Presentati da un disco piacevolmente vario e valido quale “Vs. Life”, i tedeschi The Very End stanno cercando di ritagliarsi una posizione di rispetto nel panorama metallico europeo che conta. Esperienza ed idee non mancano ai ragazzi, che sembrano avere tutti i crismi per sperare in una carriera di buon livello; thrash, melo-death, classic e modern metal: non è un minestrone senza senso lo stile di questo quintetto, bensì un gustoso e fresco incrocio di sonorità violente e accattivanti. Il ciarliero e simpatico Bjoern Goosses, cantante e personaggio di spicco del combo, ci parla della sua nuova creatura…
“Ciao Marco, certamente! I The Very End hanno visto la luce ad inizio 2005 per merito del chitarrista René Bogdanski e del batterista Lars Janosch; dopo qualche cambio di line-up, soprattutto alla seconda chitarra, finalmente abbiamo trovato la giusta formazione, che ora consiste in René, Lars, il bassista Marc Beste, l’altro chitarrista Volker Rummel e Bjoern Goosses, io, alla voce. Siamo partiti con questo progetto perché volevamo suonare qualcosa di fresco, qualcosa che non avesse limiti in stili ben definiti, che miscelasse con sapienza i nostri generi metal preferiti, sempre cercando di ottenere un suono ben bilanciato. Questo è quello che abbiamo provato a fare e, dopo due demo, il nostro debut-album ‘Vs. Life’ è il risultato!”.
BENE, E COSA CI PUOI DIRE CIRCA LA COMPOSIZIONE ED IL PROCESSO DI REGISTRAZIONE DEL DISCO? AVETE RAGGIUNTO GLI OBIETTIVI CHE VOLEVATE OTTENERE?
“Nonostante ammettiamo di essere piuttosto soddisfatti del lavoro svolto, è ovvio che quasi mai si raggiunge la perfezione, almeno per quanto riguarda l’aspetto creativo delle cose. E quando si è parecchio insoddisfatti, di solito succede che ci si scioglie o perlomeno si fa una pausa. Noi abbiamo sempre cercato di progredire e sappiamo benissimo che di fronte a noi abbiamo ancora una lunga strada da compiere per raggiungere lo zenit musicale; sia che si tratti di songwriting, che di miglioramento come musicisti. Voglio dire, siamo al debut-album e – non ha importanza quanto siano esperti i membri della band – siamo comunque dei newcomer. E sappiamo quanto è difficile oggigiorno costruirsi un nome nella scena, quando questa è terribilmente inflazionata. Spero quindi che con ‘Vs. Life’ si sia potuto dare il via ad una valanga di releases targate The Very End! Comunque, alla fine, la questione non è il diventare famosi o no, il fulcro sono sempre le canzoni e la creazione di qualcosa che tutti noi amiamo; e siccome non siamo solo compagni di gruppo, ma prima di tutto amici, il nostro processo di songwriting è molto democratico. Non per l’esigenza di avere democrazia nella band, ma proprio perché ci ispiriamo naturalmente uno con l’altro. Solitamente succede che i chitarristi o Marc presentano due o tre riff che possono andare bene assieme e poi tutti cominciamo a ragionarci sopra… Il più delle volte ciò che ne viene fuori è soddisfacente, è un metodo che troviamo molto funzionale!”.
DICEVI PRIMA DELLA VARIETA’ DI STILI A CUI VI ISPIRATE: VOI SUONATE THRASH, MELO-DEATH E CLASSIC, MA SICURAMENTE AVETE ANCHE ELEMENTI PIU’ GROOVY E MODERNI. PARLIAMO UN PO’ DELLE VOSTRE INFLUENZE? VI SENTITE PIU’ ATTACCATI AL PASSATO O PROIETTATI NEL FUTURO?
“Siamo consapevoli di concentrare nella nostra musica diversi elementi provenienti da più decadi metalliche, ed in qualche modo questa cosa fa parte del concept della band: prendere i migliori elementi dagli stili che ascoltiamo, mixarli e creare qualcosa di nuovo. Ovviamente non pretendiamo di essere innovativi al 100%, ma crediamo che il nostro mix sia abbastanza originale. Per risponderti, quindi, ti posso dire che non ci sentiamo né parte del passato, né del futuro, ma siamo semplicemente dove siamo ora e tentiamo di ricavare il meglio possibile da questo presente. Le nostre influenze sono molto varie, in quanto ogni membro ha gusti leggermente diversi dagli altri: di base tutti amiamo il metal, ma siamo aperti alla buona musica in generale, non importa il genere. Se siete interessati ai nostri preferiti di tutti i tempi oppure a quello che ascoltiamo attualmente, fatevi un giro su theveryend.net!”.
TITOLO E LYRICS DEL DISCO: COSA MI PUOI DIRE A RIGUARDO? TI DIRO’ CHE SONO MOLTO CURIOSO, PERCHE’ HO SEMPRE ADORATO GLI STRANISSIMI TESTI CHE HAI SCRITTO PER I NIGHT IN GALES, PIENI DI VOCABOLI COMPOSTI E PARTICOLARMENTE CONTORTI…
“Credo che il titolo del disco, ‘Vs. Life’, sia il giusto riassunto degli argomenti trattati nelle lyrics, che riguardano principalmente il binomio vita/morte e tutti i suoi imprevedibili ed indefinibili alti e bassi, magari discussi ad un livello astratto e un po’ filosofico. Le tematiche dei testi dei The Very End in effetti sono simili a quelle che usavo coi Night In Gales – gravitanti sempre intorno alle nostre tombe – ma i vocaboli composti di cui parli…be’, quelli erano e rimarranno un preciso trademark della mia vecchia band. Diciamo che ho preferito allontanarmi un po’ da quel modo di scrivere. Ho scelto di essere meno poetico e più diretto, ma anche più rozzo, oscuro e malato. Penso che le lyrics di ‘Vs. Life’ siano molto interessanti e ho sempre trovato un po’ triste che la stampa metal non ricevesse anche i testi con i promo. Quindi di nuovo, andate sul sito ufficiale se volete leggerli!”.
C’E’ UN BRANO DELL’ALBUM CHE RITIENI IL PIU’ RAPPRESENTATIVO DEL VOSTRO SUONO? ED UNO UN PO’ DIVERSO DAL RESTO DELLA TRACKLIST?
“Tutti i pezzi del disco mettono in mostra i nostri trademark e nessuno di loro è fuori dal contesto. Abbiamo tenuto e registrato ogni brano scritto, proprio come un padre non direbbe mai che un suo figlio possa essere ‘diverso’ (ride, ndR). Anche il mio pezzo preferito varia di settimana in settimana, quindi non riesco a darti una risposta precisa…e credo sia un ottimo segno, non trovi?”.
TRASFERIAMOCI UN ATTIMO IN CASA NIGHT IN GALES, IL GRUPPO CON IL QUALE TI SEI FATTO UN NOME. MI SONO SEMPRE PIACIUTI MOLTO, IN OGNI LORO INCARNAZIONE…CREDI CHE RIUSCIRANNO A PUBBLICARE UN NUOVO LAVORO PRIMA O POI?
“Tengo a precisare che i The Very End sono la mia band principale al momento, così come lo sono per René, Volker, Lars e Marc. E’ chiaro che il mio passato appartiene ai Night In Gales, ma i tempi sono cambiati e non ho mai percepito una band come ‘casa mia’ quanto sto facendo adesso con questi ragazzi; sia musicalmente, che a livello emozionale. Ma a parte questo, ti dirò che non è neanche sicuro che i Night In Gales faranno un altro album! Io vorrei che lo facessero, anche se probabilmente sarebbe il mio album d’addio, perché mi piacerebbe scrivere un bel finale per la loro storia, piuttosto che vederli svanire così nel nulla totale. Detto questo, la priorità del presente restano i The Very End, senza dubbio!”.
RIESCI A DIRMI, SECONDO TE, LA VOSTRA MIGLIOR QUALITA’ ED IL VOSTRO PEGGIOR DIFETTO COME BAND?
“Questa è una bella domanda (ride, ndR)!! Be’, la nostra miglior qualità è semplicemente il modo in cui ci comportiamo quando siamo assieme: intendo dire che siamo sempre concentrati su noi stessi e la nostra creatività, senza dare importanza ai trend e a tutte le altre stronzate. Siamo cinque musicisti e cinque amici che danno vita a ciò che amano fare di più. Insieme. Se a noi cinque piace una canzone, ovviamente speriamo che piaccia anche a molta altra gente, ma non è questa la cosa più importante. L’atto di creare arte tutti insieme è funzionale all’esprimere noi stessi: suppongo che sia ciò la nostra miglior qualità. Mentre il nostro peggior difetto è probabilmente qualcosa che noi non vediamo, ma che invece scorgono gli altri. Difatti, in realtà, io credo che i The Very End non abbiano difetti e anche se ce ne fosse uno non verrei a dirtelo (ride di nuovo, ndR)!!”.
UNA DOMANDA CHE STO FACENDO UN PO’ A TUTTE LE BAND: IL 2009 E’ APPENA INIZIATO, MA QUALI DISCHI SALVERESTI DALL’ANNO SCORSO?
“Mi stai chiedendo in pratica i miei dischi preferiti del 2008? Dunque, primo e staccatissimo dagli altri (e non sono affatto arrogante) ‘Vs. Life’ dei The Very End… Ma naturalmente penso ci siano stati altri grandi album usciti l’anno scorso: ‘Isolation’ dei Fear My Thoughts, ‘Love, War And The Ghost Of Whitey Ford’ degli Everlast, ‘Bloodline’ dei Perzonal War, ‘Get Dead Or Die Trying’ dei The Rotted e poi i nuovi album di Amon Amarth, Grand Magus e Death Angel. Forse ne ho dimenticato qualcuno, ma se non li avete ancora il consiglio è di cercarvi questi lavori superlativi”.
RIGUARDO L’ATTIVITA’ DAL VIVO? AVETE PROGRAMMATO QUALCHE TOUR? AVREMO LA POSSIBILITA’ DI VEDERVI DAL VIVO QUI DA NOI?
“Lo spero proprio! Non abbiamo ancora schedulato nessun tour e di questi tempi è anche piuttosto difficile farsi organizzare un tour di supporto dalla propria label…ma è ovvio che ci piacerebbe tantissimo venire prima possibile in bella Italia (in italiano; ricordiamo che Bjoern ha cantato su due dischi dei nostrani Infliction, quindi ha un legame particolare con lo Stivale, ndR)! Anzi, se c’è qualche booking agency italiana alla lettura: non fatevi problemi a contattarci!”.
OK, BJOERN, IN BOCCA AL LUPO ALLORA! GRAZIE DI TUTTO E A TE LA CHIUSURA…
“Mille grazie (ancora in italiano, ndR) per il vostro interesse e supporto tramite questa intervista! Controllate il nostro sito per restare aggiornati su news, download gratis, merchandise low cost e quant’altro. Salute!”.