Da poco nuovamente sul mercato con il quarto disco, il profondo “Quicksilver Clouds”, i Throes Of Dawn ci hanno dimostrato ancora una volta di essere una delle formazioni più ispirate della scena finlandese. Abbiamo contattato il frontman Henri per farci illustrare il loro nuovo dark metal masterpiece…
PER COMINCIARE VORRESTI RACCONTARCI COSA E’ SUCCESSO AI THROES OF DAWN IN TUTTO QUESTO TEMPO? SONO PASSATI OLTRE TRE ANNI DALLA PUBBLICAZIONE DEL VOSTRO PENULTIMO LAVORO E NEL FRATTEMPO LA LINE UP E’ STATA COMPLETAMENTE STRAVOLTA…
“Sì, sono accadute tante cose dalla pubblicazione del precedente album. Quando ‘Binding of the Spirit’ è arrivato nei negozi ci siamo sciolti. Questo perché tutti i membri della band si stavano trasferendo in luoghi diversi. Io stavo per andare a vivere in un’altra città e anche il nostro tastierista Jani stava facendo lo stesso. Non c’era quindi proprio la possibilità di poter ancora lavorare assieme. Inoltre all’epoca sembrava impossibile poter scrivere un disco che fosse migliore di ‘Binding…’ quindi decidemmo di sciogliere la band: chiamai tutti e gli comunicai questa decisione. Dopo alcuni mesi però telefonai a Jani e gli proposi di tornare a suonare con me, riformando il gruppo. L’idea era di rimpiazzare ogni vecchio membro o di realizzare un album come duo. Jani si dimostrò molto interessato e alla fine optammo per la prima soluzione. Ed ora eccoci qui con un nuovo album ed una nuova line up”.
TI ANDREBBE DI PRESENTARE I MEMBRI DEI THROES OF DAWN?
“I membri fondatori siamo io (Henri, cantante) e Jani, il tastierista. Gli altri membri dei Throes Of Dawn ora sono il chitarrista Juha, che proviene dai Rotten Sound, il bassista Harri, che ha suonato in passato con Vomiturition e Cartilage, e il batterista J.Martikkala, già con …And Oceans, Enochian Crescent e Black Dawn. Tutti musicisti di talento e con grande esperienza!”.
PARLIAMO ORA DEL NUOVO ALBUM, “QUICKSILVER CLOUDS”. SODDISFATTI DEL RISULTATO FINALE?
“Assolutamente, siamo molto contenti del risultato che abbiamo raggiunto! Ci sono voluti molti anni per scrivere questo album ma la cosa non ci è pesata affatto, volevamo che fosse migliore di tutti quelli passati. La produzione è molto buona e i brani hanno una varietà impressionante di umori. Ci sono elementi death, black e doom e puoi persino udire roba progressive, elettronica e gothic. Il lavoro per tutti noi è stato molto duro ma sono orgoglioso di ciò che abbiamo creato. Abbiamo investito molto del nostro denaro e del nostro tempo ma abbiamo raggiunto i nostri obiettivi”.
COME SONO NATI I NUOVI PEZZI?
“Tutta la musica è stata scritta da Jani e da Juha. Nel nostro home studio abbiamo realizzato varie demo version di ogni brano e ascoltandole attentamente abbiamo potuto scegliere cosa preferivamo e scrivere i testi più adatti. Questi demo sono stati fatti ascoltare anche all’ingegnere dello studio, in modo che si facesse un’idea di cosa volevamo ottenere. Le session di registrazione sono state ben tre e tutte sono avvenute lo scorso autunno nei Sonic-pump studio di Helsinki. Prima abbiamo registrato batteria e basso, poi le chitarre e le tastiere. Infine ci siamo occupati delle vocals e del mixaggio, che ha avuto luogo a dicembre”.
MUSICALMENTE “QUICKSILVER CLOUDS” SI DISCOSTA UN BEL PO’ DALLA VOSTRA VECCHIA PRODUZIONE. ORA C’E’ PIU’ MELODIA, PIU’ TASTIERE, PIU’ VOCE PULITA… COME SPIEGHI QUESTA EVOLUZIONE?
“Sin dall’inizio volevamo che il nostro quarto album risultasse totalmente differente da qualli precedenti. Non volevamo scrivere ‘Binding of The Spirit part II’… anche se, a ben pensarci, essendo passati tutti questi anni sarebbe stato comunque difficile, ora siamo persone diverse! Sarà anche un cliché ma volevamo progredire con la nostra musica, non fare continuamente le stesse cose. Volevo anche cantare in modo diverso questa volta: non ho mai usato tanto la voce pulita come su quest’album. Inoltre ho usato tanti effetti e distorsioni anche per lo screaming! Un’altra cosa che in passato non avevamo mai utilizzato è l’elettronica, vedi la linea di basso di ‘Hollow Reflection’, una cosa molto strana per noi ma che è calzata a pennello nella song!”.
TI ANDREBBE DI COMMENTARE I VOSTRI VECCHI DISCHI? CERTAMENTE MOLTI DEI LETTORI NON LI CONOSCERANNO…
“Il nostro debut album, ‘Pakkasherra’, è un bell’album metal, con tante parti tecniche e virtuose. Un’opera complessa e grezza allo stesso tempo, con una produzione purtroppo scadente. ‘Dreams of the Black Earth’ è certamente più maturo e personale: la produzione è buona così come molte delle song! Dark metal melodico ed atmosferico con punte di folk e black metal. ‘Binding Of The Spirit’ invece è il nostro album più oscuro. Con degli ottimi suoni e una bella copertina presenta un dark metal ancora più cupo e malinconico. Rimango molto orgoglioso di questo disco”.
COME DESCRIVERESTI LA MUSICA DI “QUICKSILVER CLOUDS”?
“Hmmm… probabilmente parlerei di ‘melodic and atmospheric dark metal’ ma è molto difficile descrivere ora il nostro tipo di musica. Diciamo comunque che dark metal rimane la descrizione migliore, inutile rendersi ridicoli con definizioni contorte che lasciano il tempo che trovano…”.
DI COSA PARLANO I NUOVI TESTI?
“Tratto tanti argomenti diversi questa volta… ho voluto scrivere testi più originali e meno poetici. Mi sono ispirato a sogni e a diverse esperienze quotidiane per scriverli. Non voglio rivelare qui ogni argomento, ci vorrebbe una vita, ma posso soffermarmi sul testo di ‘Halo of Flies’. Ho scritto il suo testo dopo aver visto una foto scattata poco dopo un omicidio a New York. La foto è stata fatta pochissimo dopo che l’omicidio era avvenuto e si trattava di qualcosa di veramente intenso e disturbante, mostrava la reazione delle persone nelle vicinanze. Molta gente sta correndo in direzione del cadavere e mentre altre persone sono già sul posto e guardano inorridite dei bambini stanno ridendo e giocando fra loro. Per un libro sulla misantropia questa foto sarebbe una copertina perfetta”.
QUALE NUOVO PEZZO CONSIGLIERESTI DI ASCOLTARE A CHI VOLESSE AVVICINARSI A VOI?
“Sicuramente ‘Vertigo’ o ‘Hollow Reflection’, le trovo perfette e pienamente rappresentative degli odierni Throes Of Dawn”.
QUALI RITIENI CHE SIANO I GRUPPI CHE PIU’ VI HANNO INFLUENZATO?
“Ascoltiamo tantissimi tipi diversi di musica, è davvero difficile elencarti tutte le nostre influenze. Diciamo che Jani e Juha, oltre ad essere i principali compositori, sono i due membri più open minded. Juha ascolta soprattutto progressive mentre Jani folk e gothic metal. Penso che Unholy, Tiamat ed Amorphis siano però i nostri gruppi preferiti. Ultimamente il nuovo album è stato spesso paragonato a quelli dei Tiamat, la cosa mi fa piacere ma non credo che ci siano poi tante similitudini. ‘Quicksilver Clouds’ è talmente vario che al suo interno puoi trovare davvero ogni cosa”.
COME CREDI CHE SUONERA’ IL VOSTRO PROSSIMO LAVORO?
“E’ un po’ presto per dirlo, per ora non abbiamo preparato molto, ma credo che diminuiremo ulteriormente gli elementi black metal. Io probabilmente mi concentrerò ancora di più sulla voce pulita… e magari un giorno abbandoneremo del tutto lo screaming. Ci tengo comunque a sottolineare che anche se i Throes Of Dawn approderanno su lidi musicali più soft rimarranno sempre una band dark”.
CI SONO SPERANZE PER VEDERVI DAL VIVO IN EUROPA?
“Attualmente stiamo lavorando ad un tour europeo e probabilmente questo avverrà. Per ora abbiamo suonato solamente una volta con la nuova line up, qui in Finlandia, ed è stata una bellissima esperienza”.
OK, GRAZIE INFINITE PER IL TEMPO CONCESSOMI, HENRI. A TE LA CONCLUSIONE…
“Ti ringrazio molto per l’intervista! Cercate il nostro nuovo album e visitate www.throesofdawn.com“.