TSJUDER – Benvenuti all’Inferno!

Pubblicato il 02/08/2023 da

Difficile trovare in giro un gruppo ancora così semplice e cristallino come gli Tsjuder. La musica della band norvegese è diretta, carica di dedizione e senza nulla di troppo costruito, chiara come espliciti sono i brani del nuovo “Helvegr”.
Dunque black metal crudo e puro, niente di più, così è se vi piace, e sebbene siano norvegesi,  i Nostri hanno un tocco ‘swedish’ con influenze thrash metal che creano un mix devastante capace di fare del loro black metal un diamante grezzo da non raffinare: questi sono gli Tsjuder, più in forma che mai.
Il nuovo album era molto atteso e di certo non ha tradito le (alte) aspettative dei molti fan che, giustamente, considerano questa band come una delle poche realtà norvegesi capaci di incarnare ancora oggi lo spirito primordiale del black metal.
Nag, cantante e bassista del combo, è stato molto disponibile nel rispondere alle nostre domande, del resto si è sentita la loro prolungata assenza, ma ora finalmente sono venuti per tenere viva la nera fiamma…

BENTORNATI TSJUDER, COSA AVETE FATTO IN QUESTI LUNGHI OTTO ANNI? AVETE FATTO USCIRE L’EP “THRONE OF THE GOAT” NEL 2017 E POI NIENT’ALTRO. FORSE NEGLI ANNI IL VOSTRO STILE DI VITA È CAMBIATO? POTETE DIRCI COSA HA INFLUENZATO VOI E VOSTRA MUSICA DURANTE QUESTA ULTIMA DECADE?
– Come hai detto tu, negli ultimi otto anni abbiamo dato alle stampe soltanto l’EP “Throne Of The Goat”, ma abbiamo anche tenuto un bel po’ di concerti. Avevamo iniziato a lavorare su “Helvegr” quasi subito dopo l’uscita di “Antiliv”, ma poi iniziarono i problemi in quanto capimmo che AntiChristian si stava allontanando dall’idea di musica che avevamo Draugluin ed io.
In effetti ci abbiamo messo del tempo prima di renderci conto che non eravamo più sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda, fino ad arrivare alla decisione che noi e AntiChristian dovevamo prendere strade diverse. Per quanto riguarda, invece, il nostro stile di vita, posso dirti che non è cambiato, così come non sono cambiate le nostre influenze musicali che rimangono le medesime sin da quando gli Tsjuder iniziarono a suonare nel 1993.

COME VI SIETE APPROCCIATI ALLA STESURA DEI NUOVI BRANI PER DAR VITA A “HELVEGR”? È FORSE CAMBIATO QUALCOSA RISPETTO ALL’ALBUM PRECEDENTE?
– Per prima cosa, abbiamo cercato di creare la nuova musica tutti assieme durante le prove in sala di registrazione così come avevamo fatto per “Antiliv”. Con “Antiliv” questo metodo aveva funzionato alla grande, ma stavolta per “Helvegr” tutto è andato in frantumi, Draugluin ed io arrivavamo in sala prove con i nostri riff e avevamo provato a metterli assieme per creare dei brani compiuti, ma nel complesso il tutto non decollava.
Immagino che Draugluin fosse stanco di questa situazione di stallo che non ci stava portando da nessuna parte, pertanto ha preso in pugno la situazione e ha scritto da solo la maggior parte dei brani dell’album. Mi ha inviato le canzoni per ricevere i miei feedback, le mie idee e gli arrangiamenti ed infine abbiamo registrato l’album.

SU “HELVEGR” HO SENTITO ALCUNE INFLUENZE THRASH METAL, SPECIALMENTE IN ALCUNI RIFF, COME AD ESEMPIO SU “PRESTEHAMMEREN”. CREDETE CHE IL THRASH METAL SIA IL GENERE MUSICALE CHE PIÙ DI TUTTI INFLUENZI IL PURO BLACK METAL DALL’ESTERNO?
– Per quanto ci riguarda siamo sempre stati influenzati dal thrash, dal death e dal black metal. Non abbiamo una fonte d’ispirazione principale, ma questi generi sono combinati assieme tra loro.

DOPO LA SEPARAZIONE DA ANTICHRISTIAN, PER IL NUOVO ALBUM AVETE CHIAMATO JON ‘THE CHARN’ RICE PER LE PARTI DI BATTERIA; COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON LUI?
– Come già detto, AntiChristian voleva andare in una direzione artistica diversa dalla mia e da quella di Draugluin, e per questo motivo l’unica soluzione era quella di dividere le nostre strade. Siamo entrati in passato in contatto con Jon, così quando è arrivato il momento della separazione lo abbiamo contattato per chiedergli se fosse interessato a suonare sul nostro nuovo album. Lui accettò di buon grado, anche se vive negli USA; la collaborazione è stata facile e tutto è andato via liscio. Gli abbiamo spedito i brani e lui ci ha inviato le sue idee per le basi di batteria, le abbiamo discusse assieme e poi lui ha registrato le parti che potete ascoltare sul nuovo album.

QUAL È, SECONDO VOI, LA CANZONE DI QUESTO NUOVO LAVORO CHE MEGLIO VI RAPPRESENTA NEL 2023?
– Tutte! Non siamo disposti ad inserire in un nostro album una canzone che non ci rappresenti al cento per cento.

GLI TSJUDER SUONANO UN BLACK METAL SELVAGGIO SENZA COMPROMESSI PERCHÈ…
– … Noi suoniamo black metal!

STAVOLTA COSA POTETE DIRCI SUI TESTI DEI NUOVI BRANI? SE NON ERRO GLI ARGOMENTI RIGUARDANO LA MORTE, IL SATANISMO, MA ANCHE LE DIVINITÀ NORDICHE… SI TRATTA FORSE DI UN CONCEPT ALBUM?
– I nostri testi sono sempre stati piuttosto grezzi e mirano ad andare dritti al punto. Certo, i testi si riferiscono a diversi soggetti e ciascuno di essi è stato scritto basandosi sullo stato mentale e sull’atmosfera circostante del momento. Ad ogni modo “Helvegr” non è un concept album. Come hai detto tu, i testi delle nostre nuove canzoni parlano della mitologia nordica, della morte e anche di demoni e del folklore norvegese.

TROVO L’ARTWORK DELLA VOSTRA NUOVA COPERTINA MOLTO ORIGINALE ,E MOLTI FAN POTREBBERO PERSINO PENSARE CHE LASCI PRESAGIRE UNA VIRATA STILISTICA DELLA VOSTRA MUSICA. VI SIETE AVVALSI DELLA COLLABORAZIONE DI UN’ARTISTA ITALIANA, LAURA NARDELLI, POTETE DIRCI QUALCOSA DI PIÙ SU QUESTA COOPERAZIONE?
– Sì, la copertina è stata disegnata da Laura in collaborazione con Jonas Svensson, il quale ha avuto il compito di assemblare il tutto. La cooperazione è nata dal titolo dell’album: Laura iha iniziato a disegnare qualche schizzo su questo tema e poi tutto ha preso piede da lì.
La copertina mostra Hel e quando tu ci entri vedi tutto il suo mondo, vedi l’inferno, il mondo sotterraneo: questo è anche il posto dove si trova la nostra musica. Sono d’accordo con te nel dire che si tratta di una copertina non convenzionale per gli Tsjuder, ma si sposa perfettamente con il titolo della release.

L’USCITA DISCOGRAFICA È SUPPORTATA ANCHE DA UN BEL VIDEOCLIP; COME MAI AVETE SCELTO PROPRIO IL BRANO “GODS OF BLACK BLOOD”? VI SIETE DIVERTITI A FARE QUESTO VIDEO?
– Abbiamo scelto questo brano perché altrimenti le alternative sarebbero state molto difficili da mettere in pratica, ovvero produrre un video capace di riflettere il testo della canzone scelta. Per noi si è trattata di un’esperienza del tutto nuova, ma è stata positiva. Il tutto è stato girato durante un fine settimana ed in posti non lontani da dove vivo, e abbiamo passato piacevolmente il tempo assieme nonostante si sia trattato di un’esperienza intensa. Sonja e Guilherme della Season Of Mist ci hanno raggiunto ed io ho apprezzato molto che sia Pål (Emanuelsen, presente sull’album con un assolo sul brano”Gamle Erik”, ndr) che Seidemann (dei 1349, che ha registrato le parti vocali proprio su questo brano, ndr) abbiano preso parte al video.

SE VI GUARDATE ATTORNO, COME VEDETE I GRUPPI DELLA SCENA BLACK METAL NEL 2O23? QUAL É IL MIGLIOR DISCO BLACK METAL CHE AVETE ASCOLTATO NEGLI ULTIMI ANNI?
– Sinceramente non presto molta attenzione a ciò che accade in giro eccetto per i gruppi che mi piacciono. Se mi capita di imbattermi in qualche gruppo nuovo e questo mi piace allora va bene, ma di solito non sono tipo da andare in cerca di nuove band. L’ultimo album che merita di essere citato è “Til Klovers Takt” dei Kampfar.

LA MUSICA BLACK METAL, DOPO PIÙ O MENO TRENT’ANNI DALLA SUA COMPARSA, È ANCORA VIVA E VEGETA. QUALE CREDI SIA IL SEGRETO DI QUESTA LONGEVITÀ?
– Dedizione.

AVETE GIÀ PIANIFICATO QUALE TOUR A SUPPORTO DELLA NUOVA RELEASE? QUALI RICORDI AVETE DEL NOSTRO PAESE?
– Suoneremo al Midgardsblot in agosto e poi abbiamo programmato un tour in America Latina a novembre. Abbiamo suonato qualche volta nel vostro paese e spesso assieme ai Carpathian Forest e credo che uno di questi fatti assieme a loro sia uno di quei concerti che ricordo maggiormente, fu davvero grandioso!

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