THE CROWN – L’ Inferno E’ Qui!

Pubblicato il 12/12/2010 da


Dopo uno iato durato sette anni, i The Crown decidono di tornare a torturarci i padiglioni auricolari con la loro musica diretta, estrema e con pochi fronzoli. In passato proprio la semplicità del songwriting, l’attitudine maleducata e l’esecuzione furiosa avevano contribuire a fare degli svedesi una delle band più amate in ambito death thrash, che da parte loro erano riusciti perfettamente ad integrare la sfacciataggine del rock and roll motorheadiano con le crudezze del death metal e con le ritmiche supersoniche del thrash. Il nuovo lavoro “Doomsday King”, pur non raggiungendo le vette dei grandissimi album di inizio millennio (“Deathrace King” su tutti), ci restituisce un gruppo in salute e che ha ancora voglia di divertire e divertirsi. Nostro interlocutore in questa intervista é stato il drummer Janne Saarenpää, che si é dimostrato onesto nel fronteggiarsi con il proprio passato e non ha cercato di nascondere gli errori che sono stati commessi ed i torti subiti.
Prima di lasciare a lui la parola, chi scrive ringrazia il “collega” Fabio Galli per l’indispensabile aiuto nella stesura delle domande.

 

INNANZITUTTO BENTORNATI. COME MAI AVETE DECISO DI RIFORMARVI DOPO CINQUE ANNI DALLO SCIOGLIMENTO?
“Grazie! Ci siamo riformati semplicemente perché Magnus aveva scritto dei brani troppo belli per non essere suonati”.

QUALI SONO STATE LE REALI MOTIVAZIONI DIETRO ALLO SPLIT NEL 2005?
“Le ragioni furono diverse: innanzitutto eravamo scarichi, esauriti e poi le nostre motivazioni non erano più quelle di qualche anno prima, probabilmente a causa di qualche tour che non è andato bene come ci si aspettava”.

DOPO LA SEPARAZIONE I MEMBRI DELLA BAND HANNO DATO VITA A DIVERSI SIDE PROJECT: DOPO LA REUNION DOBBIAMO CONSIDERARLI ANCORA ATTIVI?
“Sono attivi e godono di ottima salute! Marko ha fondato gli Angel Blake con i quali ha registrato due album, ora ha il proprio studio di registrazione ed insieme alla moglie ha dato vita anche ai Lady Mourning. Marcus suona con gli Engel, con i quali sta sempre in tour; credo abbiano appena pubblicato un album. Anche Magnus ed i suoi Stolen Policecar sono usciti con un nuovo lavoro. Jonas è membro dei Bombs Of Hades ed hanno già anch’essi del materiale già pronto. Io invece sono volato in Canada nel 2005 ed ho registrato con gli Aven Aura di Steve e Chris Jones, i fratelli più cool del continente. L’album non è mai stato pubblicato, quindi se qualche compagnia discografica si vuole fare avanti, si accomodi”.

AVETE PUBBLICATO DEGLI OTTIMI ALBUM MA ALLA FINE FORSE AVETE RACCOLTO MENO DI QUANTO ABBIATE SEMINATO: QUAL E’ IL TUO PUNTO DI VISTA? AVETE QUALCOSA DA RECRIMINARE RIGUARDO ALLA CAMPAGNA PROMOZIONALE DELLA METAL BLADE?
“Grazie, abbiamo pensato le stesse cose quando ci siamo sciolti. Il tempo e gli sforzi investiti nella band non ci hanno dato quasi nulla in cambio. La Metal Blade non ha colpe, ha sempre svolto un ottimo lavoro. Credo anzi che siano state le nostre scelte inerenti alle band che ci hanno accompagnato in tour che non ci hanno aiutato nel promuovere al meglio i nostri lavori”.

COME MAI JOHAN LINDSTRAND NON HA PARTECIPATO ALLA REUNION?
“Johan è molto soddisfatto di ciò che sta facendo con gli One Man Army And The Undead Quartet e quando gli abbiamo chiesto di partecipare alla reunion lui era sul punto di pubblicare e promuovere un nuovo album, quindi non se l’è sentita di incasinare la situazione”.

COSA CI DICI DEL NUOVO SINGER JONAS STALHAMMAR? NON AVETE MAI PENSATO DI RICHIAMARE THOMAS LINDBERG?
“Jonas è un bravo ragazzo con una grande voce. E’ un lavoratore infaticabile ed ha apportato nuova linfa alla band. Richiamare Tompa? Se Jonas non si comporta bene potremmo fargli uno squillo (ride, ndR.)”.

COME SI SONO SVOLTE LE FASI DI SCRITTURA E REGISTRAZIONE?
“Tutti i brani sono stati scritti da Magnus, ed i testi sono nati dalla collaborazione tra lo stesso Magnus e Jonas. Le registrazioni sono state abbastanza farraginose; io ho registrato la batteria nel mio studio, le chitarre ed i bassi invece nello studio di Marko, infine per le voci e gli assoli ci siamo avvalsi sempre dello studio di Marko, ma dopo che nel frattempo aveva cambiato locazione. I tempi si sono un po’ dilatati, anche perché è stato difficile far combaciare la musica con le nostre esigenze familiari”.

DOPO TUTTI QUESTI ANNI AVETE APPORTATO DELLE MODIFICHE AL VOSTRO MODO DI COMPORRE?
“Sì, in quanto in passato i brani venivano composti da Magnus e Marko insieme; inoltre abbiamo allungato il periodo di permanenza in studio, dato che in precedenza ce la cavavamo in tre o quattro settimane, mentre ora ci abbiamo messo decisamente di più”.

IL NUOVO ALBUM E’ PIU’ SIMILE A “DEATHRACE KING” E “CROWNED IN TERROR” CHE NON AL PRECEDENTE “POSSESSED 13”: DOPO SETTE ANNI COSA PENSI DI QUELL’ALBUM?
“‘Possessed 13’ è un buon album ma posso ben dire che a tratti abbiamo avuto una carenza di ispirazione mentre lo stavamo scrivendo. Magnus aveva dato fondo a tutti i riff che aveva in carniere e nemmeno Marko aveva molta roba pronta da utilizzare. Ricordo anche che avevamo chiesto alla Metal Blade qualche soldo in più per le registrazioni e loro ci hanno risposto che avrebbero aperto il portafogli per le ri-registrazioni di ‘Crowned In Terror’. Infine anche l’artwork era carino ma non certamente il migliore che abbiamo avuto”.

AVETE MAI PENSATO DI REGISTRARE UNA COMPILATION CONTENENTE I VOSTRI PRIMI DUE ALBUM, QUANDO ANCORA VI CHIAMAVATE CROWN OF THORNS? CI RIFERIAMO OVVIAMENTE A “THE BURNING” ED “ETERNAL DEATH”. VE LO CHIEDIAMO IN QUANTO AVETE UTILIZZATO “KILL (2010)” COME BONUS DEL NUOVO ALBUM…
“Non credo che faremo mai un best of di quegli album, ma registrare di nuovo ‘Kill The Priest’ e ‘In Bitterness And Sorrow’ é stato molto divertente; magari altre vecchie tracce verranno utilizzate nelle registrazioni future”.

COSA RICORDATE DEL CROWNING TERROR EUROPEAN TOUR 2003 CON THE MONOLITH DEATHCULT E SKINLESS? CI PARE CHE CI FURONO DIVERSI PROBLEMI…
“Ci sono ricordi belli e brutti. L’organizzazione ha fatto schifo, il promoter ci deve ancora dei soldi. Però gli show erano divertenti e coinvolgenti come sempre, nonostante le difficoltà organizzative”.

AVETE SUONATO UNA DATA IN GERMANIA AL THE WAY OF DARKNESS FESTIVAL E POI IL NULLA: NON AVETE IN MENTE DI ORGANIZZARE ALTRI CONCERTI?
“No, semplicemente perché non abbiamo il tempo di farlo. Ora tutti noi abbiamo famiglia e ci stiamo costruendo delle carriere, quindi siamo in grado di tenere solo pochissimi concerti e magari curarli con maggiore attenzione rispetto al passato”.

GRAZIE PER L’INTERVISTA, LASCIA PURE UN MESSAGGIO AI VOSTRI FAN ITALIANI…
“Grazie a voi, spero di poter vedere i nostri fan italiani a qualche festival estivo nel 2011. Cheers”.

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