Gli svedesi Therion ad ogni nuovo album riescono a stupire. La loro massiccia evoluzione musicale, ma soprattutto un’ispirazione costante, trasformano ogni uscita della band in un successo sicuro. Dopo un imponente lavoro come “Lemuria/Sirius B”, Christofer Johnsson e soci decidono di riproporre questo formato con il terzo capitolo di un concept incentrato sulla simbologia delle rune e sulla teoria della cabala del mistico Bureus. A parlarci del nuovo lavoro degli scandinavi è il chitarrista Kristian Niemann, che tra le tante dichiarazioni ci rivela un prossimo album che chiuderà questa sorta di saga.
“Non ritengo sia stato il successo a farci propendere per questa scelta. ‘Lemuria’ e ‘Sirius B’ sono due creature ben distinte che abbiamo optato di pubblicare in un doppio cd perché ritenevamo la nostra musica valida e, allo stesso tempo, si poteva far risparmiare soldi ai fan proponendo un prezzo onesto. ‘Gothic Kabbalah’ è invece un’entità unica, le canzoni seguono una trama comune, che a sua volta è anche legata alla nostra precedente release”.
“GOTHIC KABBALAH” INFATTI E’ IL TERZO CAPITOLO DI UNA QUADRILOGIA SE NON ERRO…
“Esattamente! All’inizio Christofer e tutti noi avevamo deciso di scrivere una trilogia, poi abbiamo optato per aggiungere un altro capitolo che pubblicheremo in futuro”.
QUINDI ANCHE IL PROSSIMO DISCO SARA’ COLLEGATO PER TEMATICHE E MUSICA A “GOTHIC KABBALAH”…
“Per quanto riguarda le tematiche, sicuramente sì. Il filo conduttore comune sono le rune e la loro simbologia. Nella tradizione nordica sono cinquanta le rune, e la nostra quadrilogia musicale conterrà in tutto cinquanta canzoni. Sul versante musicale non posso dirti niente sul prossimo disco, ma non è per nulla scontato che sarà simile a ‘Gothic Kabbalah’. ‘Lemuria’, ‘Sirius B’ e l’ultimo nato si differenziano molto a livello musicale: i primi due sono molto più operistici e orchestrali, nel nuovo ci siamo concentrati sulle singole performance come musicisti, dando la precedenza a voce, chitarre, basso e batteria. In questo disco suoniamo come una classica band”.
E COME BAND AVETE ASSOLDATO ELEMENTI DI TUTTO RISPETTO, A PARTIRE DAL SOSTITUTO DI CHRISTOFER ALLA VOCE…
“Christofer non è un tipico cantante che allena costantemente le corde vocali ed affina la perizia tecnica. In questi anni, cantando solo in tour, ha capito che non riusciva a dare il massimo di sé, quindi ha optato di dedicarsi in toto alla sua chitarra. Mats Leven suona ancora con noi e le sue parti sono aumentate, in più è arrivato Tommy Helgesson e le due vocalist femminili Katarina Lilja e l’americana Lori Lewis che non ha partecipato al disco, ma sarà con noi in tour”.
IL VOSTRO CONTINUO SPERIMENTARE NUOVE SONORITA’ E’ PIANIFICATO?
“Se per pianificato intendi scrivere musica a tavolino e preconfezionata, allora ti rispondo di no. Se parliamo di evoluzione, i Therion sono una band che si è sempre spinta oltre, disco dopo disco. Non siamo più gli stessi di ‘Beyond Sanctorum’ o ‘Theli’, sia per quanto riguarda i componenti, ma soprattutto perché non avrebbe senso scrivere una copia di qualcosa che abbiamo già fatto. Il nostro stile evolve, si trasforma, non ci poniamo limiti nell’esprimerci”.
A BUCAREST AVETE SUONATO CON UN’ORCHESTRA DI CIRCA CENTO ELEMENTI. COSA TI RICORDI DI QUELL’ESPERIENZA?
“E’ stata un’esperienza incredibile! Pensa che siamo stati contattati addirittura dall’ambasciata svedese in Romania, che ci ha invitato a suonare in questo concerto organizzato a fini di beneficenza. L’orchestra contava i migliori musicisti rumeni, inoltre erano coinvolti anche i più grandi cantanti operistici di Vienna. La musica era incentrata su autori quali Wagner e Mozart, venire a contatto con questi professionisti ci ha accresciuto molto musicalmente”.
MI PUOI PARLARE DI JOHANNES BUREUS, IL FILOSOFO/MISTICO CHE HA ELABORATO LA SUA TEORIA DELLA CABALA GOTICA?
“A essere sincero non posso dirti molto, perché è Christofer l’autore dei brani, lui saprebbe essere più preciso. Bureus era l’insegnante dell’imperatrice Kristina ed ha sviluppato un sistema di astrologia, magia e cabala. Thomas Karlsson, un amico (nonché fondatore dell’ordine esoterico Dragon Rouge, nda) che ci aiuta a scrivere i testi sin da ‘Theli’, ha scritto un intero libro su questi argomenti. Il sistema di Bureus è ancora in fase di studio, in quanto molto complesso e dalle molteplici interpretazioni”.
IL PROSSIMO TOUR VI VEDRA’ A FIANCO DI GRAVE DIGGER E SABATON, DUE FORMAZIONI MOLTO DISTANTI DAL VOSTRO GENERE…
“Devo dire che non conosco musicalmente i Grave Digger e i Sabaton, anche se so che i primi sono sulla scena da oltre vent’anni e godono di una reputazione molto solida. Il tour è stato organizzato d’accordo con il management perché noi e i Grave Digger abbiamo la stessa booking agency. In questo modo abbiamo molti problemi in meno da sistemare. Credo comunque che l’unione di band così diverse si rivelerà salutare per tutti, perché noi potremo acquisire nuovi fan, magari giunti solo per vedere i Grave Digger, e lo stesso dicasi per loro”.
KRISTIAN, TU SEI ENTRATO NELLA BAND AI TEMPI DI “DEGGIAL”. CONOSCEVI GIA’ I THERION?
“Certamente, e adoravo già ai tempi un disco come ‘Theli’, pieno di sonorità nuove ed originale per quegli anni. In questi sei anni sono cresciuto molto come musicista e mi sono divertito moltissimo sul lato personale. I ragazzi sono fantastici, c’è una buona sintonia fra di noi!”.