“Ciao a tutti, sono Mårten, il cantante dei This Ending. Sono attivo nella scena metal sin dai primissimi anni Novanta. Nel 1993 ho formato assieme agli altri ragazzi gli A Canorous Quintet. Nel 1994 completammo la formazione e nel giro di quattro anni realizzammo un mini-CD e due album. Inoltre tenemmo un buon numero di concerti. Purtroppo alla band mancò sempre il supporto necessario per fare il salto di qualità, così ad un certo punto decidemmo di scioglierci e di dedicarci ad altro. Verso la fine del 2004 ci è però tornata la voglia di suonare insieme, così abbiamo provato a scrivere della nuova musica. In breve tempo abbiamo completato un promo di tre tracce intitolato ‘Let The World Burn’, che ha immediatamente destato l’interesse della Metal Blade. Con il suo supporto siamo quindi riusciti a realizzare l’album ‘Inside The Machine’, che è fuori oggi sotto il moniker This Ending”.
A COSA CREDI CHE FU DOVUTA LA MANCATA ESPLOSIONE DEGLI A CANOROUS QUINTET?
“Scarso supporto dalla label, poca promozione e, in generale, tanta sfortuna! Sarebbe stato bello diventare popolari come At The Gates o Dark Tranquillity, ma pazienza…”.
CHE COSA AVETE FATTO IN QUELLA PAUSA DI SEI ANNI, TRA LA PUBBLICAZIONE DI “THE ONLY PURE HATE” E LA NASCITA DEI THIS ENDING?
“Alcuni dei ragazzi hanno fondato i Guidance Of Sin, io ho inciso le parti vocali per ‘Grey Dawn’ degli October Tide – il progetto parallelo di alcuni membri dei Katatonia – e ho fatto parte per un certo periodo dei Sins Of Omission e dei Votur. Leo invece si è dato da fare con i Niden e i The Dead, mentre Fredrik si è unito agli Amon Amarth e ha suonato per un po’ con i Curriculum Mortis. Insomma, non ce ne siamo certo stati con le mani in mano!”.
LA LINEUP DEI THIS ENDING E’ LA STESSA DEGLI A CANOROUS QUINTET. PER QUALE MOTIVO NON AVETE MANTENUTO IL VECCHIO NOME?
“Volevamo prendere le distanze dal nostro passato. Non perchè rinnghiamo quanto abbiamo fatto anni fa, ma soltanto perchè volevamo essere liberi di esprimerci senza restrizioni. Inoltre, non avevamo voglia di essere considerati l’ennesimo gruppo che si riforma a distanza di anni per guadagnare due soldi. E, per finire, trovo che il nome This Ending suoni molto meglio di A Canorous Quintet!”.
PARLIAMO ALLORA DEL VOSTRO ALBUM DI DEBUTTO, “INSIDE THE MACHINE”. SIETE SODDISFATTI DEI RESPONSI CHE STATE OTTENENDO?
“Sì, decisamente. I responsi per il momento sono ottimi: stiamo leggendo solo buone recensioni e sto rispondendo a parecchie interviste”.
COME DESCRIVERESTI “INSIDE THE MACHINE” A CHI NON HA ANCORA AVUTO MODO DI ASCOLTARLO?
“‘Inside The Machine’ è un killer album. Ha una tracklist imprevedibile, è freddo, oscuro, aggressivo, ma anche groovy e vagamente melodico. Questo è il death metal che piace a noi! I testi trattano del lato più oscuro della natura umana e sono strettamente collegati alla musica”.
VI CONSIDERATE ANCORA UNA MELODIC DEATH METAL BAND? OPPURE, CON I THIS ENDING, VOLETE INTRAPRENDERE UN CAMMINO DIFFERENTE?
“No, non siamo affatto una melodic death metal band. Siamo una death metal che interpreta il genere alla sua maniera. Ascoltiamo ancora spesso la musica del decennio scorso e le nostre influenze non sono cambiate più di tanto, ma oggi vogliamo scrivere la musica più originale ed interessante possibile, senza badare a ciò che fanno o hanno fatto altri”.
C’E’ UNA CANZONE NELL’ALBUM DELLA QUALE ANDATE PARTICOLARMENTE FIERI? O UNA CHE DAL VIVO PENSATE CHE FUNZIONERA’ MEGLIO DI ALTRE?
“Difficile da dire, visto che per me ogni song è ottima! Comunque, come cantante, sono molto soddisfatto di ‘Pitch Black’, credo che renderà alla grande in sede live. Ma il nostro obiettivo è sempre stato quello di scrivere song che funzionassero sia nel nostro stereo che dal vivo, quindi non mi dilungherò in questa risposta… tutto il disco merita di essere ascoltato!”.
STATE DUNQUE PROGRAMMANDO DEI CONCERTI? COME FARA’ FREDRIK A TROVARE IL TEMPO PER SUONARE CON VOI, VISTO CHE E’ SEMPRE IMPEGNATO CON GLI AMON AMARTH?
“Speriamo di poter andare in tour entro la prima metà del 2007 e di prendere parte a qualche festival estivo. Fredrik ha sempre qualche mese libero ogni anno e adora suonare con noi, quindi si tratterà solamente di far combaciare i due impegni”.
COME VEDI LA SCENA METAL SVEDESE AL GIORNO D’OGGI? RIMPIANGI I VECCHI TEMPI O TI SODDISFA ANCORA?
“Non seguo più tantissimo l’underground, ma so per certo che la scena è ancora viva e vegeta e che sta sfornando continuamente nuovi talenti. Sono molto orgoglioso della scena svedese, è sempre stata la migliore qui in Europa!”.
QUALI SONO I PIANI DEI THIS ENDING ORA CHE IL DEBUT ALBUM E’ NEI NEGOZI?
“L’obiettivo primario è quello di andare in tour e di portare il verbo dei This Ending ovunque! Poi vogliamo concentrarci sulla stesura di nuove canzoni e registrare un nuovo album, che speriamo finirà per essere ancora più competitivo di ‘Inside The Machine’. Vogliamo far sapere a tutti che siamo definitivamente tornati e vogliamo guadagnare tanti nuovi fan!”.
GRAZIE PER L’INTERVISTA, MARTEN. VUOI AGGIUNGERE QUALCOSA?
“Solo ringraziarvi per l’interesse nei This Ending e invitare i fan italiani a dare un ascolto al nostro album e a venire a vederci suonare quando verremo dalle vostre parti!”.