THE MONOLITH DEATHCULT – Questa é Sparta!

Pubblicato il 09/06/2008 da
 
I The Monolith Deathcult, brutal death metal band olandese – anche se tale definizione comincia a starle decisamente stretta – sono stati spesso etichettati quali principali epigoni europei di Nile ed Hate Eternal: alla luce di quanto proposto nell’ultimo “Trivmvirate”, la nomea di cui sopra andrà presto a decadere, in quanto la formazione orange si è davvero impegnata a fondo per semi-stravolgere il proprio suono, inserendo miriadi di influenze di varia provenienza. Il principale compositore dei TMDC, il chitarrista-cantante Michiel Dekker, è certo persona pungente, provocatoria e ironica, abituata fra l’altro a dover fronteggiare continue allusioni alla propaganda destroide di cui il gruppo sarebbe fautore. Di carne al fuoco ce n’è tanta, dunque, e Michiel non si è certo risparmiato in questa divertente e simpatica chiacchierata…

 
MICHIEL, TI VA DI PRESENTARE IL GRUPPO A CHI ANCORA NON VI CONOSCE QUI IN ITALIA?
“Chiedermi di presentare i The Monolith Deathcult è un imbarazzante insulto per i vostri lettori e per ogni metalfan in generale (iniziamo bene…, ndR). Comunque facciamo così:

http://www.monolith-deathcult.com
http://www.myspace.com/themonolithdeathcult  “.

OK… “TRIVMVIRATE” E’ IL VOSTRO TERZO DISCO IN CINQUE ANNI E VIENE PUBBLICATO DA UNA TERZA DIFFERENTE ETICHETTA. COSA E’ SUCCESSO CON LE PRECEDENTI? E COME CI SI SENTE AD ESSERE PERMANENTEMENTE IN CERCA DI CONTRATTO?
“Questa è davvero una triste storia: si potrebbe paragonare il fato delle nostre due precedenti label a quello dei batteristi degli Spinal Tap. Probabilmente saprete che sia la Cold Blood Industries, sia la Karmageddon Media hanno dichiarato bancarotta. Abbiamo un rapporto veramente speciale con le etichette discografiche! Avete presente come agiscono i Dissennatori dei film di Harry Potter? Ecco, noi scegliamo una label, la prosciughiamo di ogni gioia e felicità (e denaro) e la lasciamo in braghe di tela, con un opprimente senso di perdita con cui avere a che fare. I My Dying Bride dovrebbero scriverci su una canzone! Comunque non ci facciamo troppi problemi: lavorare nel music business con persone diverse e quindi attraverso diversi punti di vista è abbastanza positivo. Abbiamo pubblicato tutti i nostri dischi tramite etichette serie. Conosco moltissime band che non hanno questa opportunità e sono costretti ad auto-finanziarsi le uscite dei loro lavori…”.

“TRIVMVIRATE” E’ CERTAMENTE PIU’ VARIO ED IMPREVEDIBILE RISPETTO A “THE APOTHEOSIS” E “THE WHITE CREMATORIUM”, I VOSTRI DISCHI PRECEDENTI. PER QUALE MOTIVO AVETE DECISO DI ANDARE COSI’ TANTO OLTRE IL CLASSICO BRUTAL DEATH?
“Perché il brutal death è spesso molto noioso. Non sono d’accordo con la tua opinione su ‘The White Crematorium’. Quel lavoro è stato la prova generale, l’impronta di base per il futuro stile della band. Era per noi molto semplice registrare un ‘The Apotheosis’ parte seconda, ma volevamo espandere il nostro suono e cercavamo di creare qualcosa di mai sentito, come fecero i Korn nei Nineties. Siamo convinti che il death metal abbia raggiunto il limite per quanto riguarda velocità e brutalità: più veloce dei Cryptopsy non si va (e se ne sono accorti di recente anche loro), così come più brutali degli Hate Eternal non si riesce a suonare senza correre il rischio di sforare nella pura cacofonia. Il momento era perfetto per pubblicare un disco come ‘Trivmvirate’: i Ministry hanno fatto il loro album d’addio, gli Strapping Young Lad non ci sono più, i Fear Factory fanno schifo da quando se ne è andato Dino Cazares e gli ultimi due lavori dei Nile non mi esaltano come ‘In Their Darkened Shrines’. Abbiamo così deciso di creare un nuovo genere di metal estremo, inserendo nelle nostre strutture elementi quali campionamenti trance, orchestrazioni e sperimentazioni vocali”.

PER QUANTO RIGUARDA L’ASPETTO PRODUTTIVO DI “TRIVMVIRATE”, SIETE SODDISFATTI DI QUELLO CHE AVETE OTTENUTO? AVETE RAGGIUNTO I VOSTRI OBIETTIVI?
“Sì, siamo molto soddisfatti. Ci sentivamo pronti per ‘saltare nell’iperspazio’, così abbiamo scelto di NON usare il classico produttore (death) metal. Abbiamo voluto un produttore che ci permettesse di generare il nostro notevole wall of sound senza sminuire l’importanza dei dettagli. In campo metal estremo ci sono pochissimi lavori la cui produzione mette in risalto il lavoro del batterista. Solitamente quello che si sente sono campionamenti e Pro Tools. Volevamo assolutamente evitare ciò, quindi abbiamo voluto far mixare il lavoro a Guido Aalbers, bravissimo nel rendere reali i suoni degli strumenti. Lui è un produttore rock e siamo stati noi a contattarlo, chiedendogli se era interessato a darci una mano. E’ stato un azzardo, in quanto Guido non aveva mai fatto niente in campo estremo ed inoltre la nostra musica non è proprio facile da maneggiare. Poteva benissimo limitarsi a mixare il nostro metal con un noioso beat 4/4 e suoni da orchestrina da jingle pubblicitario. Ma fortunatamente abbiamo avuto a che fare con un vero professionista, che fra gli altri ha lavorato anche con Destiny’s Child, Coldplay, Muse, Marilyn Manson e Metallica. Abbiamo discusso molto prima di partire con il da farsi, soprattutto a causa del nostro nervosismo e dei dubbi riguardo all’approccio di Guido e a quello che sarebbe poi stato il risultato finale. Risultato finale poi rivelatosi veramente killer! Grande Guido!
http://www.guidoaalbers.com“.

CI PUOI SPIEGARE IL SIGNIFICATO DEL TITOLO E I SUOI COLLEGAMENTI CON LA COVER?
“Il titolo non ha significati profondi: è semplicemente il nostro terzo album, quindi ecco ‘Trivmvirate”. Siccome abbiamo preferito usare la terminologia romana, ci è sembrato ovvio per l’immagine di copertina optare per un possente soldato romano”.

COME NASCE UN BRANO DEI THE MONOLITH DEATHCULT? LAVORO DI GRUPPO O IDEE SINGOLE?
“In verità io scrivo il 99% della musica! I The Monolith Deathcult sono una dittatura. Non tollero contraddizioni. E resistermi significa morte!”.

DIMMI QUALI SONO, SECONDO TE, LA VOSTRA MIGLIORE QUALITA’ ED IL VOSTRO PEGGIOR DIFETTO…
“Be’, la musica è perfetta così com’è e chiaramente non ha punti deboli…tutto ciò è spiegabile leggendo la risposta alla domanda precedente. Le nostre debolezze principali sono ovviamente l’attitudine provocatoria ed il comportamento irritante: se non ci comportassimo in questo modo, con tutta probabilità ora saremmo nel roster di un’etichetta di livello mondiale. Le nostre battute e lo humor sono divertenti quanto un calcio in testa… E il problema è che noi ci adoriamo”.

QUALE CONSIDERATE L’ASPETTO PIU’ IMPORTANTE DEL VOSTRO SOUND: BRUTALITA’, ATMOSFERA, COMPLESSITA’, VARIETA’ O ORECCHIABILITA’?
“Credo che il segreto stia nel trovare un buon equilibrio tra velocità/brutalità e orecchiabilità/atmosfera, in modo tale da creare automaticamente varietà. La gente che va in giro a dire che tre quarti d’ora di blastbeat sono una goduria è terribilmente bugiarda o del tutto malata. A noi piace vedere il pubblico fare headbanging su di un bel roccioso 4/4, piuttosto che guardarlo spaurito e nel panico, alla ricerca di un ritmo da tenere”.

APPREZZO MOLTO I VOSTRI TESTI E L’APPROCCIO CHE AVETE VERSO LE TEMATICHE TRATTATE. IN PASSATO AVETE AVUTO QUALCHE PROBLEMA DI TROPPO: COSA VOLETE DIRE ALLE PERSONE CHE ANCORA VI CREDONO UNA BAND RAZZISTA?
“Dico a loro di muoversi a finire la scuola, crescere e trovarsi un lavoro. Oppure di dare un occhio ulteriore alle lyrics e comprarsi un buon dizionario per tradurre l’inglese, così forse comprenderanno il reale significato di parole quali razzismo, fascismo e ironia”.

IN “DEMIGOD” VI SIETE ISPIRATI ALLE VICENDE STORICHE RIVISITATE NEL FUMETTO/FILM “300” E, ALL’INTERNO DEL BOOKLET, RIPORTATE DEI COMMENTI DI MASS-MEDIA IRANIANI SULLA LETTURA DA DARE AL FILM. PENSATE CHE QUESTE NOTE AGGIUNTIVE POSSANO VENIRE MALE INTERPRETATE DA QUALCUNO?
“Vedi, il punto è che i mass-media iraniani non dovrebbero neanche esprimere pareri su quel film. La battaglia delle Termopili risale al 480 Avanti Cristo: quella era un’epoca di pace e beatitudine, in quanto non esisteva l’Islam. Tutto quello che facciamo e diciamo può venir mal interpretato, dipende da cosa si sta cercando fra le righe e da chi lo sta cercando. Se si pensa che ‘300’ possa parlare di glorificazione nazista, allora ce la si troverà; lo stesso vale per il sentimento anti-Cristiano, però, non trovi? Per quanto mi riguarda, ottengo la massima soddisfazione quando perfetti estranei mi vengono a rinfacciare gli argomenti dei miei testi. Adoro quando persone da tutto il mondo si accapigliano a causa di parole scritte da un presunto poeta che nel frattempo si sta trastullando in Olanda”.

PER QUANTO RIGUARDA L’ATTIVITA’ DAL VIVO: AVETE TOUR IN PROGRAMMA? PARTECIPAZIONI A FESTIVAL ESTIVI?
“Sì, ma devo subito dirti che nulla per ora è stato previsto per l’Italia, anche se ci stiamo lavorando. Sapete che il vostro Paese è l’unico nel quale i The Monolith Deathcult hanno suonato come terzetto? Il nostro chitarrista lasciò momentaneamente il tour a causa di un lutto familiare, quindi noi affrontammo le date di Milano e Roma con una line-up à la Venom. Ed entrambi gli show furono particolari. A Milano suonammo al Transilvania Live (ora Music Drome, ndR), un locale molto simile al Titty Twister di ‘Dal Tramonto All’Alba’ (forse all’epoca, ora l’arredamento è tutt’altra roba, ndR). Il promoter si rifiutò di pagarci e tutta la venue venne invasa da una specie di Hell’s Angels in motocicletta, chiamata per evitare che partisse una rissa disumana. Allora pensammo di prenderci tutta l’amplificazione del locale quale riscatto, ma – non so per quale ragione – non ci riuscimmo.
A Roma invece ci fu la seconda data. Ricordo che una delle cose più incredibili fu vedere come per strada, allo scattare di un semaforo verde, il tourbus venne attorniato e superato da circa 100.000 scooter. Abbiamo una ripresa video dove ci sono io che bevo birra in mezzo a flotte di motorini in azione…sembro un apicoltore circondato da api impazzite. Il posto era strapieno di metallari, ma purtroppo quella sera ci fu un guasto al sistema di erogazione della birra, e quindi niente bevanda preferita! Tutti bevevano drink analcolici, mentre noi avevamo preso le nostre lattine in un supermercato lì in zona. Fu strano perché suonammo solo in tre, ma ci divertimmo un mondo. Speriamo di tornare da voi davvero il prima possibile!”.

PER CASO SEI APPASSIONATO DI CALCIO? STASERA PER GLI EUROPEI CI SARA’ LA SFIDA OLANDA-ITALIA, COME LA VEDI?
“Sinceramente spero che l’Olanda venga eliminata dal torneo al 1° turno. Solo in questo modo tutto potrà tornare nei ranghi: da quando abbiamo vinto gli Europei nel 1988, pensiamo di avere la miglior squadra di calcio del mondo. Forza Italia (appunto…, ndR dopo la partita)!”.

BENE, MENTRE TOCCO ALLEGRAMENTE FERRO, TI RINGRAZIO PER LA BELLA INTERVISTA. CONCLUDI PURE COME PREFERISCI…
“Grazie a te! Speriamo di poter suonare in Italia prestissimo! Se qualche booker o promoter è interessato, ci può spedire una mail a:  felix.schoonen@gmail.com “.
 
 
 
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