Si possono suonare canzoni che si ispirano ai primi vagiti dell’heavy metal, quello a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, e tuttavia risultare freschi e coinvolgenti? Una risposta affermativa ce l’hanno data i Tanith, che con “Another Time” firmano un lavoro trascinante, classicissimo, ma mai stanco o eccessivamente nostalgico. Hard rock, heavy metal, ma anche progressive rock e musica folk: tutte componenti che i Tanith riescono a far convivere con naturalezza e abilità. Abbiamo scambiato due chiacchiere con la band, per conoscere meglio questa realtà nata da poco ma che può contare sull’aiuto di un veterano come Russ Tippins dei Satan.
CIAO RAGAZZI, E’ LA PRIMA VOLTA CHE VI INTERVISTIAMO, QUINDI VI ANDREBBE DI PRESENTARVI AI NOSTRI LETTORI?
Cindy Maynard: – Ciao e grazie per l’interesse che avete dimostrato! I Tanith sono composti da Cindy Maynard (voce e basso), Charlie Newton (chitarra elettrica e acustica), Keith Robinson (batteria) e Russ Tippins (voce e chitarra elettrica). La band esiste da poco più di un anno! Abbiamo iniziato con un singolo in vinile 7″ che conteneva “Citadel” e “Eleven Years”, pubblicato a febbraio del 2018. Subito dopo abbiamo tenuto tre concerti, a New York, Philadelphia e Cleveland e, contestualmente, siamo andati avanti a scrivere nuovo materiale. In autunno abbiamo completato l’album e suonato altri concerti nel New England, più un’apparizione al Frost & Fire Festival in California. Nel nuovo anno, invece, abbiamo siglato un contratto su scala mondiale con la Metal Blade, che ci ha portato quindi alla pubblicazione del nostro primo album, “In Another Time”, a maggio. Abbiamo festeggiato con uno show speciale a New York e infine abbiamo partecipato al Muskelrock Festival in Svezia. Un bel po’ di cose in così poco tempo.
E’ BELLO VEDERE UNA LEGGENDA COME RUSS TIPPINS RIMETTERSI IN GIOCO IN UNA GIOVANE FORMAZIONE.
Charlie Newton: – Non credere, sai? Facciamo 181 anni in quattro, non siamo esattamente giovani (ride, ndR)! Come si può immaginare Russ è il motore della band, ma tutti contribuiscono a far funzionare la macchina. I Tanith non esisterebbero se non ci fosse stata una collaborazione tra Russ e Cindy, ancora quando erano in Inghilterra e “In Another Time” non suonerebbe così se non fosse per il contributo di tutti e quattro i membri della band.
LA VOSTRA MUSICA SI ISPIRA ALLA SCENA A CAVALLO TRA GLI ANNI SETTANTA E OTTANTA. SIETE CONVINTI CHE LA QUALITÀ DELLA MUSICA SI CALATA NEL CORSO DEGLI ANNI?
Charlie Newton: – Negli anni Sessanta e Settanta il rock era la musica pop dell’epoca. Un aspirante musicista poteva formare una band e suonare concerti, pagato, sette sere a settimana. Negli anni Ottanta la musica pop è diventata l’elettronica e i DJ hanno sostituito progressivamente le band nei club. La volontà di suonare uno stile come il nostro nel 2019 è un puro atto d’amore, senza nessuna aspettativa di fama e successo. Tornando quindi alla tua domanda, non penso che la qualità della musica sia più bassa oggi, è il proliferare di queste band che è cambiato: ci sono grandi formazioni rock e metal, al giorno d’oggi, ma sono molte di meno e lontane tra di loro.
Russ Tippins: – Non credo che sia una questione di qualità scadente. Magari molte nuove band non fanno per me, ma riesco ad apprezzare il lavoro e le qualità profusa nel loro lavoro. La mia impressione, però, è che nessuno voglia più allargare i confini di ciò che è considerato accettabile, mettere alla prova la propria arte. Le band che ci provano fanno fatica a trovare un contratto discografico. Sarò in minoranza, ma quando ascolto qualcosa di diverso, che non capisco perfettamente, subito mi viene voglia di riascoltarlo. Se invece mi sembra familiare e riesco a prevedere quello che succederà nella canzone, allora un solo ascolto è più che sufficiente.
SE DOVESTE SCEGLIERE UNA CANZONE CHE RAPPRESENTI AL MEGLIO LA MUSICA DEI TANITH QUALE SAREBBE?
Charlie Newton: – Keith dice che per lui è semplice, ma “Eleven Years” è particolarmente dinamica per il resto di noi! Se invece dovessi scegliere una canzone del passato che ci rappresenti, sceglierei “Greensleeves”. Ha una melodia memorabile ed evoca emozioni intense.
Cindy Maynard: – Io sceglierei “Citadel” perché rappresenta lo spettro di quello che siamo in grado di fare assieme. Un pezzo rock, con le due voci che si scambiano tra loro, una bella sezione ‘spaziale’ nel mezzo e una bellissima coda strumentale con un ottimo assolo.
Russ Tippins: – “Wing Of The Owl”. Ha tutto quello che serve. Siamo tutti in splendida forma: il basso di Cindy spacca il culo, ci scambiamo le linee vocali, lo stesso succede tra le due chitarre che si intrecciano. Anche le linee di batteria di Keith sono molto creative. In pratica fa molto NOI.
FACCIAMO UN GIOCO: VI VIENE CHIESTO DI USARE UNA VOSTRA CANZONE PER LA COLONNA SONORA DI UN FILM. CHE TIPO DI PELLICOLA SAREBBE?
Charlie Newton: – A me stuzzicherebbe l’idea di un film su Elric di Melniboné. Non ho idea se sia mai stato realizzato, ma se lo fosse, le nostre canzoni sarebbero perfette!
Cindy Maynard: – Divertente questa domanda. Per me potrebbe essere un film sul percorso di maturazione di un personaggio che vive negli anni Settanta. Oppure un film di fantascienza!
Russ Tippins: – A me sono piaciute molto le vecchie scene della Hammer che Ryan Weiburst ha assemblato per un video promozionale che ha realizzato per noi. Il vivido technicolor. Comunque per me sarebbe un film più vicino alla fantascienza o al fantasy rispetto che all’occulto. Per darti un’idea, “La Macchina Del Tempo” di G.H. Wells.
VI VA DI RACCONTARCI QUALCOSA SUI TESTI DELLE CANZONI? POSSIAMO CONSIDERARE L’ALBUM UNA SORTA DI CONCEPT?
Russ Tippins: – In un certo senso, ma non per tutte le canzoni. Le tematiche sono più o meno quelle espresse dal fantasy e dalla mitologia. Due canzoni fanno parte della stessa storia. C’è anche una terza parte ma non avevamo messo a punto la musica per poterla inserire nell’album. L’unica canzone ispirata a fatti reali, invece, è “Cassini’s Deadly Plunge”, che parla di una sonda spaziale della NASA con lo stesso nome.
LA COPERTINA DEL DISCO SEMBRA UN OMAGGIO A QUELLA DI “DEMONS AND WIZARDS” DEGLI URIAH HEEP. SI TRATTA DI UNA SCELTA VOLUTA?
Charlie Newton: – E’ stata una scelta intenzionalmente non voluta, se questa frase ha un senso (ride, ndR). Stavamo pensando a cosa scegliere per la copertina e ci siamo ritrovati a ragionare sulle grandi cover del passato, come “Demons And Wizards”, “The Magician’s Birthday”, “Crystal Logic” e “Endless Skies”. Volevamo collegare i Tanith all’immagine del gufo e volevamo che la copertina avesse uno stile fantasy.
Cindy Maynard: – Comunque l’idea era esattamente quella, tant’è che in principio avevamo cercato di contattare proprio Roger Dean (storico autore dell’artwork di “Demons And Wizards” e di tanti altri, ndR) ma non ci ha risposto. Tanto probabilmente non avremmo potuto permettercelo (ride, ndR)! Luke Cantarella, l’artista che ha realizzato la copertina, non aveva familiarità con questi lavori, quindi sostanzialmente ha dovuto lavorare seguendo le direttive che gli abbiamo dato e di cui parlava Charlie. In questo senso ci sono anche delle semplici coincidenze, però sono sempre contento quando qualcuno nota il legame visivo con la copertina di “Demons And Wizards”.
ABBIAMO APPREZZATO MOLTO L’USO DELLE DUE VOCI, MASCHILE E FEMMINILE, COSA PUOI DIRMI SU QUESTO ASPETTO?
Russ Tippins: – Ti ringrazio. Molte persone hanno scelto proprio questo aspetto come tratto distintivo della musica dei Tanith, una cosa che può distinguerci dalle altre band. E’ una cosa che ci gratifica molto ma di base nasce da un fatto semplicissimo, ovvero che io e Cindy amiamo cantare assieme.
Cindy Maynard: – E poi c’è un altro aspetto, ovvero che né io né Russ volevamo essere l’unica voce della band. Stanno così bene assieme e, in più, dovendo suonare contemporaneamente delle linee piuttosto complicate, è utile poter avere dei momenti di pausa per concentrarci semplicemente sullo strumento! Una scelta pratica, quindi, oltre che estetica.
NELLA VOSTRA MUSICA OLTRE AL ROCK E AL METAL SI SENTONO INFLUENZE PROG O PASSAGGI ACUSTICI.
Charlie Newton: – Certo, sono convinto che ogni musicista e ogni amante di musica ascolti e apprezzi diversi generi. Certo, questo non significa che ci piaccia qualunque cosa là fuori, o che non abbiamo le nostre preferenze! L’idea dietro questa band è che ciascuno contribuisca con le proprie idee e i propri gusti. Grazie agli altri ragazzi ora ascolto musica che altrimenti non avrei mai conosciuto.
Russ Tippins: – Personalmente sono aperto a qualunque genere di musica, proveniente da qualsiasi parte del mondo. Trovo, ad esempio, forme di ritmo e armonia nella musica etnica che mi sembrano molto affascinanti. Anche le composizioni atonali, come la musica di Stockhausen, mi fanno venire voglia di prendere appunti, anche se questo non significa che troveranno spazio nella mia scrittura. Bisogna fare attenzione a non perdere quella che è la propria essenza. I Tanith sono principalmente una band hard rock e il nocciolo della nostra musica ruota intorno a questo concetto. Ciononostante, di tanto in tanto, un po’ di ‘pepe’ può rendere più interessante un brano altrimenti troppo canonico.
QUAL E’ INVECE IL VOSTRO APPROCCIO AL MUSIC BUSINESS DI OGGI? RISPETTO AGLI ANNI SETTANTA E’ UN VERO E PROPRIO ALTRO MONDO: INTERNET E LA TECNOLOGIA HANNO CAMBIATO TUTTO.
Russ Tippins: – Questi cambiamenti sono al tempo stesso positivi e negativi. La più grande differenza che colgo rispetto agli anni Settanta e Ottanta è che allora il numero di persone che compravano i dischi era enormemente superiore al numero di band che li registravano. Ora la situazione si è ribaltata: se sei una nuova band hai a disposizione Internet, i social media, YouTube per promuovere la tua musica. Pubblicità gratuita verso il mondo intero! Al tempo stesso, però, anche tutte le altre band hanno a disposizione gli stessi strumenti di promozione e questo ha l’effetto di azzerare tutto. Ci si cancella a vicenda. Credo che sia più difficile che mai riuscire ad emergere in questo business.
NON RIMANE CHE L’ATTIVITÀ LIVE. AVETE GIA’ DELLE DATE IN PROGRAMMA?
Charlie Newton: – Abbiamo fissato delle date dalla fine di ottobre fino alla fine di novembre per un tour europeo. Ancora non ci sono tutti i dettagli, ma il tour culminerà con l’apparizione al Hand Of Doom Festival
DOPODICHÈ COSA DOBBIAMO ASPETTARCI DAI TANITH?
Charlie Newton: – Attualmente siamo già al lavoro sul nostro secondo album.
Russ Tippins: – Esatto, al momento la scrittura delle nuove canzoni è più che sufficiente. La band è nuova, sconosciuta alla maggior parte delle persone. Non abbiamo intenzione di correre prima di saper camminare ma, amico mio, ti assicuro che niente mi farebbe più contento che uscire là fuori e fare un cazzo di tour lunghissimo da qualche parte!
Cindy Maynard: – Speriamo di vederci presto on the road! Grazie per l’intervista!