Dopo una prima parentesi dedicata al mondo dei cartoni animati, grazie alla simpatica e apprezzata raccolta di cover, intitolata “Re-Animated”, i power metaller modenesi Trick Or Treat si buttano nuovamente nella celebrazione di qualcosa che ha caratterizzato l’infanzia, e non solo, di parecchie persone vissute nel periodo in cui i Cavalieri dello Zodiaco rappresentavano delle vere e proprie stelle all’interno di quel firmamento che è il mondo degli anime/manga giapponesi. Un album composto da dodici tracce, una per ciascuna delle dodici case che compongono il famoso santuario in cui si ambienta il capitolo più amato dell’intera saga con protagonisti Pegasus, o Seiya che dir si voglia, e compagni. Una chiacchierata con i ragazzi era quindi d’obbligo in questo periodo, in cui si possono già trovare in rete i primi due singoli provenienti dal lavoro in questione, rilasciati per promuovere la campagna crowdfunding lanciata di recente per completare il disco. Ci auguriamo che possiate tornare anche voi bambini insieme a noi e, ovviamente, insieme alla band. Buona lettura!
CIAO RAGAZZI, PRIMA DI PARLARE DEL NUOVO ALBUM, SAREMMO CURIOSI DI SAPERE, DOPO AVER DEDICATO DUE LAVORI ALL’OPERA LETTERARIA “LA COLLINA DEI CONIGLI”, COM’È SOPRAGGIUNTA QUESTA SMANIA DI DEDICARE PARTE DELLA VOSTRA CARRIERA AI CARTONI ANIMATI (O ANIME, CHE DIR SI VOGLIA), PRIMA CON “RE-ANIMATED” E ORA COL PROSSIMO IN ARRIVO?
– Ciao! Diciamo che, per quanto riguarda “Re-Animated” era un progetto chiuso nel nostro cassetto ormai da diversi anni, e che siamo riusciti finalmente a portare al compimento lo scorso anno; fortunatamente, possiamo riconoscere che sia stato un ottimo successo. Con questo nuovo “The Legend Of The 12 Saints” abbiamo pensato di dedicarci a un album comunque di inediti, ma che potesse piacere a chi ci segue da un po’, così come destare l’interesse anche di tutti quei nuovi fan che hanno conosciuto la band proprio grazie a “Re-Animated”.
PARLANDO DEL NUOVO ALBUM: COME MAI AVETE DECISO DI DEDICARE UN’INTERA PRODUZIONE PROPRIO AI CAVALIERI DELLO ZODIACO E, PER L’ESATTEZZA, ALLE DODICI CASE DEL SANTUARIO?
– Anche in questo caso si tratta di un’idea di cui si è iniziato a parlare ormai svariati anni fa; inoltre, dopo 4 dischi in studio e lo spin-off di “Re-Animated”, si è deciso di puntare su una particolare formula, decisamente diversa dalle solite soluzioni, per quanto riguarda la promozione e distribuzione dei diversi brani: abbiamo pensato di pubblicare un nuovo brano inedito ogni mese, in concomitanza con l’entrata del segno zodiacale, così da ‘prolungare’ e distribuire la promozione all’interno di un anno, piuttosto che nei soliti due o tre mesi come succede solitamente quando si è vicini all’uscita di un nuovo prodotto. Capite quindi che, con un piano simile in mente, il concept dei Cavalieri fosse quanto di più azzeccato potessimo scegliere!
OLTRE OVVIAMENTE AI TESTI, AVETE MODELLATO ANCHE IL SONGWRITING IN BASE AL CAVALIERE D’ORO DI CUI VI ACCINGETE A PARLARE IN OGNI BRANO?
– Assolutamente! Poter adattare i brani ad ogni singolo cavaliere d’oro è stata una delle parti più divertenti, poiché ci ha permesso di porre una forte attenzione nei confronti delle differenti atmosfere percepibili in ogni estratto; ci auguriamo che i fan della serie abbiano modo di ritrovarsi nelle nostre interpretazioni!
SAREBBE ABBASTANZA SCONTATO DIRE CHE IL CAVALIERE DA CUI VI SENTITE PIÙ RAPPRESENTATI SIA QUELLO APPARTENENTE AL VOSTRO SEGNO ZODIACALE, MA SE DOVESTE SCEGLIERNE QUALCUNO PER ALTRE MOTIVAZIONI, QUALI VORRESTE NOMINARE E PER QUAL MOTIVO?
– Ah beh, domanda piuttosto difficile! Ovviamente uno dei più interessanti da trattare non poteva che essere Saga di Gemini, soprattutto in quanto antagonista principale della vicenda! Oltre a lui ci sentiremmo di nominare Shaka di Virgo, in quanto il più vicino agli dei, e Ioria del Leone, che è sicuramente uno dei nostri preferiti dal punto di vista delle doti combattive.
AVETE INTENZIONE DI ADOTTARE ANCHE DELLE SOLUZIONI SCENOGRAFICHE ISPIRATE DIRETTAMENTE AL CONCEPT IN QUESTIONE, IN SEDE LIVE?
– Sarebbe davvero bello, anche se non di facile realizzazione in effetti; vedremo il feedback che la campagna avrà modo di riscuotere e. di conseguenza, avremo modo di decidere se varrà la pena di imbastire un tour come si deve e con tutti i crismi!
ESSENDO LA VOSTRA SECONDA ESPERIENZA CON IL CROWDFUNDING, SIETE SEMPRE PIÙ CONVINTI DELLE POTENZIALITÀ DI QUESTO SISTEMA?
– La risposta è sì, al patto che si offra ai propri fan un prodotto di qualità, provvisto di contenuti esclusivi e limitati, naturalmente a un prezzo accettabile. Di fatto, il crowdfunding rappresenta una nuova opportunità per le band medio-piccole, come gli stessi Trick Or Treat, di interagire con gli estimatori e crescere direttamente grazie al contributo della fanbase. Ovviamente non è tutto oro quello che luccica, dal momento che imbastire una campagna potenzialmente di successo richiede mesi e mesi di duro lavoro, e naturalmente ti espone comunque a un’eventuale figuraccia in caso di insuccesso. Insomma, nel bene o nel male, è un test relativamente oggettivo dell’effettivo seguito che una band sta riscuotendo, e nel nostro caso non possiamo far altro che ringraziare infinitamente tutti coloro che ci stanno supportando e rendendo questo nuovo album possibile.
PENSATE, IN UN PROSSIMO FUTURO, DI PROSEGUIRE QUESTA SORTA DI PERCORSO DEDICATO AI CARTONI ANIMATI, MAGARI DEDICANDO UN ALTRO ALBUM A UN’ALTRA SERIE? O SIETE TENTATI DI TORNARE UN PO’ A QUELLE CHE ERANO LE ORIGINI DELLA BAND?
– Difficile che ci dedicheremo ancora una volta ad un prodotto di questo tipo, anche perché abbiamo, in realtà, molto materiale già scritto. risalente persino a prima di “Re-Animated”, e che potenzialmente potrebbe suonare davvero alla grande, ma che non finirà all’interno dell’album dedicato ai Cavalieri, e questo perché decisamente difficile da adattare perfettamente a uno qualsiasi dei cavalieri d’oro.
TERRESTE MAI IN CONSIDERAZIONE DI FARE UNA DEVIAZIONE SUI VIDEOGIOCHI? ALTRO MONDO MOLTO AMATO DA BUONA PARTE DEI VOSTRI ASCOLTATORI (COMPRESO CHI VI STA SCRIVENDO).
– Magari non un intero album, ma ci sarebbero in effetti diversi titoli che sarebbe, volendo, possibile dedicare al mondo dei videogiochi.
NON VI SPAVENTA LA POSSIBILITÀ CHE POSSIATE INIZIARE A ESSER RICONOSCIUTI, COME BAND, ESCLUSIVAMENTE PER LE VOSTRE TEMATICHE PIÙ RECENTI?
– Personalmente, in particolar modo oggi giorno, riteniamo che essere ricordati per qualcosa sarebbe già un traguardo notevole (ridiamo, ndr), quindi il problema ora come ora non si pone.
NATURALMENTE, IN QUANTO ITALIANI, CONTIAMO SEMPRE SUL FATTO CHE IL NOME DEI TRICK OR TREAT POSSA SPICCARE ANCHE TRA GLI ASCOLTATORI PROVENIENTI DA ALTRE PARTI DEL MONDO, COME DESCRIVERESTE IL VOSTRO RAPPORTO CON L’ESTERO?
– Negli anni scorsi, grazie soprattutto ai tour di supporto ai vari Helloween, Stratovarius e Sonata Arctica, il nome ha iniziato a circolare con discreta popolarità in Europa, ed è in costante crescita in Giappone. Tuttavia, negli ultimi due o tre anni abbiamo deciso di concentrarci di più sull’Italia; anche perché, per quanto se ne dica, crescere nel paese di origine rappresenta la migliore premessa per essere credibili all’estero. Nel prossimo futuro, in ogni caso, rendere il più popolare possibile il nome dei Trick Or Treat in territori esterni all’Italia sarà una delle nostre priorità.