THE SECRET – Spitting Hate

Pubblicato il 04/11/2010 da


Con grande perseveranza e professionalità, i triestini The Secret hanno raggiunto traguardi che rappresentano quasi un miraggio per gran parte delle band italiane. Tour europei e americani, album pubblicati per etichette come Goodfellow e Southern Lord, un seguito underground ma fedelissimo, che inoltre sembra essere nettamente in crescita. Tutto questo suonando una proposta violentissima e senza compromessi, che pergiunta, a dispetto delle tendenze generali, diventa costantemente più cruda, anzichè ammorbidirsi. Hardcore, grind, black metal… difficile definire cosa suonino oggi i The Secret. Il nuovo “Solve Et Coagula” ci ha presentato una formazione che se ne infischia dei generi e che ha a cuore soltanto la ricerca di un sound in grado di rappresentare tutto il suo malessere e il suo disgusto. E il risultato è di quelli da far venire la pelle d’oca. Ne abbiamo parlato con il chitarrista Michael Bertoldini.

TRE ALBUM: DUE SU GOODFELLOW E UNO SU SOUTHERN LORD. SUPPONGO CHE LE COLLABORAZIONI CON QUESTE ETICHETTE DI CULTO SIANO PER VOI MOTIVO DI GRANDE ORGOGLIO. NON CAPITA TUTTI I GIORNI DI VEDERE UNA BAND ITALIANA SUSCITARE L’INTERESSE DI CERTE REALTA’…
“Ci riteniamo molto fortunati ad aver lavorato con Goodfellow e di essere ora parte del roster Southern Lord. Entrambe sono etichette che hanno messo sempre e solo la musica alla base del loro opearato e che non hanno mai seguito i ‘trend’ per guadagnare qualche lira in più. Inoltre anche a livello umano ci siamo sempre trovati più che bene, siamo rimasti in ottimi rapporti con Chris Logan anche dopo che Goodfellow ha chiuso. Greg Anderson della Southern Lord è un musicista che ci ha ispirato e continua a farlo con i suoi progetti (Sunn o))), Goatsnake etc etc) e che rispettiamo molto. Oltre ad essere una persona molto professionale è allo stesso tempo molto tranquillo e con i piedi per terra. E’ triste da dire, ma qui in Italia realtà del genere non esistono. Le etichette con più seguito non darebbero mai spazio ad una band come noi”.

IL SALTO DI QUALITA’ A LIVELLO DI ETICHETTA GIUNGE ANCHE IN CONCOMITANZA CON UN DECISIVA MUTAZIONE STILISTICA. “SOLVE ET COAGULA” E’ SENZA DUBBIO IL VOSTRO ALBUM PIU’ DIRETTO ED ESTREMO. COME DESCRIVERESTI LA VOSTRA EVOLUZIONE DA “DISINTOXICATION” A OGGI?
“La maggior differenza penso stia nel fatto che in  questo nuovo lavoro abbiamo dato più importanza alla struttura dei pezzi, cercando di mantenere gli arrangiamenti all’osso e preservando la purezza delle idee di base. Abbiamo cercato di togliere tutto quello che non era necessario e il risultato finale è un album più veloce ed aggressivo del precedente. Con meno elementi i pezzi sono secondo me più fluidi ed è quello che mi interessa maggiormante provare a fare in questo momento. In un momento storico come questo nel quale è praticamente impossibile arricchirsi con la musica non vedo il senso di pensare troppo a quanto ‘commerciale’ possa essere il proprio prodotto. Molte band, anche giovani, lo fanno perchè qui da noi esiste ancora questa mentalità di ‘paura’ di osare. Penso che questo disco sia nato anche con l’intenzione di prendere le distanze da tutto questo”.

HO NOTATO CHE IL DEBUT “LUCE” NON COMPARE SUL VOSTRO SITO/MYSPACE. LO CONSIDERATE TROPPO LONTANO DAL VOSTRO ATTUALE STILE PER POTERLO ANCORA ACCOSTARE AL MONICKER THE SECRET?
“Sicuramente c’è un fondo di verità in quello che hai detto nella domanda ma oltretutto il disco è sold out e non è più disponibile. Ad ogni modo quando abbiamo registrato ‘Luce’ eravamo dei ragazzini con le idee molto confuse e con tanta voglia di provare a giocare un po’in studio. Dopo l’uscita di quel disco la line up è cambiata davvero tante volte e quando abbiamo cominciato a lavorare su ‘Disintoxication’ eravamo in effetti una nuova band e da li abbiamo comiciato ad evolverci in quello che siamo ora”.

COME SONO NATI I BRANI DI “SOLVE ET COAGULA”? APPREZZO MOLTISSIMO L’IMPOSTAZIONE “SENZA FRONZOLI” E ULTRA AGGRESSIVA DI GRAN PARTE DELLA TRACKLIST, TUTTAVIA TROVO DAVVERO SPECIALI ANCHE I BRANI PIU’ CONTROLLATI, COME “CROSS BUILDER” E “BELL OF URGENCY”…
“Quei pezzi sono nati in maniera piuttosto diversa dagli altri. ‘Cross Builder’ è un intro che abbiamo cominciato a suonare live durante il tour in USA con gli Early Graves ed è nato da una sorta di jam fatta in sala prove. C’era una parte di chitarra e tutto è venuto fuori in modo molto naturale in poche ore. Successivamente Marco ha scritto un testo e inserito la voce nel pezzo pochi giorni prima di entrare in studio. Penso che sia stato il pezzo del disco con la gestazione più lunga anche se la struttura portante è nata velocemente. ‘Bell of Urgency’ invece è stato costruito su un riff di chitarra che suonavamo da anni e che non eravamo riusciti ad inserire in alcun pezzo. Volevamo dare un po’più profondità al disco e spezzare un po’il ritmo per non risultare noiosi e per dare maggior impatto ai pezzi nel finale del disco. E’un pezzo più sperimentale, ci abbiamo lavorato a quattro mani ed è strutturato su più livelli”.

IN UNA CANZONE COME “1968” TROVIAMO INVECE LE SUDDETTE DUE ANIME IN DOSI PIU’ O MENO UGUALI. SI TRATTA DI UNO DEI MIEI EPISODI PREFERITI DEL DISCO. PENSATE CHE IN FUTURO CI SARA’ ANCORA SPAZIO PER TRACCE DI QUESTO TIPO?
“Non lo so davvero. ‘1968’ è stato il primo pezzo che abbiamo scritto dopo l’uscita di ‘Disintoxication’ ed è quello che di sicuro ha più legami con il passato. Abbiamo pensato molto se fosse il caso di includerla o meno nel nuovo disco perchè avevamo paura che stonasse troppo con il resto delle canzoni, ma poi l’abbiamo preprodotta e il risultato ci è piaciuto ed abbiamo pensato che fosse un buon modo per chiudere questo disco. Con tutta onestà non so dirti se scriverei di nuovo un pezzo come questo, ma la canzone mi piace e la suoniamo sempre dal vivo”.

COSA PUOI DIRMI INVECE SU “ANTITALIAN”? SONO IN POSSESSO DEL BOOKLET DEL DISCO E PENSAVO DI TROVARMI DAVANTI A UN TESTO PIUTTOSTO ESPLICITO, INVECE E’ CRIPTICO TANTO QUANTO GLI ALTRI. QUAL E’ IL CONCEPT ALLA BASE DI QUESTO EPISODIO?
“Il nostro cantante Marco ha scritto tutti i testi del disco quindi io non sono la miglior persona per rispondere a questa domanda, ma il concetto di fondo della canzone è il disprezzo per quello che questo paese è diventato e la direzione sempre più buia che il nostro futuro sta prendendo. La politica è una barzelletta, la Chiesa e la sua ipocrisia hanno ancora influenza su una massa di moralisti ignoranti che credono ad una TV che ci vomita addosso solamente cazzate 24 ore al giorno. La gente è interessata solamente a storie inventate dai media, alla vita dei calciatori, a idolatrare idoli inesistenti. Non ho problemi a dire che mi vergogno del paese in cui vivo e di essere associato a quello che il resto del mondo capta del nostro paese”.

“SOLVE ET COAGULA” E’ STATO REGISTRATO NEGLI USA CON L’AIUTO DI KURT DEI CONVERGE. PER “DISINTOXICATION” VI ERAVATE INVECE RECATI IN SVEZIA DA MAGNUS DEI CULT OF LUNA. I THE SECRET NON AMANO REGISTRARE IN ITALIA?
“E’ l’Italia che non ama registrare band come noi. Con le dovute eccezioni, dato che comunque anche qui ci sono persone di talento, registrare a casa per una band come la nostra è davvero difficile, sia dal punto di vista artistico che da quello finanziario. Andare in USA ormai costa meno che registrare qui in Italia. Inoltre il mondo del metal e della musica pesante è molto legato a schemi e gusti che personalemente non ci piacciono. Noi volevamo registrare un disco estremo, ma che fosse allo stesso tempo ‘vero’. Qui metal è quasi sempre sinonimo di dischi che suonano come dei computer. Volevamo che il disco rispecchiasse quello che siamo dal vivo e Kurt secondo noi ha fatto un buon lavoro in tal senso”.

COME TANTE BAND ITALIANE “ESTREME” (GRIND, HARDCORE, DEATH METAL), PARE CHE IL VOSTRO SEGUITO SIA PIU’ NUTRITO ALL’ESTERO CHE IN PATRIA. E’ EFFETTIVAMENTE COSI’? COME VI TROVATE A MUOVERVI NELLA SCENA MUSICALE NOSTRANA?
“Le cose stanno andando abbastanza bene anche qui al momento. Il disco nuovo sta avendo un feedback inaspettatamente buono anche qui in Italia, anche per il buon lavoro di promozione che ha fatto Southern Lord. Il discorso è che per avere più seguito qui abbiamo dovuto prima suonare all’estero e firmare con un etichetta americana. Sembra non-sense ma è così. Qui mi sembra che sia i media che il pubblico abbiano bisogno di un’approvazione ‘straniera’ prima di prendere in considerazione una band, quindi ad un certo punto è quasi più facile provare a suonare fuori dall’Italia che sbattere la testa contro i muri qui da noi”.

CHI E’ OGGI IL FAN MEDIO DEI THE SECRET? UN TEMPO PENSAVO FOSSE QUALCUNO CON UN BACKGROUND HARDCORE, MA OGGI MI SEMBRA CHE ABBRACCIATE VARIE “FASCE DI PUBBLICO”. CHE NE PENSI?
“Di sicuro la maggior parte della gente che si interessa alla nostra musica di solito va ai concerti hardcore ma ultimamente si vedono anche  più magliette da black metaller ai concerti e questo ci fa decisamente piacere”.

I THE SECRET PROVENGONO DA TRIESTE. LA CITTA’ HA UN QUALCHE TIPO DI INFLUENZA SU DI VOI? VI SENTITE ISOLATI DAL RESTO D’ITALIA O MAGARI PIU’ “INTERNAZIONALI”?
“Non so davvero dirti se vivere a Trieste abbia un’influenza sulla nostra musica, ma vivere qui di sicuro è diverso rispetto a vivere in città come Milano. Trieste è una città dove le band che suonano la nostra musica sono una manciata e penso sia dai tempi degli Upset Noise che un gruppo punk/hardcore non esca dal circuito locale. Da un lato questa situazione rende tutto più difficile perchè non ci sono metri per confrontarsi con altre band, ci sono poche possiblità di collaborare per concerti e cose simili, ma allo stesso tempo questo isolamento di sicuro ti fa pensare con la tua testa senza seguire la moda del momento”.

COSA AVETE IN PROGRAMMA PER LA PROMOZIONE DI “SOLVE ET COAGULA”? DATE SINGOLE, TOUR, UN VIDEO…?
“In questo preciso momento i nostri piani per il 2011 stanno finalmente prendendo forma e siamo entusiasti. Il 2011 dovrebbe portare un’altro tour in USA e un tour europeo e proprio ieri sera siamo stati confermati per un festival di cui non posso ancora anticipare nulla. Nel frattempo nelle prossime settimane cercheremo di suonare un po’dappertutto qui in Italia, questa volta toccheremo per la prima volta anche il Sud e la Sardegna”.

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