Forti di un svolta sonora sempre più indirizzata su sonorità metalliche, i Symphony X sono da poco tornati sul mercato con una nuova intrigante opera incentrata sull’eterno duello uomo-macchina. La band americana dopo alcuni anni di silenzio e un cambio d’etichetta si è ripresentata al pubblico in forma smagliante con un doppio CD a titolo “Iconoclast”, di questo ed altro abbiamo parlato con il disponibile leader e mago della sei corde Michael Romeo.
PER INCOMINCIARE VORREI SOTTOLINEARE IL FATTO CHE QUESTO E’ IL VOSTRO PRIMO DISCO PER NUCLEAR BLAST, E’ STATA DURA DIRE ADDIO ALLA INSIDEOUT DOPO I TANTI ANNI TRASCORSI INSIEME?
“Si dispiace, con noi i ragazzi della Insideout hanno sempre fatto un ottimo lavoro, tuttavia il contratto era scaduto e si è presentata questa opportunità di accasarci alla Nuclear Blast che non abbiamo voluto lasciarci sfuggire. Ho subito notato una grande organizzazione e poi hanno un rooster pieno di grandi band”.
IL NUOVO ALBUM SE NON SBAGLIO ERA PRONTO DA UN PEZZO COME MAI AVETE ATTESO COSI’ TANTO PER LA PUBBLICAZIONE?
“In effetti il disco era pronto già a gennaio se non sbaglio, credo che il ritardo sia dipeso dall’organizzazione delle varie versioni del disco e preparazione dei relativi art work, sono cose che non ci riguardano granchè, fatti programmati e decisi più che altro dall’etichetta”.
ENTRANDO NEL VIVO DI “ICONOCLAST” POTRESTI ILLUSTRARCI IL PROCESSO DI SONGWRITING DEL NUOVO ARRIVATO?
“E’ stato un po’ differente rispetto al passato, abbiamo passato le prime settimane alle prese con la composizione di alcuni riff, arrangiamenti e pre-produzioni, senza avere ancora le idee chiare sulla direzione definitiva del disco. L’ispirazione è nata un giorno in studio in cui ho sentito la colonna sonora di Matrix, apprezzando le sfumature veloci, pesanti e meccaniche della musica. L’idea è stata quella di creare questa sorta di tema portante basato sul dualismo uomo-macchina ed infatti abbiamo lavorato molto sulle tastiere oscure e cinematografiche come sul riffing molto potente e meccanico così come la metrica ad esempio. Una volta trovata la direzione non abbiamo fatto altro che seguirla provando e riprovando soluzioni ed arrangiamenti fino a quando il pezzo non raggiungeva il massimo”.
TRA LE NUOVE CANZONI HO APPREZZATO MOLTO, ANCHE IN SEDE LIVE NELL’ANTICIPAZIONE DURANTE IL CONCERTO MILANESE CON I NEVERMORE, IL BRANO “DEHUMANIZE”, POTRESTI DIRCI QUALCOSA IN PIU’ SU QUESTO PEZZO ESTREMAMENTE TECNICO E POTENTE?
“Durante il tour con i Nevermore avevamo già il disco pronto ma la pubblicazione sapevamo sarebbe stata a giugno, tuttavia volevamo dare un antipasto ai fan, far sentire qualche pezzo nuovo alla platea e ‘Dehumanize’ è stato uno dei pezzi scelti da proporre in anteprima insieme a ‘End Of Innocence’ e ‘Prometheus’ ad esempio. Ovviamente avevamo molti altri pezzi a disposizione però abbiamo puntato su canzoni più dirette rispetto ai brani oltre la decina come minutaggio che richiedono un ascolto più attento le prime volte. ‘Dehumanize’ è sicuramente una delle mie canzoni preferite per questo album, un pezzo di grande impatto che presta fede al titolo con questa ritmica meccanica e potente che anche livello metrico sembra seguire l’andamento di una macchina”.
PER QUESTO ALBUM AVETE DECISO DI APRIRE CON UNA CANZONE DI OLTRE DIECI MINUTI, C’E’ UN MOTIVO PARTICOLARE DIETRO QUESTA SCELTA?
“La titletrack non è stata una delle prime canzoni che ho composto, inizialmente c’erano già una manciata di brani pronti e avevamo oltretutto un paio di scelte per l’apertura del disco, poi quando ho terminato la stesura del pezzo e l’ho fatto ascoltare agli altri subito è nata l’idea di metterla in apertura. Di solito all’inizio inseriamo un pezzo immediato che contiene i nostri marchi di fabbrica, parti sinfoniche, riffing aggressivo, groove e la sezione degli assoli ed in effetti quando abbiamo ascoltato ‘Iconoclast’ tutti insieme abbiamo capito che conteneva tutti gli elementi base dei Symphony X. In un primo momento a dir la verità ero molto scettico per l’eccessiva durata della canzone e così abbiamo iniziato a discutere su questo. Infine tenendo conto delle considerazioni fatte in precedenza ma anche del fatto che la canzone si sposava bene con il tema principale del disco abbiamo deciso di provarci, inoltre anche il fatto di cambiare, utilizzando un approccio diverso ci ha stimolato nella scelta finale”.
POTRESTI AGGIUNGERE QUALCOSA IN PIU’ SULLE TEMATICHE AFFRONTATE ATTRAVERSO “ICONOCLAST”?
“Credo che ‘Iconoclast’ non si possa considerare un concept album almeno per come lo intendo io. Non viene raccontata una vera e propria storia, semplicemente nel disco ci sono varie canzoni legate attraverso un filo ad una tematica principale che viene ripresa anche attraverso la musica. I temi affrontati ruotano attorno al confronto uomo-macchina se pensiamo alla titletrack, alla tecnologia in generale in un pezzo come ‘Children Of A Faceless God’, ma ci sono anche alcuni episodi di finzione scientifica”.
RUSSEL DOPO LE REGISTRAZIONI DI QUESTO ALBUM HA AFFERMATO “C’E’ UN SACCO DI RONNIE JAMES DIO TRA LE RIGHE DI QUESTO DISCO”, POTRESTI DIRCI QUALCOSA IN PIU’ SU QUESTO SUO PROCLAMO?
“Sicuramente posso dire che Ronnie è stata una grande fonte d’ispirazione per Russel, in questo senso credo che vadano lette le sue dichiarazioni. Penso che interpretando alcune linee abbia voluto fare una sorta di omaggio a Ronnie James Dio, tutto qua”.
CI SARANNO DELLE BONUS TRACK O EDIZIONI SPECIALI PER “ICONOCLAST”?
“Non ci saranno bonustrack nel nuovo album. Quando abbiamo iniziato a comporre ‘Iconoclast’ avevamo in mente di fare 7-8 canzoni, in realtà alla fine l’ispirazione ci ha permesso di avere fra le mani un bel po’ di pezzi in più e soprattutto ci siamo resi conto che il minutaggio dell’opera era decisamente al di sopra della media e delle aspettative e necessitava una doppia release. Le canzoni che abbiamo composto sono tutte meritevoli di grande attenzione, non ci sono cali di tono, sono tutti pezzi che dal punto di vista qualitativo sarebbero potuti comparire su qualsiasi altro nostro disco, per questo non ce la siamo sentita di relegare alcun brano al ruolo di bonus. L’etichetta aveva l’esigenza di pubblicare una versione di un solo disco e dunque ha fatto delle scelte in questo senso escludendo alcuni brani, ma credo che il vero disco sia la versione doppia, completa di tutte le tracce composte, il singolo CD è una selezione di canzoni fatta con non so quale criterio”.
NON PENSI CHE SIA GIUNTO IL TEMPO DI REGISTRARE UN DVD PER I SYMPHONY X?
“Si sono d’accordo con te ed in effetti ne stiamo discutendo in questo periodo. Stavamo pensando ad uno spettacolo particolare in cui poter suonare una setlist lunga e poter curare tutto nei minimi dettagli. Poi a breve ci imbarcheremo per un altro tour, dunque anche quella potrebbe essere una buona occasione per filmare qualcosa”.
HAI PARLATO DI TOUR, CI SARA’ UNA NUOVA TAPPA ITALIANA IN PROGRAMMA?
“Anche in questo caso ti posso dire che ne stiamo parlando in questi giorni, tuttavia credo proprio che tra settembre-ottobre qualcosa in ballo ci sia. Il nuovo disco da voi esce a giugno, ci sarà il tempo per assimilarlo e poi saremo lì per un grande spettacolo!”.
GRAZIE MICHAEL, VUOI DIRE QUALCOSA AI NOSTRI LETTORI IN CHIUSURA?
“Grazie a tutti i fan, sono stati molto pazienti con noi, questa volta li abbiamo fatti attendere un po’ di più ma credo ne sia valsa la pena perché il nuovo disco penso sia il migliore in assoluto mai pubblicato dalla band, contiene un sacco di idee e sfumature che apprezzerete”.