“La band si è formata nel 1997 a Parigi, in Francia. Il nostro primo miniCD autoprodotto, ‘The Blossom’, venne realizzato due anni dopo. In seguito al suicidio del nostro amico Frederic Guillemot, il primo batterista della band, avvenuto in quello stesso anno, i membri del gruppo cercarono di esorcizzare quella tragica perdita e tutti i sentimenti negativi scrivendo della nuova musica. Il risultato fu il nostro primo album, ‘The Nameless Disease’, che venne prodotto da Andy Classen (Disbelief, Graveworm, Dew Scented, Die Apokaliptischen Reiter…) e masterizzato da Goran Finberg (In Flames, Opeth, Dimmu Borgir,…). Nel 2002 firmammo per Season of Mist e il disco venne pubblicato. Successivamente i The Old Dead Tree tennero molti concerti e presero parte a festival assieme a Opeth, Katatonia, Samael e Paradise Lost. Nel 2004, Franck Metayer, il nostro batterista, ci lasciò per dedicarsi ad altre cose e Foued Moukid prese il suo posto. Nel 2005 è infine arrivato nei negozi ‘The Perpetual Motion’, il nostro secondo album. Il disco è stato ancora prodotto da Andy Classen negli Stage One Studio”.
COME STA VENENDO ACCOLTO QUESTO VOSTRO NUOVO LAVORO?
“Le prime reazioni di media e fan nei confronti di ‘The Perpetual Motion’ sono molto positive ed incoraggianti. Stiamo ricevendo ottime recensioni, tantissime email… la Season Of Mist ci sta promuovendo nel migliore dei modi praticamente ovunque e ci sentiamo davvero fiduciosi per il futuro!”.
COSA PENSATE DI “THE PERPETUAL MOTION” AD ALCUNI MESI DALLA SUA REALIZZAZIONE? SIETE SODDISFATTI DEL RISULTATO FINALE O C’E’ GIA’ QUALCOSA CHE VORRESTE CAMBIARE?
“Siamo tutti molto orgogliosi di questo album. Abbiamo dato il meglio di noi stessi nel corso delle recording sessions: abbiamo lavorato duramente per trovare il giusto compromesso tra rabbia e melodia. Ogni singola nota, ogni tocco della batteria è stato studiato affinchè risultasse il più ficcante possibile. Non cambieremmo proprio nulla!”.
IL DISCO NON APPARE COME UNA RACCOLTA DI CANZONI, BENSI’ COME UNA UNICA LUNGA SUITE…
“Siamo molto esigenti quando si parla della nostra musica, cerchiamo sempre di renderla la più perfetta e omogenea possibile. Questa volta abbiamo cercato di dare più spazio alle nostre influenze Pink Floyd, King Crimson e Genesis… anche i loro album davano la stessa sensazione quando li si ascoltava”.
SECONDO TE COME SI SONO EVOLUTI I THE OLD DEAD TREE DA “THE NAMELESS DISEASE”?
“Credo che il nuovo disco mostri chiaramente la crescita della band. Le sonorità che i The Old Dead Tree avevano introdotto su ‘The Nameless Disease’ sono state raffinate. Le canzoni sono più mature… ci sono parti davvero violente ed altre melodiche. C’è inoltre più groove e le ritmiche sono più variegate. Questa volta abbiamo anche deciso di inserire dei sample per rendere il tutto più interessante. Non ci interessa rimanere tra i confini del metal e del dark rock, cerchiamo sempre di coinvolgere l’ascoltatore in modi differenti”.
VOGLIAMO PARLARE DEL CONCEPT LIRICO DI “THE PERPETUAL MOTION”?
“Quando scrivo i testi per i The Old Dead Tree faccio sempre riferimento a mie esperienze personali e ciò è ovviamente accaduto anche per il nuovo ‘The Perpetual Motion’. Nell’album parlo, ad esempio, delle domande che mi sono posto poco prima che mio figlio nascesse, oppure del brutto periodo che la band ha passato dopo la pubblicazione di ‘The Nameless Disease’. Siamo diventati tutto ad un tratto un gruppo piuttosto importante e non è stato facile reggere quella pressione…”.
COME HAI ACCENNATO, IL VOSTRO DEBUT ALBUM ERA STATO TOTALMENTE ISPIRATO DALLA MORTE DEL VOSTRO BATTERISTA. FREDERIC CONTINUA AD ESSERE NEI VOSTRI PENSIERI? IL SUO SUICIDIO RAPPRESENTA ANCORA UNA FONTE DI ISPIRAZIONE?
“Apprendere del suicidio di Frédéric fu un vero shock, nella band gli eravamo stati tutti molti vicini in quel periodo… era un nostro grande amico e fu terribile dirgli addio. Come dicevo, usai i testi di ‘The Nameless Disease’ per esorcizzare tutto il mio dolore e la frustrazione. Ovviamente, Frederic continua ad essere ricordato da tutti i ragazzi della band, ma personalmente non me la sento più di scrivere qualcosa sul suo gesto”.
LA VOSTRA MUSICA E’ VERAMENTE PARTICOLARE E VARIEGATA, TROVATE FRUSTRANTE ESSERE SEMPRE DEFINITI UNA GOTHIC METAL BAND?
“Penso che la nostra musica abbracci tutto ciò che sta in mezzo tra il death metal e il pop. Ascoltiamo davvero di tutto e i nostri artisti preferiti sono Pink Floyd, Jeff Buckley, The Mars Volta e Opeth. Proprio come loro, non ci interessano le definizioni, cerchiamo solo di suonare musica che provenga dal cuore, senza porci alcun limite”.
ALCUNI DEI VOSTRI BRANI SAREBBERO PERFETTI PER UN VIDEOCLIP… CI AVETE PENSATO?
“Sì, abbiamo da poco concluso le riprese di un video per la song ‘Out Of Breath’. E’ stato girato interamente in un castello nella campagna francese, a Berry, nella Francia centrale”.
LA FRANCIA STA DIVENTANDO UNA NUOVA MECCA DEL METAL… LA VOSTRA SCENA E’ ORMAI QUASI TANTO COMPETITIVA QUANTO QUELLA SCANDINAVA. CE NE VUOI PARLARE?
“Secondo me la scena metal francese sta migliorando di giorno in giorno… moltissime band suonano musica di alta qualità e tutte stanno imparando ad agire in modo professionale. Tra queste vorrei citare Anorexia Nervosa e Penumbra, ma anche i Gojira sono fantastici, sono in assoluto il mio gruppo preferito locale. Il loro extreme metal è veramente innovativo e personale, possono rivaleggiare con qualunque band del pianeta. Vi consiglio di tenerli d’occhio”.
QUALI SONO I VOSTRI PIANI PER IL FUTURO? CI SARA’ LA POSSIBILITA’ DI VEDERVI LIVE IN ITALIA UN GIORNO?
“Al momento non c’è nulla di concreto, ma contiamo di venire a suonare in Italia al più presto. Amo molto il vostro paese, due anni fa ho visitato Venezia e l’estate scorsa sono stato a Firenze. E il mio prossimo obiettivo è Napoli. Sono un grande appassionato di arte e L’italia è piena di musei e monumenti…”.
GRAZIE PER L’INTERVISTA! LE TUE ULTIME PAROLE?
“Voglio ringraziare tutti i fan italiani, stiamo ricevendo un grande supporto dalla vostra nazione. Speriamo di vederci presto, visitate www.theolddeadtree.com per tutte le novità. Ciao!