TICINUM – Il Medioevo è alla porte!

Pubblicato il 14/12/2023 da

Ticinum sta per folk medieval metal, ma sta anche per italianità. Forti di un approccio lirico dialettale, di un’immaginario abbastanza fuori da canoni e di una musicalità lontana dal folk da birreria, legata invece alle tradizioni del pagan black di qualche anno fa, i pavesi Ticinum hanno esordito alcuni mesi fa con “A’ La Porta Di Cént Tùr”, un disco che ci ha sorpreso per efficacia e musicalità.
Notando come si tratti oltretutto di una band anagraficamente giovane, abbiamo deciso di sentire cosa hanno da raccontarci riguardo al percorso finora fatto e quali piani ci siano per il futuro. A risponderci Agilulf (basso), Theleeb Corax (voce e mandolino) e Rusruvent (batteria).

SIETE SPUNTATI NELLA SCENA ABBASTANZA DI SORPRESA… RACCONTATECI DA DOVE VENITE E COME SONO NATI I TICINUM!
Agilulf: – Ci siamo formati nel 2022 da un’idea di Rattenkoenig e Theleeb Corax. Io ero in Cile quando sono stato contattato e sono stato subito incuriosito dal progetto, perché nella mia vita artistica sono sempre stato ispirato dall’immaginario medievale.
Non appena tornato, ho contattato Theleeb per capire in cosa consistesse effettivamente il concept: l’idea era quella di creare un progetto medieval black metal che riportasse alla luce le leggende del pavese di cui si conosce poco a livello nazionale e niente a livello internazionale, per non parlare della lingua lombarda che si sta ormai perdendo. Perciò abbiamo deciso di usarla come principale mezzo di espressione per i testi.
Theleeb Corax: – Siamo spuntati di sorpresa come i Franchi sotto alle mura della nostra capitale, pronti ad assediarci con una tempesta di metallo, veniamo dalle paludi e dai rivi del borgo pavese e siamo nati per riportare l’antica capitale allo splendore! Con un po’ meno enfasi però, ti dico che nasciamo dalla necessità di voler fare della musica che ci possa piacere, in particolare ho sempre avuto massimo gusto per il medieval black metal ma anche per musica che sentiamo nostra e tradizionale.
Rusruvent: – Ci siamo conosciuti grazie ai social, Theleeb Corax mi ha contattato su Instagram proponendomi appunto un incontro per conoscerci visto che erano alla ricerca di un batterista da inserire in questa nuova realtà che stavano formando. Deluso da diverse esperienze passate ho deciso di accettare in gran parte perché spinto da Sabrina, la mia attuale ragazza, e mi sono subito trovato bene, nella band c’è un ottimo feeling!

IL PAGAN FOLK CHE SUONATE E’ UN PO’ FUORI MODA, A DIR LA VERITA’. COME MAI QUESTA SCELTA? PERCHE’ ‘QUI E ORA’?
Agilulf: – La risposta è semplice secondo me: perché prima di tutto siamo cresciuti con questo stile.
Come seconda risposta ti direi che quando era in voga eravamo decisamente troppo giovani ed irresponsabili per portare avanti un progetto così corposo ed impegnativo.
Terminerei col dire che secondo me le mode, soprattutto nell’arte e nella musica, non ci sono: il buono resta e finisce per influenzare nuovi progetti, ciò che è poco valido sparisce e le sue influenze si vanno a perdere. E’ proprio ora che siamo attivi creativamente e di questo si deve tenere conto nelle svariate influenze che nel primo album, ma soprattutto nei futuri, si sentiranno.
Theleeb Corax: – Se ci riferiamo all’esplosione di questo genere e della sua massima espansione posso darti totalmente ragione, e penso sia un bene per noi perché ora come ora, come detto da Agilulf, abbiamo la giusta maturità e consapevolezza per portare innanzi questo tipo di progetto.
Come concept viviamo in piena Peste Nera, mescoliamo Medioevo a tradizione e leggenda locale. Penso che, come il folklore degli avi, siamo un po’ fuori dal tempo più che fuori tempo. Il ‘qui e ora’ è solamente dovuto al fatto che siamo proprio qui ed ora con il massimo impegno di ognuno dei nostri membri e con la possibilità di portare il progetto  su un palco, aspetto che per me è veramente importante.
Rusruvent: – Tutti abbiamo influenze musicali diverse e vogliamo mantenere un’apertura mentale all’ascolto di svariati generi (pur avendo ognuno le proprie preferenze!). Non abbiamo mai mirato a seguire la moda e di certo non ci aspettiamo che quel che facciamo un giorno possa diventarlo. L’importante è suonare pezzi inediti e metterci del nostro per uscire un po’ dagli schemi.

L’IDEA DI MEDIOEVO CHE PROPONETE E’ PIUTTOSTO PECULIARE E OVVIAMENTE MOLTO ITALICA. COME MAI?
Agilulf: – Cosa c’è di più medievale della nostra penisola? Ha vissuto un’infinità di guerre, invasioni, domini e influenze culturali interessantissime e svariate. Dalla morte dell’Impero Romano d’Occidente la complessità della penisola si è fatta infinita, tanto che ancora oggi non esiste una vera unità.
Ci piace raccontare il nostro territorio, un po’ perché ignorato dai più (per mancanza di coscienza di ciò che ci circonda) e un po’ perché è ciò che viviamo e un narratore deve sempre raccontare ciò che conosce!
Theleeb Corax: – In realtà ti dirò che, in base ai nostri gusti e alla nostre passioni, questa rappresentazione nasce sempre come una manifestazione musicale necessaria e non potrebbe essere diversa, non puoi sapere dove vai se non sai da dove vieni.
La nostra volontà – che penso che traspaia facilmente – è quella di voler far risaltare un’epoca storica e Pavia, la nostra città madre. L’Italia è un paese meraviglioso ed è veramente triste vederla ridotta in questo stato; non c’è valorizzazione storica né territoriale, è un peccato che tutto venga dato per scontato.
Ovviamente siamo localizzati qui e ci basiamo sul folklore della nostra zona, ma ogni regione ha la sua storia da raccontare; sarebbe veramente triste perdere le tradizioni, le leggende ed il dialetto locale!

ANCHE I COSTUMI CON CUI VI PRESENTATE DAL VIVO SONO MOLTO PARTICOLARI. VOLETE PARLARCENE?
Agilulf: – I costumi dal vivo sono in divenire. Ci piaceva l’idea che ognuno di noi interpretasse un personaggio medievaleggiante, con un’impronta chiaramente post-moderna. E così io sono lo stregone, Theleeb è il profeta mendicante, Rattenkoenig un bandito d’alto borgo. Ancora non sappiamo se i personaggi si manterranno o vivranno un ciclo di vita e morte a seconda dei dischi. Quello che sappiamo è che la parte scenica è fondamentale per trasmettere il messaggio.
Chi non ci ha mai sentiti e ci vede salire sul palco rimane per lo meno incuriosito e ascolta la musica con più attenzione. Aggiungerei anche che è divertente, è una sorta di gioco di ruolo incarnato nel rituale musicale!
Theleeb Corax: – Per quanto riguarda i costumi sono un altro tratto che abbiamo sviluppato insieme e con naturalezza per aggiungere anche una parte visuale mirata in abbinamento alla musica e ai testi che andiamo a sviluppare.
Il tentativo è sempre quello di rendere il concept sempre più a nostra dimensione, caratterizzandoci tramite personaggi delle epoche andate, per poterci ancora di più calare nel concept. Ognuno ha il proprio modo di porsi nel concerti, dando così non solo libero sfogo alle proprie idee ma anche ad una continua evoluzione che non ci fa risultare stantii o statici.

CHE CONCEPT C’E’ DIETRO “A’ LA PORTA DI CENT TUR”? QUALI SONO LE TEMATICHE CHE AFFRONTATE NEI TESTI?
Agilulf: – Il concept dell’album è un’introduzione alla vastità di leggende locali di cui parliamo. Alla ‘porta delle cento torri’ siamo all’inizio del viaggio, all’entrata dell’antica capitale del Regnum Langobardorum, ovviamente Pavia, la città dalle cento torri.
Ogni testo tratta una leggenda: può essere più specifica (come ad esempio “Bargniff”, che parla di una creatura anfibia affogatrice di viandanti) oppure più generica (come “Mug D’Oss Darnà” che parla di antichi guerrieri longobardi le cui anime non troveranno pace fino a quando il loro Signore tornerà a condurli verso la gloria). Oppure può riguardare visioni, come ad esempio il testo di “Adalperga”, che parla della triste sorte della figlia di re Desiderio.
Theleeb Corax: – I testi vanno a trattare le leggende locali che riguardano Pavia – la vecchia capitale – e tutti i territori limitrofi. Si passa dal re delle rane al muto dall’accia al collo, dalla costruzione del ponte coperto alla decadenza del castello Botta Adorno.
La maggior parte dei testi sono scritti in dialetto vogherese, una variazione del pavese imbastardita con il piacentino (non è puro pavese perché io provengo da quelle zone). Non disdegniamo l’uso dell’italiano, ma nemmeno i vari linguaggi che sono stati utilizzati nella nostra terra. Non abbiamo ancora utilizzato il latino anche se è una variabile che potremmo considerare per il futuro: cerchiamo di non porre limiti alla nostra creatività.

COME RAPPORTATE LO STILE DEL BLACK METAL CON L’ITALIANITA’? E’ UN GENERE CHE PUO’ AVERE UNA DIMENSIONE LOCALE SECONDO VOI O IN QUALCHE MODO RIMANE SEMPRE UN FORTE DEBITO CON I PAESI NORDICI?
Agilulf: – Non solo il black metal, ma ogni tipo di arte deve attingere a piene mani dalle radici su cui si innesta. Vado a sentire volentieri un gruppo giapponese perché fa musica in un modo peculiarmente giapponese, usando scale particolari o ritmi che inevitabilmente escono nel momento della composizione. Allo stesso modo voglio che nel progetto si senta la nostra cultura.
Questo è molto difficile da realizzare: nel prossimo album avremo strumenti tradizionali come il mandolino (che dal vivo già suoniamo). L’influenza nordica rimarrà perché il metal nostrano è stato sempre ignorato dai media e molti progetti sono morti ingiustamente per mancanza di supporto, mentre i nordici si sono resi conto che il metal è un genere assolutamente onesto e importante come qualsiasi altro.
Perciò, per creare una sonorità tipicamente italiana bisogna andare a scavare nei meandri, al di fuori con la musica italiana ed in particolare bisogna orientarsi verso quella regionale. Per noi è importante capire cosa questa musica possa dare al nostro progetto.
Theleeb Corax: – Senza dubbio è importante la parte nordica poiché è dove il genere ha avuto nascita e si è sviluppato. Sono felice dello sviluppo del black metal estero odierno ma sono anche del parere che il nostro paese abbia avuto e abbia ancora molto da poter dire in questo ambito, a maggior ragione valorizzando il territorio e il corpus di leggende che contraddistingue ogni regione.
Questa cosa è già stata fatta da molte altre band, così come ad esempio gli Imago Mortis a Bergamo, Scuorn a Napoli, Occ Dàl Corùv a Modena o i Vrim in Piemonte; oppure Strja e Canticum Diaboli in veneto, Kre’u in Sardegna; e ancora Inchiuvatu, Malauriu e Nazgul in Sicilia. Di progetti validi ne abbiamo avuti e ne avremo sempre! L’importante è cercare di supportare la propria realtà locale e non lasciarla morire.

L’ARTWORK E’ DECISAMENTE INUSUALE RISPETTO AGLI STANDARD DI UN DISCO DI METAL ESTREMO. COSA RAPPRESENTA?
Theleeb Corax: – Lascio la parola ad Agilulf che ha curato il tutto personalmente!
Agilulf: – Quando ho pensato all’artwork ho cercato un modo efficace di coniugare una simbologia medievale che – soprattutto nei bestiari e manoscritti illuminati – è molto schietta, colorata, semplice, con il mio personale stile artistico (anche se odio questo termine) che è anch’esso molto colorato e si basa molto sulla forma.
Al contrario del pensiero erroneo trasmesso da film e serie di scarsissima qualità, il Medioevo era molto colorato e vivace (e si vede molto bene in chiese o vestiti). Per quello anche sul palco cerchiamo di essere colorati, ed andare in senso opposto ad una tendenza a rappresentare tutto nero, oscuro, coi loghi incomprensibili e le copertine che a malapena si distinguono tra un gruppo e l’altro.
Rimanere vicino alle fonti e richiamare la base folklorica della band era una priorità. Qui ho rappresentato il Bargniff – la creatura anfibia di cui parlavo – che soffoca un guerriero longobardo ferito. Sicuramente colpisce l’osservatore in un mare di nerezza e rimane impressa, nel bene o nel male!

UNENDO ARTWORK, COSTUMI E ANCHE IL LOGO, LA DIMENSIONE VISUALE DEI TICINUM SEMBRA MOLTO IMPORTANTE. QUANTO CONTA PER VOI PROPORRE UN CONCEPT VISUALE OLTRE CHE MUSICALE?
Agilulf: – Da artista, per me conta molto e spero che si rifletta su ogni futura produzione del gruppo: copertine, maglie, artwork in generale.  Come dicevo la parte visuale, sul palco, è quella che fa la differenza: tutto è sempre migliorabile, certo, quello è il nostro lavoro. E’ qualcosa che va ad arricchire la musica, la caratterizza ulteriormente.
Theleeb Corax: – E’ per noi qualcosa di davvero importante perché vediamo che si abbina molto bene al contesto che stiamo creando. Avremmo potuto optare per scelte diverse, come non utilizzare nulla di tutto questo o uniformarci alla corrente black metal più purista di cui sono anche estimatore, ma abbiamo deciso di intraprendere con la musica, i testi e i disegni, una strada più personale possibile che non mostrasse ‘artefazione’ ma solamente ‘espressione’.
Rusruvent: – E’ tentare di uscire dai soliti schemi vale anche in questo caso. Poi se ciò che facciamo piace, meglio ancora!

CHE COSA CI DOBBIAMO ASPETTARE DA VOI NEI PROSSIMI DODICI MESI?
Agilulf: – Sicuramente diverse date dal vivo, una buona dose di nuovi pezzi (forse un EP, forse uno split, forse un full), ne abbiamo già una decina di già scritti e diversi arriveranno. Oltre a questo, un nuovo chitarrista ci accompagnerà nell’avventura e ci sarà un miglioramento visuale/artistico ulteriore di Ticinum.
Theleeb Corax: – Se non verremo colti dalla mors atra o richiusi in qualche segreta condannati alla flagellatio corporis, l’idea sarebbe di continuare su questa linea. Stiamo già lavorando alla stesura del secondo disco e meditando ad uno split o ad un EP.
Sicuramente faremo dei live cercando di mantenere la costanza che abbiamo avuto dall’uscita del primo album. Più persone riusciremo a raggiungere con la nostra musica e più ne saremo felici ed onorati. Bóta, Dùran!

 

 

 

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.