TIAMAT – The beauty is sleeping

Pubblicato il 04/06/2006 da
 
Dopo alcuni anni di relativo silenzio, i Tiamat sono tornati sul mercato con “The Church Of Tiamat”, il loro primo DVD ufficiale. Un insolitamente loquace Johan Edlund ci ha raccontato come è nato questo progetto e soprattutto che cosa ha in programma la sua band, al momento priva di un contratto discografico e ben lontana dall’essere vicina alla realizzazione di un nuovo album di inediti.
 
 

IL CONCERTO CONTENUTO NEL DVD E’ STATO FILMATO IN UNO STUDIO TELEVISIVO A KRAKOW, IN POLONIA… UN LUOGO DOVE GIA’ ALTRE BAND HANNO FILMATO DEGLI SHOW. ALCUNE SONO RIMASTE SODDISFATTE DEL RISULTATO, ALTRE MENO. VOI COME VI SIETE TROVATI?
“Sapevamo che molti gruppi prima di noi si erano recati in quello studio per filmare uno show da inserire in un DVD, ma noi abbiamo scelto la Polonia perchè è da sempre una delle nazioni nelle quali veniamo più seguiti. Quando la Metal Mind Productions ci ha offerto di filmare un nostro concerto in quello studio abbiamo accettato proprio perchè siamo legati a quella nazione… sapevamo che non si sarebbe trattato di qualcosa di altamente originale, ma non ci è importato affatto. Ricordo che Tommy, il boss della Metal Mind, mi contattò nel lontano 1991 per tenere dei concerti da quelle parti. Fu quella la prima volta in cui i Tiamat suonarono al di fuori della Svezia! Gli sono ancora molto grato per averci dato una tale opportunità in quel momento della nostra carriera. Mi è sembrato più che giusto ricambiare il favore a tanti anni di distanza accettando la sua proposta”.

NON E’ STRANO ESIBIRSI IN UNO STUDIO ANZICHE’ IN UN CLUB?
“Sì, è davvero strano. L’atmosfera è completamente differente perchè hai attorno tantissime telecamere e inoltre il pubblico non è molto numeroso… purtroppo lo studio non permette a molta gente di entrare. Comunque non sono dell’idea che esibirsi in un tale contesto sia peggio che esibirsi in un club… è semplicemente una cosa diversa”.

RICORDO DI AVERVI VISTI A MILANO NEL CORSO DI QUELLO STESSO TOUR E NON MI PARE CHE ABBIATE OFFERTO UNO SHOW MOLTO DIVERSO PER QUELLA OCCASIONE…
“Esattamente. Per noi si è trattata di una data come tante di quel tour, l’unica differenza può essere rintracciata nel luogo in cui abbiamo suonato, che, appunto, non era un club come gli altri. Per il resto, noi ci siamo esibiti come al solito, proponendo la stessa scaletta e muovendoci come sempre. Volevamo che il DVD fotografasse quel tour in maniera più che fedele, non avrebbe avuto senso recarci laggiù apposta per realizzare il DVD… non sarebbe stato per nulla spontaneo”.

PER QUALE MOTIVO HAI SCELTO “THE CHURCH OF TIAMAT” COME TITOLO DEL DVD?
“Mi è sembrata la scelta più logica… questo DVD va visto come un regalo ai nostri fan e io ho sempre visto questi ultimi come una vera e propria comunità, quasi di stampo religioso. Mi piace pensare che i fan dei Tiamat abbiano il mio stesso modo di vedere le cose e di comportarsi nella vita di ogni giorno. I Tiamat dovrebbero rappresentare il nostro lato oscuro, ciò che gli altri non riescono a vedere e che, al tempo stesso, è ciò che più di ogni altra cosa ci dà forza”.

TI SENTI DUNQUE MOLTO LEGATO AI TUOI FAN…
“Assolutamente, come potrei non avere rispetto per chi ha investito e investe il suo denaro nella mia musica? I Tiamat non sarebbero mai riusciti ad arrivare a questi livelli senza l’appoggio dei loro ammiratori. Tengo sempre in considerazione ciò che mi viene detto dai fan… ad esempio, sul nostro sito ufficiale è presente un forum in cui sono solito rispondere in prima persona a tutte le domande che mi vengono poste. Inoltre, se qualcuno prima di un nostro concerto viene a chiedermi di suonare un determinato pezzo, cerco sempre di fare il possibile per accontentarlo. Mi sembra il minimo…”.

OLTRE ALLA POLONIA, QUAL’E’ IL PAESE IN CUI I TIAMAT HANNO PIU’ SEGUITO?
“Onestamente non saprei, perchè la Century Media non mi ha quasi mai fornito dei dati dettagliati. Credo che la Germania sia un buon mercato per noi, ma è cosa comune a tanti altri gruppi. Forse i Tiamat hanno però un certo seguito anche in nazioni che non hanno alcuna tradizione in campo metal o dark rock: ad esempio, riceviamo molte email e lettere da posti come gli Emirati Arabi, l’Iran e il Brunei. Non so davvero come spiegarmelo, ma tutto ciò è fantastico! Mi dispiace solo che difficilmente questi ragazzi potranno vederci suonare nella loro nazione…”.

HO SAPUTO CHE ORA ABITI IN GRECIA… PER QUALE MOTIVO HAI DECISO DI TRASFERIRTI LI’?
“Mi piace viaggiare e non amo starmene troppo tempo nello stesso posto… tutto qui. Prima abitavo in Germania e, ancora prima, in Svezia… ma mi sono stancato dell’Europa centrale, è troppo fredda e non amo il suo stile di vita. Spesso e volentieri la gente è più interessata ad avere l’ultimo modello di cellulare che a conoscersi veramente. Qui in Grecia sto scoprendo una sensibilità per certi versa più simile alla mia…”.

VISTO CHE ORA ABITI LONTANO DAGLI ALTRI RAGAZZI DELLA BAND, COME VI ORGANIZZERETE PER COMPORRE IL PROSSIMO ALBUM?
“Non lo so, probabilmente verranno a casa mia… ma, ad essere onesti, al momento non abbiamo in programma un nuovo disco”.

VUOI DIRE CHE VI STATE PRENDENDO UNA PAUSA?
“Sì, possiamo metterla in questi termini. Al momento non mi sento sufficientemente ispirato per dare il via al songwriting per un nuovo album, quindi mi sto semplicemente dedicando ad altro. E gli altri ragazzi stanno facendo lo stesso. Non vedo i Tiamat come un lavoro: se non mi sento di comporre non cerco nemmeno di provare a farlo, non devo rendere conto a nessuno di ciò che faccio, etesto avere delle scadenze. Ma i fan devono stare tranquilli, se decideremo di dare alle stampe un nuovo lavoro, quest’ultimo sarà senz’altro qualcosa di altissima qualità. Abbiamo bisogno dei nostri tempi… al giorno d’oggi escono così tanti dischi che non mi va di realizzarne uno che non sarà in grado di spiccare fra essi. Magari passeranno anche degli anni, ma cercheremo di ripagare l’attesa nel migliore dei modi”.

SO CHE LA VOSTRA COLLABORAZIONE CON LA CENTURY MEDIA E’ GIUNTA AL TERMINE, AVETE GIA’ RICEVUTO DELLE NUOVE OFFERTE?
“Per ora tutto è fermo, anche perchè – come ti dicevo – non stiamo lavorando a del nuovo materiale. Comunque sì, il nostro contratto con la Century Media è scaduto, ma ciò non vuol dire che cambieremo label… con loro ci troviamo bene e ci hanno fatto una nuova offerta… a tempo debito la prenderemo in considerazione”.

PENSI CHE PRIMA O POI VEDRA’ LA LUCE UN NUOVO ALBUM DEI LUCYFIRE?
“Non saprei, quel progetto è nato per scherzo e, per giunta, non è stato esattamente ben accolto. Mi sono divertito, ma non so se avrò voglia di incidere un secondo album. Quando tornerò a comporre lo farò in primis per i Tiamat”.

SEI ANCORA TU COLUI CHE COMPONE TUTTA LA MUSICA PER LA BAND?
“Direi di sì, io ho scritto circa il 95% del materiale dei Tiamat. Ma sono stufo che questa band venga a voltre vista come un mio progetto personale… gli altri ragazzi sono soliti aiutarmi e hanno sempre il diritto di dire la loro in sede di songwriting. Non è mai capitato che arrivassi in studio e dicessi ‘Dovete suonare così!’, sono sempre aperto alle opinioni e alle considerazioni di Anders e Lars”.

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