TARJA – Sola al comando

Pubblicato il 08/09/2013 da

È il 6 giugno, e mancano ben tre mesi all’uscita del nuovo album di Tarja, “Colours In The Dark”. Incontriamo la cantante in un hotel di Milano e la troviamo di ottimo umore, felice per la propria vita privata e felice per la buona riuscita del nuovo album. Tarja si è dimostrata decisamente in vena di chiacchiere e non si è sottratta alle nostre domande che per l’occasione, avendo a disposizione per l’intervista molto più tempo di quanto ci aspettassimo, sono aumentate di numero durante la piacevole intervista…

 

tarja - 2013

 

BENE TARJA, PERCHE’ PER INIZIARE LA NOSTRA INTERVISTA NON CI PARLI DEL NUOVO ALBUM IN USCITA “COLOURS IN THE DARK”?
“Certo. È fondamentalmente l’album che doveva esserci a questo punto della mia carriera solista. Ho avuto modo di imparare molto in questi anni da solista, nel bene e nel male, e spesso negli anni passati ho pensato che non avrei potuto arrivare un giorno fino al punto in cui sono oggi. Ho avuto molte esperienze positive così come negative, e tutte queste esperienze sono finite nella mia musica. ‘Colours In The Dark’ è davvero ricco di colori, di sfumature, di aspetti che vanno approfonditi e che al primo ascolto non si colgono. È fondamentalmente il disco più maturo e completo che io abbia fatto nella mia carriera solista, perché oggi sono consapevole di quale musica voglio fare e quale musica posso fare. Rispetto ai dischi precedenti “Colours In The Dark” è meno dominato da chitarre heavy, meno duro ed arrabbiato, e possiede meno sinfonie, però trovo sia più elegante, ed anche più complesso degli altri. Il titolo si riferisce al fatto che ogni colore è unico e distinto, ma all’interno del nero si possono trovare tutti quanti, ognuno con le proprie caratteristiche”.

DOPO TUTTI QUESTI ANNI E TRE DISCHI CON UNA FORMAZIONE ABBASTANZA STABILE, TARJA VA CONSIDERATA ANCORA COME UN’ARTISTA SOLISTA O E’ PIU’ UNA SORTA DI BAND ORMAI?
“Ormai sono un’artista solista e così vado considerata. Questa è stata la decisione presa ed è una decisione definitiva. Non ci sarà mai più una band vera e propria nella mia carriera, perché solo io so ciò che voglio, e solo io so come lo voglio. È vero, con Mike e gli altri con il tempo si è creata davvero una forte unione, un’armonia che non avrei mai pensato di poter trovare; loro mi supportano, mi aiutano in tutto e per tutto, mi consigliano, mi consolano quando qualcosa va male e gioiscono con me quando sono felice, contribuiscono anche al processo di stesura dei brani, ma tutta la responsabilità è nelle mie mani. Sono io sola al comando. Non voglio più i problemi di ego che si creano in una band. Lascio ai ragazzi tutta la libertà di prendersi la luce dei riflettori, come è giusto che sia, ma alla fine gli oneri maggiori spettano a me; tutto è su di me, lo stress è su di me, le tensioni sono su di me. Sarebbe più semplice essere il membro di una band, dove le tensioni si dividono in cinque o sei, ma non è ciò che voglio”.

MUSICALMENTE PARLANDO, QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA “COLOURS IN THE DARK” ED I DISCHI PRECEDENTI?
“Come ti dicevo prima, questo disco è meno duro, meno heavy, ma più ricercato, più elegante. È molto più complesso dei dischi precedenti, perché ho voluto fare un passo in avanti dal punto di vista musicale, ma questo non lo trasforma in un disco difficile o noioso”.

QUANTO IL TUO ESSERE DIVENTATA MADRE HA CAMBIATO IL TUO APPROCCIO ALLA MUSICA?
“Sono stata incinta per tutta l’ultima parte del tour teatrale, quando ho iniziato a costruire le basi per il disco, e quando abbiamo iniziato a lavorare seriamente al disco Naomi era già nata, ma non penso questo abbia influenzato il mio modo di lavorare. Più che altro la cosa ha influenzato positivamente il mio umore mentre scrivevo, e questo si può percepire. Ora, con i tour promozionali e più avanti con i tour veri e propri, Naomi è sempre con me. Cioè, quando io sono impegnata sta con mio marito, ovviamente, ma è sempre in viaggio con noi. Avevo un poco di paura all’inizio, ma mio marito mi ha fatto forza, e mi ha fatto passare ogni timore. Anche perché si è dimostrato assolutamente capace di badare a nostra figlia; è davvero un ottimo padre. E lei è una bambina buonissima, e già canta, e l’ho presa come guest in un paio di canzoni (ride, ndR).Concludendo, diventare madre è il regalo più importante che la vita può fare ad una donna”.

PERCHE’ HAI DECISO DI NON METTERE “INTO THE SUN” NELLA VERSIONE REGOLARE DEL DISCO?
“Vedi, ‘Into The Sun’ è una canzone molto bella, ma è stata scritta molto tempo prima di tutte le altre che puoi trovare nel CD. Certo, è vero, durante l’ultimo tour era stata presentata come l’inedito che sarebbe andato poi sul prossimo disco, ma la mia impressione era che non legasse abbastanza con il materiale scritto successivamente. Per questo abbiamo deciso di includere questa canzone nelle edizioni limitate come bonus, per non interrompere il mood che l’ascolto del disco intero dona al fruitore”.

COSA MI DICI DELLE VARIE EDIZIONI NELLE QUALI IL DISCO USCIRA’?
“Ci saranno varie edizioni, quattro per la precisione, e non tutte saranno disponibili in tutte le nazioni. Ci sarà quella standard, una speciale con alcune bonus track, un’altra in vinile ed una in versione cofanetto con una serie di gadget come magliette, poster ed altro. La mia nuova label è molto convinta della necessità di avere questo, perché sa che è quello che vogliono i fan; ci sono fan che vogliono solamente il CD base, ai quali non importa di gadget ed altro, e ci sono fan che vogliono tutto ciò che puoi dare loro. Tu devi fare varie offerte su misura per i differenti tipi di fan che hai”.

E’ ORA DI PARLARE DEL CAMBIO DI ETICHETTA, DALLA UNIVERSAL ALLA EARMUSIC. COSA MI DICI A PROPOSITO?
“Finalmente io e la Universal abbiamo diviso le nostre strade. Il problema era semplice: io non ero una priorità per loro, e spesso il mio lavoro ne ha risentito. Ora finalmente ho una label che si preoccupa di ciò che penso, di ciò che intendo fare, di come vanno i prodotti che portano il mio nome. Sono veramente soddisfatta del cambio”.

COME E’ ANDATO IL RECENTE TOUR ORCHESTRALE IN COMPAGNIA DI TERRANA?
“E’ stato davvero ottimo. Il responso da parte del pubblico è stato fantastico, oltre ogni previsione. Mi sono divertita un sacco”.

UNA COSA CHE MI COLPISCE E’ L’ESTREMA DIVERSITA’ TRA IL TUO STILE, COSI’ CALMO ED ELEGANTE, E QUELLO DI TERRANA, DAVVERO ANIMALESCO. COME MAI HAI DECISO ANNI FA DI PRENDERE PROPRIO LUI IN SQUADRA CON TE?
“Mike è un vero mostro, musicalmente oltre che visivamente, ma questa seconda parte non gliela diciamo, vero (ride di gusto, ndR)? Adoro i dischi nei quali Mike ha suonato, ed adoro il suo modo di suonare la batteria, così selvaggio ma così geniale. Lui ha suonato con Malmsteen, con i Rage, con Axel Rudi Pell, ed ora suona con me; questo è davvero fantastico”.

MI PARLI ORA UN POCO PER FAVORE DELL’ARTWORK DEL DISCO?
“La foto è molto rappresentativa di quello che è il contenuto del disco, una miriade di colori uniti in maniera compatta per un effetto ancora migliore. Mi piace molto l’impatto visivo che dà”.

DI COSA PARLANO I TESTI DEL DISCO?
“Io per scrivere i testi delle mie canzoni mi baso sempre sulla vita reale, sulle mie esperienze e su quelle delle persone alle quali voglio bene. Non c’è un tema comune per i testi, tranne il fatto che sono assolutamente personali e sinceri”.

NON HAI MAI PENSATO DI LAVORARE AD UN CONCEPT ALBUM?
“Qualche volta sì, ma penso di non essere ancora così brava come compositrice per un compito così difficile. Forse un giorno realizzerò un concept album, ma per ora è meglio lasciare questo compito a chi sa farlo con maestria”.

QUALE CANZONE SECONDO TE E’ LA PIU’ RAPPRESENTATIVA DI CIO’ CHE TARJA E’ OGGIGIORNO?
“Sicuramente ‘Victim Of Ritual’. È una canzone che mostra molte sfaccettature, così come molte sfaccettature hanno il mio mondo e la mia personalità. E poi unisce assieme due mondi che adoro, il rock e la musica classica”.

E’ ANCHE LA TUA CANZONE PREFERITA?
“No, non ho una canzone preferita all’interno dell’album. Le canzoni che scrivo sono tutte figlie mie, e non puoi scegliere quale è il tuo preferito tra due figli”.

IN “MYSTIQUE VOYAGE” USI QUATTRO LINGUE CONTEMPORANEAMENTE. COME HAI DECISO PER UNA SOLUZIONE SIMILE?
“Mi è sembrata una sfida interessante, e la parte strumentale del brano si prestava molto. Credo che il risultato ottenuto sia davvero buono”.

PERCHE’ HAI SCELTO PROPRIO “DARKNESS” DI PETER GABRIEL COME COVER DA REGISTRARE PER “COLOURS IN THE DARK”?
“Io adoro Peter Gabriel, è uno dei miei artisti preferiti. Cerco sempre di realizzare cover di brani cantati originalmente con voce maschile, perché non è mai bello mettere a confronto due voci femminili, perché i paragoni iniziano subito all’uscita del pezzo. È stata una cover molto difficile da realizzare, ma penso che il risultato sia buono. Come dicevo, adoro Peter Gabriel; adoro il suo modo di scrivere, adoro come fa suonare i suoi musicisti, adoro come produce i suoi dischi”.

QUALI SONO LE TUE PIU’ IMPORTANTI INFLUENZE COME CANTANTE?
“Direi che non sono propriamente influenzata da singoli artisti, ma più che altro sono influenzata da un tipo di musica. Pur essendo un’artista che lavora nel mondo metal, le mie radici sono nella musica classica e nella musica lirica, e cerco sempre di usare la mia conoscenza di questi due mondi per personalizzare al massimo i miei lavori”.

…E TU RITIENI DI ESSERE UN BUON PUNTO DI RIFERIMENTO E DI ISPIRAZIONE PER LE GIOVANI CANTANTI?
“Lo spero, lo spero proprio. Se così non fosse avrei davvero sprecato molto tempo. Io sono cresciuta con la cultura dell’esercizio continuo, dello studio continuo del canto, per perfezionare sempre più il mio stile e rafforzare la mia voce. Se una giovane cantante potesse assorbire un solo elemento da me, preferirei fosse la capacità di sacrificio nello studio del canto”.

COSA PENSI QUANDO IN TV VEDI CANTANTI COME MADONNA O LADY GAGA, TECNICAMENTE MENO PREPARATE DI TE, CHE HANNO UN SUCCESSO MOLTO SUPERIORE A QUELLO CHE HAI TU?
“Vedi, solitamente meno sei preparata e meno hai studiato e più successo incassi da pubblico e televisione; è una dura regola, ma purtroppo sembra andare sempre così. Però è come una moneta a due facce, perché se il successo arriva dal nulla, spesso nel nulla torna presto. Io sono cresciuta con una cultura musicale che mi spinge sempre ad incrementare lo studio e non saprei vivere in maniera differente, e preferisco questo modo di lavorare”.

CI SARA’ UN “ACT 2” NEL FUTURO?
“Certo, il tempo necessario per avere qualche altro album, almeno un altro paio, dal quale trarre pezzi ed arriverà sicuramente. Dopo l’uscita del CD, ad ottobre partiremo con un tour che durerà due anni, e visto che staremo due anni assieme con la band al completo, penso che un altro album sarà scritto lungo la strada”.

PASSERETE IN TOUR ANCHE DALL’ITALIA?
“Certamente! Non si può andare in tour senza venire in Italia! Io amo l’Italia! Magari nell’arco di due anni ci passeremo più di una volta”.

COME TI E’ VENUTA L’IDEA DEL TOUR NEI TEATRI?
“Ho sempre desiderato esibirmi nei teatri. So che per una rockstar è impensabile l’idea di esibirsi di fronte a tutta la gente seduta comoda, ma quando sei uno spettatore in teatro vedi bene tutto quanto. È come dire: ‘amici miei, volevate vedermi? Eccomi sono qui, in questo modo mi vedete tutti bene!’. Nei teatri non hai bisogno di spingere per passare avanti e vedere meglio”.

SONO STATO AL CONCERTO CHE HAI TENUTO A MILANO AL TEATRO DELLA LUNA. UNA COSA ALLA QUALE NON RIUSCIVO A CREDERE E’ STATO IL MOMENTO NEL QUALE SEI SCESA DAL PALCO ED HAI COMINCIATO A CANTARE CAMMINANDO TRA LA GENTE.
“Oddio, è stato fantastico. Lo abbiamo fatto in tutte le date e dovunque la gente si alzava e mi guardava così (si alza dalla sedia e mima una espressione di stupore al limite del comico, ndR). Nessuno se lo aspettava, così l’effetto è stato massimo!”.

MA NON HAI MAI AVUTO PAURA DI SCENDERE TRA LA GENTE? NON HAI MAI TEMUTO CHE QUALCUNO POTESSE FARTI DEL MALE? E POI ERI ANCHE INCINTA…
“I miei fan mi vogliono bene, nessuno mi farebbe mai del male. Certo, più volte ci sono stati momenti delicati durante questa fase dello show, qualcosa è successo sempre ogni volta, ma nessuno verrebbe mai al mio concerto, pagando un biglietto, per farmi del male. Di questo sono sicura, e credo di aver dimostrato ai fan quanto tengo a loro e quanta fiducia ripongo in loro. E poi nei miei concerti amo vedere l’emozione negli occhi dei miei fan, e questo è stato il modo più diretto per farlo”.

TU SEI INCREDIBILMENTE AMATA, SOPRATTUTTO DALLE RAGAZZE PIU’ GIOVANI. HO ASSISTITO A TUTTI I TUOI CONCERTI DA SOLISTA IN ITALIA, ED OGNI VOLTA HO VISTO RAGAZZE LANCIARTI DELLE ROSE. COME TI SPIEGHI QUESTO AMORE COSI’ FORTE DAL TUO PUBBLICO FEMMINILE?
“Sono onorata di avere un pubblico così incredibile e così fedele, e questo vale per tutte le parti del mondo. Credo che la spiegazione derivi dal fatto che io sono sempre stata onesta con i miei fan, che ho sempre cantato con tutto il mio cuore, tutta la mia passione e tutta la mia anima. La sincerità paga sempre. Per quanto riguarda il fatto che la maggior parte dei miei fan sia di sesso femminile, credo che ciò derivi dal fatto che io sono una donna esattamente come loro e non cerco mai di mostrarmi superiore a quanto sono, e loro riescono ad immedesimarsi molto in me”.

TU SEI FINLANDESE, E MOLTE BAND AL TOP OGNUNA DEL PROPRIO GENERE VENGONO DALLA FINLANDIA. STO PARLANDO DI BAND COME STRATOVARIUS, SONATA ARCTICA, LORDI, TURISAS, THE 69 EYES, CHILDREN OF BODOM E MOLTE ALTRE. QUALE FATTORE SECONDO TE CONTRIBUISCE A DARE ALLE BAND FINLANDESI UNA MARCIA IN PIU’?
“Fin da bambini in Finlandia ci insegnano il valore dell’arte, la cura dei dettagli e ci insegnano che se vuoi avere successo è necessaria un’applicazione costante. E poi da noi l’inverno è lungo e duro, così siamo costretti a passare molto tempo chiusi in casa. E molti approfittano di questo tempo passato in casa per migliorare nell’uso di uno strumento musicale”.

HO FATTO LA STESSA DOMANDA AD ALEXI LAIHO E LUI MI HA RISPOSTO CHE IN FINLANDIA AVETE L’ARIA BUONA.
“(ride di gusto, ndR) Sì, probabilmente è anche quello il segreto!”.

COME TI PRENDI CURA DELLA TUA VOCE DURANTE I LUNGHI TOUR?
“Mi alleno fisicamente molto prima di partire per un tour, e mentre sono via cerco di non prendere mai freddo, di dormire a sufficienza e di stare sempre in ambienti salutari”.

QUANTO E’ IMPORTANTE L’ELEGANZA PER TE?
“E’ essenziale, non posso farne a meno”.

HAI ANCHE UNA TUA LINEA DI GIOIELLI, VERO?
“Sì, gioielli e canzoni mi danno la stessa emozione”.

SO CHE NON SEI CATTOLICA, MA VIVI COMUNQUE IN ARGENTINA. COSA PENSI DEL NUOVO PAPA?
“Be’, non posso che fargli tutti i miei auguri per la sua missione. E poi tifiamo per la stessa squadra di calcio!”.

OK, ADESSO TI NOMINO CINQUE DELLE TUE COLLEGHE PIU’ CELEBRI. TI ANDREBBE DI DIRMI UNA PAROLA PER OGNUNA DI LORO CHE FACCIA CAPIRE QUALE SIA LA TUA OPINIONE SULLA CANTANTE CITATA?
“Ok, facciamolo!”.

DORO.
“Lady!”.

SHARON DEN ADEL.
“Nuova amica!”.

ANGELA GOSSOW.
“Dura!”.

SIMONE SIMONS.
“Molto fragile!”.

ANNEKE VAN GIERSBERGEN.
“Immensa voce!”.

COSA PENSI DEI NUOVI MEDIA PER PROMUOVERE LA TUA BAND?
“Sono importantissimi, soprattutto per tenere i contatti con i fan”.

BUON SONGWRITING, BUONA TECNICA STRUMENTALE, BUONA PRODUZIONE, BUONA DISTRIBUZIONE: COSA TRASFORMA UN DISCO IN UN SUCCESSO?
“Come ti dicevo prima, esercizio, ricerca, allenamento”.

OK TARJA, L’INTERVISTA E’ FINITA. VUOI AGGIUNGERE QUALCOSA PER CHIUDERE?
“Grazie a tutti i miei fan. Vi amo con tutta me stessa”.

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