TRISTANIA – Dove cadono gli Angeli

Pubblicato il 06/03/2007 da
Nonostante il recente “Illumination” si sia rivelato un lavoro decisamente sottotono, non si poteva certo rifiutare l’opportunità di intervistare i Tristania, band che nel giro di un decennio è diventata uno dei capisaldi della scena gothic metal mondiale grazie soprattutto a gioiellini come “Widow’s Weeds” e “Beyond The Veil”. Peccato solo che l’intervista abbia avuto luogo prima che venisse divulgata la news dello split fra la band e la cantante Vibeke Stene, altrimenti un paio di domande su questo argomento sarebbero sicuramente rientrate nella nostra chiacchierata con il chitarrista e principale compositore Anders Hidle…

CIAO ANDERS, COME PRESENTERESTI “ILLUMINATION” AI NOSTRI LETTORI? PENSI CHE SIA IL VOSTRO MIGLIOR ALBUM DI SEMPRE? SE SI’, PERCHE’?
“Per la band, ‘Illumination’ è il naturale successore dei nostri vecchi album, nonchè un disco profondamente diverso da ‘Ashes’. I titoli in questo senso parlano chiaro… ‘Ashes’ era freddo e oscuro, mentre ‘Illumination’ è pieno di energia e potenza. Per quanto mi riguarda, ‘Illumination’ è il disco migliore della nostra carriera: siamo riusciti a mantenere viva l’essenza dei Tristania e, allo stesso tempo, a sperimentare cose nuove”.
SIETE ANCORA SODDISFATTI DI “ASHES” O OGGI CAMBIERESTI QUALCOSA IN QUEL DISCO?
“Personalmente sono ancora molto soddisfatto di ‘Ashes’. Portarlo a termine per noi fu una sorta di sfida e sono contento del risultato finale. Si tratta di un album molto particolare, che è riuscito a sorprendere tutti i nostri fan, sia in positivo che in negativo. Ha dimostrato a tutti che i Tristania non erano una band prevedibile”.
TROVO CHE LA PRINCIPALE DIFFERENZA CHE INTERCORRA FRA I DUE ULTIMI ALBUM SIA LA VARIETA’ DELLE TRACCE… LA TRACKLIST DI “ILLUMINATION” MI SEMBRA PIU’ VARIEGATO DI QUELLA DI “ASHES”…
“Certo, la varietà è ormai diventata un nostro trademark, tanto che ‘Illumination’ è probabilmente il nostro lavoro più vario di sempre. Inoltre trovo che questa volta i pezzi sino legati fra loro in maniera migliore… sono tutti diversi ma hanno comunque alcuni elementi in comune. Rispetto ad ‘Ashes’, il disco è inoltre più diretto e potente… merito anche della produzione, senza dubbio la migliore della nostra storia”.
L’ALBUM E’ STATO PRODOTTO DAL FAMOSO PRODUTTORE WALDEMAR SORYCHTA: COME VI SIETE TROVATI A COLLABORARE CON LUI? LEGGO INOLTRE CHE HA PARTECIPATO ALLE STESURA DI UN PAIO DI BRANI…
“Sia io che Einar siamo grandi fan di alcuni album che Waldemar ha prodotto. Sto parlando di classici come ‘Wolfheart’, ‘Wildhoney’ o ‘Ceremony of Opposites’. Volevamo lavorare con lui da diverso tempo… addirittura dal 1999 per l’album ‘Beyond the Veil’, ma all’epoca non se ne fece nulla. Quando abbiamo iniziato a comporre i pezzi per ‘Illumination’ ci siamo accorti quasi subito che il materiale avrebbe preso una piega differente rispetto a quello di ‘Ashes’ e così ci è tornata la voglia di collaborare con Waldemar. Sino ad oggi avevamo solamente avuto modo di lavorare con degli ingegneri del suono, mai con un vero e proprio produttore. Eravamo un po’ dubbiosi, così gli abbiamo chiesto se era interessato a svolgere della pre-produzione con me ed Einar, giusto per conoscerci e per vedere se si sarebbe creata la giusta alchimia. Abbiamo trascorso in studio una settimana e in quel lasso di tempo abbiamo capito che Waldemar era la persona giusta per noi… aveva il nostro stesso modo di lavorare e i nostri stessi gusti. Ci siamo trovati così bene che siamo persino riusciti a comporre della nuova musica assieme, fra cui ‘Mercyside’ e la bonus track ‘White Clown’. Si è dunque trattato di una collaborazione molto soddisfacente!”.
LO SPLIT CON IL CANTANTE KJETIL INGEBRETHSEN HA INFLUENZATO IL SONGWRITING? AVETE DOVUTO MODIFICARE DELLE LINEE VOCALI IN SEGUITO ALLA SUA FUORIUSCITA DAL GRUPPO?
“No, lo split con Kjetil non ha influito affatto sul nostro songwriting. Kjetil è stato coinvolto soltanto in un album della carriera dei Tristania e non ha mai scritto nulla per noi. Se ‘Illumination’ ha meno growling vocals rispetto ad ‘Ashes’ è solo perchè abbiamo cercato di sperimentare delle soluzioni nuove. Ma non è detto che in futuro le cose cambino nuovamente…”.
UN’ALTRA COLLABORAZIONE DA SEGNALARE E’ QUELLA CON VORPH DEI SAMAEL… COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON LUI?
“Kjetil ci ha informato che voleva lasciare la band soltanto poche settimane prima dell’entrata in studio, così abbiamo deciso che alcune delle sue parti vocali sul disco sarebbero state curate da me e da Svein Terje. Ero però talmente impegnato con il songwriting che non sono riuscito a curare tutto nei dettagli, così ho preferito delegare alcune linee vocali ad una persona che avrebbe sicuramente fatto un ottimo lavoro, ovvero Vorph dei Samael. Waldemar lo conosce da anni e non è stato un problema invitarlo in studio per darci una mano”.
QUALI PENSI CHE SIANO I BRANI PIU’ RAPPRESENTATIVI DI “ILLUMINATION”?
“Per me ogni brano di ‘Illumination’ è speciale, ma credo che ‘Fate’ e ‘Sacrilege’ abbiano qualcosa in più degli altri. Credo che rappresentino al meglio il nuovo corso dei Tristania… sono perfettamente in bilico fra tradizione e modernità”.
DI CHE COSA PARLANO I TESTI DI “ILLUMINATION”?
“‘Illumination’ non è un concept album, ma alcuni brani sono basati sugli stessi argomenti. Østen ha scritto la maggior parte dei testi e credo che abbia fatto un lavoro eccezionale. Parlano principalmente di sue esperienze personali, di cose che ha letto e di persone che ha conosciuto. Per noi è molto importante riuscire a ricreare con i testi lo stesso tipo di atmosfere che riusciamo a creare con la musica: Su ‘Illumination’ direi che ci siamo riusciti alla grande!”.
“ILLUMINATION” E’ IL QUINTO FULL-LENGTH DELLA VOSTRA DISCOGRAFIA… TI ANDREBBE DI SPENDERE QUALCHE PAROLA SU OGNI CAPITOLO CHE LO HA PRECEDUTO?
“Sono molto orgoglioso del fatto che abbiamo dato alle stampe cinque album e che nessuno di questi è simile al precedente, nonostante possa essere immediatamente ricollegato ai Tristania. La nostra evoluzione è stata molto naturale e ha sempre dato ottimi frutti, a mio avviso. ‘Widow’s Weeds’ è l’unico nostro album che considero completamente legato alla scena gothic metal. Non eravamo nessuno e con quel disco diventammo delle piccole celebrità nella scena. Viene tutt’ora considerato un classico del gothic metal sinfonico. ‘Beyond the Veil’ è invece un album più estremo, forte di alcune influenze black metal. È persino più bombastico del precedente, ma contiene anche delle soluzioni molto sperimentali in pezzi come ‘Heretique’ e ‘Opus Relinque’. ‘World of Glass’ è sicuramente il nostro lavoro più sinfonico, soprattutto grazie a composizioni del calibro di ‘Wormwood’ e ‘The Shining Path’. Anche qui è però possibile trovare degli esperimenti… ad esempio, l’elettronica di ‘Lost’ e la cover di ‘The Modern End’ dei Seigmen. Quattro anni dopo abbiamo quindi pubblicato ‘Ashes’, un album completamente diverso dai suoi predecessori. ‘Ashes’ è snello, crudo e diretto. Come ho avuto modo di dire in precedenza, siamo riusciti a stupire chiunque con questo disco. Penso che pezzi come ‘Libre’, ‘The Wretched’ e ‘Shadowman’ rientrino di diritto fra i nostri classici”.
STATE PROGRAMMANDO UN TOUR PER PROMUOVERE L’ALBUM? VI CONSIDERATE UNA BAND LIVE O NON AMATE TROPPO ESIBIRVI IN PUBBLICO?
“Credo che per ‘Illumination’ ci imbarcheremo in almeno due tour in Europa. Poi stiamo fissando le date per un tour in America Latina e per uno negli Stati Uniti. Ci piace suonare live, non potremmo farne a meno. Per noi è molto importante testare i nostri pezzi in questo contesto e dar loro una nuova dimensione. Inoltre amiamo parecchio incontrare i fan”.
HAI AVUTO MODO DI ASCOLTARE GLI ALBUM DEI SIRENIA, IL GRUPPO DEL VOSTRO EX CANTANTE MORTEN VELAND?
“Certo, per me Morten è un ottimo musicista e un ottimo songwriter. In molti mi chiedono le ragioni dello split, ma credo che basti ascoltare i nostri ultimi album e quelli dei Sirenia per farsi un’idea a riguardo. In ogni caso, oggi siamo in buoni rapporti e gli auguro tutto il meglio”.
TI CAPITA MAI DI ESSERE STANCO DELLA BAND OGNI TANTO E DI CONSIDERARE I TRISTANIA COME UN NORMALE LAVORO?
“Per fortuna non mi è mai capitato di considerarli un lavoro, ma è vero che ogni tanto le attività della band possono essere stressanti. Tuttavia, mi basta pensare un attimo a tutte le soddisfazioni che mi sono tolto grazie ai Tristania per ricredermi e affrontare anche le situazioni più difficili nella maniera migliore possibile”.
COSA PENSI DEL “BOOM” COMMERCIALE DI ALCUNE BAND CHE SPESSO VENGONO ACCUMUNATE A VOI, NIGHTWISH E WITHIN TEMPTATION SU TUTTI?
“Mi capita di rado di ascoltare la loro musica, tuttavia sono contento per entrambe. Credo che il loro successo possa aprire delle porte anche a gruppi che per ora vivono nell’underground”.
CHE COSA GIRA NEL TUO STEREO IN QUESTO PERIODO? QUALI SONO I CD CHE TI STANNO ENTUSIASMANDO?
“Ascolto diversi generi musicali, mi piace molto variare… questa al momento è la mia playlist: Depeche Mode – ‘Playing the Angel’, Muse – ‘Black Holes & Revelations’, My Dying Bride – ‘A Line of Deathless Kings’, Tom Waits – ‘Orphans’, 120 Days – ‘120 Days’, Stonefish Brigade – ‘Lay Down Your Arms’, Madder Mortem – ‘Desiderata’”.
GRAZIE PER L’INTERVISTA, ANDERS…
“Grazie per il supporto. Invito i nostri fan ad ascoltare ‘Illumination’, non vediamo l’ora di vedervi in tour!”.
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