E’ passato oltre un anno e mezzo dalla pubblicazione di “Precambrian”, ultimo, fortunato, lavoro dei tedeschi The Ocean. Ma pare che il gruppo non se ne sia quasi accorto, essendo stato impegnato sul fronte live per gran parte di questo lasso di tempo. Robin Staps e compagni si sono infatti imbarcati in innumerevoli tour in Europa – con band come Rotten Sound, Intronaut, Opeth, Cult Of Luna e Burst – e anche nel loro primissimo tour americano, mietendo consensi praticamente ovunque. E’ però giunto il momento di pensare a un nuovo album e il musicista tedesco, nonostante tutto, sembra essere riuscito a portarsi avanti con il lavoro, tanto che le registrazioni per l’atteso successore di “Precambrian” inizieranno già nei mesi a venire. Peccato che il cantante/frontman Mike Pilat abbia deciso di lasciare la band in questi giorni, ma siamo sicuri che, da vero “collettivo”, i The Ocean riusciranno a trovare un sostituto (o dei sostituti) pienamente all’altezza. Intanto, rituffiamoci nell’oceano per scoprire qualcosa in più sulle sue prossime mosse…
SIETE IN TOUR DA OLTRE UN ANNO E MEZZO… QUANDO PENSATE DI PRENDERVI UNA PAUSA?
“Molto presto! Questo è l’ultimo tour di supporto a ‘Precambrian’, poi abbiamo intenzione di tornare a casa, di rilassarci un po’ e quindi di pensare alle registrazioni del prossimo album, che è già quasi del tutto pronto. Ci sarebbe piaciuto imbarcarci in un altro tour americano prima delle registrazioni, ma probabilmente ciò non avverrà… al momento ci costerebbe troppo e non abbiamo la certezza di avere a disposizione una lineup adeguata. Peccato, perchè ci erano arrivate un paio di proposte interessanti, tra cui quella di supportare i Trivium, ma sarà per la prossima volta…”.
CHE COSA VI HANNO LASCIATO QUESTI ULTIMI TOUR?
“L’ultimo anno e mezzo è stato ricchissimo di soddisfazioni. Sono stati anche mesi duri, perchè andare in tour come facciamo noi non è il massimo della comodità, ma la band è assolutamente cresciuta e ora è pronta a dimostrarlo con il prossimo album. Abbiamo suonato di fronte a tantissima gente, su palchi immensi così come in piccoli centri sociali, e quasi ogni sera ha rappresentato qualcosa di speciale. Negli ultimi tempi ci siamo un po’ allontanati dal concetto di collettivo, avvicinandoci a quello di vera band: ci siamo esibiti quasi sempre con la stessa formazione e devo dire che mi è piaciuto molto. A tal proposito, è un peccato che Mike lasci il gruppo al termine di questo tour con i Burst…”.
CHE COSA E’ SUCCESSO?
“Niente di grave, siamo ancora ottimi amici. Il fatto è che siamo una band che non guadagna certo milioni, di conseguenza la vita che conduciamo non è per tutti. Mike, come tanti ragazzi della nostra età, vuole pensare al suo futuro e ha bisogno di soldi. Ha perciò deciso di lasciare il gruppo per trovarsi un lavoro. Nel mentre si dedicherà anche a un suo progetto musicale che, a quanto pare, gli è molto caro. Ha da sempre una grande creatività e voleva darle sfogo il prima possibile. Nei The Ocean sono quasi sempre io colui che compone la musica, quindi con noi si sentiva un po’ ‘chiuso’. Ma, come ti ho detto, ci stiamo lasciando in ottimi rapporti… capisco perfettamente le sue ragioni e anche gli altri ragazzi le rispettano. Mi dispiace, perchè pensavo ormai che i The Ocean potessero contare su una formazione più o meno stabile, ma purtroppo non è così. Era accaduto lo stesso quando Nico ha deciso di lasciarci per unirsi ai War From A Harlots Mouth… questa è la vita!”.
IMMAGINO QUINDI CHE SIATE ALLA RICERCA DI UN NUOVO CANTANTE…
“Sì, inizieremo presto con le audizioni. Non voglio una copia di Mike, ma ovviamente nemmeno qualcuno che non sia in grado di riproporre fedelmente quanto da lui inciso su ‘Precambrian’. Sarà difficile trovare un sostituto adeguato, ma là fuori è pieno di talenti… dovremo solo avere un po’ di pazienza”.
SERVIRA’ ANCHE QUALCUNO PRONTO A PASSARE MESI E MESI IN TOUR…
“Senza dubbio, quello è un requisito fondamentale. Ci serve qualcuno pronto a seguirci ovunque, almeno per sei mesi all’anno. E non deve avere problemi a dormire dove capita e a dividere il furgone con almeno altre quattro persone sudate e tonnallate di materiale e merchandise. Siamo un gruppo underground, non viaggiamo su un tourbus. Il massimo che ci siamo concessi è stato un grosso camper nel tour americano… peccato solo che ci siamo accorti che non aveva l’aria condizionata quando eravamo in Texas! Credo tu possa immaginarti che cosa ciò ha significato… per cercare un po’ di refrigerio ero solito scendere ogni notte e dormire nei parcheggi!”.
ORA SIETE IN TOUR CON I BURST, UNA BAND TUTTO SOMMATO AFFINE ALLA VOSTRA. MA NEI MESI SCORSI AVETE SUONATO DI SPALLA ANCHE AGLI OPETH O AI ROTTEN SOUND, CHE PROPONGONO MUSICA PIUTTOSTO DIVERSA. COME SIETE STATI ACCOLTI DAI LORO FAN?
“Il tour con i Rotten Sound è stato bellissimo. Vero, ci trovavamo di fronte a un pubblico un po’ diverso dal nostro, ma ogni sera è stata un successo… proponevamo molti dei nostri brani più cattivi, ma la gente ha reagito inaspettatamente bene pure su quelli più d’atmosfera. Le date con gli Opeth sono state altalenanti, ma, a dire il vero, lo sapevamo in partenza. Purtroppo sembra che la loro fan base odierna sia in parte composta da veri fanatici, che li considerano quasi come delle divinità e a cui non interessa ascoltare nient’altro. Ci sono stati dei concerti in cui ci siamo esibiti di fronte a centinaia di persone immobili. Lo show di Milano, così come alcuni in nordeuropa, sono invece andati abbastanza bene. In ogni caso, si è trattato di una bella esperienza, la rifarei! Gli Opeth poi sono davvero dei bravi ragazzi, si meritano il grande successo che stanno ottenendo negli ultimi tempi”.
HAI PIU’ VOLTE ACCENNATO A UN NUOVO ALBUM. DIREI CHE E’ GIUNTO IL MOMENTO DI SCENDERE UN PO’ NEI DETTAGLI…
“Sì, il disco è quasi tutto pronto. La musica è stata composta da me, ma anche il nostro nuovo chitarrista e il bassista mi hanno proposto del materiale. Appena torneremo a casa ci lavoreremo sopra e poi vedremo se includerlo o meno. E’ un disco molto diverso da ‘Precambrian’, il che è normale, visto che ogni nostro album è diverso dal precedente. Ci saranno più orchestrazioni, più voci pulite e, in generale, più atmosfera. Insomma, volendolo paragonare a ‘Precambrian’, sarà più vicino a ‘Proterozoic’, la seconda parte di quest’ultimo, che a ‘Hadean / Archean’. Sto lavorando in questo periodo ai testi e a breve avrò un quadro più completo su che tipo di disco sarà”.
INVITERAI COME AL SOLITO DEGLI SPECIAL GUEST A PRENDERE PARTE ALLE REGISTRAZIONI?
“Sì, quella è l’idea, ma probabilmente ce ne saranno meno che in passato. Ho alcuni nomi in mente e ho anche già preso dei contatti, ma, siccome niente è confermato, non mi va di sbilanciarmi e di parlarne troppo”.
DOVE REGISTRERETE?
“La maggior parte del materiale verrà registrato nel mio studio privato a Berlino. La batteria verrà invece incisa probabilmente in Svizzera, mentre le voci in Spagna. Ho intenzione di recarmi da quelle parti in estate per una vacanza e, se tutto va secondo i miei piani, verrò raggiunto da quello che sarà il nostro futuro cantante. Poi per le orchestrazioni utilizzeremo degli altri studi in Germania, anche se ci sto ancora pensando…”.
AVETE GIA’ IN MENTE UNA DATA DI PUBBLICAZIONE?
“D’accordo con la Metal Blade, stavamo pensando agli inizi del 2010… marzo al più tardi. Non avendo nulla di pronto, è però ancora presto per parlarne. Comunque quel periodo mi sembra l’ideale, avremo tutto il tempo per portare a termine i lavori sul disco con calma”.
AVETE BASE A BERLINO, UNA CITTA’ SPLENDIDA. PENSI CHE LA CITTA’ ABBIA IN QUALCHE MODO INFLUITO SUL TUO MODO DI COMPORRE?
“Non sul mio modo di comporre, ma Berlino ha certamente influito sulla nascita e lo sviluppo dei The Ocean. Solo a Berlino avremmo potuto trovare un posto come Oceanland, ovvero lo scantinato dove avevamo allestito il nostro studio e la nostra sala prove. Era come una seconda casa… là ho composto tutti i nostri ultimi lavori. L’affitto era bassissimo e potevamo suonare quanto ci pareva, a qualsiasi ora. E’ un peccato che il proprietario abbia deciso di venderlo. Comunque, Berlino è una città fantastica… è economica, è bella da mozzare il fiato ed è piena di giovani e di artisti. Sono solito consigliare una visita a chiunque. Se non mi fossi trasferito a Berlino per l’università, non avrei mai conosciuto le persone per fondare il collettivo e non avrei mai potuto suonare con una tale libertà. Berlino è parte dei The Ocean”.
HO SENTITO CHE HAI DA POCO FONDATO UNA TUA CASA DISCOGRAFICA…
“Sì, sono ancora agli inizi, ma l’idea mi sta appassionando: si chiama Pelagic Records. Ho già contatti con un paio di band che mi piacciono, delle quali voglio pubblicare i lavori di debutto. La prima uscita tuttavia sarà la ristampa di ‘Fluxion’, il nostro full-length del 2004. E’ stato completamente rimasterizzato e Mike ha ri-registrato tutte le linee vocali. Sarà disponibile fra qualche settimana, quindi tenete d’occhio i nostri siti!”.
BENE, SIAMO QUASI IN CHIUSURA, ROBIN. UNA DOMANDA DI RITO, QUALI SONO STATI I TUOI ALBUM PREFERITI DEL 2008?
“Textures, Meshuggah, Gojira, Cult Of Luna e Cynic… cinque capolavori! Non ti nascondo che sarebbe un sogno riuscire ad allestire un tour con almeno un paio di quelle band!”.
OK, GRAZIE ROBIN!
“Grazie a te! Un saluto ai fan italiani, ci siamo divertiti parecchio l’ultima volta che siamo stati dalle vostre parti. Peccato solo che quello che ci hanno dato da mangiare nel locale di Pinarella facesse schifo… la peggiore cena del tour! Ma che fine ha fatto il buon cibo italiano?”.