Non pago del successo ottenuto con la sua band madre, il buon Tremonti torna con il secondo (e terzo) capitolo del suo progetto solista, decisamente più focalizzato e incisivo del pur riuscito predecessore, come confermatoci da Mark stesso. In attesa di vedere se, dopo Creed e Alter Bridge, anche la sua band omonima sarà in grado di riempire le arene pur senza frontman di razza come Scott Stapp o Myles Kennedy, a voi il resoconto della chiaccherata con il guitar-hero italo americano, sintetico ma comunque incisivo nelle sue dichiarazioni…
CIAO MARK, BEN TROVATO DI NUOVO, STAVOLTA PER IL TUO PROGETTO SOLISTA…MA NON TI RIPOSI MAI?
“Non proprio, diciamo che non mi piace stare con le mani in mano (risate, ndA)”.
SO CHE QUESTA E’ LA PRIMA PARTE DI UN DOPPIO ALBUM: ERA UNA TUA IDEA GIA’ PRIMA DI ENTRARE IN STUDIO, O E’ UNA CONSEGUENZA DELLA QUANTITA’ DI MATERIALE?
“Non c’era nulla di predeterminato, semplicemente a furia di provare ci siamo trovati con qualcosa come 25 canzoni, anche se ce ne siamo resi conto praticamente alla fine delle registrazioni, e quindi abbiamo pensato che erano abbastanza per realizzare due album”.
C’E’ UN CRITERIO PARTICOLARE CON CUI LE AVETE DIVISE TRA I DUE ALBUM, O POSSIAMO ASPETTARCI UN “CAUTERIZE PART II”?
“Nessun metodo particolare, semplicemente ho provato ad essere il più equilibrato possibile nella divisione: ad esempio, se c’erano due lenti gli ho messi uno di qua e uno di là, e così via”.
PENSANDO AGLI ALBUM DOPPI CI SONO DISCHI CHE HANNO LASCIATO IL SEGNO, DAI GUNS’ N’ ROSES AGLI SMASHING PUMPKINS, PASSANDO PER I PIU’ RECENTI SYSTEM OF A DOWN E STONE SOUR: SENTI QUALCHE RESPONSABILITA’ IN PIU’, CON QUESTO SCELTA?
“In realtà come dicevo la scelta del doppio album è stata abbastanza casuale, dato che alla fine mi sono reso conto alla fine di avere troppe canzoni per un disco solo, che sarebbe stato troppo ‘pesante’ da ascoltare, da qui la scelta di metterle su due dischi, tutto qui”.
“ALL I WAS” AVEVA PRESO IL VIA DA ALCUNI PEZZI ‘SCARTATI’ DAGLI ALTER BRIDGE, PERCHE’ TROPPO PESANTI…E’ ANDATA COSI’ ANCHE STAVOLTA, O E’ TUTTO MATERIALE NUOVO?
“Non intere canzoni, ma ci sono dei riff effettivamente nati per gli Alter Bridge, alcuni addirittura risalenti ai tempi di ‘One Day Remains’, sui quali all’epoca non ero riuscito ad andare da nessuna parte, e che invece ora si sono trasformati in canzoni vere e proprie, ma si tratta comunque di eccezioni”.
QUALI PENSI SIANO LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA IL TUO PRIMO DISCO SOLISTA E QUESTO?
“Per il primo eravamo solo in tre in studio, con poco tempo, pochi soldi, ed era anche la mia prima volta come cantante in studio. Dopo sono stato in tour un anno e ho avuto modo di migliorare il mio stile vocale dal vivo, il che sicuramente mi ha aiutato in studio. Inoltre, come dicevo, stavolta abbiamo avuto più tempo per provare i pezzi e scrivere tutti insieme, quindi credo per tutti questi fattori la differenza si senta eccome”.
QUAL E’ IL SIGNIFICATO DI UN TITOLO COME “CAUTERIZE”?
“L’idea iniziale era di chiamare il disco ‘Providence’, come l’ultima canzone, ma sarebbe stato un titolo troppo ‘banale’. Mi sono venuti in mente altre duecento possibilità, ma alla fine quello più adatto ed unico mi è sembrato proprio ‘Cauterize’, non solo per il significato letterale della parola”.
COSA CI PUOI DIRE INVECE DELL’ARTWORK DEL DISCO, ANCH’ESSO ABBASTANZA CRIPTICO?
“L’artwork rimanda in termini fantasy al significato del titolo, come si può intuire già dalla copertina; aprendo poi l’intero booklet, si vede meglio questa testa di una figura mitologica che emerge dal mare per ‘cicatrizzare’, se pure in modo molto particolare”.
A BREVE SARETE IN TOUR COI LIMP BIZKIT (L’INTERVISTA SI E’ SVOLTA AD INIZIO MAGGIO, NdA), UN ACCOSTAMENTO ABBASTANZA INEDITO PER VOI…
“Sì saremo in tour un sacco ora, e partiremo proprio con questo tour di spalla ai Bizkit. Sicuramente sono una band abbastanza diversa da noi, anche se sono più o meno contemporanei come data di uscita rispetto alla mia prima band (i Creed, NdA), ma al tempo stesso sarà un ottimo modo per farci conoscere ad un pubblico probabilmente diverso dal nostro”.
CON GLI ALTER BRIDGE, E ANCORA PRIMA CON I CREED, SEI ABITUATO A SUONARE DI FRONTE A FOLLE OCEANICHE, MENTRE CON LA TUA BAND IMMAGINO TU SIA RIPARTITO DAI PICCOLI CLUB…QUAL E’ LA TUA DIMENSIONE IDEALE, E PERCHE’?
“Mi piace il concetto di partire dal basso per arrivare in alto, anche perché la stessa identica cosa è successa agli inizi con gli Alter Bridge. In questo momento con la mia band siamo a questo livello, ed è stimolante ripartire da zero per conquistarsi di volta in volta maggiore popolarità, con la sola forza della tua musica”.
COM’E’ AVERE UN VAN HALEN IN FORMAZIONE? CI SARA’ QUALCHE POSSIBILITA’ DI AVERE ANCHE VAN HALEN SENIOR IN VESTE DI OSPITE, IN FUTURO?
“Il fatto di avere Wolfang nella band è sicuramente un valore aggiunto, non tanto per il cognome che porta, quanto per il suo contributo in studio e on stage. Per quanto riguarda suo padre Eddie, è venuto a vederci qualche volta, ma nulla di più: sarebbe sicuramente divertente suonare qualcosa insieme, ma non è qualcosa a cui abbiamo ancora pensato”.
PENSI CHE IL FATTO DI AVER SUONATO PER ANNI CON DUE SINGER DI RAZZA COME MYLES KENNEDY E SCOTT STRAP TI ABBIA AIUTATO A MIGLIORARTI COME CANTANTE, O E’ SOLO UNA QUESTIONE DI ESPERIENZA PERSONALE?
“In realtà ho iniziato a cantare sin da piccolo, quindi con gli anni credo di aver sviluppato un mio stile che non è cambiato col tempo, se non appunto con l’esperienza di cui parlavo prima”.
SO CHE IL CAPITOLO CREED E’ ORMAI UN DISCORSO PRATICAMENTE CHIUSO, MA HAI AVUTO MODO DI SENTIRE SCOTT DI RECENTE, DOPO LE NOTIZIE CHE SONO CIRCOLATE SU DI LUI IN RETE (AD ESEMPIO IL FATTO CHE FOSSE COSTRETTO A VIVERE NEL SUO FURGONE O CHE SOFFRISSE DI DISTURBI PSICHIATRICI, NdA) ?
“Non proprio, gli ho mandato un SMS qualche mese fa, ma per il resto non ci siamo sentiti molto negli ultimi 2-3 anni”.
COSA CI PUOI DIRE INVECE DEL NUOVO ALBUM DEGLI ALTER BRIDGE? C’E’ GIA’ QUALCOSA IN PROBLEMA?
“In realtà non smetto mai di scrivere anche quando sono in tour, quindi ho già qualche idea nel cassetto, ma ancora nulla di definitivo. Con Myles abbiamo in programma di vederci più avanti quest’anno per mettere insieme i pezzi, e poi penso entreremo in studio l’anno prossimo”.
BENE MARK, E’ TUTTO PER OGGI, A TE LE ULTIME PAROLE!
“Non vedo l’ora di tornare in Italia, siete un pubblico fantastico e nelle mie vene scorre sangue italiano…a presto!”.