THE CROWN – Posseduti dal metal!

Pubblicato il 16/10/2003 da

Il ritorno dei The Crown non poteva passare inosservato sulle pagine di Metalitalia.com, perciò ci siamo subito adoperati nel fissare una bella intervista telefonica con la band! Il nuovo album “Possessed 13” (ma non solo!) è stato passato ai raggi X con l’aiuto del fenomenale e simpaticissimo batterista Janne Saarenpää, e ci auguriamo proprio che il lungo resoconto che trovate qui di seguito vi soddisfi! La band con il nuovo lavoro ha fatto cosa gradita nel continuare a proporre senza mezze misure l’indiavolato death’n’roll che l’ha resa celebre, e presto sarà in tour dalle nostre parti. Siete avvisati…

DIREI DI INIZIARE L’INTERVISTA PARTENDO DALLA NASCITA DI “POSSESSED 13″…
“Devo dire che ‘Possessed 13’ è senz’ombra di dubbio il disco della nostra discografia che più ci ha impegnato nella sua stesura. Non abbiamo mai lavorato così tanto per scrivere dei pezzi! Abbiamo speso molto tempo in sala prove ed in studio, lavorando ogni giorno più duramente. Il risultato finale ci soddisfa molto e speriamo che l’audience possa dire lo stesso. Ci dispiacerebbe molto se accadesse il contrario”.

A DIRE IL VERO IO HO GIA’ UN PICCOLO APPUNTO DA FARTI… LA PRODUZIONE GENERALE DEL DISCO NON MI HA CONVINTO PIU’ DI TANTO, PREFERIVO QUELLA DI “CROWNED IN TERROR”!
“Davvero la pensi così? Be’, noi invece non siamo poi molto contenti di come suona quel disco! Volevamo questa volta tornare a lavorare negli studi Fredman perché in occasione delle registrazioni di ‘Deathrace King’ ci eravamo trovati molto bene e avevamo voglia di registrare almeno un altro disco da loro. Comunque, ti ripeto, è molto strano che tu mi abbia detto questo, molto altra gente la pensa come noi!”.

MA NON E’ CHE QUEL DISCO ORA TI E’ ANTIPATICO PERCHE’ CI HA CANTATO TOMAS LINDBERG, CHE ORA VI HA LASCIATI?
“No, stai tranquillo! Non è per questo motivo, è solo che il suono generale del disco non soddisfa molti dei ragazzi del gruppo”.

OK, STAVO SCHERZANDO! COMUNQUE LA COSA CHE PIU’ NON MI PIACE E’ IL SUONO DELLA BATTERIA…
“Sì, in effetti questa volta il volume è un po’ basso. Ma la prossima volta ci staremo più attenti!”.

VENIAMO ORA AL TITOLO DEL DISCO E ALLA COPERTINA, ENTRAMBI MOLTO CURIOSI.
“E’ tutto venuto fuori da un’idea di Magnus, il nostro bassista. Lui scrive la maggior parte dei testi e ha voluto curare personalmente anche il titolo. Ha dato anche molti suggerimenti all’autore della copertina e questa è venuta bellissima, al momento non ne ho vista in giro una migliore! Tornando al titolo, il disco si intitola così perché, oltre al fatto che contiene tredici brani, l’anno della sua pubblicazione coincide con il tredicesimo anniversario di attività della band. Il termine ‘Possessed’ va interpretato… io penso che si riferisca al nostro coinvolgimento in questa band, ci piace suonare a tal punto che pensiamo di essere posseduti dalla musica. Ti dico inoltre che non si tratta di un concept: è vero che molti testi sono strettamente legati alla copertina, che sembra la locandina di un film horror, ma questo discorso non può essere allargato alla loro totalità. Diciamo che la metà dei testi, insieme ai titoli delle sezioni in cui è divisa la tracklist, trattano questo tema, il resto no”.

UN’ALTRA COSA CHE MI HA MOLTO INCURIOSITO E’ STATO SAPERE CHE AVETE UTILIZZATO ALCUNI VECCHI RIFF, RISALENTI AI VOSTRI PRIMI DEMO, PER COMPORRE DEI BRANI…
“Sì, molti dei riff sono infatti vecchi di tredici anni! Praticamente tutti i brani contengono almeno un riff risalente a quegli anni. Poi c’è un pezzo come ‘Natashead Overdrive’ che è costruito quasi esclusivamente su vecchio materiale”.

CHE MI DICI INVECE DI “MORNINGSTAR RISING” E “DELIVERANCE”, DUE PEZZI DAVVERO INTENSI?
“Allora, ‘Deliverance’ è un tipico pezzo di Marko (Tarvonen, nda): molto veloce e con una certa melodia di fondo. Mi piace molto suonare questo tipo di brani, gli altri ragazzi mi fanno fare qualsiasi cosa su di essi e non pongono limiti alla mia creatività! La parte centrale poi la adoro, l’assolo è davvero spettacolare. Per ‘Morningstar Rising’ invece il discorso è un po’ diverso: questo brano è stato scritto da Marcus (Sunesson, nda)! Lui non ne scriveva dai tempi di “Hell Is Here” e siamo stati molto contenti di sapere che ne aveva preparato uno tutto da solo. Lo ha registrato da solo a casa, con l’ausilio di una drum machine e quando me lo ha fatto ascoltare per la prima volta sono rimasto un po’ interdetto: aveva fatto qualche errore nel programmare la drum machine e sembrava un pezzo dei Cannibal Corpse! L’ho aiutato a sistemarlo ed è poi venuto così come lo puoi sentire. Un ottimo pezzo con un riff molto incisivo e anche la parte di batteria mi soddisfa, è stata una sfida portarla a termine”.

IL TUO DRUMMING IN EFFETTI MI PIACE MOLTISSIMO, TI CONSIDERO UNO DEI MIGLIORI BATTERISTI NELLA SCENA!
“Wow… grazie davvero per le tue parole! Devo però dirti che sto ancora cercando il mio stile definitivo, non voglio mai smettere di allenarmi e di imparare cose nuove. Il mio sogno è quello di suonare con uno stile che sia un incrocio tra quello di Tommy Lee dei Motley Crue e quello di Pete Sandoval dei Morbid Angel!”.

VORREI ORA SPENDERE DUE PAROLE SU TOMAS LINDBERG. PRIMA CI SIAMO PASSATI SOPRA MA VORREI CHE CHIARISSI CHE COSA E’ ACCADUTO FRA VOI…
“Be’, la cosa è molto semplice: lui non era la persona adatta a ricoprire il ruolo di cantante nei The Crown. Con lui siamo andati in tour negli Stati Uniti e praticamente ogni sera si ubriacava diventando intrattabile. Non potevamo ammettere un comportamente del genere ogni sera: è vero che la line up dei The Crown è rimasta immutata sin dalla formazione e che per chiunque sarebbe abbastanza difficile entrare subito in sintonia con un meccanismo così collaudato, ma Tomas non ha mostrato un minimo di buona volontà. Dopo l’uscita di Johan ci era sembrata la cosa migliore reclutare Tomas, ma poi ci siamo subito accorti che un conto era trascorrere con lui qualche ora in studio, dove ha sempre fatto un ottimo lavoro, e un altro stare a contatto con lui per ventiquattro ore come quando sei in tour! La separazione è stata consensuale, noi non volevamo più avere a che fare con lui e lui con noi. Per fortuna che Johan non ha mai smesso di seguirci ed è tornato tra di noi, gliene saremo sempre grati”.

SO CHE JOHAN VI AVEVA LASCIATI PERCHE’ NON ERA MOLTO CONTENTO DI ANDARE IN TOUR. COME VANNO ADESSO LE COSE?
“Ora le cose sono a posto. Devi sapere che non è che a lui non piaccia andare in tour, solo che ai tempi, quando lo facevamo, non portavamo a casa molti soldi, si trattava per lo più di una vacanza fatta esclusivamente per promuovere il disco e incrementarne le vendite. Lui era in difficoltà economiche e non poteva più permettersi di stare all’estero per un mese senza guadagnarci un soldo o quasi. Ora per fortuna le cose sono diverse: il nostro seguito è aumentato, la Metal Blade si fida ciecamente di noi e abbiamo sempre e comunque almeno una minima retribuzione”.

PARLIAMO ALLORA DEL PROSSIMO TOUR CHE VI VEDRA’ IMPEGNATI…
“Sì, partiremo a novembre e avremo con noi i nostri amici Darkest Hour e gli olandesi The Monolith Deathcult. I primi sono un’ottima band statunitense con cui siamo già stati in tour, nel loro paese d’origine. Provengono dalla scena hardcore ma suonano quasi death metal! Sono venuti a registrare il loro ultimo disco negli Studi Fredman e Marcus ha partecipato alle registrazioni incidendo un assolo. Sarà molto divertente andare in tour con loro, sono una buona live band e poi da dei ragazzi con un aspetto così ‘per bene’, da cui non ti aspetteresti mai una proposta tanto aggressiva… devi vedere una loro foto, sembrano un gruppo pop!”.

CHE TIPO DI SHOW DOBBIAMO ASPETTARCI DA VOI?
“Sarà uno show molto diretto e senza fronzoli, in pieno stile The Crown! Siccome siamo già stati in tour in Italia alcuni mesi fa, per non annoiarvi proporremo per voi una scaletta molto diversa dal solito: sarà incentrata per lo più sui pezzi del nuovo album e credo che suoneremo anche qualche altro brano un po’ più datato che non proponiamo da tempo”.

TOGLIMI UNA CURIOSITA’, E’ VERO CHE AVETE INTENZIONE DI RI-REGISTRARE “CROWNED IN TERROR” CON JOHAN ALLA VOCE?
“Proprio così, vogliamo fare un regalo ai nostri fan, in modo da far avere loro tutti i nostri album cantati da Johan, e anche alla Metal Blade, che ce lo ha chiesto espressamente! Siamo molto grati alla Metal Blade, ha creduto in noi e ci ha fatto crescere, glielo dobbiamo. Non so ancora se verrà pubblicato come un singolo cd o se invece verrà realizzato un box con entrambe le versioni… in ogni caso state all’erta, non passerà molto tempo prima che inizieremo a lavorarci sopra”.

CHE MI DICI DEGLI ULTIMI ASCOLTI DEI THE CROWN?
“Per gli altri purtroppo non so dirti, io invece non sono molto attratto dalle nuove leve e ascolto sempre con piacere Morbid Angel, Entombed e un po’ di rock’n’roll! Sono poi contento che la scena svedese stia diventando sempre più forte e valida, ma Soilwork ed In Flames non fanno proprio per me. Sono dei grandissimi musicisti e auguro loro il meglio, ma a me interessano cose più selvagge!”.

OK JANNE, TI RINGRAZIO PER L’INTERVISTA, A TE LA CONCLUSIONE!
“Ti ringrazio per lo spazio che ci concederai sulle pagine del tuo sito, voglio ringraziare anche tutti gli amici italiani per il loro sostegno! Spero di vedervi tutti quando verremo da voi per il tour, intanto non lasciatevi sfuggire l’edizione limitata di ‘Possessed 13’, sarà un doppio digipack e conterrà un secondo cd con i nostri primi due demo: ‘Forever Heaven Gone’ e ‘Forget The Light’. Ciao!”.

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