THE RED CHORD – To Tour Or Not To Tour?

Pubblicato il 27/11/2008 da
 
Nuova chiacchierata con il simpatico Guy Kozowyk, frontman dei death-grinders statunitensi The Red Chord. Incontrato poco prima della data londinese del recente Hell On Earth Festival, il massiccio ragazzo di Boston ci ha raccontato un po’ di questa ennesima esperienza on the road, dei piani per il futuro della sua band e di come vanno le cose per la Black Market Activities, sua sempre più nota etichetta discografica…
 

 
CIAO GUY, COME STA ANDANDO QUESTO HELL ON EARTH FESTIVAL 2008?
“Per noi molto bene, tra tutte queste band nel bill, a parte gli Stick To Your Guns, siamo forse quella che sino a oggi ha avuto meno opportunità di suonare in Europa sinora, quindi viviamo tutto con molto entusiasmo. Inoltre è davvero bello poter viaggiare su un vero tour bus… in America siamo soliti girare in un furgone, che alla lunga è decisamente scomodo. Diciamo che i tour europei rappresentano per noi quasi delle vacanze”.
 
QUALI SONO I PRO E I CONTRO DELL’ESSERE IN TOUR CON COSÌ TANTE BAND?
“Da una parte è bellissimo perchè sei spesso circondato da amici… o puoi farne di nuovi con facilità. Dall’altra certe situazioni possono essere spiacevoli, come quando ti ritrovi a suonare in un locale piccolo e ti tocca continuamente caricare e scaricare la tua roba perchè non c’è posto per tutti. Inoltre delle volte capita che ci venga servito solo del maledetto cibo vegano, che non è proprio adatto a mantenere i miei muscoli americani (ride, ndR)!”.
 
SIMILI BILL VI DARANNO PERÒ MODO DI SUONARE DAVANTI A TANTA GENTE…
“Può essere, ma non sempre è così… dipende anche da con chi sei in tour. Comunque, per quanto ci riguarda, stiamo raggiungendo un punto in cui ci importa davvero poco di quanta gente viene a vederci. Ci importa solo suonare live e, come ti dicevo, magari condividere l’esperienza con gruppi di nostri amici. In questo caso troviamo piacevolissimo essere in tour con i Walls Of Jericho, che sono persone veramente squisite!”.
 
COME THE RED CHORD SIETE IN TOUR DA SEMPRE… VI FERMATE PRATICAMENTE SOLO PER REGISTRARE ALBUM. SEI MAI STATO SUL PUNTO DI DIRE “BASTA”?
“Certamente… forse mi è venuto da dirlo persino il primissimo giorno in cui eravamo in tour! Ma poi basta riflettere per un attimo… potrei fare cose decisamente peggiori nella vita. Ho lavorato in una farmacia e in un negozio di scarpe… lavori ‘sicuri’, ma noiosissimi. Vero, in tour praticamente non hai una vita privata e dopo qualche ora il cesso di casa tua inizia a mancarti, però ti diverti anche tantissimo. Credo che continueremo a condurre questa vita, almeno finchè saremo giovani e belli (ride, ndR)!”.
 
COME FAI A GESTIRE LA TUA ETICHETTA, LA BLACK MARKET ACTIVITIES, QUANDO SEI IN TOUR?
“Ci sono un paio di persone che mi aiutano mentre sono assente, ma devo dire che non c’è molto lavoro da fare, almeno per ora. Ho la fortuna di avere sotto contratto delle band molto brave ad auto-promuoversi e che sono anch’esse sempre in tour. Prendi gli Animosity… suonano anche loro ovunque, non hanno certo bisogno di me che gli faccia un po’ di promozione (ride, ndR)!”.
 
E COME VA L’ETICHETTA? COME STA AFFRONTANDO LA CRISI?
“Devo dire che per la Black Market Activities le cose continuano ad andare bene. Ogni gruppo del roster ha venduto un buon numero di copie e suona continuamente live. Il nostro è un mercato piccolo, ma i fan sono affezionati e hanno tutt’ora la cultura del CD. Non stiamo soffrendo troppo”.
 
OLTRE AGLI ANIMOSITY, QUALI DELLE “TUE” BAND TI SENTI DI CONSIGLIARE AI NOSTRI LETTORI?
“Ovviamente dico loro di andare a fare un giro sulle pagine MySpace di ognuna delle band del roster! Comunque, cercate di dare almeno un ascolto ai Tony Danza Tapdance Extravaganza e ai Behold The Arctopus… due gruppi fantastici!”.
 
TU PERSONALMENTE COSA STAI ASCOLTANDO IN QUESTO PERIODO?
“Prima di tutto le band con cui siamo ora in tour… non posso dire di stare seguendo ogni singolo show ogni sera, però cerco di prestare loro un po’ del mio tempo ogni giorno. Credo che sia una cosa bella… a me personalmente fa piacere vedere che i ragazzi delle altre band stanno seguendo il nostro concerto. A parte ciò, ascolto la solita roba di sempre… continuo a non poter fare a meno di Muse e Suffocation (ride, ndR)!”.
 
ULTIMAMENTE HAI PARTECIPATO COME GUEST A UN PO’ DI ALBUM, TRA I QUALI I NUOVI MISERY INDEX E WHITECHAPEL. COME SONO NATE QUESTE COLLABORAZIONI?
“Entrambe le band mi hanno chiesto di fare un salto in studio. Le conosco bene entrambe ed è stato un piacere dar loro una mano. Sul disco dei Whitechapel avrei dovuto cantare di più, ma proprio in quel periodo ho avuto dei problemi alla voce, quindi sono stato costretto a limitarmi. Il pezzo dei Misery Index su cui canto invece è assolutamente killer!”.
 
TORNANDO AI THE RED CHORD,HAI QUALCHE ANTICIPAZIONE DA DARMI SUL SUCCESSORE DI “PREY FOR EYES”?
“Abbiamo iniziato a comporre qualcosa in estate, ma non abbiamo molti brani pronti a oggi. Stiamo per lo più raccogliendo le prime idee, ma sono certo che quando saremo tornati da questo tour ci dedicheremo al songwriting con maggior impegno. A molte persone sono piaciute le sperimentazioni d’atmosfera su ‘Prey For Eyes’ e attualmente stiamo provando a comporre qualcos’altro in quella direzione. Non è però detto che tutto vada in porto… come ovvio, non siamo più le stesse persone che hanno realizzato quel disco, quindi forse non riusciremo più a comporre qualcosa di simile”.
 
AVETE GIÀ IN MENTE UN PERIODO ENTRO QUALE COMPLETARE IL NUOVO ALBUM?
“Non ci dispiacerebbe riuscire a entrare in studio entro la prima metà del 2009, ma è ancora presto per poterne parlare. Non abbiamo in mente nemmeno un possibile produttore, è ancora tutto in alto mare…”.
 
DI RECENTE, IN SEGUITO ALL’ABBANDONO DEL CHITARRISTA MIKE KELLER, SIETE DIVENTATI UN QUARTETTO. PENSATE DI ANDARE AVANTI COSÎ O CERCHERETE UN SOSTITUTO?
“Ancora non lo sappiamo. Per ora stiamo bene così… qualche brano non viene benissimo dal vivo con una sola chitarra, ma per la maggior parte del repertorio non abbiamo affatto problemi. Se daremo il benvenuto nel gruppo a una nuova persona, questa dovrà essere al 100% sulla nostra lunghezza d’onda, su questo non ci sono dubbi”.
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