TRAUMA – Non è mai troppo tardi

Pubblicato il 20/03/2015 da

Tra i desaparecido degli Anni ’80, i Trauma sono noti ai posteri più per la militanza tra le loro fila di Cliff Burton prima dell’approdo ai Metallica, che non per la qualità della musica. E’ un peccato, perché l’esordio “Scratch And Scream” è un tesoro da riscoprire, un concentrato di power metal bruciante, con notevoli inflessioni speed alla Agent Steel e tracimanti fraseggi chitarristici che non avrebbero sfigurato nel songbook dei Racer X. Il prematuro scioglimento e la difficile reperibilità dello stesso “Scratch And Scream” hanno fatto cadere nell’oblio questo manipolo di metaller, fino a quando la Shrapnel Records non si è proposta di ristampare l’unico disco prodotto. La storica label statunitense è andata oltre e ha messo in atto un’efficace opera diplomatica per convincere i Nostri a rinfocolare il fuoco della passione, ancora vivo sotto la cenere dell’inattività. Così, nel 2013 i Trauma si sono rimessi all’opera in una line-up rinnovata, dove i soli Donny Hillier e Kris Gustofson rappresentano il collegamento col passato. A seguito di una selezionata serie di concerti nel 2014, ecco finalmente il ritorno discografico con “Rapture And Wrath”, platter in grado di accontentare ampie frange dei metaller tradizionalisti. E’ con vero piacere che andiamo a sentire quanto ha da dirci su passato e presente della band uno dei pilastri della formazione, il cantante Donny Hillier, elettrizzato all’idea di riportare in auge il nome della sua creatura.

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SIETE TORNATI IN ATTIVITÀ DOPO UN PERIODO LUNGHISSIMO. QUALI SONO LE RAGIONI CHE VI HANNO CONDOTTO A RIFORMARE LA BAND?
“Avevamo parlato molte volte in passato della possibilità di riunirci. C’era sempre qualche problema di mezzo, vuoi perché i membri dei Trauma ora vivevano molto distanti gli uni dagli altri, vuoi perché alcuni di loro suonavano in altre formazioni. Siamo stati avvicinati da molte label per quanto riguarda la ristampa di ‘Scratch And Scream’, ma poi abbiamo scelto di collaborare con Mike Varney e la sua Shrapnel Records. Al momento della ristampa, Mike ci ha incoraggiato a ripartire”.

AVETE MAI PENSATO A COSA SAREBBE ACCADUTO SE CLIFF BURTON FOSSE RIMASTO NELLA LINE-UP?
“Ho seguito alcune discussioni di persone all’esterno della band su vari blog, proprio riguardo a questa questione. Da parte mia, che ti posso dire? Non posso saperlo! Cliff aveva preso la decisione di lasciarci, e nonostante non ne fossimo felici, perché ci è mancato quasi subito e ci manca tutt’ora, abbiamo rispettato i suoi propositi. Siamo rimasti amici e ci siamo incontrati spesso dopo la sua fuoriuscita dai Trauma. Eravamo molto orgogliosi di lui”.

COSA AVETE PENSATO QUANDO VI HANNO CONTATTATO GLI ORGANIZZATORI DELL’HEADBANGERS OPEN AIR PER PORTARVI A SUONARE NEL PRESTIGIOSO FESTIVAL TEDESCO?
“Eravamo felici di avere la possibilità di suonare per la prima volta in Europa nella nostra storia. Gli altri tre membri dell’attuale line-up avevano già suonato nel Vecchio Continente con altri gruppi, soltanto io non avevo ancora avuto questa chance! Ci siamo divertiti molto, l’Headbangers Open Air è uno dei migliori festival in circolazione per le sonorità classiche. Ringraziamo Jurgen e Thomas (gli organizzatori dell’Headbangers Open Air, ndR) per averci chiamato”.

ALL’H.O.A. AVETE SUONATO CON LA CARICA DI UN ENSEMBLE AGLI ESORDI: SEMBRAVA VOLESTE DIMOSTRARE NEL TEMPO RISTRETTO DELL’ESIBIZIONE TUTTO IL VOSTRO VALORE, E RECUPERARE GLI ANNI TRASCORSI TRA LO SPLIT E LA REUNION. RITIENI CHE QUESTO APPROCCIO SIA DOVUTO AL NON ESSER MAI STATI MOLTO POPOLARI, E QUINDI ALL’ESSERE RIMASTI PURI E AFFAMATI NEL VOSTRO APPROCCIO ALL’HEAVY METAL?
“Hai detto bene. Suoniamo con energia ed entusiasmo. Crediamo di dover suonare sempre in questo modo per chiunque sia interessato a noi e alla nostra musica”.

A COSA È DOVUTA LA VOSTRA SCARSA PROLIFICITÀ DISCOGRAFICA? CHE COSA NON HA FUNZIONATO NEGLI ANNI ’80 E PERCHÉ AVETE FERMATO L’ATTIVITÀ SOLO UN ANNO DOPO LA PUBBLICAZIONE DI “SCRATCH AND SCREAM”?
“Hanno pesato molti fattori sul nostro prematuro scioglimento. Non avevamo un management che ci indirizzasse, non capivamo l’importanza di promuovere la band per nostro conto. All’epoca non c’era internet, non interagivamo con la Shrapnel Records, non avevamo alcun contatto coi nostri fan al di fuori della Bay Area. Tutto il nostro tempo assieme l’abbiamo trascorso a suonare dal vivo, a scrivere e a provare nuovi pezzi per un secondo disco mai realizzato. Nel frattempo, prima Kris (Gustofson, il batterista, tutt’ora nella band, ndR) e Lucas(Advicula, il bassista dell’epoca,ndR) poi Ross (Alexander, il chitarrista solista nel periodo di “Scratch And Scream”, ndR) si sono trasferiti e hanno abbandonato la zona di San Francisco. A quel punto, ognuno è andato per la sua strada”.

L’ATTUALE LINE-UP COMPRENDE SOLO DUE MEMBRI ORIGINAlI DEL PERIODO DI “SCRATCH AND SCREAM”. COSA PUOI DIRCI DEI MUSICISTI CON CUI LAVORASTE ALL’EPOCA E CHE OGGI NON VI HANNO SEGUITO IN QUESTA NUOVA AVVENTURA?
“Abbiamo suonato assieme una volta soltanto con loro, da quando abbiamo deciso di riformarci. Poi, ci siamo resi conto che la distanza geografica avrebbe pesato enormemente sulla futura attività dei Trauma, e inoltre vi erano per loro altre priorità nella vita che gli avrebbero impedito di impegnarsi a fondo nella band. Lucas per un po’ è entrato e uscito dal gruppo, prima di abbandonare del tutto”.

DONNY, SENTIRTI COSÌ IN FORMA ALL’HEADBANGERS OPEN AIR È STATA UNA GRANDE SORPRESA! LA TUA VOCE È RIMASTA UGUALE A QUELLA DI TRENT’ANNI FA. QUAL È IL SEGRETO DI QUESTA LONGEVITÀ?
“Grazie per i complimenti! Mi diverto tantissimo a cantare musica heavy metal. La musica mi esalta e mi tira fuori tutta l’energia che puoi sentire sul palco. Cerco di usare le giuste tecniche di respirazione e di concentrarmi attentamente su quanto canto. Noi tutti cerchiamo di offrire il miglior spettacolo possibile a chi ci viene a vedere”.

QUALI SONO I PEZZI DI “SCRATCH AND SCREAM” CHE SIETE PIÙ ORGOGLIOSI DI AVER SCRITTO?
“Non è facile procedere a una selezione. Personalmente, le mie preferite sono‘The Flight Of The Raven’, ‘The Day All Hell Broke Loose’, ‘In The End’”.

SIETE SODDISFATTI DELLA RISTAMPA OPERATA DALLA SHRAPNEL? PENSATE CHE IL SUONO DEL LAVORO SIA STATO MIGLIORATO DAL PROCESSO DI RIMASTERIZZAZIONE?
“Nonostante non avessimo a disposizione i master originali, andati perduti, e non avendo quindi potuto operare un remissaggio, ora il disco suona meglio. Con un nuovo mix, il risultato sarebbe stato ancora migliore”.

DURANTE GLI ANNI DI INATTIVITÀ DEI TRAUMA, SEI RIMASTO NEL MONDO DELLA MUSICA SVOLGENDO ALTRE ATTIVITÀ?
“Sì, ho suonato in diverse band, tenuto concerti, ho scritto un po’ di canzoni, e pubblicato qualcosa in questi anni, ma niente a che vedere con il metal”.

COME AVETE VISSUTO IL SUCCESSO DI METALLICA E MEGADETH, DUI GRUPPI CHE HANNO INIZIATO CON VOI E POI SONO DIVENTATE DELLE STAR PLANETARIE? QUALI SONO LE RAGIONI, A TUO GIUDIZIO, CHE CONSENTONO AD ALCUNE REALTÀ DI AVERE UN TALE SUCCESSO MENTRE ALTRE, PARTITE CON SUONI SIMILI, FINISCONO PER RIMANERE NELL’OMBRA?
“Lasciami dire che ho un grande rispetto per la musica di entrambe le band citate, e le ascolto tutt’ora molto volentieri. Sono arrivati in alto perché hanno lavorato bene, sono rimasti uniti, hanno vissuto per la propria musica e per essa hanno dato l’anima. Per raggiungere certi traguardi, significa che hanno preso le giuste decisioni nel corso della carriera”.

ORA È TEMPO DI UN NUOVO DISCO, “RAPTURE AND WRATH”. COSA AVETE CERCATO DI ESPRIMERE NEI NUOVI PEZZI? QUALI SONO LE EMOZIONI CHE AVEVATE BISOGNO DI SENTIR FUORIUSCIRE DA QUESTO MATERIALE?
“I temi lirici riguardano rabbia, disaffezione, impazienza, perplessità, riflessione, gioia, euforia, aspettativa, e non c’è un ordine di importanza tra questi sentimenti. Sono emozioni che tutti noi musicisti heavy metal condividiamo. L’intero processo di registrazione ha rappresentato un momento di piacere e di soddisfazione, un’attività che ci permette di realizzare la musica che amiamo”.

COME AVETE LAVORATO SUL NUOVO DISCO? CHE TIPO DI CONTRIBUTO HANNO DATO I NUOVI ELEMENTI, KURT FRY E STEVE ROBELLO?
“Tutte le canzoni di “Rapture And Wrath” iniziano con le melodie e i riff creati da Kurt Fry, il nostro chitarrista. Successivamente, ho scritto le lyrics e le melodie vocali. Poi tutti i membri del gruppo hanno contribuito ad alcune parti dei pezzi e agli arrangiamenti. Su “Rapture And Wrath” le parti di basso sono state suonate da Marcel Eaton, Steve Robello si è unito ai Trauma dopo le registrazioni”.

AVETE PARTICOLARI ASPETTATIVE PER QUESTO FULL-LENGTH?
“No, vedremo semplicemente quali saranno i riscontri da parte di pubblico e critica”.

COSA È RIMASTO DEL SOUND DI “SCRATCH AND SCREAM”? MENTRE COMPONEVATE, AVVERTIVATE LA PRESSIONE DI ESSERE ALL’ALTEZZA DEL DEBUTTO?
“Lavorare su “Rapture And Wrath” è stato molto differente dal lavorare su “Scratch And Scream”. E’ passato tanto tempo, la strumentazione è diversa, e anche la canzoni non sono le stesse. Non abbiamo cercato di avvicinare quanto avevamo composto in passato, ci siamo solo concentrati su quello che ci piaceva nel momento in cui abbiamo composto il disco”.

DOPO L’USCITA DI “RAPTURE AND WRATH”, TORNERETE IN EUROPA PER ALTRI CONCERTI? NEGLI STATI UNITI, INVECE, QUAL È LA SITUAZIONE PER IL METAL CLASSICO? QUANTE PERSONE PRESENZIANO AI VOSTRI CONCERTI?
“Ci piacerebbe tornare in Europa il prima possibile, vorremmo suonare da voi come in tante altre parti del mondo, come l’Asia, il Sud America… Le opportunità per portare dal vivo la nostra musica sono migliori in Europa rispetto agli Stati Uniti, su questo non vi sono dubbi. Comunque, anche da noi ci sono molti fan di questi suoni, la scena non sta poi così male. Nell’immediato, stiamopianificandoalcune date nell’area di New York”.

GRAZIE PER LA DISPONIBILITÀ, VUOI AGGIUNGERE QUALCOSA?
“Grazie a te per l’intervista, un saluto a tutti i lettori di Metalitalia.com da parte dei Trauma”.

 

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