TORNADO – Non Prendeteci Sul Serio

Pubblicato il 03/09/2011 da

Ogni tanto capita per le mani il classico gruppo spassoso che, per quanto possa dichiarare di prendersi sul serio, altro non è che una rimpatriata alcolica fra amici appassionati di metal. È il caso dei Tornado, combo composto da musicisti non eccessivamente famosi dell’Europa del nord che è riuscito a dare vita ad un album di thrash metal dalle tinte molto commerciali, prodotto ottimamente da Peter Tagtgren di fama Hypocrisy, e che si lascia ascoltare con spensieratezza pur non essendo niente di trascendentale. Incuriositi dall’aura spaccona che circonda il gruppo, Metalitalia.com ha rivolto qualche domanda ai Tornado, per sapere se possiamo prenderli sul serio o se dobbiamo derubricarli a semplici alcolizzati metallari. Ecco a voi il resoconto dell’intervista.

COSA PUOI DIRCI IN MERITO ALL’ORIGINE DEL GRUPPO? QUALI SONO INOLTRE LE VOSTRE RADICI MUSICALI?
“L’idea della band è qualcosa alla quale ho lavorato per diversi anni. Il problema è che io non volevo dei compagni di gruppo qualsiasi. Avevo un’idea ben precisa delle persone con le quali volevo condividere musica e palco, specie a livello di personalità. Per quanto riguarda le mie radici personali queste affondano nel metal tradizionale, nel thrash e nel glam. In seguito ho scoperto ovviamente anche il death e il black metal”.

QUALI SONO STATI I PRIMI PASSI DEI TORNADO?
“La prima persona che ho contattato per formare il gruppo è stato il mio vecchio amico Big Maaaaaan. Ci siamo conosciuti anni fa tramite un amico in comune e da allora è nata la nostra amicizia. Poco dopo abbiamo passato un periodo di tempo a scrivere canzoni e a lavorare sul nostro primo demo, che non abbiamo spedito a nessuno. Il tempo di scrivere il nostro secondo demo ed ecco che avevo le idee chiare su come completare il gruppo”.

COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON PETER TAGTGREN (PRODUTTORE DEL DISCO) CONSIDERATO CHE LUI È MOLTO SELETTIVO VERSO I GRUPPI CON CUI COLLABORA?
“Entrare in contatto con Peter è stato facile perché io sono suo padre (ovviamente scherza, ndR)! Durante gli anni ho avuto il piacere di girare in tour con gli Hypocrisy come loro manager e quindi siamo stati di fatto sempre amici. Quando è stata la volta di registrare l’album l’ho chiamato e gli ho chiesto di produrci. Sono un grande fan dei suoi lavori ed ero certo che avrebbe accettato di produrre i Tornado e che ci avrebbe fatto suonare come una band che ha la possibilità di investire milioni di dollari nella produzione. D’altra parte, io che conoscevo solo il suo lato spensierato ho scoperto un Peter grande lavoratore in studio, totalmente professionale e molto paziente nel prendersi tutto il tempo necessario per curare tutti i dettagli. Non ho nient’altro da dire su Peter tranne il fatto che è un ragazzo fantastico”.

PUOI SPIEGARCI PERCH È AVETE SCELTO QUESTO TITOLO PER L’ALBUM?
“Il concetto dell’album è ovviamente legato alle nostre provenienze, posti nei quali andiamo spesso per divertirci in svariate maniere (facile immaginare quali, ndR) senza la paura di essere perseguiti in alcuna maniera. Come la copertina testimonia, questi posti sono pieni di ragazze pronte ad accoglierti”.

PENSI CHE AL TEMPO DEL MODERN METAL, QUANDO MOLTI GRUPPI CAMBIANO DRASTICAMENTE SENZA PROBLEMI LA LORO PROPOSTA MUSICALE, CI SIA UN’ESIGENZA DI UN VERO E ORIGINALE SPIRITO ROCK AND ROLL?
“A mio parere sembra che i gruppi stiano provando a essere ‘differenti’, mancando il punto del rock and roll che è evasione e fantasia. E quando dico fantasy non mi riferisco a ‘Dungeons & dragons’, ma alla maniera in cui tramite il rock uno dovrebbe liberarsi dalle costrizioni mentali e mostrare il suo vero Io. A volte i gruppi sembrano dimenticare questo. Personalmente sono stufo di vedere gruppi che si vestono come se appartenessero al pubblico. Quindi quando la gente mi approccia chiedendomi perché vesto da superstar, io rispondo semplicemente: perché io posso, baby!”.

“IMMAGINATE GLI SLAYER CHE SI ACCOPPIANO CON I GUNS AND ROSES E CON I MOTLEY CRUE IN TERMINI DI SUONI, LOOK, ATTITUDINE, E AVRETE UN’IDEA DI CHI SIAMO”. NON PENSI CHE SIA LEGGERMENTE ESAGERATA QUESTA FRASE COME DEFINIZIONE PER LA VOSTRA MUSICA?
“Sì, in effetti la definizione può suonare ‘bombastica’ ma ha perfettamente senso dato che le nostre personalità lo sono. Gli Slayer rappresentano l’aggressività e il thrash metal nella nostra musica mentre i Tornado incrociano i Motley Crue nell’attitudine e nello stile, ma anche nell’abilità comune nello scrivere canzoni di pronta presa. Mi piace dire che siamo la ‘band attuale’, la band con la potenza e la band troppo dolce per essere acida”.

CHE CI DICI DEL TESTO DI “TUNISIA UPRISING”. AVETE REGISTRATO A FEBBRAIO, QUINDI DUE MESI DOPO LA RIVOLTA CHE HA DATO VITA ALLA “PRIMAVERA ARABA”.
“Esattamente. All’epoca tutti i notiziari parlavano della rivolta. Per me la storia di Muhamad Bouazizi (protagonista dell’evento che simbolicamente ha scatenato la rivolta, ndR) è stata importante, non è passata sotto le righe perché sono state le sue azioni a scatenare la rivolta che ora vediamo propagarsi in tutti i paesi di quella zona”.

ANCORA SUI TESTI. C’ È UN’ALTRA CANZONE CHE PARLA DI UN PREDE PEDOFILO. QUALCHE ESPERIENZA PERSONALE IN MERITO? O, PIU’ SERIAMENTE, CHE PUNIZIONE AFFLIGGERESTI A QUESTI ESSERI SUB-UMANI?
“Fortunatamente non ho mai avuto esperienze del genere. Posso solo immaginare quanto orribile possano essere storie del genere per i bambini, i quali sono magnifici. Penso che chiunque muova una mano contro un bambino vada punito severamente, nel pieno della pena prevista dalla legge. La morte sarebbe una pena troppo buona per queste persone. Basti pensare che in prigione questi molestatori sono odiati da tutti gli altri criminali, ragion per cui non possono entrare in contatto – per la loro incolumità – con il resto della marmaglia. Io li darei in pasto ai cani!”.

QUAL È IL TRAGUARDO CHE VOLETE CONSEGUIRE CON LA VOSTRA MUSICA? PUNTATE A DEL THRASH METAL MOLTO ORECCHIABILE O A MUSICA DIFFERENTE MA PIÙ ORIGINALE?
“Il principale obiettivo come musicista è quello di scrivere canzoni quanto più orecchiabili possibili. Che sia un riff o un coro, voglio che questo rimanga in testa dell’ascoltatore o che possa cantarlo. Niente nella musica è stato originale per tanto tempo e questo mi sta bene. Dopo tutto, i Tornado non hanno inventato la corsa, cercano solo di renderla più divertente”.

ESISTE UNA QUALCHE POSSIBILITA’ DI VEDERVI IN TOUR? AVETE MAI SUONATO DAL VIVO?
“Come gruppo, assieme, non abbiamo mai suonato dal vivo. Ma con l’album pubblicato, vediamo se ci sono in giro gruppi abbastanza coraggiosi da portarci di spalla in tour”.

GLI ALTRI MEMBRI DEL GRUPPO SONO IMPEGNATI IN ALTRE BAND?
“Sì, il resto della mia crew ha la propria band. I ragazzi finlandesi suonano negli Amoral mentre Big Maaaan ha il suo gruppo chiamato Fuelblooded e io incoraggio tutti i fan dei Tornado a dare un ascolto a questi gruppi”.

GRAZIE PER IL TUO TEMPO, SALUTA I FAN ITALIANI DEI TORNADO!
“In conclusione, grazie per il vostro spazio dedicato al nostro gruppo. Speriamo che la nostra musica piaccia alla gente e che questa compri il nostro lavoro. È l’unica maniera che abbiamo per sopravvivere e per fare altri album”.

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