THE GREAT OLD ONES – Le montagne della follia

Pubblicato il 18/08/2014 da

 I The Great Old Ones sono ancora un nome per pochi, che sinora ha scelto di procedere a piccoli passi, con uscite per una piccola label e concerti mirati. Tuttavia sfidiamo chiunque a sottovalutare un invito al prestigioso Roadburn festival e, soprattutto, la qualità del recente “Tekeli-Li”, album con il quale la band francese ha svelato tutto il proprio potenziale. Artefici di un black metal ricco di atmosfera e dai suoni poco ortodossi, da cui emerge pure un certo retaggio “post” metal, i Nostri sono sicuramente un gruppo da tenere d’occhio per coloro che sentono la mancanza degli Altar Of Plagues e degli Enslaved di qualche anno fa. Inoltre, il curatissimo concept su Lovecraft garantisce ulteriore spessore ad una proposta che pare davvero essere in continuo movimento. C’è indubbiamente tanto da scoprire in questa band e il bassista Sébastien Lalanne ha provato a venirci incontro, rispondendo dettagliatamente alle nostre prime domande…

the great old ones - band - 2014

“TEKELI-LI” È UN ALBUM IMPONENTE: SEI TRACCE SUPERANO I SETTE MINUTI DI DURATA E “BEHIND THE MOUNTAINS” ARRIVA A DICIASSETTE MINUTI. C’È TANTO DA DIGERIRE! COME AVETE COMPOSTO QUESTO ALBUM?
“‘Tekeli-li’ è la nostra interpretazione del classico di Lovecraft ‘At The Montains Of Madness’. L’intero album ruota attorno a questa opera. Per chi non lo conoscesse, il libro parla di una spedizione polare che finisce per scoprire delle cose terrificanti. Direi che tutti i testi e l’80% della musica sono stati scritti dal nostro chitarrista/cantante Benjamin Guerry. Le prime tracce sono state composte nel 2012 e abbiamo registrato i primi demo agli inizi del 2013. Gli ultimi arrangiamenti sono stati curati direttamente in studio”.

SIETE UN GRUPPO BLACK METAL DALLE SPICCATE INFLUENZE DOOM E “POST”. AVETE IMBOCCATO DELIBERATAMENTE QUESTA STRADA?
“Sì, è stata una scelta ponderata. Come dicevo, Benjamin è il nostro compositore principale: ascolta tanto black metal, ma ama anche gruppi come Cult Of Luna e apprezza doom e dark folk in egual misura. Il resto della bad ha gusti assai ampi. Non abbiamo mai voluto essere una black metal band pura: ci interessa soltanto proporre la musica che alle nostre orecchie suona bene. Un fattore importante nella creazione del nostro sound è rappresentato da Cyrille Gachet, il nostro produttore. È solito lavorare con gli Year Of No Light e ha un gusto particolarissimo; costruisce i suoi pedali e i suoi amplificatori e riesce a donarci questo suono organico e ricco di dinamiche che si differenzia parecchio da tanto metal di oggi”.

PENSI CHE ESISTA UN BRANO-MANIFESTO DEL SUONO THE GREAT OLD ONES?
“Penso cje sia la già citata ‘Behind The Montains’: questa canzone contiene diversi dei nostri tipici elementi ed è davvero intensa”.

PER MOLTI, COMUNQUE, RESTATE UN GRUPPO BLACK METAL. RICORDI LA PRIMA VOLTA CHE SEI ENTRATO IN CONTATTO CON QUESTO GENERE MUSICALE?
“La prima black metal band che ho ascoltato sono stati gli Emperor di ‘In The Nightside Eclipse’. La musica era così epica, intensa e melodica allo stesso tempo! Non ho mai particolarmente apprezzato il black metal più brutale, preferisco quello che trasmette un senso di magia e freddezza”.

LOVECRAFT È LA SOLA INFLUENZA LETTERARIA SULLA VOSTRA PROPOSTA?
“Sì, direi che è l’unica vera influenza. I libri di Lovecraft sono ricchissimi di elementi: sogni, lande inesplorate, architetture incredibili, follia… è facile trovare ispirazione nei suoi scritti, soprattutto quando si suona musica come la nostra. Quando intrecciamo melodie possiamo rimandare ad un senso di confusione, quando il suono si fa più heavy possiamo ricreare la potenza di una divinità. Per noi funziona così…”.

SIETE SOTTO CONTRATTO CON UNA PICCOLA ETICHETTA. QUANTO È STATO IMPORTANTE INTERNET PER PROMUOVERE ULTERIORMENTE LA VOSTRA MUSICA?
“Stiamo ricevendo un notevole supporto da webzine e gente sui vari social network. Per noi internet è uno strumento vitale: possiamo comunicare con i fan, rendere subito disponibile la nostra musica, promuovere eventi, vendere merchandise… Tuttavia, resta importantissimo suonare dal vivo. È lì che un gruppo come il nostro dà il massimo”.

COS’È IL “SUCCESSO” PER UN GRUPPO COME I THE GREAT OLD ONES?
“Successo significa trovare un’audience per la nostra musica. Penso che sinora siamo stati piuttosto fortunati, ma non si smette mai di entrare in contatto con nuove persone. Ora stiamo cercando di compiere il passo successivo. Quando abbiamo iniziato a suonare non avremmo mai pensato che saremmo riusciti a prendere parte al Roadburn o all’Hellfest; ora che lo abbiamo fatto, dobbiamo pensare a qualcosa di più grande. Cercheremo di imbarcarci in tour più lunghi, suonare con band più importanti di noi e confezionare un terzo album ancora più valido”.

COSA CAMBIERESTI DEL MONDO METAL UNDERGROUND?
“Penso che sia difficile crescere più di tanto per gruppi piccoli come il nostro. Oggi tutto è determinato dalla rete di contatti che uno ha: a volte questa diventa anche più importante della qualità della musica. Noi siamo una band che lavora sodo e che sinora può dirsi felice di quanto ottenuto, ma a volte abbiamo la sensazione che certe cose ci siano precluse in partenza”.

CHE COSA STAI ASCOLTANDO ULTIMAMENTE?
“Mi sto dedicando agli anni Settanta, un periodo di grande libertà e sperimentazioni. Ascolto un po’ di tutto, comunque… di solito riesco a trovare qualcosa di interessante in ogni stile. Basta avere tempo, e io purtroppo non sempre ne ho!”.

NEL PANORAMA METAL LA SCENA FRANCESE NON È FRA LE PIÙ GRANDI, TUTTAVIA ESSA RIESCE SEMPRE A SFORNARE UNA BAND STRAORDINARIA A CADENZA REGOLARE. DEATHSPELL OMEGA, GOJIRA, NECROWRETCH, YEAR OF NO LIGHT SONO I PRIMI ESEMPI CHE VENGONO ALLA MENTE. HAI ALTRO DA SUGGERIRE?
“Sì, personalmente adoro band come Year Of No Light, Deathspell Omega o Glorior Belli, ma c’è appunto tanto altro. Mi vengono in mente Hypno5e, Monarch, Gorod, Mars Red Sky… ascoltateli se non li conoscete!”.

QUALI SONO I VOSTRI PIANI PER IL PROSSIMO FUTURO?
“Saremo in tour in Europa a novembre con una black metal band francese di cui ora non posso fare il nome. Probabilmente seguirà un tour in Gran Bretagna all’inizio del 2015”.

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