THEATRES DES VAMPIRES – Sangue impazzito

Pubblicato il 24/02/2011 da

Forse troppo snobbati in patria, i Theatres Des Vampires hanno nel corso degli anni trovato terreno fertile per proporre il loro gothic metal contraddistinto da tematiche vampiresche, altrove in Europa (Inghilterra e Russia su tutti) e in America Latina. La band di origine capitolina, dopo aver ampiamente metabolizzato l’uscita di un leader carismatico come Lord Vampyr già nei precedenti “Pleasure And Pain” e “Anima Noir”, conferma una vena evolutiva insita nel proprio DNA con il nono sigillo in studio sulla lunga distanza a titolo “Moonlight Waltz”. Il nuovo arrivato prende le distanze dalle influenze electro del penultimo lavoro, il già citato “Anima Noir”, per abbracciare sonorità sinfoniche che evocano inebrianti atmosfere crepuscolari. A svelarci i misteri di questo affascinante disco è il tastierista della band Fabian Varesi.

 

 

CIAO, INIZIAMO SUBITO PARLANDO DEL NUOVO DISCO NEL QUALE SPICCA SIN DALLE PRIME BATTUTE L’OTTIMA PRODUZIONE. POTRESTE RACCONTARCI COME E’ AVVENUTO IL PROCESSO DI SONGWRITING E COME SI SONO SVOLTE LE REGISTRAZIONI?
“Ciao a tutti, sono contento che ti piaccia la produzione del nostro nuovo lavoro. Devo dire che questa affermazione che fai è un po’ dappertutto unanime e la cosa non può che farmi piacere. Dietro questo album c’è tanto, tanto lavoro e uno staff di persone che ormai da diversi anni collaborano con noi e con le quali abbiamo raggiunto un ottimo affiatamento. Mi riferisco al nostro produttore del suono Christian Ice, dei Temple of Noise studio di Roma e del direttore d’orchestra Luca Bellanova, che da diversi anni cura i nostri arrangiamenti orchestrali e che in questo disco più che mai ha contribuito alla riuscita del tutto. Tra songwriting, preproduzione e produzione vera e propria sono passati circa un anno e mezzo, quindi è stata una gestazione molto lunga. Abbiamo speso del tempo extra, anche in funzione degli arrangiamenti orchestrali e del fatto che le sezioni d’archi sono state registrate senza basi. Spicca su tutti il bellissimo assolo di violino su ‘Carmilla’ (la versione estesa non quella del videoclip), ad opera della bravissima Giorgia Martinez Pascucci. Per il resto in questo album abbiamo seguito un approccio di registrazione molto più rock, ad esempio la batteria è registrata tutta dal vivo ‘triggerando’ solo la cassa. Era dal 2004 che non avevamo un approccio simile per la sezione ritmica, prediligendo in passato batteria elettroacustiche con Pad, penso che questo tipo di soluzione sia in effetti molto più calda e adatta alle atmosfere sinfoniche di questo nuovo lavoro”.

“MOONLIGHT WALTZ” SEMBRA UNA NUOVA EVOLUZIONE RISPETTO AL DISCO PRECEDENTE, AVETE MANTENUTO LE ATMOSFERE GOTHIC E IL GROOVE MODERNO MA LE PARTI ELETTRONICHE SONO RIDIMENSIONATE PUNTANDO MAGGIORMENTE SU PARTITURE SINFONICHE. CHE NE PENSI?
“Penso che sia vero. In ‘Pleasure and Pain’ abbiamo voluto sperimentare una fusione di dark wave anni ‘80 con il metal, in ‘Anima Noir’ è stato fatto lo stesso esperimento con l’elettronica mentre, su questo nuovo disco, volevamo mostrare la stessa carica rock che normalmente abbiamo nei nostri live, per questo abbiamo minimizzato al massimo la componente elettronica pensando ad un disco fortemente gothic metal, in grado di risultare moderno, senza però tradire la componente gotica tradizionale”.

LA CANZONE “SANGUE” TUTTAVIA PRESENTA DELLE CARATTERISTICHE ELECTRO MOLTO IN LINEA CON IL DISCO PRECEDENTE, SI TRATTA PER CASO DI UN BRANO CHE AVEVATE GIA’ IN TESTA ALL’EPOCA?
“Be’, ‘Sangue’ è un brano che sicuramente ha un synth molto electro-goth in apertura e sui ritornelli, tuttavia rimane un brano massiccio, con una sezione ritmica potente ed una chitarra che fa “muro”. Diciamo che è un brano pensato per i club, dove la gente vuole ballare, ed ha bisogno di un groove del genere. Molti nostri fan amano ballare i nostri pezzi nei club e quindi ci è sembrato giusto regalar loro un brano che si prestasse meglio alle atmosfere tipiche di quei posti. Tuttavia ti assicuro che dal vivo il brano convince moltissimo adattandosi perfettamente anche ad atmosfere più rock”.

MI HA COLPITO PARTICOLARMENTE LA TITLETRACK, DOVE CREDO ABBIATE RAGGIUNTO NUOVE VETTE DI ESPRESSIVITA’. POTRESTE DIRCI QUALCOSA IN PIU’ SU QUESTO BRANO?
“Grazie! Quanti complimenti! Stai attento che poi dicono che ci siamo comprati l’intervista…(ride, ndA) ‘Moonlight Waltz’ è un brano che ho composto al pianoforte, volevo creare un filo conduttore con un altro brano della nostra carriera molto emozionante, che è ‘From The Deep’ (presente su ‘Anima Noir’), avevo in mente qualcosa di semplice, ma allo stesso tempo trascinante e malinconico. Alla fine è un omaggio al ‘chiaro di luna’, come potrebbe non essere qualcosa di malinconico e oscuro? Per meglio entrare nel mood del pezzo abbiamo deciso di accompagnare il brano con una poesia di Christina Georgina Rossetti, poetessa nata nel 1830… Una poesia in realtà senza titolo, presente nella sua raccolta ‘Sing-Song: A Nursery Rhyme Book’. Forse ispirati anche dalle toccanti parole della poesia, ci siamo lasciati trascinare tirando fuori il nostro lato più solitario e malinconico, il risultato ovviamente è quello che hai potuto apprezzare”.

ANCHE QUESTA VOLTA AVETE INSERITO ALL’INTERNO DELLA TRACKLIST UNA COVER, POTRESTE SPIEGARCI COME E’ AVVENUTA LA SCELTA DI UN PEZZO PARTICOLARE COME “FIGLIO DELLA LUNA” ED INOLTRE ERAVATE AL CORRENTE DEL FATTO CHE GLI HAGGARD L’HANNO COVERIZZATA NEL LORO ULTIMO DISCO DEL 2009? COME VI SEMBRA LA LORO VERSIONE?
“Be’, ‘Figlio della luna’ è un brano che descrive fortemente la nostra infanzia ed il nostro background. I Mecano erano una band molto popolare alla fine degli anni ‘80 e dubito che le persone della mia età non abbiano sentito almeno una volta quella canzone. Sì, avevo sentito una volta la versione degli Haggard, ma direi che la nostra interpretazione non ha nulla di simile rispetto alla versione della band metal folk tedesca e neanche l’abbiamo presa a riferimento per la nostra cover. Onestamente per rendere omaggio a questo brano siamo andati ad ascoltare le versioni di Montserrat Caballé del ‘94 e quella di  Sarah Brightman del 2000, visto che spesso Scarlet ama usare parti liriche nei nostri brani non volevamo che sfigurasse di fronte a due ‘mostri sacri’ del canto lirico come la Caballè e la Brightman… o quantomeno non volevamo che si potesse cogliere un ispirazione, insomma i paragoni dovevano essere evitati a tutti i costi! Per questo abbiamo adottato un approccio di grande modestia nel lavorare questo brano, pur dando libero sfogo alle capacità interpretative di Scarlet; lo abbiamo totalmente digerito, fatto nostro e direi che siamo riusciti nell’impresa”.

UN ALTRO FATTORE RICORRENTE NEI VOSTRI DISCHI E’ LA PRESENZA DI GUEST ED ANCHE IN QUESTA OCCASIONE MI SEMBRA CHE L’ESPERIMENTO SIA PERFETTAMENTE RIUSCITO, COME SONO AVVENUTE LE COLLABORAZIONI CON SNOWY SHAW, CADAVERIA E EVA BREZNIKAR?
“Sì, ci piace interagire con artisti che stimiamo e dopo tanti anni di carriera direi che ce lo meritiamo infondo, il nostro è un piccolo vezzo che speriamo non infastidisca nessuno! Di solito approcciamo le persone con le quali vogliamo lavorare in modo, da un lato molto diretto, ma anche francamente umile: questa è la nostra musica, ti va di collaborare? Per noi sarebbe un gran piacere! Ecco la nostra formula. Nessuna strana alchimia, nessun pagamento di salate parcelle, sono collaborazioni totalmente amichevoli, fatte nel rispetto reciproco e nella voglia di confrontarsi con artisti provenienti da background a volte molto lontani dal nostro, è così che si cresce in fondo. Noi, agli artisti che collaborano con noi, lasciamo totale (sottolineato) libertà espressiva, l’unica cosa che facciamo è scegliere il brano per la partecipazione, il resto avviene in modo del tutto naturale”.

DOBBIAMO CONSIDERARE “MOONLIGHT WALTZ” COME UNA SORTA DI CONCEPT ALBUM? QUAL E’ IL SIGNIFICATO DEL TITOLO E QUALI SONO LE PRINCIPALI TEMATICHE AFFRONTATE NEI TESTI?
“Più che un concept album diciamo che è un lavoro ispirato dalla luna e dalle atmosfere crepuscolari, sono temi molto cari a noi ossessionati dal vampirismo!”.

OLTRE ALLA CRESCENTE ESPRESSIVITA’ VOCALE DI SONYA HO NOTATO UN NETTO MIGLIORAMENTO PER QUANTO RIGUARDA LE PARTI DI CANTATO MASCHILE IN PULITO. AVETE POSTO PARTICOLARE ATTENZIONE SU QUESTO DETTAGLIO?
“Direi di sì, avere uno staff affiatato al nostro fianco ci aiuta a prendere sempre le scelte migliori, negli anni abbiamo potuto affinare le nostre esperienze e quindi tutto risulta più amalgamato, coerente e professionale. Non ti nascondo che anche il maggior tempo a disposizione ed un budget più sostanzioso di produzione ci ha aiutato notevolmente!”.

NON MI E’ PIACIUTO MOLTO INVECE IL VIDEOCLIP DELL’OTTIMA “CARMILLA”, L’HO TROVO A TRATTI ANCORA TROPPO AMATORIALE E QUESTO RISCHIA DI STEMPERARE LA RESA DELLA CANZONE. SIETE COMPLETAMENTE SODDISFATTI DEL RISULTATO FINALE?
“Mi dispiace di questo, nelle nostre intenzioni non c’era certo la volontà di fare un prodotto amatoriale, anzi, tutto il contrario! Il video è stato diretto da David Bracci, che è un nome altisonante nel panorama horror, lo staff è stato fornito dai ragazzi della Extremevideo che sono gli stessi dell’ottimo film sugli zombi ‘Eaters’. L’attore principale è il bravissimo Abraam Fontana, che ha lavorato nella ‘Passione’ di Mel Gibson. Non solo, tutto il video è pieno di piccoli riferimenti al cinema horror italiano, ad esempio la bara è quella usata nel film ‘Della Morte dell’Amore’, il vestito di Abraam Fontana è quello usato nel ‘Fantasma dell’Opera’ di Dario Argento, quindi è stato fatto un grande sforzo anche da questo punto di vista. Forse quello che noti è la volontà di dare un taglio anni ‘60-‘70 al videoclip. Il tutto doveva essere da un lato un omaggio al gotico Italiano (i vari ‘Arcano Incantatore’, ‘La cripta E L’Incubo’, ‘I Vampiri’ o il bellissimo ‘La Maschera Del Demonio’), ma anche un tributo al cinema di Jean Rollin che amiamo molto. Spero che in realtà sia questa ricerca di un’atmosfera vintage che ti abbia tratto in inganno, d’altronde non è che possiamo fare cose che piacciano a tutti, tuttavia al momento, visti i feedback molto positivi, direi che siamo pienamente soddisfatti del risultato finale. Considera inoltre che è arrivata anche la proposta di fare un film con lo stesso staff, con Abraam Fontana come protagonista e Sonya Scarlet come co-protagonista nella parte di una sorta di vampira. Si tratta di un film in costume che verrà probabilmente girato la prossima estate, ovviamente con la colonna sonora curata dalla band! Se la cosa dovesse realizzarsi per me sarebbe il coronamento di un sogno e quindi  un ulteriore motivo per essere soddisfatti del videoclip: senza di esso non si sarebbe aperta questa interessante opportunità!”.

SO CHE RICEVETE NUMEROSI CONSENSI DALLA RUSSIA E DAL SUD AMERICA, ED INFATTI AVETE RECENTEMENTE FATTO UN TOUR DA QUELLE PARTI. POTRESTE RACCONTARCI QUALCHE ANEDDOTO RELATIVO A QUESTE ESPERIENZE?
“Certo! Il sud America, la Russia e l’est Europa sono dei mercati dove siamo molto affermati nell’ambiente gothic metal. Ovviamente lì l’accoglienza è stupenda, direi calorosissima! Stiamo infatti programmando dei nuovi concerti da quelle parti da tenere il prima possibile. Di aneddoti me ne vengono in mente tanti, questi sono posti dove i fan ti aspettano sotto l’albergo per portarti dei fiori, scattare fotografie insieme e chiedere autografi… Sono ragazzi che si sbattono per creare il fan club della nostra band, con i quali abbiamo un rapporto di comunicazione quasi giornaliero! Hanno un rapporto molto diretto con le band che amano. Ti dirò che forse noi in Europa abbiamo perso questa ingenuità di fondo, questo farsi emozionare nel vedere l’artista che ci piace, forse siamo troppo bombardati dai media, siamo eterni annoiati, dovremmo tornare un po’ bambini e imparare nuovamente a farci emozionare dall’arte!”.

AVETE GIA’ PROGRAMMATO UN TOUR PER CELEBRARE AL MEGLIO “MOONLIGHT WALTZ”? CI SONO DELLE DATE ITALIANE?
“Sì, abbiamo già fatto tre date in Spagna ed una in Portogallo. La prossima settimana saremo in Turchia e poi andremo in Romania. In aprile dovremmo tornare in Russia e poi a maggio partirà il tour europeo vero e proprio.  Per ora date italiane in programma non ce ne sono molte,  anzi a dire il vero c’è solo Milano, tuttavia le cose potrebbero cambiare, perché il disco pare stia andando veramente molto bene anche qui in Italia, cosa che onestamente non mi aspettavo, perché quello interno non è mai stato uno dei nostri mercati migliori. Comunque meglio così, questo potrebbe voler dire più concerti in patria e la cosa non può che farmi piacere, amiamo la nostra nazione e amiamo i fan italiani! Sapere che stanno crescendo di numero è un onore per noi”.

IN CHIUSURA VOLETE LASCIARE UN MESSAGGIO AI LETTORI DI METALITALIA.COM?
“Continuate a supportare la musica alternativa e comprate i dischi originali, perché a forza di scaricare si mettono a rischio tante brave band che non meritano di finire nell’oblio solo perché non si vuol rinunciare a 10-15 euro, anche se un disco piace! Blood is life!”.

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.