Che la riscoperta delle sonorità a metà strada fra dark wave, gotico, epic e heavy metal occulto sia ormai una delle correnti sonore più importanti del nostro genere negli ultimi anni è ormai un dato di fatto. Cercare le perle che si nascondono fra le centinaia di uscite all’anno non è facile, ma andando a frugare in posti in cui non ci si aspetterebbe che una influenza musicale del genere si possa manifestare porta grandi risultati: è il caso dei The Night Eternal, che con il loro “Fatale” si sono posti all’attenzione della stampa e del pubblico come una realtà di tutto rispetto.
Se già il precedente “Moonlit Cross” presentava degli elementi da tenere in considerazione, con questo nuovo album il quintetto di Essen si è dimostrato in grado non solo di scrivere ottime canzoni, ma anche di saper trasmettere all’ascoltatore quel senso di decadenza in odore di cattedrali gotiche e passaggio dei secoli che solo una musica come il metal può veicolare attraverso riff di chitarra e colpi di batteria. Abbiamo quindi raggiunto Rob Richter, principale compositore della band insieme a Ricardo Baum, e gli abbiamo chiesto la provenienza delle loro ispirazioni principali e come si vedono collocati in uno scenario florido come quello della New Wave Of Traditional Heavy Metal, nell’attesa di poterli anche vedere su un palco a un festival o durante qualche concerto.
Non di moltissime parole, ma abbastanza significative, abbiamo viaggiato per un attimo nelle correnti a cui la band attinge avidamente forgiando il proprio personalissimo manifesto sul male e sulla rovina.
CIAO E BENVENUTI SU METALITALIA, PER PRIMA COSA POTETE RACCONTARCI LA STORIA DELLA BAND?
– Abbiamo formato la band alla fine del 2018, abbiamo rilasciato un primo EP attraverso Dying Victims Productions nel luglio 2019 e poi abbiamo firmato con Ván Records intorno al 2020, che ha anche pubblicato il nostro primo album completo nel 2021. Siamo molto contenti dei risultati che “Fatale”, uscito a luglio, sta raccogliendo in giro.
PARLIAMO SUBITO DEL NUOVO DISCO “FATALE”: C’È UN CONCEPT DIETRO O LE CANZONI RISPECCHIANO SOLAMENTE I VOSTRI INTERESSI E LA VOSTRA POETICA DI SCRITTURA?
– “Fatale” non è un concept album, ma cerchiamo sempre una coerenza nelle nostre canzoni, nell’aspetto visivo e in tutto ciò che riguarda la band. Credo che le nostre canzoni riflettano sempre un po’ la nostra situazione personale intorno al momento in cui le abbiamo scritte o registrate. Questo è un aspetto importante per essere autentici, per me.
QUALI SONO LE VOSTRE MAGGIORI INFLUENZE A LIVELLO MUSICALE? NEL DISCO HO SENTITO MOLTO HEAVY VECCHIA SCUOLA, MA MI È PARSO DI SENTIRE ANCHE QUALCOSA CHE RIMANDA QUASI ALLA DARK WAVE DEGLI ANNI OTTANTA.
– Hai ragione – di sicuro c’è molto dei classici: Sabbath, Maiden, Priest. D’altra parte, non ascoltiamo molto la dark wave. Quello che senti potrebbe essere la mia preferenza per i Tribulation. Sono una grande influenza, specialmente il loro album “Children Of The Night” è un disco verso cui continuo a tornare.
ALCUNI DI VOI VENGONO DA PROGETTI PIÙ ESTREMI, COME SI FA A PASSARE DALLO SCRIVERE E SUONARE DEATH E BLACK METAL A UN HEAVY ELEGANTE E OSCURO COME IL VOSTRO?
– Nessuno di noi ascolta solo un genere specifico. Dico sempre che siamo l’unica band che ti offre una cover dei Fleetwood Mac e un blast-beat nell’arco di dieci minuti di concerto. Ci sembra solo naturale.
LA COPERTINA DI NONA LIMMEN È UNA DELLE COSE CHE MI HANNO COLPITO SIN DA SUBITO NON APPENA HO RICEVUTO IL PRESS-KIT. PENSO RISPECCHI BENE LE ATMOSFERE DEL DISCO: È UN SUO COLLAGE ORIGINALE CHE HA CREATO PER VOI SULLA BASE DELLE VOSTRE IDEE?
– Sì, esattamente. Abbiamo seguito i suoi artwork su Instagram per alcuni anni e, personalmente, ho sempre voluto che facesse qualcosa per noi. Sven della Ván Records l’ha contattata per noi, perché già la conosceva per via di altri progetti: le abbiamo mandato dei mix grezzi e alcune idee di base, e dopo alcune settimane Nona è arrivata con questa fotografia. Siamo molto contenti, perché rappresenta perfettamente l’album con il suo approccio sinistro, misterioso e minimalista.
RISPETTO A “MOONLIT CROSS”, IL VOSTRO DEBUT, PENSO SI SENTA MOLTO LA MANO DI MARCO BRINKMANN DAL PUNTO DI VISTA DELLA PRODUZIONE: COME VI SIETE TROVATI A LAVORARE CON LUI?
– Marco ha fatto un lavoro fenomenale e ha creato il suono perfetto per “Fatale”. Ci siamo divertiti nel suo studio, ma abbiamo avuto qualche – diciamo – disaccordo durante il processo. Penso che sia assolutamente normale, perché ognuno voleva il meglio per l’album. Per me, Marco è sicuramente la scelta migliore in Germania se cerchi un suono metal old-school senza tempo!
NON HO POTUTO NON SORRIDERE QUANDO HO LETTO CHE IL MASTERING È OPERA DI ARTHUR RIZK DEGLI ETERNAL CHAMPION, CHE HO INTERVISTATO L’ANNO SCORSO CON L’USCITA DEL NUOVO DISCO DEI SUMERLANDS. COME SIETE ARRIVATI A COLLABORARE CON LUI?
– L’abbiamo incontrato nel 2020 o nel 2021 a Essen, quando era lì per preparare le registrazioni dell’album dei Kreator che ha prodotto. Ci conoscevamo già da prima perché avevamo aperto a un concerto degli Eternal Champion, e parlando del fatto che stessimo preparando un nuovo disco ci ha detto che sarebbe stato felice di produrci, quindi siamo rimasti in contatto tramite Instagram. Quando cercavamo qualcuno per il mastering dell’album, gli ho semplicemente mandato un breve messaggio ed è stato entusiasta di aderire al progetto.
CI RACCONTATE COME È NATO IL VIDEO DI “IN TARTARUS”? DOVE AVETE FATTO LE RIPRESE E QUANTO CI AVETE MESSO FRA I MOMENTI SUL SET E IL MONTAGGIO?
– Il video è stato girato e diretto da Robert Piel, quindi forse dovresti chiedere la storia direttamente a lui. Comunque, l’abbiamo girato a Porta Westfalica in Germania. Penso che sia stato verso l’inizio di aprile quando abbiamo girato le scene e abbiamo ricevuto il video montato alla fine di giugno. Era davvero molto freddo fuori e abbiamo girato tutta la notte. Grande esperienza!
COSA NE PENSATE DELL’ATTUALE SCENA HEAVY UNDERGROUND EUROPEA? QUALCHE MESE FA ABBIAMO OSPITATO I MEGATON SWORD DA ZURIGO, ADESSO VOI DA ESSEN… SECONDO VOI È POSSIBILE CHE PRIMA O POI QUESTA SCENA RIESCA AD EMERGERE E IMPORSI AL PARI DI TANTE ALTRE CHE SONO ARRIVATE DAL NOSTRO CONTINENTE?
– Assolutamente. Ci sono molte band heavy metal veramente buone e promettenti che stanno emergendo ora e penso che a lungo termine tutti i festival heavy avranno bisogno di nuovi headliner. Non ho preoccupazioni sul futuro del genere heavy metal.