A breve protagonisti del Roadrage Tour 2005, classica manifestazione itinerante organizzata dalla Roadrunner Records, assieme a 3 Inches Of Blood e Still Remains, i giovanissimi Trivium sono emersi dall’underground qualche tempo fa con il notevole “Ascendancy”, un disco che, pur ricalcando da vicino le sonorità metal-core più in voga attualmente, riesce a far convergere al suo interno antiche influenze thrash e un’attitudine per certi versi hard-rock che non stona affatto. Proprio grazie alla session promozionale seguita alla release del secondo album, abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata con Paolo Gregoletto, bassista della band. Nonostante il nome, neanche una parola in italiano è sfuggita a Paolo durante la conversazione…
CIAO PAOLO! E’ D’OBBLIGO CHIEDERTI, COME PRIMA DOMANDA, DI RIASSUMERE VELOCEMENTE LA VOSTRA ANCOR BREVE CARRIERA…
“I Trivium si sono formati nel 2000. Dopo i primi concerti, tenuti a livello scolastico, il cantante originale decise di lasciare il gruppo e Matt (Heafy, voce e chitarra, ndR) andò ad occuparsi delle vocals. Seguirono due anni di perfezionamento del sound e di live show…poi, all’inizio del 2003, la band registrò un demo più che valido, grazie al quale ottenne il contratto con la tedesca Lifeforce Records; nacque così il debutto ‘Ember To Inferno’. Dopo altri cambi di line-up, finalmente arrivò Corey (Beaulieu, ndR) alla seconda chitarra ed infine io al basso. Con la nuova formazione, abbiamo potuto procedere alla registrazione del secondo disco, ‘Ascendancy’, ora fuori per la Roadrunner”.
SIETE DAVVERO UNA BAND MOLTO GIOVANE…COME CI SI SENTE AD INCIDERE PER UN COLOSSO DI LIVELLO MONDIALE, QUALE APPUNTO LA ROADRUNNER?
“Per noi è semplicemente fantastico! E’ davvero un grandissimo onore. Soprattutto perché è una label con un passato ed un presente prestigiosi in ugual modo. Poche case discografiche, in effetti, possono vantare di avere avuto fra le loro file artisti come King Diamond, Sepultura, Machine Head, Obituary, Fear Factory. Sono tutti nostri idoli!”.
COME CI HAI DETTO POCO FA, TU SEI L’ULTIMO ARRIVATO IN CASA TRIVIUM: HAI PARTECIPATO ALLA COMPOSIZIONE DEI BRANI OPPURE TI SEI LIMITATO AD ESEGUIRE LE TUE PARTI IN STUDIO?
“E’ vero, sono entrato a far parte della band solo otto mesi fa, in occasione del tour con i Machine Head. Il nuovo disco era praticamente finito…io ho solo messo mano a qualche mia partitura di basso e ho registrato il materiale. Con il prossimo disco, ovviamente, parteciperò attivamente ed in misura maggiore al processo di songwriting”.
QUALI SONO LE DIFFERENZE SOSTANZIALI TRA “ASCENDANCY” E “EMBER TO INFERNO”?
“Be’, ‘Ascendancy’ è certamente più maturo, in tutti i sensi: è più veloce e penetrante nelle parti aggressive, mentre le melodie dei chorus e delle chitarre sono davvero avvincenti. Insomma, è decisamente orientato verso il thrash, la nostra prima passione, ma allo stesso tempo è anche molto catchy. Inoltre, il cantato si è rivelato un altro passo in avanti, essendo stato curato nei minimi particolari”.
ESISTE UNA PRECISA CARATTERISTICA CHE NON PUO’ MANCARE IN OGNI VOSTRA SONG?
“Credo che, principalmente, le canzoni che scriviamo ci debbano piacere davvero tanto! E soprattutto devono essere immediate e coinvolgenti. Penso che, sia che si tratti di pop music, sia che si parli di death metal, la costruzione del pezzo deve essere pensata in modo tale da far crescere la tensione fino al raggiungimento del climax, l’apice emotivo…che, nel nostro caso, è rappresentato dal chorus melodico”.
DIAMO UN RAPIDO SGUARDO ALLE ARGOMENTAZIONI DELLE LYRICS…
“Innanzitutto, preciso che non siamo una band politica…però ci piace discutere di argomenti sociali in generale, quali possono essere i classici aspetti negativi della vita e del mondo che ci circonda, oppure poniamo l’attenzione su esperienze personali che comunque possano riguardare chiunque. Non vogliamo certo fare prediche, solo cercare di esprimere la nostra opinione su fatti che stanno portando alla rovina il nostro pianeta ed invogliare la gente che ci ascolta a tirare fuori il meglio di sé per realizzare i propri desideri”.
QUAL E’, A TUO AVVISO, IL PEZZO PIU’ RAPPRESENTATIVO DEL VOSTRO SUONO?
“Credo proprio sia ‘A Gunshot To The Head Of Trepidation’, della quale abbiamo in programma la registrazione di un videoclip; parla di violenza sui bambini, ha un feeling speciale, con un bel finale tipicamente hard rock…dal vivo è stupenda da eseguire e piace al primo ascolto!”.
I TRIVIUM SI CONSIDERANO UNA BAND ORIGINALE?
“Penso di sì. Anche se le nostre influenze principali, ovvero Metallica, Megadeth, Testament e Slayer, risalgono al passato, la nostra proposta le attualizza in un contesto moderno e, a mio modo di vedere, poco simile al resto delle band che si sentono in giro oggigiorno”.
AVETE LA TENDENZA A COMPORRE BRANI PIUTTOSTO LUNGHI…NON CREDI CHE POSSA ESSERE CONTROPRODUCENTE, IN UN GENERE IMMEDIATO COME QUELLO CHE PROPONETE?
“No, non credo ciò rappresenti un grosso problema: non ci poniamo limiti in fase di composizione, non ci diciamo ‘non dobbiamo superare i quattro minuti di canzone’…quello che viene viene, vanno bene sia i pezzi più lunghi ed elaborati, sia quelli più compressi; l’importante è riuscire a dare un feeling epico ai brani, un po’ come fecero i Metallica dei primi tre lavori”.
ALTRA DOMANDINA D’OBBLIGO E’ UN TUO GIUDIZIO SUL PREPONDERANTE MOVIMENTO METAL-CORE DEL TUO PAESE…CHE NE PENSI?
“Mah…non credo che i Trivium si possano inserire nel movimento di cui tu parli (BOOM!!! E qui l’ha sparata bella grossa…, ndR), comunque l’esplosione commerciale è un buon segno, un segno di ottima salute del metal americano…per noi è tutto positivo, questa marcata attenzione su ciò che succede negli States ci darà una bella mano! Devo dire che apprezziamo moltissimo band come gli Shadows Fall o i Killswitch Engage, anche se, come ti ho già detto, i nostri gruppi preferiti sono i grandi del passato!”.
RIGUARDO AL FUTURO, AVETE GIA’ NUOVO MATERIALE PRONTO?
“Non proprio…nulla di pronto al 100%, però abbiamo ottime idee e qualche riff accennato che promette bene; probabilmente cominceremo a comporre in tour…siamo una band molto fantasiosa e, ovunque ci si trovi, le idee vengono piuttosto in fretta”.
A PROPOSITO DI TOUR…FRA POCO AVREMO LA POSSIBILITA’ DI VEDERVI ANCHE IN ITALIA: COME VI STATE PREPARANDO AL ROADRAGE TOUR?
“Alla grande! Sarà un’esperienza favolosa, stanne certo! In Italia dovremmo suonare a Milano, se non sbaglio (non sbagli, 28 maggio al Transilvania Live, ndR). Con i 3 Inches Of Blood siamo già stati in tour e ci siamo divertiti molto, oltre al fatto che ci piace la loro musica. Anche con gli Still Remains non avremo problemi. Non vediamo l’ora di partire!”.
BENE…ABBIAMO CONCLUSO, PAOLO. GRAZIE E ARRIVEDERCI IN ITALIA, DUNQUE!
“Già, spero proprio di vedere il locale pieno! Nel frattempo, visitate il nostro sito, cercate ed ascoltate ‘Ascendancy’! Grazie per il supporto e non mancate al Roadrage!”.