Come forse avete già letto, “Dead Throne” ci ha colpito e il live album “Dead & Alive” ci è sembrato un prodotto concreto e sopra la media delle uscite live. Chi scrive ricordava i The Devil Wears Prada negli esordi ‘emo/scene/MySpace’, ed è stato spazzato via dalla loro prova al Tunnel assieme agli August Burns Red, degna di veri alfieri del metalcore. Qualche ora prima di quel concerto, appena prima del meet & greet che abbiamo organizzato con voi lettori, ci siamo rifugiati in un baretto anonimo vicino alla venue per sfuggire al freddo, dove ci aspettava un Mike Hranica lontano dalla forma ideale che, stropicciato e vittima evidente dell’influenza, non ha rinunciato ad una birretta. Il barbone rosso sconvolge i lineamenti che abbiamo imparato a conoscere. A fianco a lui, é seduto Chris Rubey che, pallido e riflessivo con la sua faccia da bravo ragazzo, al barman cinese ha chiesto solo un cappuccino. Persone placide e cordiali che da lì a poco si trasformeranno del tutto, in barba a tutte le aspettative e ai germi influenzali…
COME STATE E COME PROCEDE IL TOUR?
Mike: “Stanchi e malaticci, ma questa parte di tour sta andando decisamente bene, non vogliamo lamentarci”.
PERCHE’ PUBBLICARE IL VOSTRO PRIMO LIVE ALBUM IN QUESTO MOMENTO DELLA VOSTRA CARRIERA?
Chris: “Ci sembrava il momento giusto pubblicare un live dopo ‘Dead Throne’. Abbiamo raggiunto un buon livello di popolarità, la produzione del tour era del livello che abbiamo desiderato per tanto tempo, quindi è scaturita la volontà di documentare il tutto in maniera adeguata. Ci siamo sempre vantati di essere una live band, è bello avere un lavoro come ‘Dead & Alive’ a rappresentarci”.
PERCHE’ LA SETLIST E’ INCENTRATA QUASI TOTALMENTE SU “DEAD THRONE”?
Chris: “Come capita spesso in tour, si tenta di promuovere il nuovo album. Come bene saprai i gruppi tendono spesso a considerare il loro ultimo album come il loro miglior materiale di sempre, e noi non facciamo eccezione. Metti insieme le due cose e considera che il DVD è stato filmato nel tour di ‘Dead Throne’, la risposta viene da sé. Ci siamo impegnati molto per far sì che la nostra attuale personalità, quella più heavy per intenderci, possa emergere al meglio nei nostri concerti. Direi che il risultato è molto buono”.
SO CHE TUTTO IL MATERIALE BACKSTAGE E’ STATO MESSO INSIEME DAL VOSTRO CHITARRISTA E CANTANTE JEREMY, CHE FIRMA L’EDITING DEL DOCUMENTARIO. E’ STATO STRESSANTE?
Chris: “Dovremmo chiederlo a lui! Jeremy è sempre stressato. Lui non ha curato solo l’editing, ha filmato fisicamente tutto il materiale backstage… e quando aveva quasi terminato i lavori ha perso tutto! La deadline si avvicinava ed è stato costretto a rimettere assieme tutto di nuovo, per la seconda volta. Quello che vedete oggi è il secondo editing. Ha scritto anche la musica che accompagna i filmati, sapete? Sono sempre molto impressionato dal suo lavoro. Non ho mai sbirciato nel suo portatile e non so quanto tempo effettivamente ci abbia dedicato, ma il risultato è fantastico. Lui poi non si lamenta mai, l’editing video lo appassiona veramente. In effetti è anche il suo contributo principale al gruppo, quindi sono molto felice di averlo con noi”.
IL TEMPO SI FERMA O VOLA VIA MENTRE SUONATE?
Mike e Chris: “Dipende dal concerto!”.
Mike: “Ci sono serate dove il pubblico sembra non avere emozioni, è immobile, noioso. In queste situazioni le canzoni sembrano durare dieci minuti. Ci sono serate, invece, in cui il pubblico è davvero molto energetico, ed è tutto l’opposto. Noi saliamo sempre sul palco con la stessa attitudine, pronti a dare il massimo, ma è molto più facile suonare davanti ad un pubblico che ti sostiene, che è lì per te. Ci è capitato di suonare con Slipknot e Slayer. Lo sapete, il pubblico degli Slayer vuole solo ed esclusivamente gli Slayer, ed è pronto ad urlartelo in faccia per tutti i minuti a te concessi”.
QUAL E’ STATO IL PALCO PIU’ GRANDE SU CUI AVETE SUONATO?
Mike: “Al momento è stato il main stage del Download Festival. Forse non è stato il maggior numero di persone, perché abbiamo suonato molto presto, ma quel palco è davvero enorme. Lo conoscevo bene perché l’ho visto da spettatore, e desideravo salirci da molto tempo. Anche sul palco del Mayehm abbiamo avuto delle fantastiche esperienze su palchi davvero grandi, e davanti a più persone di quelle al Download”.
VOLETE CRESCERE ANCORA?
Mike: “Non posso negare che sarebbe bello, palchi più grandi significa più successo, chi non lo desidera? Realisticamente sarei contento anche di mantenere il successo attuale. Negli States molti gruppi non riescono a fare quello che fanno oggi i TDWP, nel senso che un gruppo del nostro livello deve suonare con continuità per avere degli introiti, e abbiamo opportunità di farlo senza troppe difficoltà sia in Europa che negli Stati Uniti”.
C’E’ QUALCHE EFFETTO SPECIALE CHE VI PIACEREBBE AVERE SUL PALCO?
Mike: “Nell’ultimo tour scherzavamo regolarmente sul desiderio di far nevicare dal palco. Gli Slipknot l’hanno fatto davvero. Non è giusto, anche noi vogliamo far nevicare! Nelle nostre discussioni di fantasia abbiamo anche scelto il pezzo più adatto, la canzone da neve, che sarebbe la nostra strumentale ‘Kansas’. Ci basterebbe qualche minuto (ride, ndR)”.
SEI UN FAN DEI LIVE ALBUM?
Mike: “So che può non suonar bene dopo aver pubblicato un disco live, ma non sono un grande fan dei live album. Penso che un concerto sia un’esperienza che non si ferma al lato sonoro, è difficile catturare un’atmosfera che si sviluppa su più livelli. Il mio disco live preferito è ‘Alive’ dei Meshuggah”.
Chris:“L’ultimo live DVD che ho acquistato è stato quello dei Linkin Park, è passato un po’ di tempo”.
AVETE MAI SPERIMENTATO UNO STATO DI DEPRESSIONE POST-TOUR?
Mike: “Sì, mi è capitato. A stare in un gruppo si hanno due vite ben distinte: in tour sei sempre circondato da persone, devi sempre parlare con gente, mantenere relazioni pubbliche. A casa ho degli amici, ma è difficile stare al passo con loro, e quando ci sono loro sono spesso impegnati con lavoro e relazioni, non hanno tutto quel tempo da dedicarmi, e spesso mi trovo da solo con me stesso, annoiato, senza niente da fare. Per me, emotivamente, è difficile passare velocemente da uno stato all’altro, perché appena mi abituo è ora di cambiare. Quando smetto di essere iperattivo la mia mente è il mio peggior nemico, è facile cadere in uno stato di depressione. Ah, lui è sempre depresso, quindi non chiederglielo!”.
Chris:“Grazie caro! A parte gli scherzi, in giornate come queste, quando sai che mancano tre concerti al ritorno a casa, non vuoi che tornare. Poi una volta a casa, salutati amici e parenti ti trovi con le mani in mano a pensare ‘ora che faccio?’. Amo entrambe le situazioni, non mi fraintendete, e non farei cambio con nulla al mondo, è solo difficile fare questi scambi con disinvoltura”.
SO CHE IN EUROPA, SENZA CONNESSIONE INTERNET, VI TENETE MOLTO OCCUPATI COI VIDEOGIOCHI…
Mike: “E’ vero! Ho appena finito ‘Borderlands 2’, e ora mi sto dedicando a ‘Deus Ex: Human Revolution’, oltre al primo ‘Dead Space’, che anche se è uscito un sacco di tempo fa mi sta piacendo moltissimo. Gioco più di un gioco alla volta, mi dedico ancora a ‘Skyrim’… e quando ho accesso solo al telefono vado di ‘Angry Birds Star Wars’. Ecco cosa faccio in tour”.
SIETE UNA DELLE POCHE FORMAZIONI CHE HA MANTENUTO LA STESSA LINE-UP DAL PRIMO GIORNO, AD ECCEZIONE DEL TASTIERISTA CHE HA LASCIATO. VI SENTITE PIU’ VICINI, PIU’ LEGATI TRA VOI?
Mike: “Puoi scommetterci. Auguriamo il meglio a James, ma siamo arrivati al punto in cui la separazione era già evidente: eravamo sempre in cinque ultimamente, lui era da solo altrove. Si pensa che in una band tutto funzioni magicamente, che ci sia una formula magica per cui tutto scorre liscio come l’olio. Niente di tutto ciò. Ci vuole molto lavoro per far andar bene le cose, non lavori solamente con i tuoi compagni, quando hai finito di suonare ci vivi. Qualsiasi stronzata può crescere e diventare un grosso, insormontabile problema. Tutti sapete quanto è difficile portare avanti una relazione sentimentale con il proprio partner. Ora pensate quando si è in cinque, o in sei come eravamo fino a poco tempo fa. Quando si lavora insieme e si è anche amici è tutto più difficile, e una persona perennemente insoddisfatta può influire pesantemente sull’equilibrio di tutti. Oggi non siamo mai stati così carichi e felici, c’è una comprensione che aiuta tutti a fare nel migliore dei modi. Dopo tanti anni tutti sanno quali sono le debolezze dei propri compagni, sanno evitare situazioni spiacevoli e discussioni inutili. E’ un livello che non puoi raggiungere dopo un paio di tour. Il fatto che non ci siano personalità dominanti nel gruppo ci aiuta”.
CERCATE UN SOSTITUTO?
Mike: “Il fratello del nostro tecnico della batteria sta girando con noi da qualche tempo, sta facendo molto bene e sta offrendo il suo contributo per le nuove canzoni che stiamo scrivendo. Al momento però non ci va di pensare ad un rimpiazzo permanente, non posso sbilanciarmi”.