TURISAS – Epopea vichinga

Pubblicato il 13/08/2007 da

Nonostante il loro secondo “The Varangian Way” non sia brillante e trascinantecome il bombastico debutto “Battle Metal”, i finnici Turisas stanno conquistandoampi consensi ed acquistando importanza e popolarità sia nella scena epico-sinfonica,sia in quella più legata al viking-folk metal; senza contare poi la rapida ascesaverso le posizioni che contano del roster Century Media. Per parlarci della calatadei possenti Varangiani su Costantinopoli, sono intervenuti ai nostri microfoniil virtuoso violinista Olli Vänskä ed il chitarrista Jussi Wickström. Ecco cosaci hanno raccontato!

BENE RAGAZZI, PER COMINCIARE L’INTERVISTA CHE NE DITE DI RIVELARCI QUALI SONOI VOSTRI ATTUALI PENSIERI SUL PRECEDENTE “BATTLE METAL”, UN LAVORO CHE FORSE NEANCHEVOI VI ASPETTAVATE COSI’ APPREZZATO E DI SUCCESSO?
Olli: “Al tempo di ‘Battle Metal’, io ero solo un session per i Turisas, quindiè logico che non avessi grosse aspettative sulla sua riuscita o meno. Ora chesono membro ufficiale del gruppo, ho ovviamente rivalutato la situazione e devodire che ciò che abbiamo ottenuto con quel lavoro mi ha sorpreso molto! Credoche ‘Battle Metal’ sia un ottimo disco per i Turisas di allora, ma oggi è chiaroche tutti siamo maturati e migliorati, sia come songwriting che come tecnica.Comunque penso che possiamo ritenerci soddisfatti di quel platter”.
Jussi: “Sì, in effetti le nostre aspettative per ‘Battle Metal’ non erano cosìdi alto profilo e siamo orgogliosi del fatto che le abbiamo superate tutte e dimolto! La reazione di stampa e fans è stata molto buona. Diciamo che il nostrodebutto è stato un po’ un classico disco d’esordio, una collezione di brani compostinei primi anni di vita del gruppo. Di cui peraltro personalmente sono tuttoramolto soddisfatto!”.

QUESTI ULTIMI ANNI SONO PURTROPPO STATI MARCHIATI TRISTEMENTE DAL SERIO INCIDENTEOCCORSO A GEORG (LAAKSO, EX CHITARRISTA). COME STA ADESSO? ED IN CHE MODO LA SUADISGRAZIA VI HA CAMBIATO LA VISIONE DELLA VITA?
Olli: “Georg è ancora in fase di riabilitazione, cercando di far riacquistareal fisico una certa autonomia. Considerando ciò che è successo, si può dire chesta bene; sembra avere accettato la realtà delle cose e ora lotta per ottenereil meglio dalla sua situazione, com’è giusto che faccia. Ogni volta che accadonoqueste tragedie nella nostra stretta cerchia di conoscenze, ci si trova a rifletteresui nostri limiti in quanto esseri umani e si cerca di usare nel migliore deimodi il nostro tempo quaggiù. Questo è il piccolo, grande insegnamento che accadimentidel genere inevitabilmente forniscono”.

LA VOSTRA LINE-UP PER “THE VARANGIAN WAY” SI E’ DECISAMENTE AMPLIATA E RINNOVATA.IO VI HO VISTI AL SUMMER BREEZE DELLO SCORSO ANNO: VI SIETE ESIBITI ALLORA NELLAFORMAZIONE ATTUALE?
Olli: “Sì, dalla performance del Summer Breeze 2006 è solo cambiato il fattoche i membri session – io al violino, Hannes Horma al basso e Lisko Mäkinen allafisarmonica – sono stati promossi a membri ufficiali; comunque tutti e tre suonavamogià nei Turisas da inizio 2005. Oltre al problema di Georg, il vecchio tastierista,Antti Ventola, è l’unico da cui ci siamo separati, a causa di dissapori interni”.

ECCO, VENENDO AL NUOVO DISCO, UNA DELLE PRIME IMPRESSIONI CHE HO AVUTO E’ STATALA SUA MINOR PROPENSIONE ALLA VELOCITA’ E AL FOLK RISPETTO A “BATTLE METAL”. SEMBRAPIU’ STUDIATO ED EPICO, QUASI RIDONDANTE. SIETE D’ACCORDO CON QUESTO PENSIERO?
Olli: “’The Varangian Way’ è prima di tutto un disco più maturo e coerente di‘Battle Metal’. L’album di debutto, come detto prima da Jussi, è spesso il riassuntodella musica che hai composto nei primi anni di vita del gruppo, nel nostro casomusica creata in sei-sette anni. Il secondo disco, invece, sebbene arrivi dopotre anni dal primo, è di solito molto più attuale ed in linea con i gusti dellaband, essendo ovviamente composto in minor tempo. La musica folk l’abbiamo usataquando serviva, in un certo senso l’abbiamo voluta inserire solamente quando l’albumstesso in fase di creazione ci ‘dava segnali’ in quel senso. Io credo che, confermandola bontà di ‘Battle Metal’, ‘The Varangian Way’ abbia al suo interno composizionipiù raffinate ed interessanti, oltre che un concept molto ben concepito sullosfondo”.

AVETE USATO ANCHE MOLTE PIU’ LINEE VOCALI PULITE, SIA ALL’ALTEZZA DELLE STROFECHE NEGLI ANTHEMICI RITORNELLI. COSA MI DITE RIGUARDO CIO’? CHE APPROCCIO AVETEAVUTO PER LE PARTI DI VOCE?
Olli: “Penso che le vocals si sposino perfettamente con i vari momenti dellastoria narrata nel disco. Warlord (Nygård, cantante e compositore principale dellaband, ndR) è molto migliorato nel suo stile vocale dal disco precedente e tuttinoi siamo molto contenti che abbia potuto mettere in evidenza la sua bravura.Alcune parti in growl o raw vocals sono comunque rimaste, attenzione. Le particorali sono state usate quando ne abbiamo sentito la necessità: se fate caso aiprecisi momenti in cui appaiono, vedrete che servono a rimarcare in primis laforte intensità di ciò che accade nella song (in ‘The Dnieper Rapids’, ad esempio)e poi a mettere in risalto il progressivo e trionfale avvicinarsi a Miklagard(Costantinopoli, ndR) alla fine del disco”.
Jussi: “Per quanto mi riguarda, le vocals si sono sviluppate assieme e attornoalla musica. Non abbiamo deciso a priori di usare più voci pulite o cori o quant’altro”.

“BATTLE METAL” FU COMPOSTO QUASI INTERAMENTE DA WARLORD NYGÅRD. COM’E’ ANDATAPER “THE VARANGIAN WAY”?
Olli: “Be’, Warlord scrive ancora la maggior parte della musica e delle lyricsdella band: la storia narrata è nata da una sua idea, quindi è naturale che anchela musica è venuta a crearsi principalmente seguendo le sue direttive. In qualcheepisodio, però, anche alcuni di noi sono intervenuti nel portare qualche idea,ad esempio io e Lisko abbiamo aiutato Warlord nella composizione di ‘In The CourtOf Jarisleif’”.

UN ASPETTO MOLTO IMPORTANTE DEL NUOVO LAVORO, COME GIA’ ANTICIPATO, SONO I TESTI.SO CHE LA MUSICA E’ STATA CREATA ATTORNO ALLE LYRICS, QUINDI DEVONO ESSERE STATEPREPARATE PRIMA QUESTE ULTIME. COME HA FUNZIONATO LA COSA?
Olli: “La passione di Warlord per le belle storie e le vicende storiche è risaputa.Il lavoro base per il disco è stato iniziato già nell’estate del 2005, ma Warlordvoleva prima avere una conoscenza migliore dei fatti che voleva raccontare: quindiè andato a scavare prima negli avvenimenti principali e poi, ancora più addentroalla storia, nei fatti antecedenti alla calata dei Varangiani e nel perché e ilpercome tutto avvenne…davvero ti posso dire che si è perso in biblioteca, in quelperiodo, non solo per migliorare i Turisas ma in primis per interesse personale.Letture, studi e così via, fin quando le informazioni di background non sono statepronte e la storyline preparata. Sapevamo precisamente cosa la musica doveva raccontare”.

APPUNTO. CI SPIEGATE IN BREVE COSA VIENE NARRATO IN “THE VARANGIAN WAY”?
Olli: “Il titolo dell’album viene direttamente dal nome di un’importante viadi commercio dell’Undicesimo secolo: la Via Varangiana, appunto. I Varangiani(che è semplicemente un modo diverso di chiamare i vichinghi) usavano i fiumiper viaggiare dal Mar Baltico fino alla grande città di Miklagard, in tempi moderniconosciuta come Costantinopoli. Questa via fluviale era quasi interamente navigabile,ma in alcuni punti le navi andavano trasportate via terra da un corso d’acquaall’altro. Da ciò parte tutta la storia”.

IL VOSTRO ‘METALLO DA BATTAGLIA’ E’ DI CERTO PIU’ VICINO AL VIKING METAL CHEALL’EPIC-FANTASY METAL. COSA PENSATE DELLA MIRIADE DI GRUPPI CHE CERCANO DI ESSEREEPICI PARLANDO DI GUERRIERI FATATI E PRINCIPESSE DA SALVARE?
Olli: “Per quanto mi riguarda, devo dire che apprezzo abbastanza il power metaldi stampo epic-fantasy, però in effetti è facile riscontrare un certo gusto mielosoe troppo romantico in quello stile. Band quali i Rhapsody Of Fire riescono a farmisorridere e divertire, ma di epico percepisco davvero poco nella loro musica”.

NEGLI ULTIMI ANNI, SPINTE DALL’ESPLOSIONE COMMERCIALE DEI FINNTROLL, MOLTE FOLKBAND FINNICHE SONO SALITE ALLA RIBALTA IN TUTTA EUROPA. VOI SIETE DIVERSI DALLAMASSA. COME VEDETE IL FUTURO DI QUESTA SORTA DI SCENA INTERNA?
Olli: “Be’, temo che davanti ad essa ci possa essere pericolo, come ce n’è davantiad ogni genere di musica che riscontra un certo successo: a meno che tu non propongaqualcosa di interessante, innovativo e unico, prima si rischia di finire nel calderonedei gruppi che suonano la tua stessa musica e poi finisci fuori dal calderoneassieme al resto dei tuoi compari. Basta guardare cosa è successo e sta succedendoal nu-metal o al metal-core: non sto dicendo che questo battle/humppa/folk metalsia popolare come quei due generi, ma si può applicare lo stesso ragionamento.Fin quando i gruppi proveranno a comporre nuove cose, comunque, saremo al sicuro”.

SIETE SOLITI SUONARE PITTATI DI ROSSO E NERO, SPORCATI DA TERRA E CENERE. COSACERCATE DI TRASMETTERE ALL’AUDIENCE QUANDO SIETE ON STAGE?
Olli: “Come la nostra musica racconta e fa rivivere scene di battaglie, anchenoi che la suoniamo apprezziamo entrare nel contesto. Non credo saremmo moltoconvincenti e coerenti se ci presentassimo on stage con pantaloni in pelle, borchiee magliette. Ammetto che tutta quella roba con cui ci trucchiamo fanno sentireme ed il mio violino davvero brutti, soprattutto quando grondo abbondante sudore…ma- ehi! – per il pubblico questo e altro!”.

OK, E’ TUTTO! GRAZIE MILLE PER LA DISPONIBILITA’. CONCLUDETE PURE A VOSTRO PIACERE…
Olli: “Siamo da poco tornati da un concerto a Roma e contiamo di tornare prestodalle vostre parti! Speriamo prima della fine del 2007 o al massimo nel 2008.Nell’attesa, vi sprono a correre a comprare ‘The Varangian Way’. Fatevi un belfavore!”.

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