“I The Faceless hanno mosso i primi passi quando tutti noi eravamo ancora al liceo. Io e gli altri ragazzi ci siamo conosciuti e quando abbiamo cominciato a parlare di musica, tutti abbiamo espresso la voglia di dar vita ad una band che suonasse musica tecnica e progressiva. Abbiamo faticato un po’ a trovare una formazione stabile all’inizio, ma ora le cose si sono sistemate e non potremmo essere più felici dei progressi che stiamo facendo”.
“Sono contentissimo di come è stato accolto! Siamo una band giovane che ha esordito per una label appena nata… non sapevamo esattamente cosa aspettarci. Tutto però è andato per il meglio, perchè il CD è arrivato quasi ovunque, ha venduto bene e ci ha fatto guadagnare moltissimi fan. Non potremmo essere più felici”.
“Sì, in effetti può essere visto come un concept album. Tutti i testi parlano di morte, religione, apocalisse. Il messaggio alla base di ‘Akeldama’ è sostanzialmente quello di non vivere la propria vita con paure imposte dalla religione. ‘Akeldama’ significa letteralmente ‘i campi di sangue’… si tratta dei luoghi nei quali avrà luogo la battaglia fra l’inferno e il paradiso”.
“Direi che Necrophagist e Nile sono le nostre due influenze primarie. Adoriamo inoltre Cynic, Spawn Of Possession, Allan Holdsworth e ‘Special Defects’, il disco solista di Frederik Thordendal, il chitarrista dei Meshuggah”.
UNA COSA CHE VI DIFFERENZIA UN PO’ DALLE ALTRE BAND DEDITE AL VOSTRO GENERE E’ L’USO DELLE TASTIERE…
“Sì, oltre ad ascoltare techno-death, siamo tutti appassionati di generi come il progressive metal e il symphonic black metal, nei quali – come saprai – le tastiere vengono usate in maniera massiccia. Ci piace dare ai nostri brani atmosfere diverse e non amiamo porci limiti, ecco perchè anche noi usiamo questo strumento. In questo senso, i gruppi a cui ci ispiriamo sono soprattutto Nocturnus e Dimmu Borgir”.
IL DISCO E’ STATO PRODOTTO DA VOI… COME SPIEGHI QUESTA SCELTA?
“Sono un ingegnere del suono da circa quattro anni ormai e sapevo che se mi fossi occupato in prima persona della produzione del CD il risultato sarebbe stato soddisfacente. Infatti le cose sono andate così… il disco suona esattamente come avrei voluto, ne sono molto orglioso. E per il prossimo album ho già tantissime idee su come impostare la produzione!”.
“AKELDAMA” E’ STATO PUBBLICATO DALLA PICCOLA SUMERIAN RECORDS. SIETE SODDISFATTI DEL SUO OPERATO? PENSI CHE CERCHERETE DI ACCASARVI PRESSO UNA LABEL PIU’ IMPORTANTE IN FUTURO?
“Non posso far altro che parlare bene della Sumerian Records. L’aspetto migliore del fatto di poter lavorare con loro è che il proprietario è anche coinvolto in una booking agency, cosa che ci ha permesso di suonare spessissimo dal vivo e di andare in tour con i Necrophagist, una delle nostre band preferite. La Sumerian ci ha supportato su tutti i fronti e sono convinto che questa label avrà un futuro radioso. Al momento non ti nascondo che abbiamo ricevuto delle offerte da delle etichette davvero importanti, ma inizieremo a valutarle solo quando i lavori sul prossimo album saranno già a buon punto. Sino ad allora, saremo fieri di far parte del roster della Sumerian Records”.
COSA PUOI DIRMI RIGUARDO AL NUOVO MATERIALE? COSA DOBBIAMO ASPETTARCI DAL VOSTRO PROSSIMO ALBUM?
“Per il momento abbiamo tre nuove canzoni pronte. Direi che si tratta del materiale più brutale che abbiamo scritto sino ad ora, ma non mancano elementi progressive e sezioni tecnicissime”.
CI SARA’ LA POSSIBILITA’ DI VEDERVI IN TOUR IN EUROPA PRIMA DELLA SUA PUBBLICAZIONE?
“Stiamo lavorando ad un tour europeo in questi giorni… ci piacerebbe poter venire prima dell’estate!”.
I THE FACELESS PROVENGONO DA ENCINO, UN SOBBORGO DI LOS ANGELES. COM’E’ LA SCENA METAL DALLE VOSTRE PARTI?
“Sì, esatto, noi siamo di Encino, una zona che dista circa quindici minuti di auto da Hollywood. Abbiamo un buon seguito in California, ma non dalle nostre parti. Sembra che qui da noi la gente sia solo interessata a guidare auto costose, la musica non gli interessa affatto. Figuriamoci poi se si parla di musica estrema come la nostra!”.
I THE FACELESS, COME MIGLIAIA DI ALTRE BAND, HANNO UNA PAGINA SU MYSPACE. COSA PENSATE DI QUESTO PORTALE? E’ STATO EFFETTIVAMENTE UTILE PER PROMUOVERE LA VOSTRA MUSICA?
“Assolutamente sì! MySpace al giorno d’oggi è essenziale se vuoi promuovere in modo massiccio la tua band. Puoi raggiungere chiunque in un attimo e puoi invitare i ragazzi ad ascoltare la tua musica senza aspettare che loro capitino per caso sulla tua pagina”.
HO NOTATO CHE SULLA VOSTRA PAGINA FATE DI TUTTO PER SOTTOLINEARE CHE I THE FACELESS SONO UNA METAL BAND…
“Sì, non ci piace essere inseriti nella scena metal-core solo perchè siamo americani e la nostra età è piuttosto giovane. Noi suoniamo metal. Inoltre detestiamo tutti questi termini come, appunto, metal-core, death-core, etc. Se fosse per noi, la musica andrebbe suddivisa solo in due categorie: buona e cattiva”.
QUAL’E’ L’OBIETTIVO PRINCIPALE CHE VOLETE RAGGIUNGERE CON LA BAND?
“Noi vogliamo essenzialmente essere considerati una band seria, che suona musica degna di interesse. Troppi gruppi oggi danno più importanza all’immagine che alla musica. Noi invece vogliamo che i nostri strumenti siano sempre al centro dell’attenzione. Se poi un giorno qualcuno verrà a dirmi che ha iniziato a suonare uno strumento perchè è rimasto colpito dalla nostra musica… beh, allora sarò l’uomo più felice sulla terra!”.
ULTIMA DOMANDA: COME SEI ENTRATO IN CONTATTO CON IL METAL ESTREMO? CHE COSA TI HA ATTRATTO MAGGIORMENTE DI QUESTO GENERE MUSICALE?
“Ho ascoltato per la prima volta la musica dei Cannibal Corpse quando ero un ragazzino, ma la voglia di far parte attivamente della scena metal e di mettermi a suonare mi è venuta a tredici anni, quando mi sono imbattuto nei Cryptopsy. Ricordo di aver ascoltato la song ‘Depths You’ve Fallen” e di aver provato un’emozione indescrivibile. Nessun’altra proposta musicale mi aveva mai colpito in quel modo prima di allora. Mi piace suonare perchè ho sempre pensato che con la musica sia possibile dar sfogo alla propria creatività nella maniera più completa possibile. Io ho scelto di esprimermi tramite il death metal perchè penso che sia il genere musicale più liberatorio esistente. Non ci sono regole!”.
OK, GRAZIE PER L’INTERVISTA, MIKE!
“Grazie a voi per tutto il supporto!”.