THE GENTLE STORM – Due facce della stessa moneta

Pubblicato il 03/05/2015 da

Incontriamo Arjen Lucassen a Milano nel pomeriggio prima del concerto in compagnia di Anneke Van Giersbergen presso il Lo-Fi. In programma c’era una intervista ad entrambi i membri del progetto The Gentle Storm, ma oggi Anneke è raffreddata e febbricitante, e ciò ha portato ad una drastica riduzione degli impegni promozionali della rossocrinita cantante a favore di un più salutare riposo pre-concerto. Poco male, perchè il nostro interlocutore è altrettanto interessante e ricco di spunti sui quali indagare.

anneke lucassen - THE GENTLE STORM - 2014

CIAO ARJEN. PER INIZIARE LA NOSTRA INTERVISTA COSA NE DICI DI INTRODURRE TU STESSO IL PROGETTO THE GENTLE STORM?
“Allora… per ogni mio progetto cerco sempre nuove sfide per mettermi alla prova e per dare sempre qualcosa di nuovo ai fan, cerco  di esplorare terreni dove non mi ero mai avventurato. Per l’ultimo capitolo del progetto Ayreon avevo composto quattro canzoni della durata di oltre venti minuti, ad esempio. Stavolta la sfida è stata realizzare un album valido sia in acustico ed intimo che nella versione metal ed orchestrale. Ho scritto undici canzoni pensando ai diversi impatti sul pubblico che le due versioni avrebbero potuto avere, cercando di scrivere brani abbastanza equilibrati tanto da non farli pendere in nessuna delle due direzioni, mantenendoli in bilico tra la tradizione folk ed acustica e quella metal, come una moneta a due facce lanciata che gira sul proprio asse. Devo dire che non è stata davvero una impresa facile. Inizialmente ho pensato di prendere per il progetto due cantanti, una cantante per la versione acustica ed un cantante per quella metal, poi ho pensato che forse si poteva fare con un solo cantante, ma mi serviva il miglior cantante al mondo. E per fortuna tra le mie più care amicizie c’è la cantante migliore al mondo, capace di affrontare e vincere una sfida come quella che avevo da proporre”.

QUALI SONO LE TUE ASPETTATIVE PERSONALI PER QUESTO ALBUM?
“Mi piacerebbe che la gente apprezzasse entrambe le versioni allo stesso modo, così da darmi ragione nella mia folle idea. Ci spero davvero molto. Vedi, quando termino un album sono assolutamente sicuro del mio lavoro, perchè so di averlo svolto nel migliore dei modi, ma più si avvicina la data di uscita e più divento insicuro a riguardo, mi vengono mille dubbi. Per fortuna sono sempre e solo paure infondate, perchè va sempre tutto al meglio, ed anche stavolta sarà così secondo me, ma quel minimo dubbio di aver sbagliato qualcosa c’è sempre”.

THE GENTLE STORM E’ UN PROGETTO ‘ONCE IN A LIFETIME’ OPPURE CI SARA’ UN SEGUITO A “THE DIARY”?
“No, ho abbandonato troppi progetti validi nel corso degli anni, e me ne pento ogni singolo momento della mia giornata. The Gentle Storm non sarà tra questi, anche perchè abbiamo costituito una vera band che porterà la musica di “The Diary” in giro per il mondo. Dipenderà comunque tutto dal successo che verrà o meno”.

CI PUOI RACCONTARE QUALCOSA SUL PROCESSO CREATIVO DI “THE DIARY”?
“Prima che io contattassi Anneke, e prima che mi contattasse lei – è stata una cosa quasi contemporanea, io avevo bisogno di lei per il mio progetto e lei voleva propormi di lavorare nuovamente assieme, visto il grande successo ottenuto ogni volta che abbiamo collaborato – avevo già composto alcuni brani in chiave metal ed orchestrale. Poi, provandoli con la chitarra acustica mi è venuta l’idea alla base di questo progetto. Ho così composto alcune delle canzoni e le ho arrangiate in maniera abbastanza ‘raw’ nelle due versioni, poi ne ho parlato ad Anneke. Lei è stata subito entusiasta e partecipe, come sempre del resto, visto che non conosco nessuno che si butta con entusiasmo e partecipazione nei progetti come lei. Anneke ha quindi scritto il concept del disco, ed assieme abbiamo fatto combaciare storia e musica”.

SO CHE PER LA GENTLE VERSION, QUELLA ACUSTICA, SONO STATI SUONATI PIU’ DI QUARANTA STRUMENTI…
“Si, ma non li ho suonati tutti io (ride, ndR). Si, è stato davvero divertente ed appassionante cercare nuovi suoni per arricchire il sound della versione acustica. La versione metal invece è stata molto semplice da arrangiare; al suo interno ci sono chitarra, basso, batteria, violoncello, violino e contrabbasso e niente altro. Per la ‘Storm version’ ho suonato personalmente il violoncello, il contrabbasso ed il violino, ed è stato davvero bello mettersi alla prova con questi strumenti”.

ESISTE SECONDO TE UNA CANZONE PIU’ RAPPRESENTATIVA DI CIO’ CHE SONO I THE GENTLE STORM ALL’INTERNO DI “THE DIARY”?
“E’ difficile come domanda, ma credo che “Endless Sea”, la prima canzone che è stata finita e per la quale è stato realizzato un lyric video, rappresenti al meglio il progetto”.

HAI UNA CANZONE PREFERITA IN “THE DIARY”?
“No, sono affezionato a tutte le canzoni allo stesso modo”.

MI RACCONTI QUALCOSA SUL CONCEPT DI QUESTO DISCO?
“Certo. Sia io che Anneke siamo olandesi, e questa è una storia olandese, ambientata nel diciassettesimo secolo. È una storia di amore e di separazione, di viaggio e di commerci e di avventure, ma soprattutto è una storia olandese d’amore”.

INVECE A PROPOSITO DELL’ARTWORK?
“L’idea era di avere un artwork in stile diciassettesimo secolo, con elementi legati alle esplorazioni, ai commerci ed ai viaggi marittimi. Ho commissionato l’artwork alla rinomata artista francese Alexandra V. Bach, che in passato ha lavorato su una copertina degli Stream Of Passion oltre che ad altre copertine metal famose, e devo dire che ha realizzato un lavoro meraviglioso, oltre al fatto che ha centrato pienamente le nostre aspettative”.

TUTTI DICONO CHE QUESTO ALBUM SEGNA IL RITORNO DI ANNEKE AL METAL, MA SECONDO ME GIA’ CON MOLTI BRANI DI “EVERYTHING IS CHANGING” ANNEKE ERA TORNATA AL METAL…
“Si, è vero, ma erano brani singoli, e non un album intero come questo”.

COME STA ANDANDO IL TOUR ACUSTICO?
“Bene, davvero bene. Questo è il mio primo tour dopo otto anni, perchè come tutti sanno io non vado in tour. Non mi piace andare in tour, non mi trovo bene in tour, detesto andare in tour, è una tortura. Io sono un compositore, non un viaggiatore. Sono qui oggi perchè solo una persona poteva convincermi a partire e quella persona mi ha chiesto di farlo. È dannatamente stancante e stressante. Ma tornando alla domanda, questo tour acustico sta andando davvero bene, grandi riscontri ad ogni data”.

COME E’ ANDATO IL CONCERTO DI SABATO A ROMA?
“Fantastico, il pubblico era entusiasta e faceva davvero tanto rumore. Cantavano a memoria tutte le parole delle canzoni. I fan italiani sono così emotivi e si scaldano molto, ti supportano al meglio. Spero davvero che anche stasera sia così”.

COME RIESCI A TROVARE ISPIRAZIONE PER REALIZZARE TUTTE I PROGETTI CHE HAI?
“Vedi, io non ho un lavoro regolare, riesco a vivere di musica per fortuna, e non ho una famiglia; l’unico mio amore e l’unico mio interesse è la musica e penso a lei ogni secondo della mia giornata. Non ho una gran vita sociale, potrei essere tranquillamente definito un eremita, un recluso. Mi piace stare da solo e comporre. È questo che faccio tutto il giorno. Per questo riesco a lavorare su molte idee”.

COSA MI DICI DELLA SETLIST DI QUESTO TOUR ACUSTICO? DURANTE LO SHOW SUONATE DUE CANZONI DI ANNEKE, TRE CANZONI DA “THE DIARY”, NOVE BRANI DALL’AYREON E BEN OTTO COVER. CHE RAZZA DI CONCERTO E’?
“Questo è un tour acustico di Anneke, è lei che ha deciso così. E’ per questo che siamo in tour prima della release del disco, perchè questo non è un tour dei The Gentle Storm, ma un tour acustico di Anneke con me come ospite. Dovresti chiedere a lei. La prima metà dello show è riservato alla sola Anneke, lei sale sul palco e fa ciò che vuole da sola, poi quando arrivo io facciamo i brani da “The Diary” e Ayreon”.

MI DICI QUALCOSA DEL TOUR VERO E PROPRIO DEI THE GENTLE STORM CHE PARTIRA’ DOPO LA RELEASE DI “THE DIARY”?
“Onestamente non saprei dirti nulla a proposito. Io non faccio parte di questo tour, e neppure della band. Ma ti assicuro che la band è davvero di prima categoria, e sono sicuro che gli show saranno esplosivi”.

HO VISTO LA CHITARRISTA MEREL BECHTOLD DAL VIVO CON I DELAIN E DEVO DIRE CHE E’ DAVVERO BRAVA!
“Si, è formidabile, così come tutti i suoi compagni nei The Gentle Storm. Ho personalmente indicato ad Anneke quali musicisti prendere con sé. Varrà la pena andare a vederli. C’è all’altra chitarra il chitarrista di Anneke, Ferry Druijsens, poi abbiamo Johan Van Stratus al basso, il noto produttore ed ex-After Forever Joost Van Den Broek alle tastiere e alla batteria il batterista dell’Ayreon, Ed Warby”.

COSA MI DICI A PROPOSITO DI “THE POWER OF LOVE”, IL SINGOLO PER BENEFICENZA CHE AVETE REALIZZATO TU E LE ALTRE STELLE DEL METAL OLANDESE?
“E’ stata una iniziativa di Joost Van Den Broek. Ha radunato attorno a se un gruppo di amici molto speciali; c’ero io, Anneke, Simone Simons, Floor dei Nightwish, Ruud dei Within Temptation, Marcela, la mia cantante negli Stream Of Passion, Charlotte dei Delain e molti altri ancora. In poche ore abbiamo realizzato questo singolo per beneficenza a favore delle vittime di abusi sessuali nelle zone di guerra. È stata una bellissima iniziativa. Ed il brano è venuto davvero bene”.

“INTO THE ELECTRIC CASTLE” E’ DEFINITIVAMENTE IL TUO MIGLIOR ALBUM?
“Onestamente penso di sì. C’era una specie di magia mentre lo stavamo registrando che non ho mai più colto negli anni seguenti. È anche il mio album preferito. Tutti i musicisti affermano che l’ultimo album è sempre e comunque il migliore, ma non sono mai sinceri”.

NEL CORSO DEGLI ANNI HAI AVUTO 74 CANTANTI DIVERSI NEI TUOI DISCHI. COME SCEGLI GLI INTERPRETI PER LA TUA MUSICA?
“Io scrivo la parte musicale, poi chiudo gli occhi e mi immagino chi potrebbe essere il migliore cantante per la parte in questione. Poi provo a contattarlo”.

QUALCUNO TI HA MAI RISPOSTO NEGATIVAMENTE?
“Ovviamente sì, ma non mi piace ricordare chi si è negato, preferisco ricordare chi ha lavorato con me”.

MI DAI UN NOME SUL QUALE PUNTARE PER IL FUTURO?
“Certo, e te lo do italiano: Sara Squadrani, degli Ancient Bards. Lei è talentuosa. Se potessi scommettere scommetterei su di lei”.

COSA NE PENSI DEL PROGETTO THE SIRENS?
“Penso che sia la cosa migliore che potesse accadere per la musica. Tre cantanti così brave assieme sono un fatto eccezionale”.

IO ADORO TUTTO CIO’ CHE ANNEKE HA FATTO NELLA SUA CARRIERA SOLISTA, TRANNE LA COPERTINA DI “DRIVE”. CHE NE PENSI TU?
“Non mi piace molto. Non ne abbiamo mai parlato, ma non è molto buona secondo me. Si poteva fare molto di meglio”.

LE PRINCIPALI E PIU’ FAMOSE CANTANTI METAL SONO OLANDESI. COME SPIEGHI QUESTO FATTO?
“E’ merito di Anneke. Quando è uscito “Mandylion” attorno ai The Gathering si è creata una vera e propria scena. Come è successo a Seattle con i Nirvana e il grunge. Tutte le ragazze volevano cantare come Anneke, ed il suo esempio ha dato loro uno stimolo concreto. Ed anche una opportunità, perchè le case discografiche hanno iniziato a prendere in considerazione il genere. Certo, cantanti come Simone, Sharon, Charlotte, Floor e tutte le altre sarebbero comunque riuscite ad emergere, visto che sono tutte dotate di un talento enorme, ma l’esempio di Anneke ha smosso ogni singola ragazza olandese”.

COSA NE PENSI DI SILIJE WERGERLAND?
“E’ bravissima, davvero. È il miglior acquisto che i The Gathering potessero fare per il dopo Anneke”.

IL MIO LUCASSEN PREFERITO E’ L’AMBEON. PERCHE’ NON HAI MAI REALIZZATO UN SECONDO CAPITOLO?
“Perchè non è stato possibile. La ragazza che cantava nel disco, Astrid Van Der Veen, che all’epoca aveva solamente quattordici anni, era tremendamente infelice ed era costantemente sul baratro della depressione. Così ha deciso di abbandonare la musica ed il canto. Recentemente ha scoperto la religione e Dio e questo le è stato di grande conforto. Ha recentemente ripreso a cantare registrando dischi a forte contenuto religioso. Fondamentalmente ora lei vive di preghiera. Mi sarebbe piaciuto approfondire con l’Ambeon ma purtroppo non è stato davvero possibile”.

COSA NE PENSI DEI NUOVI MEDIA, FACEBOOK, YOUTUBE, TWITTER, PER PROMUOVERE LA MUSICA?
“Io adoro internet, adoro Facebook, ne sono assolutamente dipendente. Non potrei vivere senza. Ritengo siano una grandissima risorsa per promuovere le giovani band”.

VUOI AGGIUNGERE QUALCOSA ALLA NOSTRA INTERVISTA PRIMA DI CHIUDERE?
“Un enorme saluto ai fan italiani ed un ringraziamento per il supporto durante tutti questi anni”.

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