati che non in passato, ma di certo l’impegno a suonare sempre il più veloce e pesante possibile è sempre lo stesso.Siamo sempre molto concentrati quando suoniamo, album dopo album”.
COME MAI AVETE SCELTO DI INTITOLARE IL NUOVO ALBUM SEMPLICEMENTE “SUFFOCATION”?
“I Suffocation sono una delle death metal band più brutali in circolazione e, quando ci siamo accorti che il nuovo album sarebbe stato uno dei più violenti mai suonati da noi ci siamo guardati in faccia e abbiamo deciso di chiamarlo semplicemente con il nome del gruppo: è un omaggio che ci siamo fatti dopo tanti anni di carriera”.
AVETE GIRATO UN VIDEO PER “ABOMINATION REBORN”. CREDETE CHE QUESTA FORMA DI PROMOZIONE POSSA AIUTARE UNA BRUTAL DEATH BAND COME LA VOSTRA?
“Sì, abbiamo girato un clip per ‘Abomination Reborn’ con un regista che aveva già lavorato in precedenza con molte band famose, ad esempio con gli Hatebreed e i Fear Factory, insomma, questo tizio sapeva il fatto suo ed aveva le idee ben chiare su come si lavora. Credo inoltre che il videoclip sia un’ottima forma di promozione e possa aiutarci ad ottenere visibilità là dove non l’abbiamo. Purtroppo c’è da dire che i grandi network musicali, MTV su tutti, non passa niente che sia legato al brutal, preferendo cose più accessibili e così facendo creano mode e tendenze in cui il pubblico alla fine possa riconoscersi…è un circolo vizioso, sono loro a dirti cosa ti deve o non ti deve piacere. Fortunatamente su piccole emittenti e su internet il video passerà e farà capire a chiunque lo guardi che il death metal è la forma musicale più portentosa ed espressiva che esista al mondo”.
DI COSA TRATTANO I TESTI DEL NUOVO ALBUM?
“In sostanza parlano delle nostre opinioni sugli argomenti più svariati, sulle varie sfaccettature del nostro mondo. Però non ci poniamo su un piedistallo a pontificare su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, non diciamo ai ragazzi ‘ehi, guarda che questo va bene e quest’altro no’…sono solo i nostri punti di vista, giusti o sbagliati che siano. Ovunque ti giri riuscirai a trovare degli spunti di riflessione che poi si trasformano nelle liriche dei nostri brani”.
SI ERA SPARSA LA VOCE CHE SARESTE VENUTI IN EUROPA CON I NAPALM DEATH, MA VOI AVETE SMENTITO IL TUTTO: AVETE COMUNQUE GIA’ PIANIFICATO QUALCHE DATA DAL VIVO DALLE NOSTRE PARTI?
“Ci stiamo lavorando in questi giorni. Sicuramente verremo in Europa, probabilmente verso marzo, ma è ancora troppo presto per darti un piano completo. Ci tengo a dire che non abbiamo nulla contro i Napalm Death: come è ovvio la smentita era necessaria in quanto la voce era del tutto infondata e stavamo ricevendo parecchi messaggi dai fan europei entusiasti di una cosa che non era mai nemmeno stata pianificata”.
COME MAI PER L’ARTWORK VI SIETE RIVOLTI AD UN TATUATORE COME JONZIG? E’ IL VOSTRO TATUATORE DI FIDUCIA O LO AVETE SCELTO SOLO PER LE SUE ABILITA’ ARTISTICHE?
“Dunque, a dire il vero avevamo già delle idee su come sarebbe dovuto essere l’artwork dell’album ed avevamo sparso la voce in modo che quanta più gente possibile tentasse di rappresentare quello che volevamo ottenere. JonZig è tra questi: lui è un ottimo tatuatore e un grande fan della band, ed oltretutto ci ha proposto un disegno che ci è piaciuto moltissimo. Anche alla Relapse l’artwork è piaciuto, quindi abbiamo definitivamente optato per Jon”.
PRIMA DELL’USCITA DELL’ALBUM AVETE MESSO ONLINE TRE NUOVE TRACCE SUL VOSTRO SPAZIO MYSPACE: CONSIDERATE ANCHE QUESTA UNA BUONA MOSSA PROMOZIONALE?
“Assolutamente sì. Postare online dei brani o dei sample permette di far capire ai fan a cosa andranno incontro e se il lavoro svolto è di loro gradimento. Oltretutto questo non fa che rendere l’attesa per la pubblicazione dell’album ancora più spasmodica. Segnatamente, MySpace è una grande idea, un’ottima intuizione, che permette a noi di avere monitorata la nostra popolarità ed allo stesso tempo concede ai fan di dialogare con noi o di essere sempre aggiornati sui nostri spostamenti e sulle nostre iniziative. Forse è la forma di promozione più efficace che si è venuta a creare negli ultimi anni”.
SEMPRE A PROPOSITO DI INTERNET, COSA PENSI DEL FENOMENO DEL FILE SHARING?
“A dire il vero non ho un’idea precisa, ad ogni modo credo che se una cosa ti permette comunque di farti conoscere e di promuovere la propria musica, allora è una buona cosa”.
COSA SI PROVA AD ESSERE CONSIDERATI DEI PIONIERI DEL DEATH METAL, E COSA PENSATE QUANDO VEDETE ORDE DI GIOVANI BAND CHE PRENDONO SPUNTO DAL SOUND CHE VOI AVETE CREATO?
“Ovviamente è un onore essere considerati una delle più grandi death metal band di sempre. Pensa che da ragazzini non avevamo la benché minima idea di cosa stavamo creando, volevamo semplicemente essere i più veloci e potenti di tutti, volevamo spaccare e divertirci stando insieme. Credo che, soprattutto se si vuole fare della musica estrema, questa sia la molla che spinge ad iniziare a suonare il 99% dei ragazzi. Pensavamo a suonare solo quello che ci piaceva, senza pressioni esterne o condizionamenti vari. Da fan della musica volevamo creare qualcosa che piacesse innanzitutto a noi stessi. Siamo onorati anche del fatto che così tanti gruppi ci citino spesso nelle loro influenze. Sono estremamente orgoglioso del fatto che con la nostra musica possiamo far passare dei bei momenti a tanta gente e che possa aiutare anche solo per pochi attimi a dimenticare le brutture o i dispiaceri che la vita riserva ad ognuno di noi”.
COSA PENSI DELLA SCENA DEATH ATTUALE, TI PIACE QUALCHE NUOVO GRUPPO IN PARTICOLARE?
“A dire il vero preferisco il materiale old school, ma comunque, se devo fare un nome di un gruppo che quest’anno ha prodotto un album strepitoso, allora ti cito gli Skinless con ‘Trample The Weak, Hurdle The Dead’, davvero ottimo. Esulando per un attimo dal death, ci sono tutta una serie di nuovi gruppi post-core che partono dai Dillinger Escape Plan per prendere strade pazzesche che musicalmente parlando si dipanano trasversalmente ai vari generi musicali. Ecco questo tipo di musica estrema ed intelligente mi piace un sacco”.
E’ SINTOMATICO IL FATTO CHE QUEST’ANNO GLI ALBUM DEATH MIGLIORI SIANO USCITI DALLA PENNA DEI CANNIBAL CORPSE, DEI DEICIDE E DEI SUFFOCATION, TUTTI FACENTI PARTE DELLA VECCHIA GUARDIA: CHE SIGNIFICATO CREDI CHE ABBIA UNA SITUAZIONE DEL GENERE?
“Vuol dire che siamo sempre i migliori (ride, ndR). Sinceramente non ti saprei dare una spiegazione logica, può trattarsi di un caso, ma non credo. Penso invece che, dopo tanti anni di carriera spesi a perpetuare la causa del death metal abbiamo acquisito quell’esperienza e quell’autorità tipica dei leader della scena, o almeno così la vedono i fan. La diatriba tra vecchio e nuovo, tra leader e follower, tra storico e moderno è vecchia come il mondo: a mio parere non ci si può schierare indiscriminatamente da una parte o dall’altra. Quest’anno è andata così, magari l’anno prossimo una band all’esordio comporrà il disco dell’anno, chi lo sa? E comunque il miglior lavoro dell’anno in corso l’hanno pubblicato i Deicide… ovviamente escludendo i Suffocation (ride, ndR). Cazzo, che album!”.
ABBIAMO FINITO, GRAZIE MILLE PER L’INTERVISTA E SPERIAMO DI VEDERVI PRESTO IN ITALIA.
“Grazie e te e a Metalitalia.com, a presto”.