SYMPHONY X – Intervista a Sir Russel Allen

Pubblicato il 25/01/2003 da

Con un disco della caratura di “The Odyssey”, i Symphony X sono oggi all’apice della loro carriera e notorietà. La band capitanata dal chitarrista Michael Romeo anno dopo anno è riuscita a farsi un nome sia in ambito strettamente metal, sia per i fans delle sonorità più melodiche e progressive. L’Odissea di Omero, questo il soggetto portante del loro nuovo album, otto brani che da un lato mostrano la parte più aggressiva dei Symphony X grazie a riffs ed un guitar sound quasi “thrasheggiante” e ad un cantato diretto e potente, mentre dall’altro mostrano nella title track il loro aspetto più dinamico, epico e progressive. Per farci rivelare qualche dettaglio in più, abbiamo messo sotto torchio proprio “Sir” Russell Allen, frontman della band, che dall’altro capo del mondo ci ha guidato per i meandri della più recente fatica targata Symphony X.
COME E’ NATA L’IDEA DI RAPPRESENTARE IN MUSICA L’ODISSEA?
“Il merito o la colpa di questa idea è da attribuire unicamente a Michael Romeo! Sai, a differenza di me, lui è sempre stato molto appassionato di mitologia, e già da tempo era sua intenzione scrivere musica riferita all’Odissea di Omero. La prima volta che ci ha proposto questa tematica è accaduta ai tempi di ‘Twilight In Olympus’, ed oggi è finalmente riuscito a coronare il suo sogno! La storia di Ulisse è veramente straordinaria, e contiene un forte carattere epico che calza perfettamente con la musica che volevamo proporre, quindi ci siamo messi subito al lavoro tutti insieme per scrivere il materiale.”

RISPETTO AL PRECEDENTE “V”, I PEZZI SUONANO MOLTO PIU’ AGGRESSIVI, IDEM PER QUANTO RIGUARDA IL TUO CANTATO…
“Concordo assolutamente! Vedi, io cerco sempre di trovare qualcosa di nuovo, di sperimentare, di fare il modo che cantare continui a suscitare interesse in me. Sarebbe stato noioso, sia per il sottoscritto sia per i fans, se mi fossi limitato a cantare allo stesso, identico modo dei nostri vecchi dischi, non credi? Dobbiamo anche dire che effettivamente anche i riffs di Michael ed i pezzi stessi sono nati ‘incazzati’, e quando li ho sentiti mi è venuto spontaneo cantare in questo modo. Sai, non mi fermo troppo a pensare se fare una cosa in un certo modo piuttosto che in un altro, semplicemente ho ascoltato la musica e d’istinto ho cantato in modo da, a mio avviso, amalgamare il tutto in maniera adeguata. Non ho però stravolto nulla, in pezzi come ‘Accolade II’, tanto per fare un esempio, c’è il tipico cantato melodico dei Symphony X.”

SEMPRE PARLANDO DEL SOUND, SE CONFRONTATO CON IL PASSATO “THE ODYSSEY” RISULTA MOLTO PIU’ DIRETTO E “METAL”. RISPETTO AD ALBUMS MAGARI PIU’ COMPLESSI COME “V” O “THE DIVINE WINGS OF TRAGEDY”, E’ STATO PIU’ SEMPLICE IL VOSTRO APPROCCIO COMPOSITIVO?
“In entrambi i casi ci sono molte difficoltà. Se stai componendo un album prog-oriented, sicuramente perderai tantissimo tempo nel tirar fuori le giuste idee per poi assemblarle, inoltre bisogna avere sempre sott’occhio il proprio obiettivo per non perdersi in soluzioni eccessivamente tecniche, ma inutili… per non parlare dell’aspetto più tipicamente metal del disco, che non va mai dimenticato. Anche nel caso di un album più diretto come ‘The Odyssey’, non credere che siano mancate le difficoltà: avrai notato anche tu, nonostante i pezzi siano più diretti, la complessità di certi passaggi! I tipici elementi del sound firmato Symphony X sono sempre presenti anche se magari in dosi diverse, il nuovo disco contiene sempre canzoni complicate, prova a sentire i riffs del ‘Wicked’! E’ stata una bella sfida per noi, abbiamo cercato in tutti i modi di non mantenere i nostri obiettivi, scrivendo pezzi che contenessero tutte le caratteristiche della band, dal prog al metal, e magari qualcosa in più.”

COME MAI AVETE SCELTO DI SCRIVERE LA SECONDA PARTE DEL BRANO “THE ACCOLADE”? SIETE RIUSCITI A DARE A QUESTO BRANO TUTTO IL FEELING DEL SUO PREDECESSORE…
“ Eheh, grazie! Quando suoni e componi da molto tempo, arrivi ad un punto in cui in studio sei molto più rilassato e crei musica con una certa naturalezza. E’ stato abbastanza semplice per me riprendere il tema di ‘The Accolade’ e donare, nella seconda parte, una nuova personalità proprio a fronte della mia esperienza e dell’aver chiaro in testa tutto il processo che portò alla nascita il pezzo ai tempi di ‘The Divine Wings Of Tragedy’. Quando è stato scritto ‘The Accolade’ , io e tutti i ragazzi eravamo entusiasti, credevamo molto nelle potenzialità del brano, ed oggi sono molto felice che ne sia nata la seconda parte, lo trovo un pezzo molto convincente e pieno di personalità.”

PARLANDO INVECE DELLA TITLE TRACK, SICURAMENTE E’ IL PEZZO PROGRESSIVE PER ECCELLENZA DELL’ALBUM.
“E’ difficile per me parlare di ‘The Odyssey’, onestamente credo sia il miglior brano epico che abbiamo mai composto in tutta la nostra carriera. E’ sicuramente una composizione poliedrica, al suo interno contiene molte sfaccettature e diversi stili musicali, momenti di grandi orchestrazioni, ma ciò che più mi rende fiero del pezzo sono sicuramente i riffs di chitarra e le parti vocali su cui è stato fatto davvero un buonissimo lavoro.”

NONOSTANTE TUTTO, VEDO ANCORA PERSONE, ANCHE ADDETTI AI LAVORI, CHE VI ETICHETTANO COME PROGRESSIVE BAND. CON “THE ODYSSEY” SONO SICURO CHE METTERETE IN CHIARO IL VOSTRO STATUS DI METAL BAND, CHE NE PENSI?
“Vedi, noi siamo sempre stati dall’inizio una sorta di power-progressive metal band, purtroppo molta gente cerca sempre ed in qualsiasi modo di etichettare la musica. Noi non badiamo tropo alle etichette anche se ci teniamo a ribadire la forte componente metal presente nella musica dei Symphony X. La situazione buffa si crea proprio con il nuovo disco: i pezzi più corti di ‘The Odyssey’ sono molto aggressivi, diretti e tipicamente metal, mentre la title track contiene il materiale più progressive che abbiamo mai scritto da quando esistiamo…ora voglio proprio vedere come questi signori ci etichetteranno (segue una risata fragorosa, ndJR)! Le nostre non sono scelte oculate, tutto nasce spontaneamente e di sicuro non stiamo a pensare come verremo etichettati.”

L’ULTIMA VOLTA CHE VI HO VISTI AL GODS OF METAL, TU IN PARTICOLARE ERI ABBASTANZA “ALTERATO” VERO?
“Già, quel giorno è partito alla grande, l’atmosfera era caldissima e l’audience ci incitava parecchio, peccato per quel problema tecnico on stage che ha bloccato Michael Romeo e alla fine ci ha fatto suonare solamente venti minuti, con conseguente taglio di scaletta. Mi ha veramente colpito il vostro pubblico, ricordo che quando ho annunciato l’ultimo pezzo c’è stato un boato di dissenso, i ragazzi volevano che continuassimo a suonare…sono cose che ad un musicista fanno sempre molto piacere. Certo, se quel giorno ero veramente incazzato, oggi ho comunque un buon ricordo del Gods Of Metal e soprattutto del pubblico italiano.”

A PARTIRE DA “V” I VOSTRI DISCHI HANNO INIZIATO AD ESSERE DISTRIBUITI ANCHE IN AMERICA. COM’E’ ACCOLTA LA MUSICA DEI SYMPHONY X DALLE VOSTRE PARTI?
“Beh, ‘V’ ha indubbiamente ottenuto dei buoni risultati di vendita, mentre parlando di ‘The Odyssey’ è ancora troppo presto per tirare le somme. Purtroppo il vero problema è nella distribuzione, Metal Blade (etichetta che distribuisce i dischi della band negli States, ndJR) non ha sufficientemente fatto girare ‘V’, che quindi non ha goduto della giusta visibilità nei negozi. Saremmo contentissimi se ci fosse lo stesso lavoro che avviene in Europa, da voi i nostri dischi si trovano dappertutto ed i fans non devono fare i salti mortali per trovarli! La cosa buffa è che in America la gente pensa che ‘V’ sia il nostro album d’esordio…non sa nemmeno dell’esistenza di dischi come ‘The Divine Wings Of Tragedy’ o ‘ Twilight In Olympus’, sta comunque di fatto che la nostra musica sembra aver favorevolmente colpito i fans dalle nostre parti…speriamo le cose vadano sempre meglio!”

RUSSELL, PRESTO VERRETE A SUONARE IN ITALIA INSIEME AGLI STRATOVARIUS. MOLTI PENSANO CHE I VERI HEADLINERS DOVRESTE ESSERE VOI…
“Hehe, grazie davvero! Gli Stratovarius sono una grande band ed i ragazzi sono molto simpatici. E’ una band in giro da parecchio e lavorando duramente questi ragazzi sono riusciti a conquistare una buona fetta di audience, credo proprio che il tour si rivelerà molto, ma molto interessante.”

TOGLIMI UNA CURIOSITA’, SONO VERE LE “LEGGENDE” CHE PARLANO DI SCREZI FRA VOI E I DREAM THEATER?
“La cosa è semplice, quando suoni musica che viene etichettata come progressive, inevitabilmente scatta il confronto con i Dream Theater. Da tempo noi siamo paragonati alla band di John Petrucci, e spesso leggo nei forum su internet miriadi di post su quale, tra noi e loro, sia la band migliore. Inevitabilmente tutto ciò finisce per scatenare voci false, io una volta ho detto che per me non sarebbe stato il top della vita suonare la musica dei Dream Theater, ed ecco nascere una miriade di notizie false ed ingiuriose. I ragazzi dei Dream Theater sono veramente ‘cool’ e la loro musica spacca, semplicemente io preferisco suonare un altro tipo di musica, ecco perché canto con i Symphony X ehehe! Tutto qui, non c’è nessun tipo di astio tra noi…ognuno suona la propria musica in piena libertà, non si deve credere sempre a tutto ciò che circola su internet.”

PARLIAMO DEI MASTERPLAN, LA NUOVA BAND DEGLI EX HELLOWEEN ROLAND GRAPOW E ULI KUSCH. ALL’INIZIO DOVEVI ESSERE TU IL LORO CANTANTE, POI HAI VOLUTO DEDICARTI UNICAMENTE AI SYMPHONY X. CHE NE PENSI PERO’ DI QUESTA BAND?
“Penso che abbiano composto dei pezzi veramente validi. Il problema era soltanto uno: all’inizio i Masterplan erano nati come side-project di Uli e Roland. Quando questi sono stati allontanati dagli Helloween, ecco che i Masterplan si sono trasformati in una vera e propria band a tempo pieno, per cui gli impegni da rispettare sono aumentati. La mia priorità sono e restano i Symphony X e non avrei potuto occuparmi a tempo pieno anche dei Masterplan, per cui ho deciso di lasciare il posto a qualcun altro. Roland è una magnifica persona ed un musicista molto in gamba, le canzoni che ha composto mi piacciono veramente molto, mi è dispiaciuto abbandonarli, ma nulla è più importante dei Symphony X.”

LA PERSONA CHE TI HA SOSTITUITO IN QUESTO PROGETTO E’ JORN LANDE. CHE NE PENSI DI LUI COME CANTANTE?
“Ho avutola possibilità di sentire Jorn l’anno scorso in un festival dove suonavamo anche noi e devo dire che la sua voce è veramente fantastica. E’ molto versatile come cantante e farà sicuramente la sua bella figura nei Masterplan.”

IN CONCLUSIONE HAI QUALCOSA DA AGGIUNGERE?
“Solo per dire che i fans italiani sono tra i migliori in assoluto! Da voi abbiamo passato dei momenti molto belli, speriamo di rivederci tutti nel prossimo tour.”

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